Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
 
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Johnny Cash

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2014 00:53
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"La Vita, L'amore e La Fede di una (Grande) Leggenda Americana" (Steve Turner)


Un nuovo viaggio sulla vita e la musica e la fede di un grande artista americano scomparso da poco e nella mia personale classifica terzo solo dopo Elvis e Jerry Lee Lewis.

In ogni puntata sarà preso in esame un capitolo alla volta dal libro di Steve Turner che riscriverò cercando dove possibile inserire curiosità e commenti arrichendo il tutto con mie considerazioni.
Questo argomento tratterà principalmente le sue memorie,le interviste ai suoi familiari e a chi lo conosceva tra amici e collaboratori con molta minuziosità ricostruendo un pò il tutto.
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Introduzione:

Quando da bambino, con le mani ancora segnate dai fiocchi di cotone, Johnny Cash si avvicinava alla radio accesa in casa divorando letteralmente i programmi dove c'erano La Carter Family con June e altri cantanti... a Dyess, non sapeva che la sua voce un giorno avrebbe viaggiato ben oltre Nashville.
Cash inseguiva il suo mondo, il suo sogno, rimanendo a tratti un pò bambino all'interno, inoltre inseguiva gli echi di un mondo incantato, al di là della ferrovia.
Dieci anni più tardi quand'era in germania per il servizio militare - con la divisa indosso...ascoltava, sentiva ancora quel ritmo... quel suono impregnante che lo raggiungeva intercettando quei messaggi in codice.
Iniziò così a cantare, e lo fece per decenni in compagnia dei suoi fidati Luther Perkins e Marshall Grant che conosceva da ragazzo.
Incisa dapprima per la gloriosa etichetta (Sun Records) fucina di talenti (uno su tutti...ELVIS), poi passò alla Columbia.
Calcò mille palcoscenici nella profonda provincia americana, portando il "Boom Chicka Boom" oltre i cancelli delle prigioni.
I suoi discografici volevano un ritorno dopo i suoi guai passati più in voga con lo stile e la musica di un tempo, ma egli ritornò più forte e duro, convinto che cantare per dei detenuti rinchiusi in un carcere duro sarebbe stato meglio che cantare sopra qualsiasi altro palco.

Quella voce scura, intensa, fatta appositamente per cantare di DIO, e d'amore, sedusse pubblici sempre più vasti.
Era un cantastorie instancabile, percorse strade interminabili con la Carter Family e la sua amata June.
Finì in tv con uno show dall'america e sull'america, si sentì rubare l'anima mentre mostrava un'altro lato della musica alle giovani generazioni, fino all'australia di Nick Cave e all'irlanda di Bono degli U2.
L'uomo che pensò fosse stato DIO a mandargli le Droghe anfetaminiche, ritrovò se stesso nella caverna di Nickajack, produsse un film su Gesù, suonò alla casa bianca di Nixon e oltre vent'anni dopo ricevette un'ovazione al Glastonbury Festival, è una delle figure epiche della musica americana.
Considerato come un (Giobbe) moderno , che giunto al crepuscolo, non riusciva a smettere di registrare nella sua capanna quei brani che divenivano subito suoi.
Pieno dalla sofferenza, dai lutti ma sempre ossessionato dalla vita.
25/02/2011 14:03
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CASH...VA DI DIRITTO IN QUESTA SEZIONE..ELVIS ROOTS & MORE..
Grazie a Davide.. per aver aperto questo post sul grandissimo Johnny Cash.
Ora puoi continuare ad arricchirlo in questo spazio che ho dedicato alle radici di Elvis..(ma anche ai personaggi suoi contemporanei che hanno sicuarmente influito su di lui).

Io contribuisco al post di Davide..con alcune chicche del 1969 tratte dalle sessions CASH & DYLAN..e non solo..


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Johnny Cash & Bob Dylan SESSIONS 1969


I STILL MISS SOMEONE





THAT'S ALL RIGHT MAMA



GIRL FROM THE NORTHERN COUNTRY




“T” FOR TEXAS




THOUSAND MILES BEHIND (TAKE 1)



altre sessions

WICHITA LINEMAN (LIMITED EDITION)



COWBOY'S PRAYER (OH BURY ME NOT)

26/02/2011 09:49
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Bellissima idea Davide, ti seguirò con molta attenzione. Grazie anche a Bruno per i brani.
Johnny è stato un grande!

26/02/2011 10:08
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Carissimo Bruno Grazie per essere intervenuto

... Che arricchimento! Wow! Non potevamo partire meglio [SM=g6794]

WICHITA LINEMAN (LIMITED EDITION) (Stramaledettamente Stupenda)

...Non ho parole...Gesù sceso in terra - mi si accappona la pelle!


Conoscevo di questo brano la versione di Glenn Campbell (dal vivo anch'essa stupenda)...ma questa che ci hai fatto ascoltare è incredibilmente sublime e anche l'atipico arrangiamento che si ascolta in sottofondo con il piano gli archi e accenni di chitarra.
FANTASTICO!

Sono orgoglioso di dire che abbiamo iniziato un bellissimo e lungo viaggio [SM=g6794]
26/02/2011 11:43
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Fantastico Johnny Cash, grazie ragazzi!
The king will never die....Elvis forever!!
26/02/2011 12:15
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Re: Carissimo Bruno Grazie per essere intervenuto
(King David), 26/02/2011 11.43:


... Che arricchimento! Wow! Non potevamo partire meglio [SM=g6794]

WICHITA LINEMAN (LIMITED EDITION) (Stramaledettamente Stupenda)

...Non ho parole...Gesù sceso in terra - mi si accappona la pelle!


Conoscevo di questo brano la versione di Glenn Campbell (dal vivo anch'essa stupenda)...ma questa che ci hai fatto ascoltare è incredibilmente sublime e anche l'atipico arrangiamento che si ascolta in sottofondo con il piano gli archi e accenni di chitarra.
FANTASTICO!

