Ok, lo so, manco questa era in progetto ma che volete, ci sto prendendo gusto in questo periodo per le ricerchine sulle piante.
L'Achillea, piantina tanto comune ovunque nei nostri prati, è una delle più antiche erbe officinali utilizzate dall'uomo, tanto che recentemente ne sono state rinvenute tracce fra i denti di alcuni scheletri di Neandhertal; e visto che il sapore di quest'erba è molto amaro, sembra sia da escludere il fatto che venisse consumata per il sapore, e che invece i nostri antichissimi antenati la ingerisso per fini medicinali.
Parliamo dunque di una pianta che da decine di millenni ha incrociato la sua via con la nostra, e che per tutto questo tempo ha aiutato l'uomo con il suo Spirito e le sue proprietà officinali.
Le varietà più conosciute e diffuse in Italia sono l'Achillea millefolium e l'Achillea moschata ma ne esistono molte altre soprattutto nei prati di montagna delle Alpi. Per semplificare da qui in poi dicendo Achillea s'intenderà la varietà Millefolium che è quella più comune e usata.
Il nome viene dall'eroe Greco Achille (Achilleus in greco) e Plinio nell'Historia Naturalis ne spiega il motivo: "Anche Achille, il pupillo di Chirone, scoprì una pianta che guarisce le ferite - che per ciò è chiamata Achilleos - (e la usò) dicono, per risanare Telefo. [...] Da alcune persone questa pianta è chiamata Panacea di Heracle da altri Sideritis e da altre persone del nostro paese Millefolium: il gambo, dicono , è lungo un cubito, ramoso, e coperto dal basso di foglie piuttosto piccole, più piccole di quelle del finocchio [...] Tutte queste piante, si dice, sono notevolmente buone per il trattamento delle ferite." (Plinio, Historia Naturalis, XXV, 19)
Fin dal nome dunque sono messe in luce una delle principali proprietà di questa pianta, cioè quella di curare le ferite, nozione che si è mantenuta fino ai giorni nostri come dimostrano i nomi popolari attribuitile: Meifoggiu, Stagnasangue (Liguria), Fenugina, Erba S. Genar, Erba tajera (Piemonte), Erba del tai, Erba trementina (Lombardia), Stranudella, Erba da tagi (Veneto), Erba vturena, Melfoi, Zent-foj (Emilia), Sangiunella, Erba formica (Toscana), Mazzetti (Lazio), Erba spirizilata, Rosone (Abruzzo), Erba dei tagli (Campania), Millefoglie (Puglia), Erva e cuntra veleno (Calabria), Millefogli, Qumidda (Sicilia), Erba de feridas (Sardegna).
Nelle principali lingue europee invece l'Achillea è chiamata Achillées o Millefeuille (Francese), Milefoil o Yarrow (Inglese), Schafgarbe o Tausendblatt (Tedesco), Milenrama (Spagnolo).
Descrizione: Pianta erbacea perenne con rizzoma lignificato dal quale si sviluppano gli stoloni sotterranei e i fusti; questi ultimi sono di due tipi: quelli invernali con internodi corti e molte foglie e quelli primaverili, con internodi allungati e che portano le infiorescenze, alti fino a 50-60 cm, ramificati nella parte superiore e pelosi. Le foglie alterne hanno forma lanceolata e sono bi o tri pennatosette di colore verde intenso e supericie pelosa. I fiori sono riuniti in capoli raggruppati in mazzetti, e possono avere sfumature dal bianco al rosa intenso. Il frutto è un achenio ovale e liscio di pochi millimetri.
Si trova in tutta Italia dal mare alla montagna ed alcune specie arrivano fin oltre i 4000 metri.
La droga è costituita dalle sommità fiorite che si raccolgono durante la fioritura fra giugno e settembre, e si seccano in mazzi appesi o in strati sottili su un essiccatoio, all'ombra e in luogo areato.
