A proposito dell'album His Hand In Mine (1960)
“
Se c'era qualcuno in grado di cantare lodi al signore questi poteva essere solo Mr. Presley”
KD
“
Eravamo una famiglia religiosa. Da piccolo, l'unica musica che conoscevo era il Gospel.
Amavo ascoltare il coro. Quella musica divenne parte della mia vita.
Era tanto naturale come ballare, un modo per fuggire dai problemi e, per me, una specie di liberazione”
EAP
Questo, fu il suo primo album dedicato alla musica sacra - fu proprio dopo la realizzazione del film (Flaming Star) che Elvis trasformò in realtà il sogno di incidere un'album di canzoni Gospel.
Elvis riuscì ad esprimere tutto il suo amore e la devozione per il genere da sempre amato.
L'album venne inciso in solo due notti, Elvis così realizzò un desiderio coltivato sin da bambino – il Gospel era da sempre uno dei suoi generi preferiti e una delle particolari influenze musicali più importanti che avesse assorbito sin da quand'era solo un piccolo bambino poiché sovente – i suoi genitori lo portavano in chiesa cantando insieme a lui lodi a DIO.
Elvis arrivò negli anni ad avere una conoscenza enciclopedica dei Gospel che adorava.
Infatti, in un'intervista disse;
“Conosco a menadito tutti i canti di chiesa”.
Elvis amava sopratutto i quartetti come i
Blackwood Brothers, Gli
Statesman e il
Golden Gate Quartet.
Elvis rafforzò ancor più la sua preferenza per i Blackwood Brothers poiché strinse amicizia con tutti i membri del gruppo, infatti questi presenziarono al funerale della madre, durante la cerimonia funebre tenutasi il 15 agosto del 1958, cantarono
Rock Of Ages &
Precious Memories.
Elvis considerava gli Statesman un punto di riferimento musicale costante; infatti, in molte delle sue performances di brani Gospel attingeva dai loro arrangiamenti. Inoltre, studiava con interesse il ruolo sulla scena del leader
Jake Hess.
Un altro gruppo fondamentale per la sua formazione fu il Golden Gate Quartet che Elvis stimava tanto e che studiava particolarmente (e già all'epoca quando veniva accompagnato dai Jordanaires), aveva sempre in mente il modello ispiratore del Golden Gate.
Storia dietro la registrazione
Nell'ottobre del 1960 Elvis incise il primo dei suoi 3 album gospel, questi dischi rispecchiavano la sua sincera devozione religiosa e che rendevano omaggio alla musica che il nostro aveva adorato sin da bambino.
Come sappiamo, Elvis nacque a Tupelo, in Mississippi, uno degli stati del sud in cui, tra il XVIII e il XIX secolo, la schiavitù aveva avuto la massima diffusione.
Il popolo afroamericano utilizzava il canto come valvola di sfogo, modalità di espressione che nelle chiese diede vita al Gospel, una simbiosi musicale tra i canti da lavoro e gli inni occidentali.
Agli inizi del XIX secolo, il genere divenne talmente popolare da convincere molti interpreti bianchi ad avvicinarsi a questo tipo di musica religiosa, fondendolo con elementi della propia tradizione folcloristica.
Se, alla circostanza che Elvis provenisse da una regione in cui questo genere musicale era così presente e sentito, si aggiunse il fatto che lo zio materno, Gains Smith, era predicatore della First Assembly Of God Church (Prima assemblea di DIO), la chiesa che Elvis frequentò dopo il battesimo, non risulta difficile stabilire l'origine dello stretto rapporto tra il cantante e il Gospel.
Il legame si consolidò negli anni dell'infanzia con la presenza di Elvis alle cerimonie liturgiche, abitudine che si intensificò nel 1938, quando suo padre Vernon fu condannato a 3 anni di prigione (ridotti poi a 8 mesi) per la falsificazione di un assegno.
Durante il periodo di reclusione del padre, la madre Gladys educò con sempre maggior determinazione il figlio a “Stare lontano dalle tentazioni” e con questo obiettivo raddoppiò i suoi insegnamenti religiosi e le visite in chiesa. In un'intervista realizzata negli anni '50, Gladys ricordava come suo figlio, ancora “Moccioso”, scendeva dal suo grembo, e “
Gattonava fino al pulpito, si alzava in piedi, sollevava lo sguardo verso il coro e provava a cantare”.
