Sarà il periodo, che quando si oscura e diventa freddo ricchiama l'immagine di fiamme luminose e calde, sarà che ultimamente ho sentito spesso parlare di tenere accesa la Fiamma e di coloro che portavano il culto della Dea nel mondo, in ogni caso sono tornata, come capita sempre, a farmi avvolgere dalla bellezza dell'archetipo femminile della Custode del Sacro Fuoco.
Riporto quello che ho scritto in altre sedi. Scusate se il testo va a capo spesso ma a copiarlo dalle liste Yahoo è fatto così... (traduci: non ho voglia di correggerlo!!
)
"Questa figura è conosciuta nel mediterraneo come Vestale, sacerdotessa diVesta/Estia - Dea del focolare domestico, del focolare femminile, mantenutosempre e solo dalle donne nelle loro case e dalle sacerdotesse al tempio - e fra
i celti era la sacerdotessa di Brigid o di Santa Brigida, quando poi al paganesimo subentrò il cristianesimo.
Le brigidine dovevano proprio fare questo, mantenere sempre acceso il fuoco al Tempio, ma non solo...
Volevo riportarvi un pezzettino da un vecchio articolo che però ancora adesso mi emoziona tantissimo, perchè magaari vi piò piacere e perchè è il periodo in cui di solito ci si inizia ad accostare a questa figura divina, il periodo nel quale il fuoco arde nell'oscurità.
"Durante la sua vita, Brigida inviò molte delle sue amate sorelle in diverse parti di tutta l'Irlanda per far nascere nuove comunità che mantenessero accese le antiche tradizioni, assimilandole a quelle recenti. Nel 480 d. C., giunta nei pressi di una quercia millenaria, ella percepì lo spirito del luogo e lo scelse
per farvi fiorire il suo più grande centro di culto, la splendida abbazia di Kildare (da "cill dara", ovvero "chiesa della quercia).
In questo sacro luogo, che rappresentava la prima comunità cristiana femminile,
le donne erano autonome e padrone di loro stesse, libere di manifestare la propria vocazione, il proprio amore per la Divinità, qualunque forma volessero darle. Ed Essa viveva dentro di loro e intorno a loro, nella verde radura che le ospitava, nel magico bosco circostante, nella Sacra Quercia che le proteggeva e nel divino fuoco, che esse mantenevano acceso e vegliavano perennemente, come
avevano sempre fatto, sin dall'alba dei tempi.
Come ci narra Giraldus Cambrensis, che visitò e vide con i suoi occhi la florida abbazia, le suore vigilavano sul fuoco a cicli di venti giorni, ognuna nella sua notte. Brigida stessa se ne occupava la ventesima notte e questa tradizione venne mantenuta anche dopo la sua morte, che avvenne nel 523 d. C. circa. Le suore rimasero sempre diciannove, e nella ventesima notte esse ponevano i ceppi
nel fuoco e si rivolgevano alla santa, dicendo "Brigid, custodisci il tuo fuoco, questa è la tua notte". E il fuoco mai venne trovato estinto, così come la cenere mai si accumulò e mai vi fu bisogno di ripulirla.
Si può pensare che la notte della veglia della Fiamma Sacra fosse per le suore un momento di profonda consapevolezza e avvolgente magia. Nella loro silenziosa solitudine, esse si spogliavano simbolicamente delle vesti, deponevano tutte le
impercettibili maschere, e il loro cuore, la loro mente e i loro occhi
divenivano limpidi come la pura acqua sorgente. Nulla poteva distrarle dalla comunione con la fiamma divina, perché anche solo la sua vicinanza era sublime benedizione, tiepido incanto, indescrivibile bellezza, e rendeva sacro ogni
minuto passato in sua presenza, ogni respiro odoroso di fumo e dolci resine.
Alimentare il fuoco esteriore poteva significare nutrire anche quello interiore,
e la vicinanza ad un focolare magico poteva portare una Conoscenza che le parole e l'apprendimento consueto non potevano certamente donare. Una Conoscenza che
faceva percepire l'armonia dell'Anima e il suo essere piccola parte della Madre primigenia, come una sua amorevole figlia.
Solo le donne potevano vegliare sul fuoco, solo a loro era permesso superare il cerchio di vimini che lo circondava, per nutrirlo di legna, probabilmente di
quercia, e per soffiare delicatamente su di esso con i mantici.
I pochi uomini che avevano tentato di avvicinarvisi non erano sfuggiti alla maledizione divina.
Si racconta, infatti, che un uomo che aveva superato il confine divenne improvvisamente folle e fuggì in preda al delirio, mentre un altro, che aveva
posto una gamba al di là del cerchio sacro per passare oltre, la perse e rimase zoppo per il resto della sua miserabile vita."
"Sotto la protezione di Brigida e il suo perenne insegnamento, le suore non si occupavano soltanto del fuoco sacro, ma anche di tutte le altre mansioni
tradizionali femminili. Esse facevano nascere i bambini, curavano le malattie, conoscevano il magico potere delle erbe e producevano latticini ed altri tipi di
cibo. Si dedicavano amorevolmente alle arti poetiche, sapevano suonare e cantare, ed esprimevano la loro creatività in ogni modo che fosse loro congeniale, poiché a seconda della propria unica e particolare indole, ogni Donna ha la propria Arte e il proprio modo di manifestarla."
(Tratto dall'articolo del Tempio della Ninfa "L'antico cristianesimo celtico: Santa Brigida di Kildare e la Sacra Fiamma")
Ecco... adoro immensamente questa figura...
La portatrice del culto della Grande Madre nel mondo e la Custode del Fuoco Sacro, che non
lascia mai affievolire e che rappresenta forse proprio anche il mantenimento del culto stesso, il quale anche nel buio più completo non si spegne mai.
Violet
"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria
"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
Lord Dunsany
Il Tempio della Ninfa