Sono orgoglioso di dire che abbiamo iniziato un bellissimo e lungo viaggio [SM=g6794]



Sottoscrivo tutto!!!!

Abbiamo la fortuna, grazie a zio Bruno, di poter ascoltare delle chicche discografiche, altrimenti difficilmente reperibili/ascoltabili.

Ed ogni volta scopro qualcosa di nuovo e di bello, non solo su Elvis, ma su altri grandi artisti, come Cash per l'appunto. Grazie ancora, avanti tutta Captain David and Captain Bruno!!!!




Principe René von Habsburg-Lothringen: Principe Imperiale di Miramar, Granduca di Boemia e di Wittelsbach, Arciduca di Villa Borghese, Console Emerito dell'Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme
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26/02/2011 19:27
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Johnny Cash...1.000.000,00 dollar's songs
Tennessee Flat Top
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Thing Called Love
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I Still Miss Someone
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Sunday Morning Coming Down
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Guess Things Happen That Way
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02/03/2011 10:14
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Johny Cash & Friends...The Highway Men
The Devil's Right Hand
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True Love Travels On a Gravel Road
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Death and Hell
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02/03/2011 11:56
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Lo so Bruno, la tua triade perfetta: Elvis, Jerry e Johnny!
Bellissimo topic, davvero! Che belle canzoni! Complimenti a Davide e Bruno!!
02/03/2011 13:01
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Ancora qualche bel brano per J.CASH..
That Lucky Old Sun
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The Wonderer con gli U2
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Just A Closer Walk With Thee-con Bob Dylan prove
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[Modificato da B-PAUSE 20/03/2011 09:02]
20/03/2011 09:00
le 2 canzoni che preferisco dell'ultimo Johnny Cash (grazie a bruno per tutte queste canzoni ora le ascolto tutte)
just_the_other_side_of_nowhere

One
20/03/2011 09:28
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Bellissime queste canzoni....tutte!
Chi di voi ha visto il film biografico su Johnny "Quando l'amore brucia", titolo originale "Walk The Line" ovviamente...con un bravissimo Joaquin Phoenix?

[Modificato da vali/g52 20/03/2011 10:49]
20/03/2011 10:47
io no ma provvederò al più presto.. magari in streaming.. (alla napoletana) [SM=g6794] a te è piaciuto?
20/03/2011 10:55
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Bellissimo!

Per la prima lo vidi al cinema (ne uscii tremolante) da brivido... poi l'avrò visto già centinaia di volte in dvd poichè posseggo l'originale. [SM=g6794] [SM=g6794] [SM=g6794]
20/03/2011 11:26
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Re:
(Killerock76), 20/03/2011 10.55:

io no ma provvederò al più presto.. magari in streaming.. (alla napoletana) [SM=g6794] a te è piaciuto?


Mi è piaciuto moltissimo.
La prima volta l'ho visto al cinema in lingua originale....è stata davvero un'impresa perchè Phoenix parla tenendo le labbra praticamente ferme, poi l'ho rivisto quando lo hanno in TV...questa volta in italiano e ci ho capito decisamente qualcosa in più [SM=g6794]




20/03/2011 11:49
a proposito Valeria nel topic Elvis vs Jerry c'è una canzone durante la quale Jerry Lee nomina Elvis ma non riesco a capire cosa dice se riesci fammi sapere..
Who Will The Next Fool Be
20/03/2011 12:27
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Prefazione By (Kris Kristofferson)