Nel 1942, a soli 7 anni, Elvis entrò a far parte del coro della parrocchia, questo, gli permise di frequentare le sue prime lezioni di musica, proprio come lui stesso riconobbe anni dopo; “
La chiesa mi ha trasmesso gli unici insegnamenti che conosco del canto, tutto il resto è venuto naturalmente”.
Elvis ebbe i suoi primi contatti con gruppi Gospel professionisti nelle cosidette serate (All – Night Gospel Singings), erano: (Riunioni di musica religiosa svolte in notturna).
In questi recital potè assistere alle esibizioni di grandi quartetti, una passione che alla fine degli anni '40 lo portò ad avvicinarsi ai Blackwood Brothers e allo Statesman Quartet, due superbi gruppi di Gospel bianco.
Il leader degli Statesman, Jake Hess, divenne una delle sue principali fonti di ispirazioni musicale, ed Elvis realizzò numerose versioni degli adattamenti di brani tradizionali dei Blackwood Brothers. Inoltre, il cantante fece amicizia con Cecil Blackwood, figlio di Roy Blackwood, tenore del quartetto, e quando Cecil e Jim Hamill crearono il gruppo vocale Songfellows, Elvis fu sul punto di unirsi a loro.
Presto però arrivò l'offerta di Sam Phillips e della Sun Records, e la vita di Presley cambiò definitivamente direzione.
Elvis divenne un divo del RNR, ma il suo interesse per il gospel non diminuì mai. Infatti la prova che egli amasse codesto genere, né è la prova nel 1956, nell'album “Million Dollar Quertet”, più molte delle registrazioni “Artigianali” negli (Home Recordings) e la versione estesa di (Peace In The Valley), che rappresentò il primo avvicinamento professionale di Elvis al Gospel. Il disco, composto da 4 canzoni, fu pubblicato il 22 marzo 1957, nel vivo del periodo d'oro del Re del rock. Lo stesso Presley insistette nell'inciderla, come gli Spiritual “
Take My Hand, Precious Lord –
I Believe, &
It Is No Secret (What God Can Do)”.
L'inizio degli anni '60 fu fitto di impegni per Elvis che incise l'album Gospel dopo aver girato 3 film (G.I.Blues – Flaming Star – Wild In The Country.
Dopo quest'ultimo lavoro si trasferì da Hollywood a Memphis e capii appunto che il disco
“His Hand In Mine” era quello che in quel dato momento voleva incidere, e in questo, influì anche il suo stato d'animo dopo la perdita della adorata madre qualche anno prima - e il dolore per il recente matrimonio del padre che sposò una donna Dee Stanley, il 3 luglio del 1960, che aveva al seguito già 3 figli.
His Hand In Mine, fu un album ricco di suoni che Elvis aveva ascoltato sin da bambino, ed era forse per lui un modo per ripercorrere gli anni in cui, nonostante le ristrettezze economiche, era felice insieme ai suoi genitori.
Seguirono dei preparativi appunto, affinchè si realizzasse l'album Gospel. Infatti, il 29 ottobre, l'editore musicale Freddy Bienstock incontrò Elvis a Nashville per definire il repertorio di canzoni che avrebbero registrato durante i giorni seguenti.
Lo scopo di Bienstock però... era quello di far incidere a Elvis un brano di matrice italiana (Torna A Sorrento) dal titolo
“Surrender”, visto che Elvis aveva già in mente i brani che avrebbe poi inserito in (His Hand In Mine). Nonostante (Surrender) uscisse fuori da tematiche Gospel fu un brano che entusiasmò Elvis, che fu incisa nelle stesse sessioni che diedero vita all'album Gospel, anche se non venne inclusa nel medesimo, ma fu pubblicata come singolo.
Si capì subito che Elvis aveva le idee chiare riguardo la realizzazione dei brani scelti per creare (His Hand In Mine).
La sessione di registrazione del 30/10/1960 si svolse senza problemi tra le 18:30 del pomeriggio e le 1:00 del mattino seguente, in cui furono completati brani come (Milky White Way – His Hand In Mine – I Believe In The Man In The Sky – He Knows Just What I Need & Mansion Over The Hilltop).
La giornata del 31/10/1960 fu ancora più proficua: Tra l'1:30 alle 8:00 del mattino, praticamente in un soffio, furono incise altre 8 canzoni: In My Fathers's House – Joshua Fit The Battle – Swing Down Sweet Chariot – I'm Gonna Walk Dem Golden Stairs – If We Never Meet Again – Know Only To Him – Working On The Buiding & Crying In The Chapel. (Di quest'ultimo brano Elvis non rimase molto soddisfatto – per questo motivo il codesto brano non fu pubblicato se non anni dopo).
