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La Sirena

Ultimo Aggiornamento: 22/03/2012 13:52
03/06/2011 00:28
 
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Dal latino sirèna, dal greco seiren. Le radici della parola sirena hanno tante radici significative in altrettante lingue come splendente, sole, lume, luna, attrarre, incatenare, canto, "suonare il flauto".
- Nome di esseri mitologici, il sui busto era di vaga donna e terminava in pesce, i quali avendo stanza sul lido del mare adescavano col soavissimo canto i naviganti, per poi farli naufragare.
Ebbero questo nome perché in origine furono il simbolo della pianta e lucida superficie del mare, sotto la quale stavan coperti gli scogli e i banchi di sabbia: donde la favola che fossero vergini fanciulle, le quali stanziate in un'isola colla dolcezza del loro canto attraessero a sè i naviganti e poi li uccidessero. Omero ne annovera due e le colloca in un paese immaginario: si poi furon comunemente tre lungo la costa meridionale dell'Italia (...) -
Dal dizionario etimologico: www.etimo.it/?term=sirena

Figlie della divinità fluviale Acheloo, figlia di Teti e Oceano, e della musa Calliope.
Storie ancora più antiche le descrivono come figlie di Chthon, "la profondità della terra", e messaggere di Persefone, sovrana degli Inferi. Il loro compito era accompagnare l'anima dei defunti nel regno oltremondano, addolcendo quel passo con i loro soavi canti.





I vasi antichi le raffigurano metà uccelli e metà donne.
In quanto figlie di una Musa sono esperte nel canto e nella musica, sanno suonare la cetra e il flauto, ma è soprattutto la dolce voce a caratterizzarle.
Su un vaso antico ne è raffigurata una sola col nome di Imeropa, "voce suscitatrice di nostalgie".
Secondo le fonti omeriche sono due senza nomi specifici, più tardi diventano tre: Telsiepia (o Telsinoe o Telsiope) "l'Incantatrice", Aglaope (o Aglaofono o Aglaofeme) "Voce Meravigliosa", e Pisinoe (o Pasinoe) "la Maliarda".
Le Sirene adorate nella Magna Grecia sulle coste del Tirreno hanno i nomi di Partenope "la Vergine", Leucosia "la Dea Bianca" e Ligea "Chiara Voce".

Così discorre Circe avvertendo Ulisse:

Alle sirene giungerai da prima,
che affascin chiunque i lidi loro
con la tua prora veleggiando tocca.
Chiunque i lidi incautamente afferra
delle Sirene, e n'ode il canto, a lui
nè la sposa fedel, nè i cari figli
verranno incontro su le soglie in festa.
Le sirene sedendo in un bel prato,
mandano un canto dalle argute labbra,
che aleggia il passegger: ma non lontano
d'ossa d'umani putrefatti corpi
e di pelli marcite un monte s'alza.


Omero non le descrive esplicitamente come donne-uccello, forse perché dava per scontato che tutti sapessero che aspetto avessero.
Infatti, sembra che prima che donne-pesce, fossero donne-uccello.
Questo aspetto mi piace moltissimo e ci ritornerò sopra [SM=g27819]





Cosa cantano le Sirene?

« Vieni, celebre Odisseo, grande gloria degli Achei,
e ferma la nave, perché di noi due possa udire la voce.
Nessuno è mai passato di qui con la nera nave
senza ascoltare con la nostra bocca il suono di miele,
ma egli va dopo averne goduto e sapendo più cose »,
lo invitano nel loro regno quando è legato all'albero maestro della sua nave.
E' un invito alla Conoscenza che di conseguenza scioglie i legami terreni e interrompe il viaggio nella vita per proseguire su sentieri più illuminati.
Il "suono di miele" è il Nutrimento dell'Anima.
In seguito non riescono ad attirarlo e, deluse, scompaiono sotto le onde. C'è qui un'incongruenza... se sono uccelli come fanno a sparire nelle acque? Una tradizione attesta che da sirene-uccello diventarono sirene-pesce gettandosi in mare, ma non è attestata.

