Scomunica

Per aver ripudiato la Dea Elaudia, Signoria della Taumaturgia, della quale si era proclamato Paladino, per aver abbandonato la Mia Signora per un'altra dea io, Martino Delle Torri, Sommo Sacerdote per Elaudia in Saturnia,

scomunico Francesco Delle Torri,
invocando su di lui
l'Anatema della Dea per il prossimo Raduno (non di Taverna).

Per un giorno intero gli sarà negato il Dono della Dea: gli sarà negato il sollievo dalle sofferenze che viene dalla Cura.

Fratello Martino.



Capisco il vostro rammarico riguardante la scelta di Vostro fratello a

non aver seguito la strada della Somma Elaudia, ma è la fede che

abbraccia l'uomo e non il contrario.



Se vostro fratello ha ricevuto un segnale o una chiamata da parte della

Somma Madre Kalàiphènes è giusto che segua quella scelta.



Il non sottoporlo a delle Cure da parte vostra nel nome della Somma

Elaudia è una mancanza di rispetto dei precetti della Vostra Divinità

da parte vostra, il male incurabile da eliminare è di vostra

competenza e non potete decidere di lasciar morire un uomo in questo

modo, solo perchè ha abbracciato una fede che per lui è la giusta da

seguire.



Nulla di personale fratello ^^



Comunque se l'uomo in questione dovrà subire un processo da parte

della Santa Inquisizione mi propongo come suo difensore.



I miei Omaggi.

La questione è interna al Clero e al Culto di Elaudia per cui la mia decisione non è trattabile.

E' un annuncio di ciò che avverrà.

Altri eventuali dissenzienti sono pregati di venirsi a lamentare con me in privato perchè è con me che devono parlare e non con l'intero Piano Materiale.

Essia una giusta punizione.

Fratello Martino...
qua nessuno dice che non potete fare cio che avete fatto...
ma se voi proclamate qualcosa all'intero piano materiale, è normale che l'intero piano materiale poi se vuole abbia la possibilità di replicare qualcosa...
Altrimenti se non volevate ciò, bastava che personalmente e di mano vostra recapitaste la scomunica a vostro fratello...
Tutto molto più semplice, nessuno avrebbe interferito con voi, il vostro Ordine e le scelte che avete preso...

Detto ciò, mi auguro che nessuno morirà grazie alle vostre scelte... se vostro fratello rimanesse l'unico curatore e a causa della vostra scomunica altre vite verrebbero meno, ritenetevi responsabile di ciò, voi fratello Martino, e tutto il vostro Ordine.

Mio fratello non è un curatore. Lo sono io.
La tutela delle altre vite, di qualunque persona viva, non è in discussione: darò la mia vita per gli altri come è mio compito, compresi i nemici che non mi ricambierebbero il favore, cosa che ho già fatto.

Herr Sator,
Padre Martino è Inquisitore Saturniano, nonchè Sommo Sacerdote di Elaudia all'interno del Protettorato.
Sta a lui giudicare, punire e premiare gli appartenenti, o i suddetti tali, del suo Ordine.
Ancor più, sta a lui giudicare suo fratello di sangue.

La comunicazione all'Intero Piano Materiale è stata fatta per rendere noto a tutti, compresi ed in primis gli appartenenti al culto Elaudiano, la decisione del Sommo Sacerdote; non per mettere in piazza la notizia e renderla oggetto di dibattito.

Che si condivida o meno tal decisione, essa rimane un'informazione, non una polemica.

Meditiamo.

Signor Meditiamo,
come ho detto sopra, nessuno sta dicendo che Fratello Martino possa fare quel che ha fatto...

Ma se mettete le cose in piazza è normale che diventino affar di tutti...
Inoltre, immagino che un Ordine talmente importante e vasto, da dover fare proclamazioni pubbliche, abbia anche modo di comunicare con i propri accoliti in maniera privata, come ha fatto finora...

No, meditiamo non è il nome, herr Sator, ma un verbo. L'elaviano è importante.

So che magari non siete avvezzo a certe formule di rito, quali comunicazioni tra confratelli, o comunicazioni ufficiali, o comunicazioni in generale, ma la gente normale si. Noterete senza dubbio che siete l'unico ad aver "messo bocca" nella discussione, il che dovrebbe farvi capire che il resto dell'arguta gente Elaviana ha compreso l'entità della comunicazione (badate bene, ho detto comunicazione, non messaggio/diatriba/proposta), afferrandola come tale, e nient più.

Meditiamo (verbo, non nome).

Signor Meditiamo(verbo, non nome),

la cosa simpatica è che finche voi darete comunicazioni pubbliche, nulla vieta che vi siano repliche pubbliche...

Caso disperato, noto.
Herr Sator, nessuno fa divieto a nessun altro; l'arguzia non è per tutti.
Dunque, avete ragione, continuate pure.

Grazie per la vostra autorizzazzione...
senza non so come avrei fatto...

Ah signor Meditiamo(verbo, non nome), vi siete dimenticati di firmarvi...

Prego, Herr Sator.
No, non l'ho dimenticato affatto.

non c'è di chè....
fate conto che sono sempre al vostro servizio...