In His Hand In Mine, Elvis collaborò con i suoi vecchi amici del periodo (SUN) Scotty Moore, DJ Fontana, e sopratutto i Jordanaires, il quartetto vocale che in quest'album sono fondamentali per la riuscita dell'accompagnamento vocale. Si aggiunsero poi, il bassista Bob Moore, il chitarrista Hank Garland, e la cantante Millie Kirkham partecipando tra l'altro alle sessioni lampo.
I Musicisti
Per la realizzazione dell'album di cui sopra, Elvis ritornò a incidere con i vecchi amici del periodo Sun che conosceva da molto tempo.
Per quanto riguarda il coro che accompagnò magistralmente Elvis nel disco, la formazione che intervenne nell'album era composto da;
Gordon Stoker (primo tenore),
Neal Matthews (secondo tenore),
Hoyt Hawkins (baritono) e
Ray C. Walker, nelle funzioni di basso, al posto di
Hugh Jarrett.
La partecipazione dei Jordanaires fu indispensabile per il disco, non a caso, erano considerati tra i migliori quartetti gospel, come dimostrano diversi album della loro discografia, tra cui Heavenly Spirit (1958), Gloryland (1959), Of Rivers And Plains (1959), e A Friend We Have In Jesus (1960).
I Jordanaires accompagnarono nella loro lunga carriera anche artisti del calibro di Ricky Nelson e/o Country Joe Mc Donald, ma mantennero sempre il loro orientamento spirituale che contraddistinse tutta la loro carriera, e per questo entrarono a far parte della (Music Hall Of Fame), e alla (Christian Music Hall Of Fame).
Nei cori di diversi brani contenuti nel disco, intervenne
Charlie Hodge, che al ritorno del servizio militare si aggiunse al gruppo dei collaboratori di Elvis.
Un delicato appoggio alle voci dei Jordanaires e di Charlie Hodge – fu l'indimenticabile contributo di
Millie Kirkham, la cantante soprano che lavorò per la prima volta con Elvis nel 1957 alla registrazione di “Christmas Album” e di diversi singoli.
Con ogni probabilità, Kirkham andava molto d'accordo con Presley, come dimostra la scelta di Elvis, che quando iniziò gli show a Las Vegas nel 1970 la volle a suo fianco.
Nonostante il loro lavoro si svolgesse dietro le quinte, è doveroso ricordare l'impegno dei musicisti di studio, che in genere è invece poco riconosciuto. Erano strumentisti esperti, che fecero da base a Elvis durante le registrazioni degli anni '60.
Coloro che collaborano a His Hand In Mine, furono gli stessi musicisti che intervennero nell'ultima sessione di Elvis prima del servizio militare.
Nel dividersi il lavoro in studio, oltre a
Scotty Moore, c'era anche
Hank Garland che, nato nello stato della Carolina del sud, era conosciuto come “Sugarfoot”.
Garland suonò con Elvis (sia in studio – sia Live) tra il 1957 al 1961, è partecipò all'incisione di canzoni importanti del repertorio di Presley, come
A FOOL SUCH AS I –
IT'S NOW OR NEVER –
SURRENDER –
I FEEL SO BAD … solo per citare qualche titolo.
Uno tra i punti forti di quest'album, è senza dubbio la presenza del piano suonato da
Floyd Cramer, altra vecchia conoscenza di Elvis. (Le sonorità di Cramer, conferiscono al disco uno stile legato alla migliore tradizione Gospel).
Alla batteria,
Buddy Harman, fu colui che insieme a
DJ Fontana si fece carico della percussione essenziale che diede nell'album. Il suo nome completo era Murray Mizeel Harman Jr. - era uno strumentista di fama e session man di Nashville, pioniere nell'uso della batteria dedita alla musica country, inoltre aveva accompagnato artisti del calibro di Patsy Cline, Marty Robbins, e gli Everly Brothers.
Harmann collaborò con Elvis nel periodo che va dalle sue ultime registrazioni prima del servizio militare fino all'incisione del secondo album Gospel del 1966 (How Great Thou Art).
Lo stile coinciso e leggero di Harmann, lo rendeva il musicista perfetto per appoggiare il ritmo prevalentemente marcato di DJ.
Al sassofono,
Homer “Boots” Randolph – la sua presenza fu alquanto limitata all'interno di questo disco – e già aveva lavorato con Elvis nel suo primo Lp dopo il ritorno dall'esercito (Elvis Is Back).
