Associazione Italiana di Campanologia 

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NOVARA SAN GAUDENZIO

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2011 20:55
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06/01/2011 23:24

Cronaca di una visita esaltante e... deprimente
Nella gelida e grigia giornata di martedì 4 gennaio, preparata da pazienti e opportuni contatti presso la Curia vescovile, si è compiuta la salita ai campanili delle due chiese madri della Diocesi gaudenziana: la Cattedrale di Santa Maria e l' Insigne Basilica di San Gaudenzio.
Circa la Cattedrale continueremo con nuove foto e dati aggiornati la discussione già aperta da Giotto dopo la sua prima salita.

Per quanto riguarda San Gaudenzio sono note a tutti le caratteristiche precipue del più grande e più disastrato concerto a sistema Ambrosiano, per cui sarò telegrafico nel riferire quanto visitato, analizzato e "sofferto" dai "magnifici tre" (il sottoscritto, Matteo C. e Romeo).

Anzitutto lui, il magnifico campanile di Benedetto Alfieri. Dopo averne fatta l'esperienza, posso tranquillamente ribadire che è il campanile barocco più bello, elegante ed armonioso che esista in Italia... Vedere per credere!

Ecco una inquadratura da dietro l'abside della Basilica. Bene in vista il Campanone.


[Modificato da Pruneri64 07/01/2011 00:20]
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06/01/2011 23:26


Un'altra spettacolare inquadratura di quella che qualcuno ha chiamato la "ziggurath" novarese.

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La suggestiva articolazione interna della torre, dotata di due scale di accesso indipendenti.

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06/01/2011 23:30

Usciti in cella la prima sorpresa: oltre le otto campane maggiori è presente, invisibile dal basso e inutilizzata, una campanella di richiamo in MI bemolle 4, fusa da Gaudenzio MARIO nel 1711.

[Modificato da Pruneri64 07/01/2011 00:21]
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06/01/2011 23:45


In cella non vi è traccia di volatili e relativi escrementi, ma guardandosi attorno si stringe il cuore: non vi è il minimo segno di manutenzione nemmeno lontanamente recente. Catene allentate oltre ogni ragionevole misura, ruggine ovunque, battagli in condizioni pietose. Il poderoso castello, classico manufatto Pagani, reca ancora la primitiva verniciatura data da Filippi, grigio chiaro con le bocce e gli isolatori color azzurro. Dal 1962 niente più vernice.

Le sei campane moderne, specie se osservate all'interno, rivelano una impressionante superficialità nella preparazione delle anime e delle sagome: gobbe, rigonfiamenti, bolle, soffiature ovunque. Non una delle campane dell'Achille Mazzola che non presenti vistosi difetti di fusione. Ben in evidenza la qualità scadente della lega metallica utilizzata.

E poi lui, il colossale Sol2 ferito a morte e muto dalla metà degli anni '80. Eccolo visto dalla cella:

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06/01/2011 23:48


L'incrinatura, in corrispondenza del punto interno di battuta. Da notare che la campana non era mai stata girata dalla nascita, non vi sono altri punti di battuta. Colpisce l'esagerato sovradimensionamento del battaglio.

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06/01/2011 23:50


E come se non bastasse, la campana era già stata imbullonata. Notare, oltre ai vistosi tiranti, la raffinata lavorazione tipica delle campane barocche.

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06/01/2011 23:51


La paternità del Campanone e della Terza campana.

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06/01/2011 23:55


La terza campana (SI2), anch'essa del 1774. Non vi dico i numeri da equilibristi temerari fatti per scattare questa foto, sporgendosi nel vuoto dal parapetto, e per tenere inclinata la campana...

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06/01/2011 23:58


Stessa impresa per scattare questa foto dell'esterno del campanone...

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07/01/2011 00:10

Innanzitutto vorrei ringraziare Roberto e Matteo per avermi dato la possibilità di compiere questa bellissima visita!

Ho una piccola correzione da fare: la campanella fuori concerto non è stata fusa da ignoto, ma da Gaudenzio Mario, lo stesso fonditore che Giovanni aveva trovato scritto sul campanone di Riva Valduggia. Che arrampicata che mi sono fatto per riuscire a leggere l'agognata iscrizione!

Inoltre è da segnalare che il campanone prima era generalmente considerato datato 1736. In realtà, come si intuisce dalle parole di Roberto, è del 1774, il 1736 è la data della fusione di una campana precedente, così come il 1655, altra data scritta sulla campana. La campana Si2, sempre del 1774, che prima non era attribuita a nessun fonditore, può essere quindi associata a Pietro Giuseppe De Giorgi, il fonditore del campanone.

