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Papilio machaon - Macaone

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2011 23:52
23/02/2011 23:47
 
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Città: ROLO
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ORDINE: Lepidoptera (Linnaeus, 1758)
SUPERFAMIGLIA: Papilionoidea (Latreille, 1802)
FAMIGLIA: Papilionidae (Latreille, 1802)
SOTTO FAMIGLIA: Papilioninae
GENERE: Papilio (Linnaeus, 1758)
SPECIE: Papilio machaon (Linnaeus, 1758)

Testi e foto: Fabio Carletti
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N.B.: E' vietata la riproduzione totale o parziale del materiale senza l'esplicito consenso dell'autore. V. Legge del 22 aprile 1941, n. 633
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Papilio machaon è, senza dubbio, una delle specie più belle e diffuse sul territorio italiano, ma soprattutto una delle più conosciute dato dalla sua diffusione e dalle piante su
cui depone che sono presenti in ogni piccolo orticello privato, sia di chi abita in campagna che di chi abita alla periferia delle città.
Inoltre è facilmente individuabile per le dimensioni relativamente grandi, infatti l'apertura alare varia dai 6 ai 10 cm massimi, ma in media siamo sempre intorno agli 8 cm.
Pure lo stesso bruco è relativamente facile da scovare, e presenta una colorazione semplice, ma molto bella e caratteristica.

ALLEVAMENTO
I lepidotteri, essendo olometaboli, effettuano un ciclo di questo tipo: uova → bruco(o larva) → crisalide → imago(o adulto).
Premessa: alleviamo specie italiane alle loro temperature e non in casa, la questione "morale" può essere una cosa soggettiva, ma non troppo; quindi evitiamo di danneggiare le popolazioni, già scarsamente presenti, sottoponendole a modificazioni non naturali.

Le uova sono di colore giallo e si inscuriscono man mano che il piccolissimo bruco all'interno si sviluppa.
La femmina di P.machaon depone uno/due uova per pianta e questo in effetti rende la raccolta alquanto difficoltosa, rispetto invece a certi Ninfalidi che depongono tante
uova in gruppo su una sola foglia.
L'uovo, una volta deposto, ci mette circa 10 giorni a schiudere.

Lo stadio di bruco è variabile e influenzato dalle temperature. I tempi di sviluppo delle generazione primaverile-estiva sono più corti rispetto quella estiva-autunnale. I bruchi appena usciti dall'uovo hanno una colorazione nera con una macchia biancastra e sono pelosi, dopo già la seconda muta inizierà a svilupparsi la caratteristica colorazione puntinata arancione. Il verde invece apparirà dal penultimo stadio di sviluppo.
In media lo stadio di bruco dura 20-25 giorni. I bruchi non sono per natura gregari, ma convivono pacificamente e non praticano cannibalismo.
Si possono tranquillamente stabulare per i primi stadi in contenitori di plastica e man mano che crescono possono essere spostati in gabbie di rete. La pianta nutrice si può fornire in vaso o come rametti recisi da appoggiare su un fondo di carta scottex, per facilitare la sostituzione delle stesse e le operazioni di pulizia dagli escrementi.
Non necessitano di essere nebulizzati, è comunque importante non lasciarli mai al sole diretto; una zona in penombra, che riceva luce non diretta, andrà benissimo.
Quando i bruchi stanno fermi a lungo in una posizione, non cercate di muoverli o spostarli, sono probabilmente in muta, disturbarli ora può voler dire una muta mal eseguita e quindi conseguente morte del bruco.
Se il bruco è su un rametto/foglia spostate l'oggetto su cui si è fissato.

Le crisalidi vanno conservate in un luogo protetto, sempre alle temperature ambientali. Oltre alla pianta nutrice nei fauna box di allevamento per i bruchi all'ultimo stadio è utile fornire rametti secchi. Con un po' di fortuna, questi s'incrisalideranno proprio su un rametto e renderanno le operazioni di spostamento più facili. Infatti è consigliabile spostare le crisalidi in gabbiette di rete in modo che le farfalle possano aggrapparsi(cosa impossibile in un fauna box o altra scatola con pareti lisce) con facilità senza rovinarsi le ali sbattendo continuamente in cerca di appiglio.

Una volta sfarfallati gli adulti, possiamo liberarli e magari tenere una coppia di riproduttori.
I macaoni come tutti i Papilionidi sono facili da lasciar accoppiare in una serra calda(3x3 metri), dove potranno svolazzare relativamente liberi e nutrirsi autonomamente con alcune piante da nettare oppure anche con accoppiamento artificiale(vedasi link in fondo alla pagina) che richiederà di nuovo l'utilizzo di gabbiette per l'accoppiamento gli adulti e gabbia per la deposizione con la pianta nutrice.
N.B.: allevare per troppo tempo e far accoppiare ripetutamente fratelli con sorelle e i loro figli tra loro porta ad un indebolimento genetico, quindi pensando di agire per il loro bene preservandoli e proteggendoli in realtà stiamo diminuendo le loro chance di farcela, di sapersi adattare nel mondo selvaggio. Quindi occorre allevare con giudizio

GENERAZIONI
Il Macaone in una anno effettua di norma 3 generazioni(= cicli completi), a volte addirittura 4 se il clima è molto caldo e stabile.
Le prima farfalle, sfarfallate da pupe svernanti, si avvistano verso inizio aprile e le ultime farfalle si avvistano intorno a settembre.
DIAPAUSA: essendo una specie che vive in climi temperati deve affrontare l'inverno, e come moltissime altre specie di farfalle, Papilio machaon iberna allo stadio di crisalide durante i mesi freddi.