Randolph intervenne in diverse colonne sonore e in alcuni singoli, e portò avanti anche una lunga carriera come musicista da studio, partecipando tra l'altro, al famoso brano di Roy Orbyson (Pretty Woman).
La storia dietro le canzoni
Con quest'album, Elvis dimostrò la sua versatilità come cantante e la sua padronanza di un genere musicale assai complesso – che tuttavia costituiva le sue radici culturali.
His Hand In Mine, si rivela essere un sentito omaggio alla musica Gospel, perfettamente rappresentato dai 12 brani dell'edizione originale contenute all'epoca nell'album.
Questa edizione in musica che ascolteremo è composta inoltre da tre Bonus aggiuntivi incisi in momenti diversi ma significativi per capire ancor di più il momento che viveva il Re.
HIS HAND IN MINE
Inciso nello Studio B della RCA a Nashville, Tennesse – il 30 Ottobre del 1960.
Una gemma di assoluto valore con il piano che per tutto il brano accompagna questa straordinaria interpretazione del Re. (Le Takes scelte per il Master fu la numero 5 e 4).
Il brano fu inciso nel 1953 da Moise Lister, dello Statesman Quartet, e inciso poco dopo dal gruppo al completo. In seguito codesto brano fu ripreso nell'aprile del 1969 e divenne il B-Side di How Great Thou Art .La performance dello Statesman Quartet, influì in maniera determinante nella versione che offrì Elvis.
L'influenza del Re si manifesta nel perfetto gioco di voci dei Jordanaires e di Millie Kirkham.
Il testo racconta le fede nel signore; “I Will Never Walk Alone, He Holds My Hand. He Will Guide Each Step I Take And If I Fall I Know He'll Understand”.
I'M GONNA WALK DEM GOLDEN STAIRS
Inciso nello Studio B della RCA a Nashville,Tennessee - il 31 Ottobre del 1960. La Take scelta per il Master fu la numero 1. Brano scritto nel 1949 da Cully Holt, uno dei membri fondatori dei Jordanaires, la canzone fu incisa nello stesso anno dal gruppo vocale.
La versione di Elvis, è un altro splendido esercizio corale, che fino alla fine del brano sfrutta una cadenza veloce – supportata dalla batteria – il cui ritmo, ricorda il passo del credente nell'avvicinarsi a DIO.
“I'm Gonna Walk, Walk Dem Golden Stairs, 'Cause I Know My Jesus Answers All Of My Prayers.
Well, When He Comes To Call Me To That Home On High, I'm Gonna Walk Dem Golden Stairs When I Die”.
(“Vorrei salire le scale dorate, perchè so che DIO risponde a tutte le mie preghiere. Così, quando lui mi chiamerà nel regno dei cieli, salirò le scale dorate quando morirò”).
IN MY FATHER'S HOUSE
Inciso il 30 ottobre 1960, nello Studio B della RCA a Nashville,Tennessee – la Take scelta per il Master, fu la numero 7.(Prima Emissione Su Singolo: Marzo 1966 (RCA 447-0652. Lato B: “Swing Down Sweet Chariot”). Brano composto nel 1953 dalla cantante Gospel Aileene Hanks, il testo narra il martirio di Gesù Cristo: “Jesus Died Upon The Cross To Bear My Sorrow, Freely Died That Souls Like You Might Have New Life.
But I Know That Soon There'll Come A Bright Tomorrow, When The World Will All Be Free From Sin And Strife”. (“Gesù morì volontariamente sulla croce per espiare i miei peccati, morì perchè le nostre anime avessero nuova vita. So che presto giungerà un nuovo giorno, in cui il mondo sarà liberato dal peccato e dalla violenza”).
MILKY WHITE WAY
Inciso nello Studio B della RCA a Nashville, Tennessee – il 30 Ottobre del 1960. La Take scelta per il Master, fu la 7. Brano tradizionale diventato un vero classico del Gospel. La canzone, ebbe enorme successo nella versione che i Trumpeteers fecero nel 1948, epoca in cui Joseph Armstrong era ancora membro del gruppo – prima del suo passaggio al Golden Gate Quartet.
L'adattamento di Elvis fece rivivere il pezzo di una 2^ gioventù … nel marzo del 1966, grazie alla pubblicazione del singolo insieme a Swing Down Sweet Chariot.
Il testo narra con allegria un incontro con il signore: “I'm Gonna Meet God The Father And God The Son … I'm Gonna Sit Down And Tell Him My Troubles About The World That I Just Came From.