Ciao a tutti,
Romeo
[Modificato da meme.ti.92 07/01/2011 00:11]
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07/01/2011 00:12

Grazie Romeo per la correzione... Ogni tanto mi sfugge qualcosa... [SM=g7556]

In attesa di completare le analisi e trascrivere i dati, eccovi la disastrosa situazione [SM=g7532] [SM=g7532] [SM=g7532] delle note nominali del concerto:

Sol2 -7
La2 -6
SI2 +4
DO3 +4
RE3 -1
MI3 -11 [SM=g7532] [SM=g7532] [SM=g7532]
FA diesis 3 -4
SOL3 -8


MI bemolle 4 +4

Da notare che il MI3 e il SOL3 sono anche stati a suo tempo accordati, a quale scopo non è dato sapere [SM=g8192] [SM=g8080] , e nonostante il valore pressochè nullo delle campane, il procedimento adottato per questa operazione può essere definito non solo artigianal-dilettantesco, ma anche criminale.

Il campanone ha ancora il suo enorme battaglio e oscilla ancora con agio, ma gli sono stati tolti motore e catena. C'è da dire che la crepa non impedisce al colossale bronzo, da noi percosso col battaglio, di esprimere ancora con sufficiente chiarezza la robustezza e pastosità della sua nota di battuta.
Che tristezza... [SM=g7532]

[Modificato da Pruneri64 07/01/2011 00:14]
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07/01/2011 00:42

L'orrido LA2, dal suono spettrale... [SM=g8283]

[Modificato da Pruneri64 07/01/2011 00:42]
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07/01/2011 00:43


Il campanile visto dalla via dietro la Basilica.


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07/01/2011 00:45


La cella campanaria ripresa dal campanile della Cattedrale.

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07/01/2011 00:46


... e la Cattedrale ripresa dal campanile di San Gaudenzio.

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07/01/2011 00:48


E infine un'altra vertiginosa veduta, dall'alto, dell'interno del campanile gaudenziano.


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07/01/2011 17:01

Occorre restauro accurato dei corpi sonori antichi, condotto a regola d'arte, previa autorizzazione.
C'è ancora un anno di tempo per rifondere il pentolame ed, eventualmente, arricchire l'assieme, il tutto, ovviamente, da condursi utilizzando lega e sagoma secondo De Giorgi, altrimenti, l'anno prossimo compiranno 50 anni e saranno tutelate anche quelle.
Sarebbe ragionevole supporre che la sala d'esecuzione sia posta sotto la cella dei corpi sonori, dove sta la finestra vergognosamente ricoperta da nylon, ma la presenza di una corda in un'immagine indurrebbe a pensare diversamente.
Essendo il campanile dotato di due scale indipendenti, è molto facile organizzare le visite, separando i percorsi in salita ed in discesa.
Novara, sede di di un Conservatorio di Musica e di un prestigioso Teatro Comunale ed una Chiesa autentico scrigno d’arte, già dotata di un Organo dignitosissimo meriterebbero ben altro.
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07/01/2011 18:11


Ci siamo dimenticati un particolare: i finestroni chiusi dal cellophan e le corde che si vedono in giro sono conseguenze del cantiere in corso per la realizzazione, nei sottotetti della basilica, di un museo della stessa. Il cantiere coinvolge il campanile perchè in esso verrà costruito l'ascensore che servirà per l'accesso al museo e alla salita alla cupola. Per questo c'è in giro materiale vario, e per questo si è potuto accedere solo dopo lunga trattativa e con tutte le cautele del caso.

Quanto al resto sognare a occhi aperti è lecito, ma visto che è un lustro che si sono dimenticati di avere le campane, sarà già un miracolo se qualcuno leggerà la nostra relazione. Ognuno comanda in casa propria, se verrà chiesto un parere verrà dato... sempre che anche qui non si verifichi ciò che dice il salmo: "Canes multi circumdederunt me".

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07/01/2011 20:06

Posso aggiungere che lo scorso dicembre qui a Novara è stato presentato un tomo assai sostanzioso sulla basilica di San Gaudenzio, di circa 400 pagine: non l'ho acquistato ma ho avuto modo di sfogliarlo, al campanile è stato dedicato un capitolo, limitato però alle vicende costruttive. Non mi è parso di notare alcun riferimento sulle campane e le loro vicende. La grossa, a vostro parere, se riparata potrebbe offrire un suono non dico di qualità ma almeno degno di nota?
Per quel che riguarda il campanello di richiamo sconosciuto ai più: qualche anno fa lavoravo nelle vicinanze della basilica, presso la sede di un consorzio di irrigazione. Il suddetto ente è dotato di una torretta con strumentazioni per il rilevamento delle precipitazioni e della temperatura, e ricordo di esservi salito in un'occasione anche nel tardo pomeriggio. In quella circostanza, se la memoria non mi tradisce, ho sentito e visto suonare il richiamo. Nnon chiedetemi la nota perchè non me ne intendo, ma credo la suonino tuttora per la messa feriale in una cappella laterale. Certo che vedere in che condizioni versa il complesso...E ovviamente il fatto che la torre serva da accesso al museo e quindi solo sino ad una certa quota, non aiuterà eventuali decisioni sul restauro.
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