Johnny Cash è un vero eroe americano, era di origini umili come Abraham Lincoln, ed è diventato amico è fonte di ispirazione di carcerati e presidenti: Rispettato e amato in tutto il mondo per il suo coraggio, la sua integrità e il suo amore sincero per il prossimo.
Come Muhammad Alì, è stato più grande della professione che l'ha portato al successo; Il suo spirito trascendeva i confini della semplice fama di una star della canzone - eppure...era meravigliosamente e adorabilmente umano.
Mi hanno raccontato che quando Bob Dylan conobbe J.Cash - credo fosse al Newport Folk Festival - gli girò intorno con un inchino e un sorriso di ammirazione pura.
E' una reazione che chi ha conosciuto Cash può comprendere.
Io lo vidi per la prima volta nel giugno 1965, dietro le quinte del (Ryman Auditorium).
Ero ancora in uniforme, e quando Marijohn Wilkin ci presentò, la sua elettrica stretta di mano decretò la fine della mia carriera militare.
John era - e sarebbe sempre rimasto - forte, esuberante e imprevedibile come il fulmine.
Il rombo di tuono che era la sua voce si sposava alla perfezione con i lineamenti irregolari, alla Lincoln.
June, la compagnia di una vita, era la bella ed effervescente figlia minore della leggendaria famiglia Carter. Era solare e allegra quanto lui era cupo e pericoloso.
I due erano innamorati pazzi e indubbiamente rappresentavano ciascuno la risposta ai sogni dell'altro.
Il Wildwood Flower forse non avrà domato l'Holy Terror, ma di sicuro June smussava gli spigoli di quella forza della natura: La più selvaggia, all'epoca, nel magico mondo della musica.
Insieme sarebbero diventati un santuario solido come una roccia, fonte di ispirazione non solo l'uno per l'altra, e per i loro adorati figli, ma per la famiglia allargata, fatta di cantautori e anime perse che presero sotto la loro ala protrettrice.
Le prime parole che John mi rivolse quando ci presentarono agli studi di registrazione Columbia, dove io lavoravo come portiere, furono: " E' sempre bello ricevere una lettera da casa, vero Kris?" Cowboy Jack Clement gli aveva riferito che mia madre mi aveva ripudiato per lettera, perchè volevo cimentarmi in un genere musicale "che nessuno sopra i 14 anni ascolta mai, e, se anche non fosse così, non saresti il tipo di persona che vorremmo conoscere".
Forse è per questo che John mi ha sempre incoraggiato nella mia attività di cantautore (teneva nel portafogli il testo di una mia canzone).
Sebbene avrebbe insiso le mie composizioni solo molti anni dopo, io continuavo a fargli sentire ogni canzone che scrivevo - rischiavo il licenziamento, se l'avessi disturbato, così gliele facevo avere tramite June o Luther Perkins.
Una volta mi difese quando l'assistente del suo produttore cercò di farmi licenziare con l'accusa di aver fatto entrare due cantautori nella sua sala di registrazione (l'avevano avvicinato in un corridoio per tentare di convincerlo a incidere un intero album di canzoni religiose).
Il mio capo mi assicurò che non mi avrebbe licenziato, perchè sapeva che non li avevo fatti entrare io, ma mi consigliò di stare alla larga dallo studio in cui John registrava.
Quindi me ne restai nascosto nel semiinterrato, passando il tempo a cancellare nastri da riutilizzare per i Demo, quando all'improvviso appare John e mi chiede come sto (come se fosse una cosa normale andare nel seminterrato a sentire come sta il portiere).
Gli dico che sto bene, e lui mi chiede se voglio salire a sentire la seduta di registrazione. Rispondo che sono occupato e lui mi dice: "Bè, ho sentito che hai avuto qualche problema, volevo solo farti sapere che non inizierò a registrare finchè non vieni su". Allora torno di sopra con lui e resto a vedere la seduta, cercando di ignorare gli sguardi dell'assistente di produzione nella sala di regia.
Anni dopo, quando già mi esibivo (grazie a John, che mi aveva fatto salire sul palco con lui al Newport Folk Festival, contro la volontà degli altri), mi criticarono in una rivista di Musica Country per via delle mie attività di protesta contro le violenze americane in Nicaragua.
John scrisse al giornale per difendere il mio patriottismo e per sottolineare che avevo servito il mio paese nell'esercito.
Fece la stessa cosa per Bob Dylan, quando Bob fu criticato su Sing Out! per la direzione che stava prendendo la sua musica ("Lasciatelo stare, sa quel che fa").
John non ha mai avuto paura di rischiare la carriera per difendere ciò che riteneva giusto.
Qualche anno dopo, suonavo come sua spalla a Philadelphia e dedicai una canzone a Mumia Abu Jamal (che era nel braccio della morte).
Alcuni funzionari si arrabbiarono moltissimo, e quando scesi dal palco mi intimarono di tornare su e chiedere scusa.
Mi dispiaceva molto dover rovinare lo Show di John - ma lui mi disse: "Non sei tenuto a chiedere scusa, qualunque cosa tu abbia detto nel mio spettacolo. Voglio che tu salga sul palco con me alla fine del concerto, quando facciamo i Gospel, e canti 'Why Me'".
A proposito di "Why Me": Una volta John ha detto alla sua band che Gesù scrisse una canzone intitolata "Why me, Kris" (Perchè io, Kris).
John non perdeva mai il senso dell'umorismo - era disperato, quando June ci lasciò all'improvviso.
Durante la veglia funebre, quando tutti vennero a darle l'ultimo saluto, ero seduto accanto a John, vicino alla bara, mentre le persone si mettevano in fila per fargli le condoglianze.
Uno dei presenti gli parlò, poi si accorse della mia presenza e mi disse che mi considerava un ottimo cantante. Quando se ne andò, John si chinò verso di me e commentò: "Bè, niente male, no?".
Sarò sempre grato a John e June per la gentilezza che hanno dimostrato a me, a mia moglie e ai miei figli in ogni occasione.
John ha scritto alcune lettere molto divertenti a mio figlio Johnny, suo omonimo, e ai ragazzi scriveva sempre poesie e regalava suoi disegni, giocattoli e libri. Tanti libri!.
Aveva il dono di far sentire chiunque la persona più importante al mondo.
Le ultime parole che mi disse sono: "Ti voglio bene, Kris". Ti vorrò sempre bene, John.
13/09/2011 23:47
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In attesa di riprendere questo argomento, volevo condividere con voi tutti questa bella immagine di Cash che ho ritovato e scansito per voi.

23/03/2012 02:07
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Davide,mi sono riletto gli articoli e ascoltato le canzoni...per "colpa" di EICC ho approfondito di molto la mia conoscenza su Johnny Cash che è entrato prepotentemente a far parte dei miei preferiti...attendo nuovi inserimenti...nel frattempo ti mostro la maglietta mi è arrivata da poco...ordinata dal suo sito ufficiale...


23/03/2012 18:03
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Bellissima la maglietta!!! [SM=g6794] appena posso la ordino, ma nel frattempo la faccio diventare un logo e la inserisco anche su FB.

Scarico subito l'immagine, te la rubo ... [SM=g6794] [SM=g6794]

23/03/2012 23:26
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bellissimo topic Davide,
inserisco questa che mi piace tantissimo

23/03/2012 23:42
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Grazie Davide per questo grande argomento , lo leggerò con interesse , adoro il personaggio ed il suo stile .
07/10/2012 11:00
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"American Recordings" - “The Story Behind The Sessions”