That's When We Walk On The Milky White Way, Oh Lord, One Of These Days”. (“Sto per incontrare DIO padre e DIO figlio... mi siederò accanto a lui e gli racconterò i problemi del mondo da cui provengo.
Accadrà quando percorreremo la via lattea, oh DIO, un giorno di questi”).
KNOW ONLY TO HIM
Inciso nello Studio B della RCA a Nashville, Tennessee, il 31 ottobre 1960 la Take scelta per il Master fu la 5.Brano scritto da Stuart Hamblen, che lo incise verso il finire del 1952 – e quattro anni dopo George Beverly Shea, grande cantante Gospel, realizzò una nuova versione, anche se l'adattamento di Elvis si basava su quello creato in precedenza dallo Statesman Quartet. Questa traccia, fu inclusa nell'album e sul B-Side del singolo Joshua Fit The Battle, che fu pubblicato nel marzo del 1966. Il testo narra; (“Known Only To Him Are The Great Hidden Secrets I'll Fear Not The Darkness When My Flame Shall Dim I Know Not What The Future Holds But I Know Who Holds The Future It's A Secret Known Only To Him”). (“Solo Lui conosce i grandi segreti nascosti, Non avrò paura dell’oscurità quando la mia fiamma si offuscherà, Non so che cosa ha in serbo il futuro, Ma so chi ha in serbo il futuro, È un segreto che solo Lui conosce”).
I BELIEVE IN THE MAN IN THE SKY
Brano inciso nello Studio B della RCA a Nashville, Tennessee, datato 30 Ottobre 1960 – la Take per il Master fu la 4 .Bill Kenny leader degli Ink Spots un altro dei gruppi preferiti dal giovanissimo Presley, nel 1953 adattò una propia versione della canzone composta da Richard Howard. Tuttavia quando Elvis decise di fare la sua versione non si basò su quest'ultima, bensì... prese spunto dall'arrangiamento dello Statesman Quartet, datati 1955. Questa performance ispirò i Jordanaires, i quali mostrarono tutta la loro abilità vocale all'inizio del brano, che fu pubblicato nel 1965 come B-Side del singolo Crying In The Chapel.
Nel brano possiamo ascoltare il sassofonista Boots Randolph. Il testo narra; (“I Believe In The Man In The Sky I Believe With His Help I’ll Get By My Footsteps May Falter My Eyes May Grow Dim But He's My Gibraltar I'm Trusting In Him. Though A Sparrow Is All I May Be On Me He Will Still Keep An Eye Yes I’m Singing His Praise Till The End Of My Days I Believe In The Man In The Sky”). (“Io credo nell’uomo che è in cielo, Io credo che con il suo aiuto ce la farò, I miei passi potrebbero essere incerti, I miei occhi potrebbero offuscarsi, Ma Lui è la mia Gibilterra Io confido in Lui. Anche se fossi solo un passero, Mi sorveglierà sempre Sì celebrerò le sue lodi, Fino alla fine dei miei giorni, Io credo nell’uomo che è in cielo”).
JOSHUA FIT THE BATTLE
Inciso nello Studio B della RCA a Nashville, Tennessee, il 31 Ottobre del 1960 e la Take che fu scelta per il Master fu la 4. Un classico della musica tradizionale americana che è stato interpretato da una miriade di cantanti tra cui; Mahalia Jackson (con una maggiore parte strumentale, ma senza cori) poi, il Golden Gate Quartet (senza alcun dubbio la fonte ispiratrice del Re anche per questo brano).
Il testo narra del capitolo dell'antico testamento che racconta come furono distrutte le mura che difendevano Gerico. (Notevole ancora e di assoluto pregio … l'apporto dei favolosi Jordanaires).
HE KNOWS JUST WHAT I NEED
Brano inciso il 30 ottobre del 1960 nello Studio B della RCA, a Nashville, Tennessee. Necessitò di più prove per poter ricavare il master che ascoltiamo – la traccia finale e la 10 (l'ultima) che compare appunto in His Hand In Mine.
Originariamente scritta da Mosie Lister nel 1955, e gli Statesman furono i primi a inciderla anche se con un titolo diverso (Jesus Knows What I Need). Anche in questa occasione, fu la versione degli Statesman a essere scelta come modello dai Jordanaires.
Il testo narra; (“My Jesus knows just what I need Oh yes! He knows just what I need He satisfies and every need supplies Yes, He knows just what I need”). (“Il mio Gesù sa esattamente quello di cui ho bisogno Oh sì! Lui sa esattamente quello di cui ho bisogno Lui soddisfa e provvede ad ogni necessità sì, Lui sa esattamente quello di cui ho bisogno”).
