| | | Post: 531 | Registrato il: 21/06/2004
| Utente Senior | | OFFLINE | |
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Posto che per verificare la congruità dell'utilizzo delle 35 ora dovrei avere maggiori elementi riguardanti la tua scuola, non comprendo certamente la risposta del DSGA.
C'è da dire, in generale che, purtroppo, nonostante le interpretazioni, ahinoi errate, di diversi sindacati, il D.L.vo 150/09 dà un effettivo potere del Dirigente in merito all'organizzazione del lavoro, questa organizzazione non può, in primis, prescindere dalla proposta del Direttore S.G.A che deve essere il primo a conciliare gli interessi della scuola con quelli del personale POSTO ALLE SUE DIRETTE DIPENDENZE.
Ciò significa che il primo rappresentante "sindacale" del personale ATA, è proprio il Direttore e il D.Lvo 150 non modifica il rapporto fra DS e DSGA in merito alle prerogative organizzative proprie del Direttore.
Il buon senso poi, gioca sempre un ruolo preminente. Nonostante l'organizzazione del lavoro non sia più oggetto di contrattazione, in quanto il Piano di Lavoro viene adottato dal Dirigente con suo diretto Decreto, un buon Dirigente e un buon DSGA non prescindono dalle volontà scaturenti dall'assemblea ATA, che rimane un passaggio obbligatorio, in applicazione del CCNL, non modificato in questa parte dal 150/2009 .
Vista le confusioni intepretative e il delirio di onnipotenza che caratterizza gli attuali Dirigenti Scolastici, e vista e analizzata la normativa (sia in qualità di sindacalista che in forza del fatto che sono un DSGA) ti consiglio quanto segue:
1. Richiesta scritta e firmata da tutti i tuoi colleghi CS di Assemblea con ordine del giorno precisato in istanza (organizzazione oraria, esigenze del personale...) . Tale richiesta va indirizzata al Dirigente Scolastico e al DSGA . Precisate, in premessa, che l'organizzatore dei servizi è per legge il DSGA (leggete il mansionario e documentatevi). Con tale precisazione ottenete che il DSGA sia invitato a prendere coscienza del proprio ruolo e che il Dirigente abbia almeno un segnale che lo riporti al rispetto delle regole (per quanto poche ormai siano a favore dei lavoratori della scuola).
2. Se non vi accordano l'assemblea preparatevi a una vera e propria azione sindacale: il diritto di assemblea non può essere negato e se richiesto, gli amministratori hanno l'obbligo di parteciparvi.
3. Durante l'incontro, mostratevi recettizi e disponibili alla buona gestione della scuola, dimostrando al contempo che le vostre richieste non contraddicono a tale buona amministrazione. Elencate i danni per contrarie decisioni.
4. Pretendete che qualsiasi comunicazione dirigenziale o direttoriale sia completa di motivazione, altrimenti è invalida e potete legalmente chiederne la nullità.
5. Se, come spero per voi, siete un gruppo affiatato e leale fra di voi, organizzatevi per una protesta continua, rifiutandovi di effettuare straordinari o attività aggiuntive. Se le effettuate pretendetene la richiesta scritta e motivata e l'indicazione e impegno all'incentivo.
E' dura, ma è necessario, vista anche la situazione generale imposta da questo Governo (non che altri abbiano fatto qualcosa di buono... ma siamo alla frutta), che in ogni scuola siano presenti segnali di protesta anche interna a una normativa catastrofica che si dimostra ( e dobbiamo farlo vedere bene) foriera di controversie, malfunzionamenti e danni evidenti proprio per quell'organizzazione che la stessa folle normativa dice di voler migliorare.
Fammi sapere come procedete ed eventuale necessità di variazione al su esposto comportamento.
Coraggio.
PS. E' per me doveroso ricordare che ogni nostro diritto è pretendibile solo se siamo bravi lavoratori, se facciamo il nostro dovere. E' importante, per essere sempre dalla parte della ragione. |