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[MAGIONE] "C'è sempre tempo."

Ultimo Aggiornamento: 20/09/2016 13:19
20/09/2016 13:19
 
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Hellenia & Ginevra

Riassunto:

Le due donne si incontrano presso le stalle: ne nasce una conversazione interessante fra mentore e allieva, sempre più assorbita dalla realtà della Magione, che si conclude in una gara a cavallo che le terrà, probabilmente, impegnate fino all'alba.

Commento:

E' stato un piacere conoscere Hellenia. Grazie!


HELLENIA [stalle] li osserva mentre camminano liberi nel recinto davanti alla stalla, è sempre uno spettacolo, non possiedono nessun finimento e nonostante tutto la domatura dona a loro un andatura elegante, si gode quell'attimo di pausa silenziosamente l'Apprendista, seduta sulla staccionata in legno che delimita il recinto, le gambe a penzoloni, ancora qualche istante prima di riprendere il suo lavoro nelle stalle, la sera si dedicava sempre a quelle creature prima di andare a dormire, aiutata da qualche armigere. E' una sera di quiete nella Magione, una serena Notte di fine estate rischiarata dalla calante luna, indossa degli abiti da lavoro, in lino grezzo un paio di pantaloni e una casacca legata in vita da un robusto cinturone in cuoio, porta ai piedi un paio di stivali da lavoro, i capelli corvini raccolti in una treccia che le ricade nel lato destro del collo e qualche ricciolo ad incorniciare il suo bianco volto risaltando le azzurre iridi, assorta osserva e attende l'inizio del suo lavoro.

GEINEVRE [Magione - Stalla] Tra le occupazioni che le competono in quanto Novizia, sta la cura di questo spicchio di Magione. Non le è stato esplicitamente ordinato, ma alla mezzosangue non è spiaciuto ultimare la propria giornata di allenamenti e apprendimento strigliando le cavalcature degli uomini e delle donne ivi presenti. Ha fornito loro il foraggio quotidiano, ne ha spazzolato il manto e s'è intrattenuta con ognuna di esse: ci sa fare con gli animali più che con gli individui - apparentemente - dotati di parola e raziocinio. Come ultima bestia, s'è naturalmente tenuta la sua: Kelpie, una giumenta bianca, è mansueta e intelligente e, cosa importante, non interrompe i suoi sproloqui e non l'accusa di follia se i vaneggiamenti divengono eccessivi. Con le maniche d'una camicia marroncina arrotolate fino ai gomiti e ogni centimetro di pelle incrostato di sporcizia, Ginevra torna verso la staccionata portando con sé i rifornimenti finali, che consistono in due grossi secchi tenuti in una mano e nell'altra, che di tanto in tanto la fanno sbandare, neppure fosse ubriaca. Coi capelli raccolti sulla nuca e il volto rossastro per via dello sforzo, aguzza la vista rendendosi conto che, nel frattempo, qualcun altro ha raggiunto il suo posto di lavoro. A qualche metro di distanza, saluterebbe la donna, avviandosi all'ingresso delle stalle: [Salve.]

HELLENIA [stalle] il suo silenzio meditabondo è interrotto da un salve, una voce femminile *finalmente!* pensa tra se e se, un suo simile in quel luogo dettato dal testosterone, accenna un sorriso, [ tenendo conto che non ci sono altre donne fuorchè noi due, tu devi essere Geneivre] commenta la giovane Mediterranea, le gambe ancora penzolanti sulla staccionata mentre entrambi i palmi delle mani sono appoggiati sul legno gli occhi sono ancora spostati verso i cavalli tenuti nel recinto [ Io sono Hellenia, tua sorella] aggiunge senza troppi convenevoli, in effetti lei era un cavaliere non molto convenzionale, [stavo giusto facendo una pausa prima di iniziare a pulire le stalle] aggiunge infine invitando la novizia a sedersi accanto a lei.

GEINEVRE [Magione - Stalla] Ecco qualcuno che va subito al dunque, senza che le parole formino un panegirico insensato. Barcollando ancora un poco, la mezzelfa si avvicina alla staccionata occupata da Hellenia, faticosamente mettendo giù i due secchi e sbattendo poi le mani sporche sui calzoni non certo più puliti: un tempo grigiastri, ora d'un colore indefinito. [E' così] ammette annuendo, la voce inizialmente fievole come se fosse un'accanita fumatrice, e all'ultimo tiro di tabacco fosse seguita una corsa a perdifiato. Con le dita aggrappate ben bene ai fianchi, Ginevra arcua la schiena all'indietro, guardando il cielo e sospirando profondamente: sporca, impolverata e vestita di cenci, è ben più nel suo elemento che se indossasse gli abiti di ordinanza e si presentasse come una Novizia. [Mi fa piacere conoscerti] mormora dopo qualche manciata di secondi, prendendo al volo la confidenza che l'altra le dimostra e passando al 'tu' con notevole fluidità, come se non attendesse altro che familiarità e non paroloni o discorsi arzigogolati. [Non preoccuparti, l'ho già fatto. E dato ai cavalli il loro pasto serale. Manca solo la mia...] Le indica la giumenta bianca in un box poco distante. [...puoi farmi compagnia, se vuoi. Mi hanno indicato te come la persona che dovrebbe insegnarmi.] Cosa, in particolare? Non lo sa, ma imparerà qualsiasi cosa ci sia da imparare.

