LETTERA APERTA DI JOHN TAYLOR
“Nell'Arte si deve dare il proprio cuore e la propria anima" - Millet
"Qual'è la tua più grande paura?" "Scomparire, non aver nulla da dire creativamente, perdere il rispetto degli amici e dei colleghi" - John Taylor, DD 2011 Tour Program
"Qual'è la tua più grande paura?" "La mia più grande paura è quella di perdere un figlio" - Simon Le Bon, DD 2011 Tour Program
Mi sono vergognato quando ho letto e comparato quello che aveva scritto Simon in risposta a quella domanda. (Tutti abbiamo risposto alle 'Q&A di Proust' per il programma del tour). Sono lì, egoisticamente, esistenzialmente, l'artista che aspira sempre, nella mia testa, e c'è Simon, l'essere umano, l'uomo, a ricordarmi cosa sia essere pienamente umani, e quanta strada ho ancora da fare.
Ieri è stato un giorno buio per la nostra piccola banda di fratelli. Credevo onestamente che il mio bene per lui, e l'amore per il nostro gruppo, per la nostra cosa insieme, potesse fare una differenza. Che un miracolo sarebbe accaduto e tutto sarebbe stato okay. Lui avrebbe cantato, le note sarebbero arrivate, avrebbe sorriso e noi avremmo applaudito noi stessi e le nostre capacità, assieme, di superare qualsiasi cosa e qualunque cosa. Ma non è quello che è successo.
Povero Charlie. L'unico membro del gruppo che è interamente un tutt'uno con la sua forma umana - egli è il suo stesso strumento dopotutto, Nick e io abbiamo dei colli molto lunghi, entrambi i nostri corpi sono distanti dalle teste - e lui deve soffrire di tutto questo, tutto questo peso, tutto il "ce la faranno, non ce la faranno" che gli è stato addossato, sopra quell'area di carne, muscoli ed ossa dentro la sua gola, da qualche parte sotto la sua faccia e sopra il suo cuore. Cosa potremmo fare? Cosa potrebbe fare chiunque di noi? O Wendy? O la CAA? O il nostro brillante staff di tecnici del suono, delle luci, guardarobieri e addetti ai lavori? Assolutamente un CA**O DI NIENTE.
Non è il mio strumento e faccio fatica a star fuori dalla paura. E' stato appena la notte scorsa, tutti quei 'Cosa succede se...?' che mi hanno tenuto sveglio per metà nottata. Questa cosa l'abbiamo già vissuta un paio di volte che io ricordi, ma chi ha mai tenuto il conto? La voce di Simon è la parte anteriore del veicolo, il paraurti e le luci anteriori e la targa cromata sul cofano, è il primo ad andare, il primo ad avere bisogno di riparazioni quando c'è qualche tipo di incidente o surriscaldamento. Io posso tirare, pare che abbia bisogno di antibiotici un paio di volte l'anno, ma questo non ferma lo show. Quando la voce di Simon va, va la band, e andiamo tutti. Con gli alti e i bassi.
E quest'anno è stato fantastico. Il Coachella, le date negli Stati Uniti, Milano, l'SBE, alcuni dei migliori concerti in cui abbiamo mai suonato. E un grosso numero di esibizioni acustiche in radio, il Mayan Theatre con David Lynch, altre radio, stampa e interviste televisive che riesca a ricordare di aver mai fatto. E ogni volta che aprivamo le nostre bocche, abbiamo dato il nostro cuore e le nostre anime. Questo non è un gruppo che ha mai imparato a 'gestirsela'. Se siamo sul palco puoi tranquillamente assumere che in quel momento, ovunque ci troviamo, qualsiasi sia il posto o il pubblico, stiamo dando del nostro meglio, e che vogliamo che quel preciso concerto sia il migliore che abbiamo mai fatto. Che in un certo senso è bizzarro...
Un sacco di voi hanno fatto domande, pregandoci di cancellare l'intero tour, non data per data, come abbiamo fatto, ma in generale, così avreste potuto organizzarvi di conseguenza. Ma non è così semplice. Abbiamo delle responsabilità verso i nostri assicuratori e i nostri impiegati, e a parte quello, vogliamo tornare sul palco il più velocemente possibile. Come ho detto, gli spettacoli di quest'anno sono stati grandiosi, e Simon ha cantato meglio che mai - l'ho sentito innumerevoli volte negli ultimi mesi - e stavamo costruendo qualcosa che necessiterà di un pò per essere ripristinato, e più saremo lontani dal nostro palco, più a lungo occorrerà per farlo.
Ma suppongo che si tratti di destino, ed essendo un ex-riabilitante nessuno può apprezzare di più il concetto dell'essere impotenti. E io sono interamente impotente per le corde vocali di Simon, così come noi tutti.
Devo dire, sta gestendo la cosa con estrema dignità, da leader, come sempre, con il suo comportamento da persona adulta. Io sarei già nel cestino. Ieri gli ho detto "Questo non vuol dire che puoi andare alla partita, lo sai", per metà a scherzo, e lui è rimasto scioccato che addirittura l'avessi suggerito. Mi ha risposto "Questo è niente in confronto alla nostra partita. Voglio andare sul palco a fare il nostro show..." Ed era piuttosto determinato.
John Taylor, 28 maggio 2011
IN MY BLOOD, IN MY HEART, IN MY MIND AND IN MY SOUL: I'M CESENATE 100%