Ricordiamoci sempre di lasciare qualche piccola offerta alla Natura quando raccogliamo qualcosa, poiché questi doni non ci sono dovuti, ma ci vengono elargiti gratuitamente con amore; restituire alla Natura una piccola parte di quello che ogni giorno prendiamo è davvero il minimo. E' un atto da compiere con gratitudine e affetto verso la fonte di ogni nutrimento e bellezza.
Inoltre la raccolta va fatta con un minimo buon senso: non spogliate un intero prato!
Proprietà: vulnerarie, emostatiche, antinfiammatorie, leggermente antisettiche, aperitive, digestive, sedative, emmenagoghe, astringenti, toniche del sistema circolatorio.
Utilizzi
Prima di utilizzare qualsiasi erba verificate di non essere allergici.Non intendo sostituirmi ad un medico o ad un erborista non avendone le minime competenze, quindi prendete ciò che segue per quello che è, ovvero una ricerca svolta su vari testi, sperimentata solo in parte. E comunque, visto che ad ogni cosa le singole persone reagiscono in maniera diversa, non c'è garanzia alcuna sull'efficacia.
Infuso: si utilizzano 5 grammi di Achillea essiccata ogni 100 ml d'acqua. L'erba si mette in infusione nell'acqua già bollente e si lascia sul fuoco per qualche minuto, poi si spegnere, si copre e dopo poco va filtraro e bevuto. Visto che il sapore è piuttosto amaro, di volta in volta si possono unire altre erbe con proprietà simili ma dal gusto più piacevole.
L'infuso va bevuto prima dei pasti per stimolare l'appetito, e dopo per migliorare la digestione ed evitare la formazione di gas. Aiuta anche a calmare il mal di stomaco.
Inoltre l'Achillea allevia i dolori dovuti al ciclo mestruale e ne favorisce la regolarità o la ricomparsa grazie alla capacità di migliorare la circolazione (quindi anche quella uterina) e al contempo di rilassare la muscolatura. In questo caso è utile berne almeno una tazza al giorno nella settimana precedente il mestruo e nei giorni di sanguinamento.
L'Achillea è in grado di rilassare la muscolatura inquanto contiene azulene, lo stesso principio della Camomilla che è anche quello che rende gli oli essenziali di entrambe le piante di un intenso colore azzurro. Per tanto si potrebbe utilizzare l'infuso d'Achillea al posto della Camomilla in caso di bisogno, per favorire il sonno e il rilassamento sia fisico che mentale, oppure visto che come già detto ha un sapore piuttosto amaro, un misto delle due.
E' valido anche per lavare le piccole ferite (quando si è già formata la crosta) favorendone la ciccatrizzazione o per detergere la pelle arrossata. In questo caso unendo l'infuso all'argilla o ad altri ingredienti per maschere autoprodotte si potranno calmare infiammazioni ed arrossamenti del viso e combattere le couperose.
Una o due manciate aggiunte all'acqua del bagno in un sacchettino di cotone, oppure uno o due litri di infuso versati nella vasca, contribuiscono a decongestionante e rilassare, ma anche a far ritrovare forza dopo una giornata faticosa.
Utile in lavaggi intimi contro le infiammazioni e per calmare il dolore dovuto a ragadi ed emorroidi e favorirne la guarigione. Si applicano sulla parte interessata compresse imbevute d'infuso per almeno un quarto d'ora, oppure il succo estratto dalla pianta contusa.
Per tutte queste preparazioni non mettere mai la pianta in infusione in pentole di ferro e preparare l'infuso sul momento, in modo da consevare integre tutte le proprietà dell'Achillea.
Cataplasmi: foglie e fiori schiacciati e applicati sulle piccole ferite(quando si è già formata la crosta) ne facilitano la guarigione e la ciccatrizzazione, inoltre si possono fare applicazioni locali per combattere le vene varicose. Dopo l'uso la parte interessata non dev'essere esposta al sole, visto che il succo rende la pelle più sensibile ai raggi solari.