SWING DOWN SWEET CHARIOT
Inciso il 31 ottobre del 1960 nello Studio B della RCA, a Nashville, Tennessee, la Take che diede origine al Master fu la 4. Questi, è un classico Spiritual nella più pura tradizione americana, la cui versione è stata interpretata da svariati artisti tra cui Paul Robeson (accompagnato solo dal piano). Ci sono anche versioni di B.B. King e Bing Crosby.
Nonostante ciò, Elvis prese come riferimento la versione dei Blackwood Brothers e del Golden Gate Quartet.
Il testo narra la fede incrollabile del popolo di Israele nei confronti di Lavè.
Nel marzo del 1966 il brano fu pubblicato sul B-Side di Milky White Way, e nel 1968 Elvis incise una nuova versione nel film (Guai con le ragazze) che preferisco.
...Alcuni passi narrano; (“Well I Got A Father In The Promised Land, Ain’t Gonna Stop Till I Shake His Hand, Rock Me Lord, Rock Me Lord, Calm And Easy I’ve Got A Home On The Other Side”). (“Ho un padre nella Terra Promessa, E non mi fermerò fino a quando non gli avrò stretto la mano Cullami Signore, cullami Signore Calmo e sereno Io ho una casa dall’altra parte...”).
MANSION OVER THE HILLTOP
Inciso nello Studio B della RCA, a Nashville, Tennessee – il 30 ottobre 1960. La Take scelta per il Master la 3. Brano composto nel 1949 da Ira Stanphill, la canzone divenne popolare nel 1953 grazie a Red Foley cantante country. Elvis fu sempre attratto dalle versioni dei suoi preferiti ossia; gli Statesman e i Blackwood Brothers da cui trasse l'ispirazione dell'adattamento che fece in seguito dopo aver ascoltato le loro performances. Il testo narra la conquista del paradiso celeste “I've Got A Mansion Just Over The Hilltop, In That Bright Land Where We'll Never Grow Old, And Some Day Yonder We Will Never More Wander, But Walk On Streets Are Purest Gold”. (“Ho una casa sulla cima di una collina, in una terra splendente in cui non si invecchia mai, in cui non vagheremo mai più, ma cammineremo su strade dorate”).
IF WE NEVER MEET AGAIN
Sembrerà incredibile … ma fu sufficiente incidere una sola volta codesto brano che era già buono per essere il Master! Di matrice puramente Country scritta nel 1945 da Albert E. Brumley – venne inciso il 31 ottobre 1960, nello Studio B della RCA, a Nashville, Tennessee. Il testo narra la vita dopo la morte – lasciando che il peso strumentale del brano ricadesse sul piano e sulla chitarra acustica così da sottolineare il suo accento Country. Anche le versioni offerte dai Blackwood Brothers e dalla Chuck Wagon Gang erano esplicitamente Country. (“If We Never Meet Again This Side Of Heaven. As We Struggle Thru This World And Its Strife
There’s Another Meeting Place Somewhere In Heaven By The Side Of The River Of Life”). (“ Se non ci incontrassimo mai più in questa parte del Paradiso. Poiché ci facciamo strada a fatica attraverso questo mondo e ai suoi conflitti. C’è un altro posto dove incontrarsi da qualche parte in Paradiso in riva al fiume della vita”).
WORKING ON THE BUILDING
Incisa nello Studio B della RCA a Nashville, Tennesse, il 31 Ottobre del 1960 – la Take ricavata per il Master fu la 5. Brano composto da W.O. Hoyle e Lilian M. Bowles, la canzone fu incisa da diversi artisti; dai Blackwood Brothers alla Carter Family (in una versione più Folk), da B.B. King (in un'interpretazione decisamente Soul) e dagli Jordanaires. Nella versione di Elvis, il battito delle mani conferisce un grande ritmo e dinamismo al brano stesso – che in origine chiudeva Lp originale, e contribuisce a trasportare l'ascoltatore nell'atmosfera delle celebrazioni collettive in cui si è soliti suonare musica Gospel.
Alcuni passi del testo narrano; (“Well, I’m A-Workin’ On The Building, It’s A True Foundation. I’m A-Holdin’ Up The Bloodstained Banner For My Lord. Well, I Never Get Tired, Tired, Tired Of Workin’ On The Building, I’m Goin’ Up To Heaven, Oh, Oh, Yeah, To Get My Reward, My Reward”).
