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Hyles euphorbiae - Sfinge dell'euforbia

Ultimo Aggiornamento: 29/08/2010 10:44
21/08/2010 10:53
 
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Città: BAGNACAVALLO
Età: 31
Ninfa
Regno: Animale
Tipo: Artropodi
Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Superfamiglia: Sfingoidei
Famiglia: Sphingidae
Genere: Hyles
Specie: Hyles euphorbiae
Nome volgare: Sfinge dell'euforbia


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N.B.: E' vietata la riproduzione totale o parziale del materiale senza l'esplicito consenso dell'autore. V. Legge del 22 aprile 1941, n. 633
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La sfinge dell'euforbia è una specie appartenente alla famiglia delle Sphingidae che è rappresentata nel nostro paese da molte altre specie (sfinge del pioppo, del tiglio, sfinge ocellata, testa di morto, del galio e molte altre). Questa sfinge ha una apertura alare che varia da 70 a 85 mm. Allo stadio adulto non è presente un dimorfismo sessuale e quindi riconoscere il sesso dell'adulto è spesso difficile. Questo problema è facilmente aggirabile se si guarda la crisalide del rispettivo adulto. Infatti nella crisalide del maschio, in corrispondenza del quinto segmento, sono presenti due piccoli punti mentre nella femmina questa caratteristica si presenta come una linea.

Una foto delle crisalidi che chiarisce tutto:
Maschio:


Femmina:



Se non si può osservare la crisalide dello specifico adulto, bisogna fare attenzione ad una caratteristica presente solo nel maschio, infatti i maschi di questa specie, come anche quelli della maggior parte degli Sphingidae hanno un meccanismo di “freno dell'ala”. Nell'attaccatura delle due ali, il maschio ha questo meccanismo che gli permette di poter volare meglio e con il quale l'ala posteriore resta sempre unita a quella anteriore.

Schema semplice del meccanismo “freno dell'ala”:


Maschio:


Femmina:



Ritornando alla descrizione della specie, si tratta di una Sphingidae che allo stadio adulto si alimenta e questo sarà l'unico problema del suo allevamento.
Esistono infatti specie appartenenti alla famiglia Sphingidae, i cui adulti non si nutrono poiché hanno la spirotromba atrofizzata.


ALLEVAMENTO:
l'allevamento dei bruchi può avvenire in gabbie di medie dimensioni. Una gabbia come quella per i fasmidi, cioè con quattro pareti di tulle, alta 50 cm, profonda 40 cm e lunga 45 cm può contenere circa una ventina o anche più bruchi all'ultimo stadio (se ne possono allevare fino a quaranta esemplari in questa gabbia (personalmente ci sono riuscito con un bassissima mortalità) ma alcuni dicono che una eccessiva quantità di bruchi per gabbia influenza la dimensione dell'adulto che tende ad essere di dimensioni minori). Per i primi due stadi i bruchi possono essere allevati in bicchieri di plastica come questo:



Si tratta di una specie che, se allevata nelle corrette condizioni, dà molte soddisfazioni e la percentuale di successo sarà molto elevata.

ACCOPPIAMENTO
L'accoppiamento avviene dopo 4-5 giorni dalla nascita di entrambi i sessi. L'accoppiamento avviene facilmente in una gabbia di 50 cm di lato (personalmente sono riuscito ad ottenerlo in una gabbia alta 50cm, lunga 45cm e larga 40cm, quindi suppongo che l'accoppiamento possa avvenire anche in una gabbia di poco più piccola (ho letto sul web che c'è chi riesce ad ottenerla in una gabbia di 30X30X40 ma sarebbe meglio più grande). All'interno della gabbia posizioneremo un vaso con l'euforbia e uno con i fiori. Una soluzione più semplice ma ugualmente funzionale, è rappresentata dall'utilizzare un vaso con dell'acqua in cui vi immergeremo la parte recisa di fiori e dell'euforbia. L'altezza del vaso insieme a quella dei fiori e dei rametti di euforbia non deve superare la metà dell'altezza totale della gabbia, perché, nonostante sia una specie che necessita di poco spazio per accoppiarsi sarebbe meglio garantirgli un certo spazio di volo.
L'accoppiamento, che si svolge attorno a mezzanotte, è di breve durata e quindi difficilmente è osservabile. La conferma di un avvenuto accoppiamento è data dal ritrovamento di numerose uova il mattino seguente. La femmina continuerà a deporre uova con un ritmo molto sostenuto anche di giorno arrivando a deporre, il che avviene nel giro di un paio di giorni, 200-250 uova, se la femmina è di grosse dimensioni e si alimenta in modo adeguato può deporre anche 300 uova.
Qualora non si veda la femmina e il maschio nutrirsi, bisogna alimentarli in modo forzato (vedi video molto ben fatto da fabbio89 presente sul forum: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9377788&a=...

