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La Custode del Fuoco Sacro

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2011 21:04
24/11/2010 01:51
 
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Sarà il periodo, che quando si oscura e diventa freddo ricchiama l'immagine di fiamme luminose e calde, sarà che ultimamente ho sentito spesso parlare di tenere accesa la Fiamma e di coloro che portavano il culto della Dea nel mondo, in ogni caso sono tornata, come capita sempre, a farmi avvolgere dalla bellezza dell'archetipo femminile della Custode del Sacro Fuoco.
Riporto quello che ho scritto in altre sedi. Scusate se il testo va a capo spesso ma a copiarlo dalle liste Yahoo è fatto così... (traduci: non ho voglia di correggerlo!! [SM=g27828] )

"Questa figura è conosciuta nel mediterraneo come Vestale, sacerdotessa diVesta/Estia - Dea del focolare domestico, del focolare femminile, mantenutosempre e solo dalle donne nelle loro case e dalle sacerdotesse al tempio - e fra
i celti era la sacerdotessa di Brigid o di Santa Brigida, quando poi al paganesimo subentrò il cristianesimo.
Le brigidine dovevano proprio fare questo, mantenere sempre acceso il fuoco al Tempio, ma non solo...
Volevo riportarvi un pezzettino da un vecchio articolo che però ancora adesso mi emoziona tantissimo, perchè magaari vi piò piacere e perchè è il periodo in cui di solito ci si inizia ad accostare a questa figura divina, il periodo nel quale il fuoco arde nell'oscurità.

"Durante la sua vita, Brigida inviò molte delle sue amate sorelle in diverse parti di tutta l'Irlanda per far nascere nuove comunità che mantenessero accese le antiche tradizioni, assimilandole a quelle recenti. Nel 480 d. C., giunta nei pressi di una quercia millenaria, ella percepì lo spirito del luogo e lo scelse
per farvi fiorire il suo più grande centro di culto, la splendida abbazia di Kildare (da "cill dara", ovvero "chiesa della quercia).
In questo sacro luogo, che rappresentava la prima comunità cristiana femminile,
le donne erano autonome e padrone di loro stesse, libere di manifestare la propria vocazione, il proprio amore per la Divinità, qualunque forma volessero darle. Ed Essa viveva dentro di loro e intorno a loro, nella verde radura che le ospitava, nel magico bosco circostante, nella Sacra Quercia che le proteggeva e nel divino fuoco, che esse mantenevano acceso e vegliavano perennemente, come
avevano sempre fatto, sin dall'alba dei tempi.
Come ci narra Giraldus Cambrensis, che visitò e vide con i suoi occhi la florida abbazia, le suore vigilavano sul fuoco a cicli di venti giorni, ognuna nella sua notte. Brigida stessa se ne occupava la ventesima notte e questa tradizione venne mantenuta anche dopo la sua morte, che avvenne nel 523 d. C. circa. Le suore rimasero sempre diciannove, e nella ventesima notte esse ponevano i ceppi
nel fuoco e si rivolgevano alla santa, dicendo "Brigid, custodisci il tuo fuoco, questa è la tua notte". E il fuoco mai venne trovato estinto, così come la cenere mai si accumulò e mai vi fu bisogno di ripulirla.
Si può pensare che la notte della veglia della Fiamma Sacra fosse per le suore un momento di profonda consapevolezza e avvolgente magia. Nella loro silenziosa solitudine, esse si spogliavano simbolicamente delle vesti, deponevano tutte le
impercettibili maschere, e il loro cuore, la loro mente e i loro occhi
divenivano limpidi come la pura acqua sorgente. Nulla poteva distrarle dalla comunione con la fiamma divina, perché anche solo la sua vicinanza era sublime benedizione, tiepido incanto, indescrivibile bellezza, e rendeva sacro ogni
minuto passato in sua presenza, ogni respiro odoroso di fumo e dolci resine.
Alimentare il fuoco esteriore poteva significare nutrire anche quello interiore,
e la vicinanza ad un focolare magico poteva portare una Conoscenza che le parole e l'apprendimento consueto non potevano certamente donare. Una Conoscenza che
faceva percepire l'armonia dell'Anima e il suo essere piccola parte della Madre primigenia, come una sua amorevole figlia.
Solo le donne potevano vegliare sul fuoco, solo a loro era permesso superare il cerchio di vimini che lo circondava, per nutrirlo di legna, probabilmente di
quercia, e per soffiare delicatamente su di esso con i mantici.
I pochi uomini che avevano tentato di avvicinarvisi non erano sfuggiti alla maledizione divina.
Si racconta, infatti, che un uomo che aveva superato il confine divenne improvvisamente folle e fuggì in preda al delirio, mentre un altro, che aveva
posto una gamba al di là del cerchio sacro per passare oltre, la perse e rimase zoppo per il resto della sua miserabile vita."