Secondo lo studioso Kerenyi "esse erano le dee della morte e dell'amore a servizio della dea degli Inferi. In un certo qual modo la dea del regno dei morti era essa stessa morta. Le Sirene servivano la morte e dovevano morire esse stessa - così diceva un racconto - se la nave passava vicino e un equipaggio non cadeva loro preda. Esse si uccisero quando Odisseo e i suoi compagni poterono salvarsi".
Forse subirono una metamorfosi abbandonando le sembianze di uccello e vestendosi di squame?
O forse ritornarono nel loro regno incantato a fianco della Dea? [SM=g27819]

Come Odisseo anche Orfeo, nelle Argonautiche riportate da Apollonio Rodio, salva i suoi compagni:

La brezza favorevole spingeva la nave, e ben presto avvistarono
la splendida Antemoessa, isola in cui le canore Sirene,
figlie dell'Acheloo, annientavano chiunque
vi approdasse, ammaliandolo coi loro dolci canti.
La bella Tersicore, una delle Muse, le aveva generate
dopo essersi unita all'Acheloo; un tempo erano ancelle
della potente figlia di Deò, quando ancora era vergine,
e cantavano insieme con lei: ma ora apparivano in parte
simili a fanciulle nel corpo e in parte ad uccelli.
Sempre appostate su una rupa munita di buoni approdi,
avevano privato moltissimi uomini della gioia del ritorno,
consumandoli nello struggimento. Anche per gli eroi
effusero senza ritegno le loro voci, soavi come gigli,
ed essi già stavano per gettare gli ormeggi sulla spiaggia:
ma il Tracio Orfeo, figlio di Eagro, tendendo la cetra
Bistonia con le sue mani, fece risuonare le note allegre
di una canzone dal ritmo veloce, affinché il suono
sovrapposto della sua musica rimbombasse nelle loro
orecchie. La cetra vinse la voce delle fanciulle: Zefiro
e insieme le onde sospinsero
la nave, e il loro canto si fece un suono indistinto.


Una leggenda, riportata da Pseudo-Apollodoro, le vuole figlie di Acheloo e di Melpomene, un'altra Musa:
"Le Sirene erano figlie di Acheloo e di una delle Muse, Melpomene; si chiamavano Pisinoe, Aglaope e Telsiepia. Una di esse suonava la cetra, la seconda cantava, la terza suonava l'aulo: con questa musica persuadevano i navigatori a fermarsi. Dalle cosce in giù esse avevano la forma di uccelli. [...] Una profezia diceva che le Sirene sarebbero morte se una nave riusciva a passare: ed esse, infatti, morirono".
La versione riportata da Libanio che le descrive nate dal sangue del corno spezzato di Oceano da parte di Eracle, non la terrò in considerazione... via perchè più recente, via perchè a partire da questo eroe il patriarcato ha preso il sopravvento in ogni sua forma, mistificando ciò che veniva prima.

In Elena di Euripide così la protagonista invoca:

« Voi, piumate vergini
figlie della Terra, voi
Sirene invoco, ai pianti miei
venite qua, col libico
flauto o con le cetre: siano per i miei
tristi lutti, consone lacrime,
pianti per pianti, per musiche musiche:
ai gemiti consoni complessi
Persefone mi mandi,
voci di morte, e da me con le lacrime
s'abbia un peana nel regno di tenebra omaggio
per i defunti sepolti là »

Si narra che Demetra le avesse punite per non aver impedito il ratto della figlia Proserpina.
Ma Le Metamorfosi di Ovidio offre un'altra spiegazione alla loro natura e al loro destino: esse chiesero di essere trasformate in uccelli per cercare in volo l'amica perduta.

« Lui certo può essersi meritato il castigo parlando
troppo e facendo la spia; ma voi, figlie dell'Acheloo, da da dove vengono
piume e zampe d'uccelli, quando avete volto di donna?
Forse perché Proserpina coglieva i fiori
primaverili, eravate nel numero delle sue compagne,
dotte Sirene? Dopo che inutilmente l'avete cercata per tutto il mondo,
avete desiderato, perché il mare sentisse la vostra pena
di potervi fermare sulle onde col remeggio delle ali,
e avendo il conseso degli dèi, avete visto
improvvisamente i vostri arti fiorire di penne;
ma perché il vostro canto, nato a blandire le orecchie,
e il tesoro della vostra bocca non perdesse l'uso
della lingua, vi restò volto di vergini e voce umana »