PARASSITI
Sia uova, che bruchi, che crisalidi sono soggetti agli attacchi di parassiti quali Ditteri e Imenotteri che depongono le loro uova e usano questi lepidotteri come incubatrici e nursery per le proprie larve che, nutrendosi del bruco o della crisalide o dell'uovo, riescono a svilupparsi e a metamorfosare.
Curare casi di parassitismo è ovviamente impossibile. Prevenire, fortunatamente, è possibile, e consigliato; questo semplicemente usando reti a maglie fini in tulle o rete da zanzariera, in modo da evitare che piccole mosche e vespe possano venire a contatto con uova, bruchi e crisalidi.
I sintomi da parassiti si notano solo nel bruco e quando ormai è spacciato, quest'ultimo si muoverà con spasmi incontrollati e sembrerà un poco raggrinzito(questo non sempre) e quando ormai le larve sono ben sviluppate all'interno del bruco si possono notare dall'esterno mentre si nutrono per via dell'apparato boccale(rostro) scuro.
I bruchi possono anche infettarsi e ammalarsi di batteriosi, nemmeno a questo c'è rimedio, ma si è notato che capita frequentemente in casi di sovraffollamento, scarsa igiene e alta umidità.

PIANTE NUTRICI
P.machaon depone e si nutre di piante appartenenti alla famiglia delle Umbrelliferae (o Apiaceae), quali Foeniculum vulgare, Daucus carota, Anethum spp.(*), Ferula spp., Pastinaca sativa, etc.
P.machaon, depone e si nutre, allo stadio larvale, anche di alcune piante della famiglia Rutaceae come Ruta graveolens e Citrus spp.; in effetti, la quasi totalità delle specie appartenenti al genere Papilio (che presenta numerossissime specie nel Sud-est Asiatico, Indonesia e Sud e Centro America) si nutrono in prevalenza di piante appartenenti alla famiglia delle Rutaceae, questo a testimonianza dell'effettiva vicinanza genetica.
Pure le varietà e cultivar delle piante indicate sono, ovviamente, da tenersi incluse come piante nutrici.
(* spp. indica tutte le specie appartenenti ad un certo genere, ad esempio Anethum spp.; tutte le specie appartenenti al genere Anethum.)

PIANTE DA NETTARE (fiori)
Le piante migliori, come produttività di fiori nel tempo e quantità sono sicuramente le piante del genere Buddleja, in particolare Buddleja davidii. Poi ottima pianta è pure Lantana camara.
Oltre a queste due specie consigliatissime, adatte sono pure Lonicera spp., Verbena spp., Valeriana spp. e altre ancora specie di campo.

Bruchi appena usciti dall'uovo
Bruchi alla terza muta

Posizione assunta durante il periodo precedente la muta. Dalla foto si nota come la capsuala cefalica(= il capo) sia protratta in avanti, questo perché al di sotto di quella
che vediamo esternamente se ne sta formando una nuova, aumentata di superficie.


Visione capo e particolare del posteriore di bruco all'ultimo stadio.



L'osmeterio è un organo biforcuto retrattile caratteristico dei Papilionidae che si trova dietro l'occipite nei bruchi. I bruchi se si sentono minacciati, per difendersi, estroflettono
questo organo che ha un odore sgradevole ai predatori, ma personalmente non lo trovo affatto sgradevole, magari particolare e ricorda il profumo amaro della buccia delle arance.

Bruco palesemente infastidito che mostra l'osmeterio (ci tengo a precisare che si è incrisalidato e che ha potuto volare libero)


Semplice fotografia per indicare i punti in cui il bruco si ancora prima di effettuare l'ultima muta, dopo la quale diventerà crisalide:
1. cintola attorno al torace(nella foto non si può vedere ma quel filamento avvolge il torace
del bruco e si ricongiunge dall'altra parte del rametto, immaginatevi uno scialle);
2. punto di ancoraggio alla base delle pseudozampe anali.




Le colorazioni principali della crisalide sono chiara(verde chiaro) e scura(nero, marrone, beige). Non di rado può capitare di avere crisalidi con una bellissima colorazione muschiata verde-grigia.
Colorazione pupa primaverile-estiva
Colorazione pupa svernante

Ciò che rimane dopo l'avvenuto sfarfallamento, ovvero l'esuvia della crisalide


Adulto che si nutre su infiorescenza di Lantana camara
Femmina

Accoppiamento, femmina a destra e maschio a sinistra; si osserva l'addome più grande della femmina


CURIOSITÀ
In questa foto potete notare gli uncini(cerhietto verde) degli pseudopodi, che appaiono come peletti/setole, utili al bruco per mantenersi saldo alla superficie su cui si trova, in particolare sopra il tappeto di seta che costruisce attorno a sé.
Con la freccia rossa è indicata una delle pieghe tra i segmenti particolarmente accentuata, questo quando i bruchi sono in muta, "fateci l'occhio".
Si nota inoltre che, verso la fine del periodo di muta(che dura circa 1-2 giorni), la cuticola esterna(la pelle che si sfilerà) del bruco è di colore opaco/trasparente e non più verde "brillante". Sulle bande nere e le macchie arancioni ovviamente non si nota ciò.
In questo caso particolare poi si tratta di bruco in procinto di trasformarsi in crisalide, quindi sotto la "pelle da bruco" che si vede ora c'è proprio la crisalide!


Si veda anche: Nozioni generali allevamento Lepidotteri - Farfalle e Falene

Fabio
____________________________________________________________________________________________________
"Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato,
l'ultimo pesce pescato,
vi accorgerete che non si può mangiare il denaro..."
Capo Toro Seduto dei Sioux Lakota
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