Femmina intenta nella deposizione delle uova:



UOVA
Le uova sono quasi sferiche misurando una lunghezza di 1,1mm e 1,0 mm di larghezza. Sono verdi e sono deposte a gruppetti di 10-15 ma a volte sono deposte anche singolarmente. Se le uova sono feconde tendono a diventare di colore chiaro (verde chiaro) e qualche ora prima della nascita del bruco diventano nere. In genere le uova schiudono dopo circa dieci giorni ma questo valore diminuisce fino a 5-6 giorni in estate.

Foto uova:



STADIO LARVALE
I bruchi appena nati sono lunghi 3-4 mm e hanno un colore di fondo nero. I bruchi crescono velocemente e nel giro di pochi giorni, in estate dopo solo due giorni dalla nascita, sono già in muta per il secondo stadio.

Al secondo stadio misurano inizialmente 7-8 mm e assumono una colorazione di fondo gialla con delle chiazze nere al cui interno c'è un cerchietto bianco disposte lungo il bruco. Crescono velocemente e già dopo quattro o cinque giorni sono già in muta.

Al terzo stadio il bruco misura inizialmente 15 mm. La colorazione di fondo è sempre un verde molto chiaro con le solite chiazze nere al cui interno ci sono però più cerchietti bianchi. Cresce molto velocemente e già dopo soli 7-8 giorni dalla nascita è già in muta.

Al quarto stadio il bruco misura inizialmente 25 mm. Il colore di fondo rimane sempre lo stesso e già dopo 10-12 giorni dalla nascita è già in muta.

Al quinto stadio il bruco misura inizialmente 47mm e il colore di fondo tende a virare verso il rosso. In questo stadio il bruco mangia moltissimo arrivando alla ninfosi in soli 20 giorni o poco più. Alla fine di questo stadio il bruco misura 70-80mm All'approssimarsi della ninfosi il bruco incomincia a girare su e giù per la gabbia in cerca di un posto in cui fare la sua crisalide. Come per tutte le sfingi, anche questa costruisce la crisalide sotto terra. Si può utilizzare per questa occasione un contenitore di plastica o un terrario in cui si potrà mettere all'interno pochi centimetri di terra o torba, perché il bruco crea la sua cella pupale quasi in superficie del terreno e quindi non sono necessari più di 10 cm di substrato. Dopo circa 2-3 giorni che il bruco ha costruito la sua cella pupale, che è molto semplice se confrontata con quella di altre sfingi (è composta solo da pochi fili di seta che servono solo per non far cadere il terreno sopra la crisalide), dal bruco emergerà la crisalide.

Lo stadio larvale dura all'incirca 30-35 giorni in media (in estate la durata può scendere fino a 20 giorni).

Bruco appena nato:


Bruco al 2° stadio:


Bruco al 3° stadio:


Bruco al 4° stadio:


Bruco al 5° stadio:


N.B.: i dati riguardanti la durata di ogni singolo stadio e sullo stadio larvale complessivo sono stati raccolti durante un allevamento nell'agosto 2010 ( mese in cui le temperature erano molto alte). Quindi in un allevamento in primavera, la durata di ogni singolo stadio aumenterà.


CRISALIDE
la crisalide, lunga 40-45mm e di colore ocra, viene costruita in una cella che il bruco costruisce a pochi centimetri (2-3 cm ma anche meno) di profondità. La cella non è molto robusta come quelle create da altre sfingi. La ninfosi dura solo 2 settimane. In natura la specie ha tre generazioni, una in maggio, una in luglio e una in settembre. Anche se è meglio lasciarla dove è stata fatta, la crisalide può essere tolta dal substrato in attesa che nasca e può essere posizionata sopra un pupario dove gli verrà garantita l'umidità necessaria. Inoltre le si può spruzzare sopra dell'acqua 2 volte a settimana o anche più spesso. Comunque è meglio lasciare la crisalide nella propria cella mantenendo umido il terreno in modo che non si secchi troppo.