HELLENIA [stalle] sorridere nell'osservarla, una voce timida all'inizio ma che pian piano prende conoscenza, porta le iridi a guardarla in volto come suo solito fare [li ho fatti uscire credendo che dentro non ci fosse nessuno] ammette mentre continua a penzolare le gambe [ anche io ho un cavallo bianco, è quell'Hispanico laggiu] dice facendo un cenno di capo ad indicare Argo compagno di mille avventure [sai ogni notte prima di andare a dormire mi assicuro sempre che i cavalli siano tutti nutriti e puliti e pronti per l'indomani, ho pure iniziato a coltivare le rose in giardino] sorride, [un tocco femminile in mezzo a questi uomini ci vuole] un po per non perdere il lato femminile, un po perchè amava prendersi cura di quel giardino] una breve pausa prima di continuare a parlare ponderando ora meglio le parole [ e dunque ti hanno indicato me come insegnante, e dimmi.. cosa ti ha spinto a venire qui? ] non è curiosità la sua, ma vuole sentire il suo parere, conoscerla meglio ecco.. la scorsa notte Draugceleb le ha detto di prendersi cura di Geneivre, e lei voleva farlo nel migliore dei modi.

GEINEVRE [Magione - Stalla] Prende posto soltanto ora, a sua volta, sul legno. Vi siede con grazia, dandosi lo slancio con le mani che, una volta su, restano disposte ai lati del bacino. Annuisce una seconda volta, esprimendosi positivamente, pur se senza voce, sulla bestia indicata da Hellenia. Una bella creatura. [Un tocco femminile.] Sorride di gusto, scuotendo impercettibilmente la testa e fissando le stalle, piuttosto che concentrarsi sullo sguardo altrui: quanto a femminilità e non convenzionalità, Ginevra ha la prima in condizioni inversamente proporzionali alla seconda. [Non saprei, Hellenia. Probabilmente, dopo una vita passata a fuggire e a prendermi cura di me stessa, vorrei capire cosa si provi a prendersi cura degli altri.] Le dita d'una mano stropicciano il volto, col risultato che il colore attorno agli occhi si mischia alla sporcizia accumulatasi e il volto divenga ancor più macchiato e meno presentabile. E sebbene ci s'attenda che qualsiasi parola, detta da lei, risuoni buffa e immatura, ci mette il cuore: ed è determinata, forte e abile. [Cosa mi insegnerai?]

HELLENIA [Stalle] Ne ascolta le parole la giovane Esperta, ne sonda l'animo le sorride cerca do le giuste parole [ Sai prendersi cura degli altri non è un atto semplice vedi questi cavalli, ci stiamo prendendo cura di loro, e basta vederli per capire che sono felici e in salute, perchè ci mettiamo il cuore] le parole vengono da se non ama tessere lodi a sprofosito e sproloquiare [ nel tuo piccolo giorno dopo giorno fai già qualcosa di buono] la incoraggia , è suo compito spronarla a migliorare giorno dopo giorno [ cosa ti insegnerò? ] fa spallucce accennando un sorriso sghembo [ sono qui per tutto quello che vorrai apprendere scegliendo questa via, di certo non ti posso garantire che sarà sempre tutto facile ma sarò sempre accanto a te quando avrai bisogno] il legame, quel filo invisibile talmente forte che li univa in ogni circostanza. Attende le sue parole [ se hai domande, dubbi, non esitare a chiedere] semplici parole ma efficaci.

GEINEVRE [Magione - Stalla] Nonostante non sorrida, ha lo sguardo sereno. [Ne sono consapevole] afferma tirando su col naso, che non manca di grattare con un po' di stoffa d'una manica miracolosamente sfuggita alla sporcizia. [Oh, non ho bisogno che sia facile, ma duraturo] le risponde, ora sì, affidandosi a un'espressione ridente, prima di saltar giù dalla staccionata e di colmare la distanza dalla sua giumenta, una mano sul collo possente, l'altra sulla criniera. Insegnare a un umano l'arte del volo è cosa improbabile; eppure, insegnarla a una bestia predisposta è impresa anch'essa difficile: guidare l'istinto è come spegnere una stella e intimarle di splendere ancora. L'istinto è pazienza, sboccia da sé, sutura il vuoto fra la ragione e la necessità. E così è per Ginevra: ha già nel cuore le virtù e la diligenza, ma, mai annaffiate, ignorano esse stesse la propria esistenza, e si nascondono alla coscienza. [Tu perché lo fai? Pare tu sia tornata dopo una lunga assenza.] Avvicina il foraggio a Kelpie, che, senza farsi pregare, inizia a nutrirsi, carezzata ancora dalla meticcia, che per metà è rivolta alla donna esperta.