Dee dell'Amore e della Morte, sorelle della dea Proserpina.
Affollano la cultura greca fino a essere citate da Socrate e Platone, e poi nei bestiari medievali.
Platone così le descrive nella Repubblica:

« Il filo ruotava sulle ginocchia di Ananke. Sui suoi cerchi, in alto, si muoveva insieme a ciascuno una Sirena, che emetteva un'unica nota, con un unico suono; ma tutte insieme formavano un'armonia. Altre donne, disposte in cerchio, ognuna sul suo trono a uguale distanza, erano le figlie di Ananke, le Moire biancovestite, cinte il capo di bende: Lachesi, Cloto e Atropo; e al suono delle Sirene Lachesi cantava il passato, Cloto il presente, Atropo l'avvenire ».

Quindi non solo semideee di una bellezza ultratterrena e dalla voce incantevole, ma anche donne sagge il cui canto risveglia il passato, racconta il presente e predice il futuro...

Plutarco ci racconta:

« Quanto alle Sirene di Omero, lo spavento che ci incute il loro mito non ha fondamento; al contrario anche questo poeta ci ha fatto intendere simbolicamente una verità, precisamente che il potere della loro musica non è disumano e funesto; nelle anime che hanno lasciato questo mondo per il cielo e vagano, come sembra, dopo la morte, questa musica suscita l'amore per le cose celesti e divine e l'oblio delle cose mortali, essa le possiede e le incanta con il suo sortilegio, ed esse piene di gioia, seguono le Sirene e si uniscono a esse nei loro movimenti circolari. Qui sulla terra una sorta di debole eco di quella musica ci raggiunge e, attraendo le nostre anime con il potere delle parole, suscita in esse il ricordo di quello che hanno sperimentato nella vita precedente. Le orecchie della maggior parte delle anime, tuttavia sono tappate e bloccate non dalla cera, ma da ostacoli e affetti carnali. Ma l'anima che per la sua buona natura si accorge e ricorda prova qualcosa in tutto simile ai più folli trasporti d'amore, sospirando e desiderano liberarsi dal corpo, ma incapace di farlo ».

Secondo la mitologia nordica il dio Aegir aveva una moglie incantevole e bellissima di nome Ran, la regina delle Ondine, o Sirene, conosciuta per la sua dolcissima e armoniosa musica, per il suo dono di leggere nel futuro e per le sue magie.
Le anime di coloro che perdono la vita in mare vengono accompagnate nel suo reame, un castello nelle profondità marine.
Ran veglia sulle Vergini. Le sue figlie sono le "nove onde del mare" e si giunge al suo mondo passando attraverso il Maelstrom, un terribile gorgo che secondo questo e altri miti esiste in un qualche luogo remoto del mare del Nord.

Fonti:

* Wikipedia
* www.etimo.it/
* "Dei e miti", enciclopedia di mitologia universale
* "Mito, poesia e storia", antologia dell'epica antica di Ciavorella
* J.W. Waterhouse, "Ulysses and the Sirens", 1891
* Cratere a figure rosse, raffigurante Ulisse e le Sirene (vaso ateniese risalente al VII-V sec. a.C., ora al British Museum).

***

Cosa ci dicono i loro nomi? Ammaliano, incantano, sono Vergini... [SM=g27819]
Figlie della luna, attirano e incatenano gli uomini con il loro canto luminoso.
Un altro nome indica la sirena come Dea Bianca, la spuma dell'onda...
Donne vergini e libere che assumono forma di uccelli per solcare i cieli, come sacerdotesse.
Ninfe incantatrici figlie delle onde, abitanti del regno oltremondano, gli inferi, il regno dei morti dove è sovrana la loro amica e sorella Proserpina.
Nove Sirene che, come nel mito greco e come le splendidi Valchirie, accompagnano gli spiriti al loro destino.
Nove donne di un lido in mezzo al mare, figlie dell'Acqua... non so voi, ma tutto questo mi ricorda Avalon e l'antica sorellanza delle nove [SM=g27819]
E il loro regno al di là delle onde e del gorgo, l'Altromondo... le profondità della terra, dell'oceano e dei cieli...
Conoscono i segreti della vita e della morte, muoiono per ritornare ancora, più consapevoli di prima.
Sirene dalla melodica voce, cantono Antiche Armonie, ispirate da saggezze profonde... non ho mai creduto siano esseri malvagi... [SM=g27821]