Il 27 Febbraio 1993, due settimane dopo il ritorno da Dublino, Johnny Cash, suonò al Rhythm Cafè, un piccolo ristorante-teatro a Santa Ana, in California.
Dopo il concerto conobbe un uomo di 30anni dai lunghi capelli scuri, con una folta barba cadente sul petto, che si disse interessato a produrlo. L'uomo era; Rick Rubin, propietario della
DEF AMERICAN RECORDS”. E' impossibile che Cash conoscesse gli artisti che Rubin aveva prodotto fino a quel momento. Non aveva sentito rapper quali LL Cool J, i Beastie Boys, Run DMC, gruppi Heavy Metal come gli Slayer o i Wolfsbane, né il comico politicamente scorretto (Andrew Dice Clay). I Red Hot Chili Peppers forse gli suonavano familiari, ma non troppo.
Inoltre, Cash era curioso di sapere cosa quell'uomo, che gli sembrava un alcolizzato, immaginava di poter fare per la sua carriera. Anche se ormai risiedeva a Los Angeles, Rubin era originario del Long Island, e le sue radici musicali erano l'opposto di quelle di Cash.
A Rubin piaceva il Metal duro, quello aggressivo: Da ragazzo le sue Band preferite erano gli AC/DC e i Led Zeppelin. Aveva fondato la prima etichetta discografica, DEF JAM, con l'impresario di Rap … Russell Simmons, e si erano specializzati nella sintesi di elementi di (Heavy Metal) con elementi Rap; il risultato di maggior successo commerciale di quella sintesi era stato il singolo “Walk This Way”, che vedeva una collaborazione degli Aereosmith con i Run Dmc.
Rubin aveva prodotto gli album multiplatino (Licensed to ill per i Beastie Boys, Raisin' Hell per i Run Dmc, Mac Daddy di Sir Mixalot, e Bloodsugarsex Magik per i Red Hot Chili Peppers, oltre agli album di platino Reign in blood degli Slayer ed Electric dei Cult). Ricco e famoso, cercava una nuova sfida. Aveva accarezzato l'idea di trovare un grande artista, senza album recente di successo, da rivitalizzare. Ogni volta che pensava ai grandi artisti, Rubin finiva sempre con il pensare a Johnny Cash, che considerava una forza primitiva con una carriera al momento poco vivace. Anche se lo stile musicale di Cash differiva da qualsiasi cosa Rubin avesse mai prodotto, c'era qualche elemento in comune. Il Rap e L'Heavy Metal, come il Country, erano nati in aree disagiate e parlavano di esperienze di vita di persone afflitte e frustrate. Entrambi i generi erano ricchi di canzoni su droga e alcol, pistole e coltelli, luce e oscurità, amore perduto e prigione.
“Sono stato sempre attratto da ciò che è spigoloso ed estremo” dice Rubin. “Johnny Cash è sempre stato un fuorilegge, una figura che non rientrava nei canoni. Lo consideravano un artista Country, ma non credo che la gente di campagna l'abbia mai accettato davvero. Era un (Outsider), e credo sia stato questo ad attrarmi a lui più di ogni altra cosa”.
Nell'Ottobre del 1992 Rubin e il manager della sua etichetta, Mark Geiger, avevano visto Cash alla celebrazione per il trentennale di Bob Dylan al “Madison Square Garden” di New York.
Entrambi rimasero favorevolmente impressionati dal modo in cui Cash trascinava la folla e notarono in particolare la sua abilità nel catturare i membri più giovani del pubblico.
Parlarono della possibilità di collaborare con lui e, un paio di settimane dopo, Geiger andò a parlare con l'agente di Cash, Jim Gosnell. “Casualmente, un paio di settimane prima, avevo parlato con Lou Robin, che mi aveva riferito che John non si trovava bene alla Mercury” dice Gosnell. “Gli sembrava che le radio Country l'avessero abbandonato. Quando Mark menzionò questa idea della DEF AMERICAN fui felicissimo. Chiamai Lou, e Lou non aveva mai sentito parlare di Rick Rubin, ma mi ascoltò con interesse. Reagì al mio entusiasmo e accettò di organizzare un incontro tra Rick e John”. All'inizio Cash non si espresse. “Per lui era una casa discografica come un'altra” dice Robin. “Portai Rick in camerino, prima del concerto di Santa Ana, e i due restarono lì a guardarsi per due minuti. (Senza aprire bocca). Si soppesavano – poi si misero a chiacchierare e scoprirono interessi in comune. C'era Rick con la sua lunga barba incolta, e all'improvviso, Johnny scoprì che c'era qualcuno che pensava di gestire la sua musica allo stesso modo in cui voleva gestirla lui. Iniziò tutto così”.
Johnny Cash era un po' perplesso che una persona proveniente dall'ambiente del Rock alternativo pensasse di poter combinare qualcosa con un battista di 62 anni dell'Arkansas. (Cosa immaginava di poter fare Rubin che non fosse già stato fatto prima?). Rubin spiegò che innanzitutto voleva far sedere Cash con una chitarra acustica e fargli suonare tutte le canzoni che amava, e, cosa forse più importante, fargliele suonare esattamente come le sentiva – così poteva capire cosa esattamente Cash voleva registrare, e sarebbero partiti da lì.
La purezza dei risultati fu sorprendente. La mancanza di pressioni da parte della casa discografica gli tolse un peso dalle spalle e, per la prima volta da anni, Cash esplorò apertamente i propi gusti.
L'obiettivo di Rubin a questo punto non era incidere un album acustico, ma scoprire cosa Cash aveva dentro di sé e suggerire alcune canzoni che potessero costruire una sfida al di là del Sound (Boom-Chicka-Boom). Ma sopratutto, voleva creare un'atmosfera che rinfocolasse la passione di Johnny per il processo di registrazione. Essere scelto da qualcuno che credeva in lui e che voleva portarlo oltre i limiti del suo target di pubblico fu davvero una benedizione per Cash – lo fece sentire considerato.
Cash e Rubin avevano interessi comuni sulle questioni spirituali, la poesia, la giustizia sociale, e passavano ore al telefono. “Rick divenne non solo il suo produttore, ma la sua musa” dice Rosanne. “Era come un angelo atterrato nella sua vita – diede a papà un obiettivo chiaro, ispirazione e passione”.