(“Sto lavorando alla casa, Che ha solide fodamenta, Tengo alto la bandiera insanguinata, Per il mio Signore, Non mi stancherò mai Di lavorare alla casa del Signore Perchè andrò in paradiso, oh, oh, sì Per avere la mia ricompensa”).
BONUS SONGS:
IT IS NO SECRET (What God Can Do)
Brano che Elvis incise il 19 Gennaio del 1957 negli studi :Radio Recorders, Hollywood, California - per la versione estesa di Peace In The Valley. La Take scelta per il Master fu la 13.
Si narra che il brano fosse stato scritto nel 1950 da Stuart Hamblen, dopo una conversazione con l'attore John Wayne. Il compositore che aveva ripudiato l'alcool ed era appena stato licenziato da un'emittente radiofonica perchè si era rifiutato di pubblicizzare una marca di birra, voleva comporre una canzone che parlasse della possibilità di superare le tentazioni terrene grazie all'aiuto di DIO: “What He's Done For Others, He'll Do For You. Whit Arms Wide Open, He'll Pardon You. It Is No Secret What God Can Do”. (“Quello che lui ha fatto per altri, lo farà per te.
Con le braccia aperte, lui ti perdonerà. Non è un segreto ciò che DIO può compiere”).
YOU'LL NEVER WALK ALONE
Questo brano proviene dalle sessioni di registrazioni effettuate nello Studio B della RCA, a Nashville, Tennessee, datato 11 settembre 1967. (Le Takes scelte per il master furono la 8 e la 1).
Avrebbero dovuto farci un monumento per queste registrazioni anche perchè essendo la patria della Country Music, Elvis comodamente ignorò per certi versi le sonorità tipiche di questa musica, e si servi degli studi per ricrearci all'interno (LE SUE) sonorità... e questo, rese ancor più grande le varie incisioni.
Si tratta di un pezzo originale di Rodgers e Hammerstein per il musical Carousel, inciso da molti artisti, tra cui Judy Garland – il Golden Gate Quartet e Roy Hamilton (autore a cui si deve la versione di Elvis).
La band britannica Gerry & The Pacemakers, negli anni '60, ottennero il primo posto delle classifiche nel Regno Unito con il loro arrangiamento, che sorprendentemente fu adottato comme inno dei tifosi della squadra di calcio del Liverpool e tuttora viene ancora cantato ad ogni incontro.
Elvis amava molto questa canzone, e infatti ne diede anche una rara versione dal vivo datata 19 Luglio 1975 a Uniondale (N.Y.) nello spettacolo serale delle 20:30 p.m. (La voce di Elvis era in grande forma, ci sono delle note che tocca, che mette l'ascoltatore in una situazione di divina pace e sicurezza – credo che in vita, non si è mai ascoltato un cantante così portentoso dal vivo. Consiglio a chi non avesse ancora questa registrazione, di reperirla... e confermerà quanto detto).
Il testo narra; (“Walk on through the wind Walk on through the rain Tho’ your dreams be tossed and blown
Walk on, walk on With hope in your heart And you’ll never walk alone You’ll never walk alone!”).
(“Vai avanti nel vento Vai avanti nella pioggia Anche se i tuoi sogni sono stati gettati all’aria e distrutti
Vai avanti, vai avanti Con la speranza nel cuore E non camminerai mai da solo Non camminerai mai da solo!”.
WHO AM I?
Una delle canzoni che maggiormente preferisco di questo periodo, che Elvis incise ai famosi American Sound Studio a Memphis, Tennessee, il 22 febbraio 1969, la Take scelta per il Master fu la 1^ prova anche se poi l'ingegnere del suono, sovraincise i cosidetti “Abbellimenti” come testimoniano l'accompagnamento dell'organo, la sessione di corda e i cori femminili, il 25 Marzo dello stesso anno sempre agli American.
Brano che fu scritto dall'autore e cantante Rusty Goodman. il testo narra; (“Who Am I That The King Would Bleed And Die For ? Who Am I That He Would Pray “Not My Will, Thy Lord!” The Answer I May Never Know Why He Ever Loved Me So That To An Old Rugged Cross He’d Go For Who Am I ?. When I’m Reminded Of His Words “I’ll Leave You Never If You’ll Be True I’ll Give To You Life Forever” Oh, I Wonder What I Could Have Done To Deserve God’s Only Son To Fight My Battles Until They’re Won For Who Am I ?”).