"Sotto la protezione di Brigida e il suo perenne insegnamento, le suore non si occupavano soltanto del fuoco sacro, ma anche di tutte le altre mansioni
tradizionali femminili. Esse facevano nascere i bambini, curavano le malattie, conoscevano il magico potere delle erbe e producevano latticini ed altri tipi di
cibo. Si dedicavano amorevolmente alle arti poetiche, sapevano suonare e cantare, ed esprimevano la loro creatività in ogni modo che fosse loro congeniale, poiché a seconda della propria unica e particolare indole, ogni Donna ha la propria Arte e il proprio modo di manifestarla."

(Tratto dall'articolo del Tempio della Ninfa "L'antico cristianesimo celtico: Santa Brigida di Kildare e la Sacra Fiamma")

Ecco... adoro immensamente questa figura...
La portatrice del culto della Grande Madre nel mondo e la Custode del Fuoco Sacro, che non
lascia mai affievolire e che rappresenta forse proprio anche il mantenimento del culto stesso, il quale anche nel buio più completo non si spegne mai.

Violet



"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
Lord Dunsany

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24/11/2010 01:53
 
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Riporto ancora un pezzettino sulla Custode della Sacra Fiamma, questa volta tratto da un articolo sempre del Tempio della Ninfa (i miei li metto tutti là... :)) sulla simbologia e il potere del Fuoco:

"Sempre alle donne era riservata la cura amorevole e il mantenimento del fuoco sacro nel tempio di Vesta, a Roma (ma anche di Brigid in area celtica, e probabilmente di altre divinità protettrici del focolare e della femminilità in altri luoghi, come la Gabija baltica che era chiamata "la Dea dal cuore di fuoco", oppure "madre di fuoco"). La forma circolare di questi templi femminili,
con il loro Centro tiepido e purissimo (in cui l'accesso era possibile soltanto
alle Vergini), richiamavano la forma del Grembo della Grande Madre e delle sue sacerdotesse, che si mantenevano simili ad Essa e che, per questo, erano sacre e portatrici di sacralità "sacerdotessa"= "datrice di sacro", sorgente di sacralità, donatrice di sacro).
Queste magiche Donne dovevano custodire il divino focolare con attenzione per far sì che ardesse perennemente, senza mai spegnersi, e che potesse così propiziare benessere, armonia, fortuna e prosperità a tutto il popolo.
Lo spegnimento accidentale del fuoco era presagio di gravi sventure, come addirittura la fine di un'intera civiltà, e soltanto una volta all'anno esso poteva venire spento a scopo purificatorio, per poi essere nuovamente acceso
mediante il solo sfregamento rotatorio dei legnetti, di modo che nulla di impuro e contaminato potesse intaccarlo. Per questo soltanto le sacerdotesse e gli iniziati dovevano compiere questa sacra e magica operazione. Le loro mani pure non avrebbero permesso la nascita di un fuoco sporco.
Queste mansioni riservate alle Vergini iniziate ai Misteri della Dea, potrebbero essere intimamente collegate a riti e tradizioni femminili ancora più antichi e quasi completamente sconosciuti, incentrati sull'accensione, sulla custodia e
sulla protezione di un Fuoco Magico misterioso contenuto nel ventre e nelle intimità muliebri, e portatore di Amore, Fortuna ed Armonia.
Un Fuoco Magico fonte di profonde trasmutazioni, che forse era percepito dalle Donne che erano riuscite ad accenderlo in loro stesse, mediante pratiche misteriche segrete, come un calore morbido e diffuso che donava una sensazione languida e dolcissima, amorevole e lievemente erotica, e che poteva apparire simile ad una tiepida, profonda e continua carezza, ispiratrice di dolce Amore e sublime Armonia.
Le stesse bellissime sensazioni sembra che potesse darle un simile Fuoco Magico, che secondo alcuni scritti alchemici femminili doveva essere acceso con molta cura e attenzione nel centro di un Calderone di rame di Cipro (il metallo sacro a Venere e quindi adatto alle opere d’Amore), contenente una misteriosa Materia prima.
Per mezzo di tale Fuoco segreto, questa Materia grezza si sarebbe lentamente trasmutata in una Sostanza sacra e purissima, in grado di compiere magie e prodigi divini, quali la Guarigione dalle malattie, una Gioia perenne e la Conoscenza dei mondi sottili abitati dalle Entità fatate."