Nei successivi sei mesi continuarono a registrare nel salotto di casa Rubin, in una traversa della “Sunset Strip”. Andarono anche agli Ocean Way Studios di Santa Monica per sperimentare con altri musicisti che in precedenza avevano lavorato con Rubin: I Red Devils, il chitarrista di Tom Petty Mike Campbell, Chad Smith e Flea dei Red Hot Chili Peppers.
Per Rubin, qualsiasi combinazione valeva la pena di essere tentata: Il tempo e il denaro erano irrilevanti. L'obiettivo ultimo era che Cash riscoprisse la sua voce autentica.
Tornato a Hendersonville, Cash continuò il lavoro, registrando canzoni Gospel da solo nel suo Studio-Capanno e trovando approcci freschi ad alcune canzoni su cui aveva lavorato a Hollywood. “Cercavo sempre di trovare canzoni che si accordassero con l'immagine mitica di Johnny Cash” spiega Rubin. “Cosa canterebbe l'uomo in nero? Bè, l'uomo in nero canterebbe canzoni serie. Canzoni di un certo peso – magari spirituali. Sarebbero canzoni austere”.
Il 7 Dicembre aveva ormai registrato 94 canzoni, di cui le più rielaborate erano “Down There By The Train” di Tom Waits, “Thirteen” di Glenn Danzig e “The Beast In Me” di Nick Love.
Come ultimo esperimento, Rubin suggerì a Cash la prima esibizione da solo della sua carriera: Un intero concerto usando solo la chitarra acustica. Come locale scelse quello che all'epoca era uno dei club più alla moda di Hollywood, il “Viper Room” sul Sunset Boulevard, e prenotò per Cash tre serate, a partire da un Giovedì sera. Era a pochi minuti da casa di Rubin.
Lo scopo dell'esperimento era duplice. Il concerto sarebbe stato registrato e quindi avrebbe fornito performance diverse delle canzoni rispetto a quelle registrate in salotto. Inoltre avrebbe messo alla prova Cash con un pubblico assolutamente inusuale.
Il Viper Room, di propietà di Johnny Deep, era il locale preferito dei giovani musicisti, attori, modelli e registi. Pochi di loro, probabilmente, conoscevano a fondo il repertorio di Cash.
Se fosse riuscito a fare una buona impressione su questo pubblico, con le sue canzoni semplici e senza tempo, allora la voce si sarebbe diffusa rapidamente. Come dice Rubin: “Le voci si spargono in fretta, dopo concerti come quelli”. Cash accettò di suonare, ma all'inizio era molto nervoso all'idea di essere solo di fronte al pubblico”. “Il problema di fare un concerto da solo” disse a Jim Gosnell prima di salire sul palco” è che non puoi dare la colpa a nessuno tipo … 'al batterista', di aver fatto per così dire, un casino”.
Le paure di Cash svanirono solo quando si trovò davanti al microfono e giunse a metà della prima canzone, “Delia's Gone”.
L'uditorio prevalentemente di estrazione Hollywodiana era composto da 150 persone, era ben noto per la sua freddezza, ma in quell'occasione dimostrarono subito di apprezzare “The Man In Black”, e continuarono a farlo per tutti i 90 minuti dell'esibizione. Furono canzoni che non concedevano nulla alle mode del momento, che non usavano un linguaggio giovane, che andavano al di sotto delle tendenze superficiali per raggiungere un cuore universale.
Quando ebbe finito di suonare il materiale appena inciso, Mr. Cash offrì loro una selezione dei suoi pregevoli Hit.
“All'inizio sono scappato” dichiarò in seguito. “Ma poi ho pensato: Perchè no?
I giovani, sopratutto, guardano così tanti video e film che sanno cosa è reale quando lo vedono -
inoltre, apprezzano le emozioni messe a nudo con onestà e sincerità. E' ci sono poche cose più oneste che portare sul palco una chitarra e cantare le tue canzoni”.
Il successo di quella sera contribuì a diffondere la voce che Johnny Cash era tornato di moda.
Le rubriche di Gossip osservarono che tra il pubblico c'erano i Red Hot Chili Peppers, Henry Rollins, Gibby Haynes (dei Butthole Surfers), oltre agli attori Sean Penn, Juliette Lewis, Pierce Brosnan, Randy Quaid e Patricia Arquette.
Johnny Cash era stato presentato da Johnny Deep. “Credo che il vero talento di Rick con Cash sia consistito nel rimetterlo in contatto con i giovani” dice il fonico David Ferguson. “E' stato questo il suo grande contributo, oltre al fatto di far sentire bene Johnny Cash – Rick gli ha creato molto scalpore intorno, è questo è stato di grande aiuto”.
Dopo aver ascoltato le 218 riprese audio e la cassetta del concerto al 'Viper Room', Rubin concluse che niente superava il livello delle prime esecuzioni nel suo salotto. A quel punto giocò d'azzardo: Usò quelle che avevano in origine considerato “Sessioni di prova” come base per l'album. “Di recente ho ascoltato tutti quei nastri, ho sentito ogni parola e ogni nota; Fondamentalmente il registratore era rimasto acceso e Johnny Cash aveva suonato una canzone dopo l'altra per diverse ore” dice Ferguson. “Tutto il primo album di AMERICAN RECORDINGS venne da quei nastri, eccetto una versione di “Drive On” registrata nel capanno, e la registrazione dal vivo di “Tennesee Stud” e “The Man Who Couldn't Cry” incise al Viper Room”.
Uscito nell'Aprile del (1994), 'American Recordings' non era solo la riprova di un grande talento musicale e una bella raccolta di canzoni, ma la prima volta in cui Cash aveva felicemente rifuso la sua fede in un album, anziché aggiungerla come appendice. Non era stato ideato come un 'Concept Album', ma i temi che emergevano dalle 13 canzoni erano: Legami e libertà, caduta e redenzione. In questo contesto, le canzoni che parlavano di omicidio come Delia's Gone e Tennessee Stud smettevano di essere celebrazioni della violenza maschile e si rivelavano quali storie di uomini prigionieri entro circoli viziosi di gelosia, vendetta e colpa.