[Modificato da Danae_88 03/06/2011 17:12]




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03/06/2011 00:55
 
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Che lavoro eccellente Danina, complimentissimi [SM=g27836]



"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
Lord Dunsany

Il Tempio della Ninfa

03/06/2011 01:14
 
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Grazie Violetta... ho sempre desiderato fare una ricerca sulle Sirene [SM=g27819] da moltissimo tempo... e ora è giunto il momento di farlo [SM=g27819] [SM=g27819]
Nove... avevo letto che è il numero tre moltiplicato per tre, quindi il numero perfetto... secondo te Vì può esserci qualche collegamento? Nove Sirene, nove sacerdotesse? E Avalon come loro Isola oltremondana... [SM=g27819]

Mi sono sempre chiesta perché la tradizione moderna vuole le Sirene come esseri freddi come l'acqua, addirittura "frigide", che non piangono mai... da cosa dipende questo mito?
E da cosa dipende la divisione tra esseri dell'acqua ed esseri dell'aria? [SM=g27819]
Qualcuna ha mai letto qualche libro autentico sulle Sirene?

Spero di venire a capo di qualcosa, o meglio, di intuire qualcosa...

[Modificato da Danae_88 03/06/2011 01:18]




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03/06/2011 11:52
 
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Un bestiario medievale dell'VIII secolo le descrive per la prima volta in tal forma:

« Le sirene sono fanciulle marine che ingannano i naviganti con il loro bellissimo aspetto ed allettandoli col canto; e dal capo e fino all'ombelico hanno il corpo di vergine e sono in tutto simili alla specie umana; ma hanno squamose code di pesce che celano sempre nei gorghi ».

Ma in realtà come ninfe del mare compaiono già prima, nella mitologia nordica.
Vien da pensare che il Cristianesimo abbia adottato questa forma per dare una spiegazione ai naufragi delle spedizioni navali, per dare una spiegazione alle morti di tanti uomini annegati e mai ritornati.
Donne ammaliatrici che cantando inducono l'uomo alla perdizione.
Ma noi sappiamo che non è così [SM=g27819]
In realtà accampagnavano le anime nel regno oltremondano quando era giunto il loro momento, o semplicemente, gli uomini, una volta incantati dai Misteri che esse facevano risuonare nell'aere, decidevano di abbandonare volontariamente il mondo materiale e la vita terrena...
La frase "coda di pesce che celano sempre nei gorghi" mi ricorda per affinità il gorgo nascosto in qualche luogo segreto dei mari di cui ho accennato sopra [SM=g27819]

Nel V secolo d.C. le Argonautiche orfiche arricchiscono il mito con nuovi particolari, e quindi secondo me ancora più inattendibili rispetto alle Argonautiche di Apollonio Rodio:

« La rupe scoscesa che dall'alto
incombe sporgendo coi suoi nudi crepacci, si spinge dentro il mare
e di sotto, nel cavo, freme l'onda azzurra.
Là sedendo alcune fanciulle ammaliano i mortali che all'udirle
non vogliono più tornare. Piacque allora a Minii di conoscere il canto
delle Sirene e non vollero sottrarsi a quella funesta melodia
e dalle mani avevano già lasciato andare i remi
e Aneo aveva messo la prora verso l'alto promontorio,
ma io tra le mie mani tesi la corda della lira,
infusi su ispirazione di mia madre la piacevole armonia di un canto.
Intonavo con dolce melodia un inno divino,
di come un tempo contesero, per i cavalli dai piedi veloci come il turbine,
Zeus dall'alto tuono e il marino scuotitore della terra
Adirato col padre Zeus il signore dalla nera chioma
percosse la terra Licaonia col suo tridente d'oro
e la disperse celermente sul mare infinito
per formare le isole marine che hanno nome
Sardegna, Eubea e poi ancora Cipro ventosa.
Allora al suono della mia cetra stupirono le Sirene
dall'alto della rupe cessarono il loro canto.
Si lasciarono cadere di mano l'una il flauto l'altra la lira,
ed emisero angosciosi gemiti perché era giunto il triste destino
della morte fatale. Dalla rupe scoscesa si gettarono
nell'abisso del mare ondoso.
E in pietra mutarono il corpo e la loro fiera bellezza »