Cosa ne pensate del Custodire la Fiamma?
Cosa vi trasmette questo rito, piccolo ma anticamente tanto importante da provocare in coloro che non lo officiavano e lasciavano spegnere il fuoco terribili conseguenze (le Vergini di Vesta venivano chiuse in una cripta con un
lumino e qualche pezzo di pane che sarebbe durato pochissimi giorni, il loro nome veniva cancellato ed eliminato ed erano lasciate morire così, nel'oscurità e nella miseria)?
Cosa significa per voi Custodire la Fiamma?

Violetta


[Modificato da stregaviolet )O( 24/11/2010 01:58]


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26/11/2010 00:34
 
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Bellissimi questi brani [SM=g27821]
rievocano in me una strana nostalgia e molti ricordi.....


Cosa ne pensate del Custodire la Fiamma?



penso che nel mondo di oggi ci sono così tante cose luccicanti che spesso ci si dimentica che esista una fiamma da custodire,
penso che nelle città i riscaldamenti bruciano gasolio e a gas, e possono anche accendersi in automatico
e poi penso che vorrei avere dieci volte la volontà che ho adesso per poter custodire senza vacillare mai questa fiamma






Solo un' amore inflessibile verso ciò che da riparo ai suoi esseri può concedere libertà allo spirito di un guerriero

Carlos Castaneda




27/11/2010 02:03
 
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nel mondo di oggi ci sono così tante cose luccicanti che spesso ci si dimentica che esista una fiamma da custodire


Hai proprio ragione... tante cose luccicanti ma di quel luccichio vuoto, come luccica la bigiotteria (per fare un esempio di cose luccicanti ma per nulla preziose), che distraggono dal vero senso delle cose, e fanno dimenticare ciò che veramente e realmente è prezioso.
Penso che una Custode del Fuoco Sacro dovesse essere concentrata solo e soltanto su di esso, attentissima a non farlo mai spegnere, perchè era la cosa più importante che potesse esistere.
Che si trattasse di Fuoco esteriore, nutrito a legna degli alberi più nobili e amati, o di Fuoco interiore, da esso dipendevano moltissime cose, prima fra tutto l'Armonia dentro e fuori, della Donna che lo custodiva e dell'intero Ordine Sacerdotale, addirittura dell'intera società.
E' vero quello che scrive Leda Bearné nel suo libro Le Vergini Arcaiche, quando dice che a Roma tale fuoco era "usato", sfruttato, perchè si credeva che da esso dipendesse una semplice prosperità economica e politica, o il benessere della città, e nulla più che questo, e che quindi già allora il suo senso arcaico si era perso, era decaduto, e reso materiale come tutte le altre cose. Ma credo che coloro che lo vegliavano nonostante questo sapessero cosa esso significasse veramente. E lo mantenevano costantemente. Altrimenti sarebbero morte.
In Irlanda questo mantenimento era più dolce e libero, ma non per questo meno importante.
Ed ovunque significava la stessa cosa...
Un Fuoco acceso... la vita profonda luminosa e ardente, l'Armonia, l'Amore, la Luminosità, il Calore dolce.
Tutto ciò che significa un fuoco era ciò che esse mantenevano, e dedicavano la vita a questo.