La canzone di Nick Lowe “The Beast In Me” dipingeva in modo esemplare la propensione umana al peccato. Non è difficile capire perchè Cash si identificasse tanto in quel brano. La bestia, cioè la tentazione, è sempre presente, e quando non si mostra apertamente non si deve pensare che sia morta. Nick Lowe aveva iniziato a scrivere la canzone nel (1981) già pensando di destinarla a Cash, ma non l'aveva completata per 10 anni. “Poi qualcosa è scattato, e l'ho finita in una sera” dice Lowe. “Era come se qualcun altro fosse venuto da me a mostrarmi come proseguiva la canzone”. Nessuna canzone è stata mai tanto vicina a mettere a fuoco il dilemma centrale di Cash.
“La prima volta che ho sentito papà cantare 'The Beast In Me' ho sofferto molto dice Tara. “Anche se l'aveva scritta Nick Lowe, quella canzone per me racchiude l'essenza di papà. Era bravo a parlare dell'oscurità che aveva in sé, ed è questo che lo rendeva un grande artista. La sua oscurità era in effetti quella di tutti, i demoni con cui tutti lottiamo”. Viste in quest'ottica, le canzoni dell'album si dividono in quelle che trattano di un aspetto della schiavitù – la ricerca senza posa, gli istinti, la bestia – e quelle che esaminano un aspetto della salvezza (“Why Me”, “Redemption”, “Down There By The Train”).
“Like A Soldier” era la sua testimonianza personale:
“Ma la strada selvaggia in cui vagavo senza meta
era sempre lì a chiamarmi
e mi hanno detto cento volte che sarei dovuto morire
ma ora il mio miracolo e che te sei qui accanto a me
quindi forse dovevo percorrere quelle strade.
Come un soldato che cerca di dimenticare la guerra
come un ragazzo che mette la testa a posto
come un bandito che torna sulla retta via
ogni giorno è meglio di prima
sono come un soldato che cerca di dimenticare la guerra”.
La forza di Cash come autore cristiano era la compassione che nasceva dall'esperienza. Scriveva del peccato non in modo astratto, ma come qualcosa che aveva conosciuto intimamente. Eppure, più invecchiava e meno si divertiva a sguazzare nei dettagli delle sue malefatte.
Gli piaceva dire che l'unica ragione per cui non portava sulle spalle il senso di colpa dei suoi errori era perchè pensava che, se DIO l'aveva perdonato, il meno che potesse fare era perdonare se stesso.
“Ci sono notti che non ricordo
e c'è un dolore che ho dimenticato
altre cose scelgo di non ricordarle.
Ci sono visi che mi tornano in mente
nei recessi più riposti della memoria
che vorrei non tornassero affatto.
Di tutte le amanti che mi appaiono in sogno
provenienti dal passato e da luoghi lontani
non c'è né una di cui mi importi adesso, chiunque sia
sono solo grato per il viaggio
e per essere sopravvissuto alle battaglie
e che il bottino della mia vittoria sia tu”.
Bono (degli U2) vedeva in Cash una figura mosaica. “Quando i figli di Israele iniziano a venerare il vitello d'oro dopo essere stati liberati dall'Egitto, DIO si arrabbia molto con loro” dice. “Vi ho appena liberati” dice DIO. 'Vi ho dato tutto ciò che mi avete chiesto. Non è questo il modo per ringraziarmi. State tornando ai costumi barbarici, e io sono arrabbiato'. Dice a Mosè di allontanarsi da loro, perchè intende distruggerli, ma poi la bibbia racconta che Mosè, che sa leggere il cuore di DIO, va tra la sua gente e dice: 'Se vuoi ucciderli uccidi anche me'. In quel momento di empatia e grazia percepisci tutto ciò di cui Cash cantava. Era tutto lì”.
La grafica dell'album sottolineava questo legame con l'antico testamento. In copertina c'era Cash con un lungo mantello nero, in un campo di grano, con l'aria di chi sta per comunicare la parola del signore iddio. Subito dietro di lui c'erano banchi di nuvole gonfie, a suggerire un imminente diluvio o perlomeno un rombo di tuono. Seduto alla sua destra, c'era un cane nero con chiazze bianche e alla sinistra un cane bianco con macchie nere. La loro partecipazione non era prevista. Il fotografo Andy Earl volò a Melbourne, in Australia, nel Febbraio 1994 per scattare l'immagine di copertina nella vicina Geelong, mentre Cash era in Tour con Kris Kristofferson.
Non ci fu tempo per scattare la foto in America, ma, spiega Andy Earl: “Il luogo non era abbastanza spettacolare per le foto. Poi notai quelle nuvole che portavano tempesta e un campo di grano e, dato che lui era vestito come una figura religiosa, lo piazzai lì davanti. I due cani appartenevano al capostazione e si aggiravano lì intorno, ma quando Johnny si mise in posa per la foto si piazzarono ai due lati. Pensai: 'Ecco!' e catturai il momento, una di quelle cose straordinarie che accadono. Niente di programmato. Tutto si combinò alla perfezione”.
Una volta che la foto fu scelta per la copertina dell'album, i cani assunsero per Cash un significato metafisico. “I loro nomi sono peccato e redenzione” disse a Lisa Robinson del New York Post.
“Devo ricordare che la striscia nera è sempre lì. Nessuno è completamente buono.
Nessuno è completamente cattivo. Personalmente credo di aver paura del mio lato oscuro”.
A Rolling Stone spiegò: “E' grosso modo questo il tema dell'album, e credo parli anche di me.
Quando ero davvero cattivo, non ero del tutto cattivo. Quando stavo cercando davvero di essere buono, non potevo mai essere completamente buono. C'era sempre quella striscia nera nel mezzo”.
I recensori erano entusiasti di AMERICAN RECORDINGS , giustificando così pienamente la fiducia che Rubin riponeva in Cash e la sua decisione di scegliere le registrazioni casalinghe.