Foto del “terrario” (la pupa è poco sotto l'erba, infatti usano anche i detriti in superficie per creare la loro cella):


e infatti...:



Foto delle crisalidi:


Foto della crisalide sopra un pupario molto semplice:



ADULTI
Gli adulti nascono dopo due settimane. Se invece si hanno crisalidi dell'ultima generazione (in settembre-ottobre), gli adulti emergeranno in maggio. Ho detto prima che l'alimentazione in questa specie è fondamentale per la sua sopravvivenza in quanto si tratta di una specie in cui l'accoppiamento non avviene nelle 48 ore seguenti lo sfarfallamento della femmina e quindi il volo nella gabbia fa consumare molte energie. Nel caso non si osservino gli adulti alimentarsi direttamente dai fiori presenti nella gabbia per l'accoppiamento, si può ricorrere all'alimentazione artificiale. Per fare ciò bisogna preparare una soluzione acqua e miele ad una concentrazione del 10-15%. In alcuni casi ho visto che non gradiscono bere sempre la stessa soluzione e quindi per indurli ad alimentarsi meglio, aggiungo qualche goccia di pesca (quando sono disponibili), cioè sbuccio una pesca e poi strizzo la buccia in modo che ne esca il succo. In questo modo sembrano alimentarsi meglio. Bisogna versare la soluzione in un batuffolo di cotone e con l'ausilio di uno stuzzicadenti o con un ago spuntato bisogna cercare di srotolare la spirotromba e di mettere l'estremità a contatto con la soluzione. Gli adulti all'inizio oppongono molta resistenza ma non bisogna cedere se si vuole che si alimentano in modo corretto. In generale vivono solo una settimana. Durante l'inverno bisogna tenere all'esterno le crisalidi in modo da poter garantire le condizioni più naturali possibili. In genere le femmine sono più grandi dei maschi, sia per apertura alare che in dimensioni dell'addome.

Foto di un adulto:



PIANTE NUTRICI
Le piante nutrici del bruco sono in generale tutti i tipi di euforbia (cipressina, marittima, helioscopia, quella che dicono tiene lontano le talpe (euphorbia lathyris) e tantissime altre ). In natura sembra esserci una certa preferenza per l'euforbia cipressina ma non è una regola in quanto il bruco si adatta a tutte le euforbie. Tra quelle più facili da reperire cito:

euforbia cipressina (euphorbia cyparissias):


altra euforbia:



Euphorbia helioscopia:




Spero vi piaccia, Fabio.

[Modificato da Arky90 26/02/2011 17:35]
23/08/2010 19:28
 
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Uovo
Ho trovato giusto oggi un bruco di H. euporbiae all'ultimo stadio in montagna a 1700 mt circa.
Trovato su una pianta di euphorbia cipressina.
Mangia come un pazzo.
Mi piacerebbe fargli compiere l'intero ciclo.
Credi che ce la faccio a farlo sfarfallare quest'anno o secondo te va a maggio dell'anno prossimo?
[Modificato da fabbbio89 16/11/2010 20:30]
23/08/2010 21:24
 
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secondo me dovrebbe nascere quest'anno. se estrai la crisalide dal terreno e la guardi fra una settimana contro sole, cioè prendi la crisalide con le mani e poi la guardi in modo che i raggi solari la possano attraversare e vedi che si stanno formando gli occhi (sono più neri)(lo si vede perchè è un organo molto complesso e incomincia a svilupparsi subito ed è molto grande) allora è partito lo sviluppo. però se non vuoi cavarla dalla terra, secondo me dovrebbe nascere quest'anno. anche perchè fanno un'altra generazione. il fatto che le mie siano già nella crisalide e la tuo no, sta nel fatto che tu hai trovato il bruco a 1700 m di altitudine (dove sono io ce ne sono solo 14) quindi là è tutto un po' in ritardo.
[Modificato da fabbbio89 16/11/2010 20:33]
29/08/2010 10:44
 
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Neanide
Eccellente scheda, Fabio! Personalmente posso solo aggiungere a proposito delle Euforbie principalmente attaccate, che qui dalle mie parti in Sicilia l'ho trovata di frequente sulla comunissima (almeno qui) Euphorbia dendroides.

Mario
www.ecosicilia.net/saturniaweb
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