Come possono loro figlie della Musa, "della profondità della terra" e del moto delle nove onde esser superate nel canto e nelle verità rivelate? [SM=g27819]
[Modificato da Danae_88 03/06/2011 12:17]




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03/06/2011 12:12
 
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Ho pensato e ripensato alle parole di Plutarco:

"(...) questo poeta - Omero - ci ha fatto intendere simbolicamente una verità, precisamente che il potere della loro musica non è disumano e funesto; nelle anime che hanno lasciato questo mondo per il cielo e vagano, come sembra, dopo la morte, questa musica suscita l'amore per le cose celesti e divine e l'oblio delle cose mortali, essa le possiede e le incanta con il suo sortilegio, ed esse piene di gioia, seguono le Sirene e si uniscono a esse nei loro movimenti circolari. Qui sulla terra una sorta di debole eco di quella musica ci raggiunge e, attraendo le nostre anime con il potere delle parole, suscita in esse il ricordo di quello che hanno sperimentato nella vita precedente"

[SM=g27819]

Ascontando e Sentendo le loro melodie noi ci ricordiamo delle nostre vite passate, ma è la nostra anima a riconoscerle... "l'oblio delle cose mortali" è l'abbandono di tutti gli abiti e tutti gli orpelli che ci rendono estranei al mondo incantato, e ciò che ci ostacola nel nostro viaggio...
Quando Sentiamo ci uniamo alle Sirene in movimenti circolari, cosa vuol dire?
Sentiamo più forte il ciclo interiore e ci uniamo in armonia con i suoi ritmi che sono parte della Grnde Ruota, del Destino... della ragnatela che impariamo a tessere come fanno tali Donne Luminose con la loro musica [SM=g27819]
Musica che ci ispira l'amore per la vera Bellezza... la stessa bellezza di cui sono specchio e portatrici le Sirene, poichè proviene da un regno oltremondano.




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03/06/2011 16:48
 
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"The Siren" di Waterhouse, 1900 [SM=g27819]





Ed ecco un'altro dipinto, "A Mermaid" di J.W. Waterhouse, 1901 [SM=g27821]



[Modificato da Danae_88 03/06/2011 16:53]




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03/06/2011 17:16
 
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Cratere a figure rosse raffigurante Ulisse e le Sirene, risalente al III sec. a.C., ora a Berlino, Staatliche Museum.



[Modificato da Danae_88 03/06/2011 17:17]




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03/06/2011 18:33
 
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Che meraviglia Danina... [SM=g27836]
Di libri sulle Sirene ho intravisto quello di Meri Lao.. ma non ne ho mai letti [SM=g27819] .
Anche delle cosidette Sirene della storia, ho letto poco.. lascio questo archetipo al mondo interiore dell'intuito e allo sciabordio delle onde. Per me sono esseri-ponte che cantano la verità dell'Animo. Sono le orecchie di chi ascolta a creare le illusioni di percezione.. Le ho sempre considerate specchi per il Viandante che, a causa del suo ego, percepisce illusioni e malìe e si crede stregato, non comprende che l'illusione è una sua proiezione. A volte sono costrette a catturare il Cercatore e a smembrarne le carni per ripulire la sua anima e permettergli di comprendere il cambiamento..