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01/12/2010 23:39
 
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Vero, moltissime cose luccicano in questo mondo, e gli esseri vuoti perdono la testa per esse.. è il solito discorso, è il possedere troppo, che ci fa dimenticare ciò che abbiamo dentro, il luccichìo, il bagliore della nostra essenza luminosa, che da sola basta a riscaldare un'intera vita.
Adoro osservare il crepitio delle fiamme della stufa.. quando la guardo mi dimentico tutto, e mi tuffo senza timore e senza riserve nel passato..
Credo che la custodia del sacro fuoco sia in qualche modo il punto d'arrivo, il principio e la fine che si alternano in modo perenne..
Il fuoco secondo me significa Rinascita, forse proprio in merito al mito e alle verità splendenti delle custodi eterne che mai si oscurano... perchè la fenice rossa che rinasce dalle ceneri è immortale, come la stessa Fiamma Sacra.
[Modificato da Danae_88 01/12/2010 23:40]




"Eros, tessitore di miti."

Saffo


12/01/2011 20:35
 
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Devo dire che non mi sono mai soffermata sulla figura della Custode del Fuoco Sacro, ma mi affascina. La storia che riguarda Brigid, in particolare, mi ha lasciata estasiata e desiderosa di poter intravedere queste donne svolgere i loro lavori. E di vedere la fiamma con loro. Pensare ad una donna che custodisce qualcosa di così importante e sacro, qualcosa che appartiene agli Dèi e che, contemporaneamente, coltiva qualcosa dentro sé stessa mi lascia estasiata, secondo me è un bellissimo esempio di comunione con il Divino.
E proprio come voi credo che sia una fiamma di diverso tipo rispetto ad una semplice luce dei giorni nostri, noi impieghiamo sempre cose artificiali. Le nostre lampadine fanno luce e producono calore, ma non è quella luce soffusa e piacevole che emana un fuoco insieme alla sua carezza di calore. È una semplice imitazione che toglie tutta la magia che potremmo avere.


13/01/2011 03:34
 
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E' proprio così cara Guinevere (o preferisci Cristina?)... custodire un Fuoco come quelli naturali antichi, accesi con legna di quercia, o comunque con legna che anch'essa era considerata sacra e amata, e al contempo anche uno dentro loro stesse poteva far percepire alle antiche Donne la comunione assoluta fra Donna e Natura, fra Donna e Grande Madre... ed è proprio a questo che nell'intimo tendiamo sempre, che cerchiamo e che quando e se accadrà ci renderà davvero Custodi del Fuoco Sacro. Almeno credo sia quello che cercano molte qui, anche se non è bene parlare troppo di cose così intime e importanti... [SM=g27822] [SM=g27821]
Sentire la Fiamma che arde in sè, forse proprio nella pancia, che è il luogo magico dove le "cose magiche" avvengono, e al contempo vederla ardere fuori di sè, nell'ara sacra, e poi alimentare il fuoco nell'ara e al contempo nutrire il proprio interiore, deve proprio sembrare un'unione con il tutto... e Sentirla veramente come tale è la cosa più bella che potrebbe accadere [SM=g27819]

(dato che ci avviciniamo a Imbolc, che significa "nel grembo" e che è legato ai Fuochi - guarda caso... grembo e fuoco... [SM=g27822] - parlare e approfondire queste cose è proprio una buona cosa! [SM=g27823] )

[Modificato da stregaviolet )O( 13/01/2011 03:37]


"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
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13/01/2011 12:18
 
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(dato che ci avviciniamo a Imbolc, che significa "nel grembo" e che è legato ai Fuochi - guarda caso... grembo e fuoco... - parlare e approfondire queste cose è proprio una buona cosa!)


ma allora davvero lo sentivo, come nella grotta [SM=g27822]


È una semplice imitazione che toglie tutta la magia che potremmo avere.