Unguento: mescolando l'Achillea ad un grasso animale (tipo il burro o strutto) si ottiene un'unguento utile per curare ferite, emorroidi e vene varicose. Si può ottenere un valido sostituto anche addizzionando dell'oleolito di Achillea con cera d'api naturale, magari miscelandolo con oleolito d'Iperico che parimenti aiuta nella cura e ciccatrizzazione delle ferite (
dopo l'uso la parte interessata non dev'essere esposta al sole essendo l'oleolito d'Iperico fotosensibilizzante) Unendo invece oleolito di Camomilla si otterrà un unguento adatto a risanare la pelle arrossata e screpolata, anche a causa del freddo.
Vino medicato: 4 grammi di pianta secca in un litro di vino bianco a macerare per una settimana. Se ne prende un bicchierino dopo i pasti per aiutare la digestione o prima per stimolare l'appetito
Olio essenziale: di colore azzurro o tendente al verde. Se ne può aggiungere una goccia ad un pentolino d'acqua calda e fare un bagno di vapore per pulire in profondità il viso e combattere le impurità e l'acne (come sempre avendo cura di coprire il capo con un ascigamano e di tenere gli occhi chiusi). Poche gocce aggiunte all'acqua della vasca, così come l'infuso, rendono il bagno rilassante e disinfiammante e favoriscono l'apporto di nuova carica nei momenti faticosi.
Qualche goccia unita ad un olio base (es. olio di mandorla) e massaggiato dolcemente sul basso vetre aiuta a combattere i dolori mestruali. Una goccia diluita in mezzo litro d'acqua può servire per lavaggi intimi contro le infiammazioni. Poche gocce unite all'argilla e applicate su ferite, ulcere, vene varicose ne favoriscono la guarigione. Mischiando alcune gocce d'essenza d'Achillea all'oleolito d'Iperico se ne potenziano le proprietà ciccatrizzanti e può essere usato per mitigare le bruciature dovute all'eccessiva esposizione al sole (
dopo aver usato sia l'oleolito d'Iperico, sia l'olio essenziale d'Achillea non esporsi al sole inquanto entrambi rendono la pelle fotosensibile). In aromaterapia è usata per equilibrare gli opposti, e per far fronte ai periodi di cambiamento, combatte insicurezza e confusione.
Ricette culinarie
Se piace il sapore amarognolo alcune foglie possono essere aggiunte ad insalate e frittate, inoltre in Svezia si aggiunge l'Achillea alla birra per aromatizzarla; ma quest'erba rientra soprattutto nella preparazione di liquori digestivi.
Liquore all'Achillea
40 grammi di sommità fiorite
40 grammi di bucce di arancio amaro
10 grammi di zenzero
10 grammi di china
500 grammi di alcool a 95°
400 grammi di zucchero di canna
600 grammi d'acqua
Si mettono l'Achillea, le bucce d'arancio, lo zenzero e la china nell'aclool e si lascia macerare per 10 giorni. Trascorso questo tempo si filtra e si unisce lo sciroppo preparato con lo zucchero di canna e l'acqua. Si mescola bene e si mette in una bottiglia di vetro a chiusura ermetica. Ottimo come digestivo.
Un altro liquore digestivo, usato in Val Chiavenna si prepara nella stessa maniera ma usando solo Achillea e 15 bacche di ginepro.
(Ricette tratte da
Meravigliose erbe - Bellezza Salute, Editoriale del drago).
Fonti
Cento erbe delle salute, M. L. Colombo, G. Appendino, R. Luciano, C. Gatti, Ed. Araba Fenice
Guida alle erbe, spezie e aromi, T. Stobart, Mondadori
Le erbe nostre amiche vol.3, Edizioni Ferni
Meravigliose erbe - Bellezza Salute, Editoriale del drago
Profumi celestiali, S. Fischer-Rizzi, Tecniche nuove
Il libro delle erbe, P. Lieutaghi, Rizzoli
Scorpire riconoscere usare le erbe, U. Boni e G. Patri, Fabbri Editori
New scentist "Neanderthal tarta reveals evidence of medicine" articolo originale apparso su Naturwissenschaften.
Fotografie mie.
[Modificato da Elke 04/11/2012 18:34]
Omnia vincit amor et nos cedamus amori.
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