Grazie per questa splendida ricerca! [SM=g27838]
ecco il link a Meri Lao: Sirene
[SM=g27838]
[Modificato da -Acqua- 09/06/2011 19:59]





03/06/2011 21:35
 
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bella ricerca sorellina [SM=g27836]
e visto che hai postato come primo dipinto un dipinto di Herbert James Draper che le raffigura come donne uccello ecco la seconda versione, che mi ha ipnotizzato alla mostra "Acqua" a Milano. Dal vivo è incredibile.



sembra di sentire il vento e l'odore della salsedine e tutto sembra muoversi ... magico





"now, thinking back the course of my passion,
I was like one blind unfraid of the dark"

03/06/2011 23:23
 
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Era il prossimo dipinto di Draper su cui mi sarei basata [SM=g27819] grazie sorellina (quelli che ho postato sono tutti di Waterhouse [SM=g27822]) [SM=g27838] [SM=g27838]

Sapevo che ti sarebbe piaciuto Chiara, grazie... l'articolo mi ispira!
Ciò che hai scritto sullo smembramento è meraviglioso [SM=g27836]
[Modificato da Danae_88 04/06/2011 00:01]




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04/06/2011 00:22
 
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nuuuuuuuuuuu ti ho rovinato la continuazione della ricerca? [SM=g27820]
se è così mi spiace [SM=g27834], cancella pure il mio post e includi il dipinto nel prossimo aggiornamento [SM=g27838]




"The only freedom we have is to choose the influences we submit ourselves.
Let yourself be beautiful,
we must be the change we wish to see in the world"

04/06/2011 00:23
 
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Scolpita in onore della Sirenetta di H.C.Andersen, a Copenaghen [SM=g27819]






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04/06/2011 00:26
 
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Ma no tesorina! Figuratiiii!! Non avevo visto il tuo post, abbiam scritto in contemporanea [SM=g27828]
Intendevo che l'avrei postata a breve [SM=g27838] [SM=g27838]




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04/06/2011 11:14
 
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Qualche immagine come questa ci sta [SM=g27819]





A proposito della fiaba La Sirenetta di Andersen avevo scritto più o meno così:
le pinne della Sirena, come ali di fata, manifestano il pieno Mistero della Donna. Esso rimane nascosto, segreto... si rivela quando ne prende coscienza e tira fuori le pinne dall'acqua, la parte dell'essere che aiuta a muoversi in mezzo al mare, nelle profondità interiori, nelle grotte che attraverseremo durante il viaggio... giù nel calderone di Cerridwen... [SM=g27819]



[Modificato da Danae_88 04/06/2011 11:16]




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04/06/2011 22:40
 
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Ci sono molte somiglianze tra la figura della sirena e quella dell'arpia.
Le loro nascite sono ricollegate a tre donne e un uomo, nel caso delle Arpie Nettuno, Elettra, Tarmante e Anfitrite, e sia Nettuno che Acheloo sono collegati all'acqua.
Tra l'altro entrambe avevano voci incantevoli e pericolossime, che portavano tutti gli uomini alla pazzia e alla perdita del libero arbitrio, per non parlare della forte attrazione che li conduceva direttamente alla morte.
Entrambe le due figure mitologiche venivano descritte come donne-uccello, ma nel tempo le sirene sono diventate esseri con il busto da donna e il corpo da pesce.
Anche le Arpie per un determinato periodo sono state considerate come una sorta di accompagnatrici dei defunti.



Il vento è il mio respiro, l’universo è il mio corpo, il sole è il mio occhio, mari e monti sono parte di me. Giorno e notte sono il respiro del cielo, bassa e alta marea sono il respiro della terra. Il respiro dell’uomo è il fluire dell’aria, dentro e fuori: e tutto questo sono io.
Yuko Seki, maestro zen
06/06/2011 01:02
 
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E' vero... grazie cara, non ci avevo pensato... sotto forma di uccello, sono anche le arpie [SM=g27819] potrebbe essere un altro spunto per questa ricerchina...




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06/06/2011 18:21
 
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Danae complimenti davvero per la bellissima ricerca... Sono sempre stata affascinata anche io dalla figura delle sirene, tanto da avere scritto anche diversi articoli su quelle legate al folklore del nostro paese... E credetimi, sono tantissime!
Se non vi dispiace, vi lascio il link dove potete leggere cio' che ho scritto io e cio' che ho raccolto in giro per il web sino ad'ora...
Sono due pagine piene piene, quindi... buona lettura [SM=g27838]
Sirene italiane

A proposito.. non conoscevo il lavoro di Meri Lao... Chissà se è ancora reperibile in qualche libreria?
(il mio vecchio nickname era lucia_kee!)
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Dream on... dream until the dream comes true...