Condivido Cristina :) sai cosa faccio in queste mattine d'inverno? Rimango al buio, e aspetto di vedere con la luce de sole [SM=g27822] se c'è una cosa che non sopporto è la luce elettrica la mattina appena apro gli occhi... e in verità anche la sera tengo sempre e solo accesa una piccola lampada, e qualche candela [SM=g27819] giusto il necessario... (i miei mi odiano perchè quando giro per la casa spengo sempre le luci che secondo me sono di troppo [SM=g27828]!)
Fine Ot!






[Modificato da Danae_88 13/01/2011 12:21]




Ragazze di Creta a tempo danzavano lievi sui piedi attorno all’ara adorna calcando dolcemente la morbida erba fiorita.
E non vi era danza sacra né festa sacra da cui fossimo lontane, né bosco sacro.

Saffo


13/01/2011 20:34
 
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Appunto perché siamo in periodo di Imbolc cercavo un bell’argomento da approfondire che si ricollegasse anche a Brigid…e posso dire di averlo trovato, mi ha affascinato molto questa figura. Quindi un grazie ci sta anche.
Pensare di avere una comunione con il divino così salda e profonda è davvero un pensiero esaltante (è il miglio aggettivo che ho trovato, anche se non descrive bene ciò che penso davvero), arrivare a sentire la Madre così profondamente dentro di sé. Secondo me racchiuderebbe un intero mondo da scoprire, qualcosa di profondamente elettrizzante, ma che potrebbe anche dare qualche senso di smarrimento.



E' proprio così cara Guinevere (o preferisci Cristina?)


Preferisco Guinevere, ma chiamatemi pure anche Cristina [SM=g27817]

Comunque anche io sono un'anima vagante che spegne le luci per casa [SM=g27824]


14/01/2011 02:35
 
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Beh forse a volte potrebbe fare un po' paura... ma donare anche attimi di gioia folle... di "divina follia"... [SM=g27822]
Allora approfondiamo bene questo argomentino, se trovate qualcosa sulle Custodi del Fuoco e volete inserire qui per parlarne e approfondire la cartellina non aspetta altro (e anche la Violetta [SM=g27836] )

Vi consiglio anche un librino che ha un capitolo intero su questo meraviglioso argomento. Si intitola (uno a caso... [SM=g27824] ) Le Vergini Arcaiche, di Leda Bearné, Edizioni della Terra di Mezzo... e il capitolo si chiama... "Le Custodi del Fuoco Sacro" (se ben ricordo) [SM=g27822]

E poi se vi interessa approfondire la figura di Santa Brigida, che è l'eco ancora "vivente" della splendida Brighid celtica, e delle sue Custodi del Fuoco Sacro di Kildare vi lascio il link al mio articolino, in cui ho cercato di inserire tutto quello che ho trovato su di lei/loro:

Santa Brigida di Kildare e la Sacra Fiamma

E qui quello sulla simbologia del Fuoco:

Il Fuoco e la sua antica Magia

Mettendo insieme i due argomenti si possono intuire molte cose su chi fossero le Custodi del Fuoco... [SM=g27822]
Un abbraccio grande e buona entrata "nel Grembo"... [SM=g27822]

Violetta



Bacetti!
[Modificato da stregaviolet )O( 14/01/2011 02:42]


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23/01/2011 18:52
 
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Mi infilo anche io, seppure a discussione inoltrata, per provare ad unirvi al vostro ragionamento.
Mi è capitato, un paio d'anni fa, di vegliare un fuoco sacro.
Accanto a me c'era, la prima volta, un amico. Siccome il fuoco è una creatura bizzosa e s era accorto che ero in ansia perchè temevo di non saperlo gestire, mi ha detto una cosa che ho trovato interessante.
Mi ha spiegato che, secondo lui, il fuoco ha bisogno di moine, di attenzione e di rispetto. Che insomma, secondo lui, andava invogliato e supportato facendogli complimenti, parlandoci in modo suadente.