Rolling Stone lo definì “Indubbiamente uno dei suoi album migliori”, Billboard esclamò: “Mai l'uomo in nero ha prodotto un lavoro di una tale brillantezza”. Per il Los Angeles Times era “Una pietra miliare per questo cantante leggendario”. Newsweek osservò che “La cominità del Rock alternativo né parla da mesi”. L'appeal di Cash aumentò ancor di più. Venne inseguito per le interviste da riviste di musica alternativa e riceveva numerosi inviti a esibirsi in locali Rock e campus universitari “E il vero grande ribelle” disse James Lien, direttore del college Music Journal. “Ha tutta la mistica dell'outsider e del solitario”. “Suonò un concerto a inviti al Fez Club di New York, a cui parteciparono Johnny Deep e la modella Kate Moss. Una settimana dopo filmò un video per il primo singolo da American Recordings, “Delia's Gone”, in cui la Moss interpretava Delia, assassinata con violenza. A Los Angeles Cash suonò al Pantagers Theater, vicino a Hollywood And Vine, con Beck come artista di spalla. A Giugno, Cash andò in Inghilterra per suonare sul palco principale del prestigioso “Glastonsbury Festival”, un enorme evento all'aperto che si tiene nei campi del Somerset, davanti a 50.000 Fan, per la maggior parte giovani.
Gli fu dato spazio nel pomeriggio, tradizionalmente riservato ad artisti già famosi che scalano le classifiche. Prima di lui si erano esibiti Tom Jones (dopo Prince) e Tony Bennett (dopo l'unplugged).
Il presentatore di quella parte del concerto fu Andy Kershaw, un Dj britannico particolarmente interessato alla Roots Music che aveva ammirato Cash fin da bambino.
Quando si incontrarono dietro le quinte, Kershaw notò che Johnny era ansioso. Voleva sapere quante persone c'erano là fuori e se erano tutte giovani – sudava copiosamente.
Kershaw era altrettanto nervoso all'idea di presentarlo. Sapeva che i Fan di Glastonbury potevano essere vivaci nel rifiuto di un artista e mostravano la propia scontentezza con una pioggia di bottiglie vuote. I segnali quel pomeriggio non erano stati buoni: Dischi di Honky-Tonk suonati fra un'esibizione e l'altra erano stati pesantemente fischiati. Inoltre non era sicuro delle parole con cui annunciare il suo Show; e Cash non l'aveva aiutato, dicendogli che non aveva un modo preferito di essere presentato. Alla fine andò al microfono e disse semplicemente … “Vi prego di accogliere calorosamente un gigante della musica Americana e un gigante d'uomo: Johnny Cash”.
“Cinquantamila gole ruggirono in risposta” disse in seguito Kershaw. “Mi voltai leggermente alla mia destra e il grand'uomo era già in piedi accanto a me, chitarra a tracolla … l'applauso continuò per un bel pezzo. Veniva a ondate, e si abbatteva sull'enorme palco – ancora e ancora.
Glastonbury stava perdendo la testa. Mi feci da parte per lasciare il microfono a Johnny. Per un momento lui restò lì e guardò la folla, non so se con sollievo o incredulità. Da quei lineamenti da Mont Rushmore scendevano lacrime.
Johnny Cash cantò 14 brani, in un set che molti ritenevano il punto più alto di un festival a cui partecipavano tra gli altri i Rage Against The Machine, Elvis Costello, Peter Gabriel, i Beastie Boys, gli Oasis, e i Radiohead.
Cash avrebbe paragonato questa e altre esperienze ai suoi esordi: Le grandi folle in piedi, lo stile semplice di registrazione, l'entusiasmo nella scelta del materiale, l'interesse dei media, i giovani. Nessun altro fra quelli di (The Class Of '55) poteva vantare non solo una carriera discografica e dal vivo ininterrotta, ma d'essere ancora un innovatore. Nel Febbraio del (1995) American Recordings vinse il grammy come miglior album Folk contemporaneo.
La sfida che Rubin doveva afffrontare per l'album successivo era creare qualcosa di nuovo, che si appoggiasse sulla forza di American Recordings ma che fosse diverso. Non voleva ripetersi con un altro album acustico. Presentò Cash a compositori contemporanei, sia per avvicinarlo alla musica di una nuova generazione, sia per spingerlo a esplorare nuove vie come cantante. I testi erano sempre di importanza fondamentale, perchè se si identificava in una canzone, chiunque l'avesse scritta, Johnny aveva la strordinaria abilità di renderla sua. Sentendolo cantare “The Beast In Me”, per esempio, è difficile immaginare che non l'abbia scritta lui: Ha una tale padronanza di ogni parola. Quando Glenn Danzig sentì la versione di Cash di “Thirteen” commentò: “Ora è la sua canzone. L'ho scritta io, ma adesso è sua”. “Ci sono un paio di modi diversi per registrare dischi di Johnny Cash” dice David Ferguson. “Puoi far suonare la sua voce e gli strumenti come se fossero uno strumento solo, oppure puoi prendere la voce di Johnny e semplicemente aggiungervi qualcosa. Fai musica a partire dalla voce. Crei colore intorno alla voce. Praticamente è così che la vede Rick”. Ferguson ricorda: “Rick gli proponeva brani che non erano semplici per lui – qualche volta avevano un'accentuazione differente da quella di cui era abituato. Per questo a Johnny risultava più difficile cantare pezzi tipicamente R&R, perchè quando usi un genere di accenti, un ritmo che segui da sempre, è ben diverso. Nel primo album in pratica Johnny cantava sue canzoni – nel secondo anche di altri, e si capisce quali sono quelle scelte da Rick e quali da Johnny”.
Cash ovviamente scelse le propie canzoni: “Country Boy”, incisa per la prima volta nel (1957), “Mean Eyed Cat” & “Meet Me In Heaven”, un bellissimo pezzo basato sulle parole della lapide del fratello Jack.