HELLENIA [Stalle] [Duraturo dipende da te, sai questo posto è stato sempre un crocevia di anime di erse accomunate da uno stesso scopo, io credo che tu non sia qui per un puro caso] scende anche lei dalla staccionata avvicinandosi alla porta del recinto non molto distanze dalla novizia, [ io credo di appartenere a questi luoghi ormai da tempo immemore.. è una voce interiore che mi porta sempre a proseguire in questa causa] si avvicina ora a pre dere un rastrello largo bisognava disporre il fieno nei box a fare da lettiera per il giorno seguente iniziavano i lavori [ c'è sempre un qualcosa che ci riporta qui ho sempre messo la mia a serviziio di questa causa, un Bene più grande senza chiedere nulla in cambio] chissà se si era spiegata molte volte le parole non racchiudono al meglio i significati più profondi. Ma spera che quelle parole possano illuminare quel cammino. [ e ora a lavoro!]

GEINEVRE [Magione - Stalla] Non commenta le parole di Hellenia, grossomodo perché scettica rispetto a ogni riferimento al Destino e al suo parente meno nobile, il Caso; ma tace, poiché, se esiste realmente una voce interiore, la sua le suggerisce che prima o poi potrebbe cambiare idea. E che tutto ciò in cui ha creduto fino a oggi potrebbe cambiare, rivelandosi nullo. Recupera pure lei un rastrello, ma non lo utilizza ancora, poggiandovisi piuttosto con entrambe le mani, sulle quali finisce il mento. Pensosa, la osserva per qualche istante, assorbendo i suoi movimenti come se ne avesse bisogno per farne di propri. Infine, sorride. Stringendosi nelle spalle e guardandosi attorno, poggia lo strumento a una parete lì vicina e cerca con complicità lo sguardo di quella che dovrebbe divenire sua mentore. [Ma no. No, dai. Vieni con me.] Lei, agile e coordinata, monterebbe su Kelpie, il cui candore fa da contraltare alla figura lercia della mezzosangue, sporca e sudicia eppure elegante sulla propria cavalcatura. [C'è sempre tempo, Hellenia.] Il tempo è l'unica cosa che ha in abbondanza: le orecchie a punta svelano il sangue elfico che le corre nelle vene. Con un gran sorriso, tutto denti, la invita di nuovo a seguirla. Quest'uscita notturna, probabilmente, le costringerà a lavorare fino all'alba... ma ne varrà la pena.

HELLENIA [Stalle] Caso tempo destino.. [ Certo, tutto il tempo che vuoi dedicare.. ma soprattutto volontà.. sono po4tata sempre a pensare che le cose vengono da sole] bene, finalmente un'anima folle come lei.. può privarsi di un'invito simile? Da disposizione agli armigeri di curare i cavalli, la notte era giovane e sarebbe tornata nelle stalle.. Un fischio portando le dita polverose alla bocca a richiamare il suo cavallo ed eccolo giungere qualche secondo per infilarle la caveza e le briglie, la mano destra ad afferrare la parte bassa della criniera montando con un balzo sopra il cavallo a pelo [ Vediamo co.e te la cavi, Foresta di luce e ritorno l'ultimo che arriva si occupa del cavallo di Draugceleb il meno docile] sorride pensando per un attimo all'austera figura dell'elfo e all' altra sera quando il cavallo è scappato dalla stalla.. la mezzelfa può scorgere una luce nei suoi occhi, era viva e correre su quel destriero le donava sempre una innata sensazione di libertà cosi sprona il cavallo verso il ponte Levatoio aspettando Geneivre.

GEINEVRE [Magione - Stalla] Senza briglie né sella, Kelpie pare tuttavia ospitare alla perfezione la sagoma minuta della mezzosangue: le due diventano una, sola e unica, coscienza e muscoli. Le gambe raccolte contro i fianchi, coi polpacci ad aderire sulla pelle tesa della giumenta, Ginevra ne carezza il collo e la criniera, flettendosi sulla cavalcatura, il viso incassato fra le due orecchie, sul volto un'espressione di sfida [Agilità II - Cavalcatura]. [E' così, eh? La tisana che terrò da parte per te sarà fredda al tuo arrivo.] La provoca bonariamente, mostrandole la lingua, abbassandosi ancor più per ridurre la resistenza dell'aria e trottando al passo con la donna per raggiungere il ponte levatoio e piazzarsi sull'ideale linea di partenza. Chiunque vinca, dopo il via e lo scatto iniziale, mezzosangue e umana saranno libere. Col vento a schiaffeggiare la pelle e il suo fischio a suonare nella coscienza, il tempo perderà significato, mentre lo spazio non ne avrà mai. E si ritroveranno in sintonia, pur senza sfiorarsi.
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