Non mi sono trovata del tutto d'accordo all'epoca e non mi trovo del tutto d'accordo neppure oggi, ma quel discorso mi ha condotto ad un altro tipo di ragionamento. Provo ad esporvelo.
Il fuoco sacro (anche il fuoco di casa, ma quello sacro ovviamente di più) va nutrito in molti modi sia dal punto di vista fisico che spirituale, energetico.
Sappiamo per certo che un fuoco non può essere alimentato con combustibile scadente, e che la sua resa è molto diversa se gli vengono dati dei ceppi di buona qualità piuttosto che del combustibile di natura chimica.
Se il fuoco ha una veste sacrale, allora ciò che si sceglie d bruciare diventa di primaria importanza. Va, in un certo senso, viziato, ammansito.
Sorvegliare il fuoco è un lungo tiro alla fune con la natura maschile e volubile dell'elemento stesso. Mantenere il suo calore costante è, senza dubbio, un'azione che richieda un rispetto più che sacrale.
E' anche un ruolo da donne.
Nel momento in cui si sorveglia il fuoco, l'attenzione e la dedizione profose hanno un ruolo parallelo a quello del combustibile. L'energia che noi investiamo nel curare la fiamma deve avere la stessa logica con cui si scelgono i ceppi.
Questo secondo me è strettamente collegato alla grande importanza del mantenere la fiamma viva per tutta la notte, perchè curare il fuoco in un momento delicato e per un periodo di tempo così lungo richiede anche un grande investimento energetico e spirituale che, unito alla simbologia della fiamma nell'oscurità, mette la guardiana in una posizione importante quanto delicata.

Non ho il dono della sintesi, scusate. Spero almeno di essermi fatta capire.
24/01/2011 02:07
 
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...sono del tutto d'accordo carissima [SM=g27822]
Bisogna amare il Fuoco e nutrirlo di ogni cosa, dalla buona legna pura e secca - quando gliela si dà umida penso sappiate come sbuffa, fuma, scoppia e si lamenta [SM=g27824] - all'amore stesso, l'attenzione, la cura propria delle donne...
Bisogna Accudire il Fuoco nel vero senso della parola...
Ma poi il suo calore, la sua forza e l'energia stessa che lui ci dona è qualcosa di talmente bello che vale ogni sforzo, ogni tentativo e tutta la cura e le attenzioni che gli abbiamo dedicato... [SM=g27821]
E questo discorso vale comunque sia per il fuoco del focolare esterno, sia per quello del "focolare interno"... almeno questo è quello che posso presumere... [SM=g27822]

[Modificato da stregaviolet )O( 24/01/2011 02:08]


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08/11/2011 17:30
 
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Leggendo mi sono venute in mente due immagini:

La prima è la comparazione tra le fiamme, espressione del divino intangibile ma dolorosamente presente nel momento in cui ci brucia, e il fuoco sacro che ogni donna ha dentro di sé e che, se coltivato, la riempie di gioia ed eterno dolcissimo languore.

La seconda immagine, invece, è quella di una ragazzina che spende tutta la vita cercando di accendere un fuoco sacro come ai vecchi tempi.
Inizia a cercare la legna migliore e a controllare meticolosamente ogni fiammella, svuotando la mente da ogni pensiero superfluo.
Ma solo quando dopo molti anni, curva e vecchia, specchiandosi nelle fiamme vedrà sé stessa, capirà che è lei il combustibile migliore, lei il riflesso gemello del fuoco in cui si specchia.
19/11/2011 03:55
 
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Delle immagini splendide cara Fenice... che belle parole semplici e profonde...
Beh, Coltivare il Fuochino del cuore e, se si è fortunate, anche nel ventre, significa tante tante cose... ma è uno Scopo nobile e vero a cui dedicare la vita... e alla fine forse specchiarsi in quel Fuoco significa essere diventate talmente simili a ciò che esso evoca, da essere la stessa cosa e da rivedersi nei suoi riflessi luminosi... [SM=g27838]

Violet



"Et specto Anima Mea in Insula Avalonia."
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ma no violet, figurati! è che spesso mi perdo da sola nelle mie stesse fantasie. [SM=g27821]
è bello sapere, però, che sono poi tanto strampalate come penso! [SM=g27824]
[Modificato da Fenice24 20/11/2011 21:04]
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