Probabilmente scelse anche “Memories Are Made Of This”, un successo di Dean Martin del (1956); “I Never Picked Cotton”, un Hit di Roy Clarck del (1970); “Sea Of Heartbreak”, incisa da Don Gibson nel (1961); “The One Rose”, incisa da Jimmie Rodgers; “I've Been Everywhere” di Geoff Mack, Hit di Hank Snow nel (1962); e “Unchained” di Jude Johnstone, amico del marito di sua figlia Kathy, Jimmy Tittle.
Rubin di sicuro scelse “Rowboat”, dell'allora esordiente e promettente (Jeff Beck) presente sul suo album del 1994 “Stereopathetic Soulmanure”, “Rusty Cage” (dall'album 'Badmotor Finger' dei Soundgarden, 1991), e “Spiritual” di John Haden.
Diverse scelte di Rubin erano ispirate. Quasi nessuno riusciva a prendere canzoni originali e immaginarle cantate da Cash. Neppure Cash riusciva a immaginarsi cantare “Rusty Cage”, la prima volta che la sentì suonare dai (Soundgarden). Rubin era inoltre molto sensibile alla visione cristiana di Cash, e scelse canzoni contemporanee che esprimessero aspetti della lotta umana.
Per aiutare Johnny nel processo di selezione, Rubin registrava dei Demo per mostrargli come potevano suonare certe canzoni se interpretate da lui”.
Anche se il secondo album non si basava volutamente su un 'Concept', molte canzoni si incentravano sugli stessi temi di legami e liberazioni, peccato e redenzione, che avevano pervaso “American Recordings”.
Canzoni come “Unchained”, “Rusty Cage” e “Spiritual” erano suppliche o preghiere che sottolineavano il bisogno di essere liberati, mentre “Meet Me In Heaven” era una canzone di speranza nel mondo che verrà. A sostenere Cash c'erano Tom Petty e gli Heartbreakers, una band di cui Rubin era stato produttore nel 1994 per “Wildflowers” e di cui lo era ancora per la colonna sonora del film (She's The One). Petty suonava una musica ispirata ai (Byrds), che strizzava l'occhio al Rock operaio di Bob Seger e Bruce Springsteen. Aveva fatto un lungo Tour con Bob Dylan ed era stato parte dei (Trave Ling Wilsburys) con Jeff Lynne, George Harrison, Dylan e Roy Orbison. La velocità di registrazione fu ostacolata dai ricorrenti problemi medici. La mandibola rotta richiese varie operazioni – più di trenta, disse una volta – e quando Cash arrivò in Gran Bretagna nel Maggio del 1995, fu in grado di tenere un solo concerto prima di correre a casa dolorante. Inoltre soffriva di un disturbo nervoso non diagniosticato che lo portava a inciampare, a tremare e a volte gli impediva di cantare. Nonostante la malattia, Cash continuò ad andare in Tour e a incidere.
“Unchained” fu pubblicato nel Novembre del 1996. La rivista Entertainment Weekly lo definì “Un diario di viaggio della psiche sofferente di Cash: Il peccatore pentito che lotta contro desideri oscuri”. Musician scrisse che “Unchained” sembra così classicamente Cash che non importa chi ci sia a suonare con lui”. Alternative Press riferì: “Cash indossa queste canzoni con la comodità di un cappotto nero da lutto”. Rolling Stone lo collocò al numero 5 dei dieci migliori album del (1996).
Cash iniziò il (1997) all'insegna dell'ottimismo, tenendo concerti negli USA e poi andando in Tour in Cecoslovacchia, Germania, Norvegia, Svezia, Danimarca, Francia, Austria, Svizzera e Inghilterra. A Settembre iniziò un Tour Nazionale, ma a quel punto era consapevole che la sua salute si stava deteriorando e che non aveva l'energia per continuare.
Prima di un concerto al Ford Theater, a Washington D.C., il 16 Settembre, lui e June convocarono una riunione con i musicisti. “C'erano tutti i partecipanti allo Show” ricorda Earl Poole Ball. “Voleva farci sapere che non sarebbe riuscito ad andare avanti per sempre”. La sua idea era di ridurre il numero di concerti ogni anno per poi ritirarsi dalle scene nel 2000. La fine però giunse improvvisa. A un concerto a Flint, in Michigan, il 25 Ottobre, Cash inciampò e quasi cadde mentre si chinava a raccogliere un plettro. Disse al pubblico che soffriva di Morbo di Parkinson.
Molti di loro pensarono che stesse scherzando, ma non era così. Sarebbe stato l'ultimo concerto della sua vita. Cash avrebbe continuato a fare occasionali comparse come ospite, ma mai più avrebbe tenuto un concerto completo.
Il Tour in 7 città per promuovere il libro Cash: “The Autobiography”, scritto con il giornalista di (Country Music) Patrick Carr, dovette essere cancellato all'ultimo momento.
All'epoca Cash credeva di avere il morbo di Parkinson ed era convinto che, quando la malattia fosse stata messa sotto controllo con i medicinali, avrebbe ripreso il Tour promozionale.
Tuttavia, il 29 Ottobre, tutti i restanti concerti dell'anno furono annullati, quando Cash fu ricoverato in ospedale con una combinazione di polmonite, diabete e problemi alle terminazioni nervose. (Fu la sua battaglia più pericolosa fino a quel momento).
Cash restò in coma per 12 giorni. I familiari erano così in ansia che June fece pubblicare sui siti web dei fan una richiesta speciale di preghiere. Quel che non sapevano era che, per gran parte del tempo, Cash era cosciente di quanto stava accadendo nella stanza d'ospedale. Riusciva a sentire le persone che parlavano del suo destino. “Ricordo cosa dicevano” affermò in seguito. “Non potevo reagire, non riuscivo a svegliarmi e dire loro: 'Ho sentito cosa avete detto (…) non stò morendo'”.
June era convinta che le preghiere avessero riportato indietro Cash dall'orlo della morte. “Non c'era modo di raggiungerlo” disse. “Non riuscivo a pensare ad altro se non a pregare. Quindi pregammo, e nel giro di poche ore lui iniziò a stringermi la mano”. La gioia durò poco. I medici informarono Cash che non aveva il morbo di Parkinson, bensì una rara malattia chiamata (Sindrome di Shy-Drager). Non gli restava più di un'anno e mezzo di vita.
20/04/2014 00:53
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