(“Chi sono io per il quale il Re ha versato il proprio sangue ed è morto? Chi sono io per farlo pregare “Non la mia volontà, ma la tua Signore !” Non saprò mai la risposta Perchè Lui mi ama tantissimo Da salire su quella rozza e vecchia croce, Chi sono io?. Quando mi ritornano in mente le sue parole “Non ti lascerò mai, Se avrai fede, ti donerò la vita eterna” Oh, mi chiedo che cosa io abbia fatto Per meritare che l’unico Figlio di Dio Affronti le mie battaglie fino a vincerle, Chi sono io ?”)
Questa canzone fu inclusa tra gli altri dischi – nell'album postumo
HE WALKS BESIDE ME, pubblicato nell'aprile del 1978, che come il titolo suggerisce comprendeva anche Spiritual incisi da Elvis.
La critica sul disco
La capacità di Elvis di interpretare brani religiosi sorprese i critici e parte del pubblico, anche se chi lo conosceva bene sapeva che il Gospel era uno dei suoi generi preferiti. La versatilità della sua voce si esaltò a tal punto in His Hand In Mine che l'album divenne uno dei dischi di musica religiosa più venduti è un'ulteriore prova dell'unicità di Elvis come cantante.
Quando nel 1957 fu pubblicata la versione estesa di “Peace In The Valley”, alcuni critici accusarono Elvis di opportunismo come se fosse ricorso al Gospel come ripiego per addolcire il suo lato propiamente più ribelle – e rifarsi un'immagine da ragazzo pulito. Molti opinionisti invece sbagliarono a non tener conto delle sue potenzialità, perchè egli crebbe ascoltando i canti di chiesa e tutte le volte che sapeva di qualche gruppo che arrivava in qualche assemblea religiosa macinava Km pur di essere presente, e in molti casi coinvolgeva anche i suoi amici e la ragazza di turno.
Finalmente poi arrivò l'occasione di mettere su disco tutto l'amore che aveva per questo genere difficilissimo e solo un grande come lui poteva cimentarvisi.
Elvis amava sia i gruppi vocali di colore che quelli bianchi amava in particolar modo il (SOUTHERN GOSPEL).
Quindi, dicevo … che chi lo accusò, lo fece per scarsa documentazione o con l'intento “Credo”... di fargli del male – e mi chiedo, per quale ragione?.
Inoltre, una critica simile presupponeva un'errata considerazione delle sue incredibili capacità, nell'interpretare con una disinvoltura (UNICA) svariati generi con il suo stile formidabile, e sopratutto il difficilissimo Gospel che per lui sin da quando era un fanciullo era “pane quotidiano”.
Quando verso la fine di Ottobre del 1960 Elvis si buttò a capofitto nella produzione di questo disco, gli furono sufficienti due sole giornate lavorative, una velocità questa, che conferisce all'album una freschezza interpretativa enorme. Il suo interesse a parte i Gospel Songs, furono gli Spirituals e adattò anche degli standard con notevoli arrangiamenti quali; JOSHUA FIT THE BATTLE - MILKY WHITE WAY - SWING DOWN SWEET CHARIOT.
Ovvio, dietro tutto ciò poteva anche esserci la mano di Parker che voleva creare una nuova immagine al suo assistito e fare in modo di allontanarlo da quell'immagine Rock che lo contraddistingueva, ma... non vi è alcun dubbio nel dire che se si realizzò il progetto di questo disco lo si deve innanzitutto al volere di Elvis stesso che amava da sempre incidere tale musica.
C'è da dire inoltre, che il disco non aveva nessuna strategia commerciale, ma metteva in risalto solo il lato spirituale di un'artista che pochi anni prima aveva rivoluzionato la musica dei nostri tempi.
La nuova proposta di Elvis catturò da subito l'interesse del pubblico americano, che portò l'album nella classifica della rivista Billboard per non meno di 20 settimane di cui a Gennaio del 1961 occupò la posizione numero 13.
In Gran Bretagna il successo dell'album fu ancora più grande, arrivando al 3° posto delle classifiche di vendita nel giugno di quello stesso anno.
Da quando fu pubblicato nel dicembre 1960, questo disco è diventato un classico della musica Gospel e da allora, ha ottenuto vendite costanti – risultato che, ha portato la RIAA (Recording Industry Association Of America), a certificarlo disco di platino il 27 marzo del 1992.
Cari Fan, a conclusione dell'articolo inserisco questa bella foto di Elvis in una pausa del film (Flaming Star).
...Alla prossima
[Modificato da (King David) 26/03/2012 19:56]