07/06/2011 00:20
 
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Grazie [SM=g27819]
Ma... ogni articolo lo hai scritto tu?! Che lavorone! Ne avrò da leggere [SM=g27822]




Come posso ascoltare la musica
che dorme nell'anima del fiore?

Tagore

07/06/2011 08:45
 
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Scusa Danae per la mia maleducazione, ma prima mi sono dimenticata di farti i complimenti! Davvero molto bella la tua ricerca!
Ieri per curiosità ho dato una sfogliata a un paio di libri e ho trovato un paio di cose interessanti che, su tua gentile concessione vorrei scrivere!

Benché figlie di Forci, ossia dell'Inferno e dunque CUGINE delle Arpie, esse non vivevano nel sottosuolo o in caverne, ma in una verde isola sepolcrale*, simile a Eea o a Ogigia e si dimostravano pericolose nella ferma bonaccia del mezzogiorno.
Erano dette figlie Acheloo e la loro isola fu forse una delle Echinadi, alla foce del fiume Acheloo. Per i siciliani quest'isola si trovava presso Capo Peloro (ora Faro). Per i latini le Sirene si trovavano nelle isole, dette appunto delle sirene (Sirenusie, al largo di Paestum), presso Napoli o a Capri.

*L'isola delle sirene va intesa come l'isola funebre che accoglie l'anima dei re defunti come Avalon.

Delle volte le Sirene venivano scolpite sui monumenti funebri, come angeli che intonavano lamenti, ma si attribuivano a esse anche mire erotiche sui defunti; e poiché si credeva che l'anima volasse via sotto forma di uccello, venivano rappresentate come le Arpie (donna-uccello= rappresentazione dal culto pre-olimpico).
La leggenda vuole che esse persero le ali e acquisirono la forma di donna-pesce, dopo aver perso una gara gara di canto che disputarono contro le Muse.
Così si spiega perché passarono alla forma attuale, a partire dall'epoca post-classica.
In un altro momento s'affrontarono con il Orfeo, il quale le umiliò dimostrando la superiorità della sua musica e spingendole al suicidio.
Nonostante ciò Odisseo le incontrerà nuovamente sull'isola una generazione successiva.

Un'altra curiosità...
Le Sirene venivano rappresentate sotto forma di donne-uccello sulle monete di Stinfalo, come personificazione della febbre.

Ho trovato anche dieci nomi!!!:
Aglaofeme
Aglaope
Leucosia
Ligea
Molpe
Partenope
Raidne
Teles
Telsepeia
Telsiope


Il vento è il mio respiro, l’universo è il mio corpo, il sole è il mio occhio, mari e monti sono parte di me. Giorno e notte sono il respiro del cielo, bassa e alta marea sono il respiro della terra. Il respiro dell’uomo è il fluire dell’aria, dentro e fuori: e tutto questo sono io.
Yuko Seki, maestro zen
07/06/2011 13:06
 
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Figurati artemide [SM=g27823]

I nomi che hai trovato dovrebbero essere gli stessi, anche se un nome solo ha tre varianti: Telsiepia, Telsinoe o Telsiope come Incantatrice, Aglaope, Aglaofono o Aglaofeme dalla "voce meravigliosa", e Pisinoe o Pasinoe come Maliarda, nel senso di ammaliatrice. E più tardi Partenope "la Vergine", Leucosia "la Dea Bianca" e Ligea dalla "Chiara Voce" [SM=g27822]

Benché figlie di Forci, ossia dell'Inferno e dunque CUGINE delle Arpie, esse non vivevano nel sottosuolo o in caverne, ma in una verde isola sepolcrale*, simile a Eea o a Ogigia e si dimostravano pericolose nella ferma bonaccia del mezzogiorno.
*L'isola delle sirene va intesa come l'isola funebre che accoglie l'anima dei re defunti come Avalon.


Potresti gentilmente indicare le fonti di questi libri? [SM=g27836] ciò che intuivo sulla loro isola oltremondana è in questa fonte? si sono acchiappati la mia idea! ...scherzo [SM=g27828] è naturale pensare ad Avalon dopo aver colto alcuni particolari fondamentali [SM=g27819]




Come posso ascoltare la musica
che dorme nell'anima del fiore?

Tagore

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