Ahah proviamoci :P Provo a sveltire un po', dai u.u
Dunque, appurato che il carattere è influenzato da tutta questa serie di cose, e che porta continuamente a catalogare in sé ciò che è "bene" da ciò che è "male" o semplicemente "meno bene" (ovviamente può sbagliarsi in questo), di fronte ad una scelta tenderemo sempre a fare, se non vi sono costrizioni, ciò che consideriamo più bene?
Oppure "libertà" significa che anche se noi, col nostro carattere, il nostro pensiero, tendiamo ad A perché consideriamo A più adatto possiamo scegliere anche B? Il che tradotto significa che "libertà" comporterebbe scegliere casualmente anziché come ci dice il nostro carattere; scegliere la cosa che riteniamo meno giusta piuttosto che quella che riteniamo più giusta, se il sorteggio c'è andato male.
Ha senso un'idea così di libertà? E se non è così, allora in cosa sta la "libertà" di scegliere? Ovvero che di fronte ad A e B possiamo scegliere indifferentemente sia l'uno che l'altro.
[Modificato da Trottolone93 02/02/2011 19:05]
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Se la gente dice che tua sorella è una poco di buono, tua sorella è una poco di buono anche se tu una sorella non ce l’hai.
Se un milione di persone crede ad una cosa stupida, la cosa non smette di essere stupida.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente.