Posso dirti le mie esperienze dirette con gli
Extatosoma tiaratum da te nominati nel primo post e di qualche altro fasmide.
Come prima cosa gli
Extatosoma tiaratum cercano di non farsi vedere e rispetto a molti altri fasmidi hanno una tendenza molto maggiore a tremare, a dondolarsi sulle zampe, una foglia perfettamente ferma in mezzo a quelle mosse dal vento è sicuramente ben visibile; quindi possiamo parlare di una prima fase di mimetismo criptico.
In un secondo momento attuano una strategia particolare, i maschi non ne sono capaci per via delle ali ma le femmine arricciano l'addome verso la schiena in maniera molto stretta e si inarcano sulle 2 zampe anteriori e le 2 mediane, allungando quelle anteriori verso il capo.
In questo modo guardando l'insetto perpendicolarmente al punto di appoggio si vedrà la parte inziale dell'addome, ricoperta da piccole protuberanze rassomiglianti spine ma non cosi rigide da nuocere affiancata dalle 2 zampe posteriori.
[URL=http://i38.tinypic.com/9ssdpf.jpg]QUESTO è un maschio che, come detto prima, non ha la capacità di avvolgersi come la femmina (foto migliore non ho trovato).
Appena si sfiorano le protuberanze dell'addome l'animale con le zampe posteriori schiaccia ciò le lo tocca fra il femore e la tibia e contemporaneamente verso l'addome.
Durante tutto questo atteggiamento vengono rilasciate sostanze odorose dall'odore dolce, non sgradevole ma sicuramente non piacevole, ricorda vagamente il torrone.
Si parla su dei testi linkati e discussi in
QUESTO topic della capacità degli
E. tiaratum di "spruzzare". Personalmente non ho mai assistito a questo fenomeno.
Negli extatosoma non ho mai riscontrato tanatosi.
In altri fasmidi dopo la prima fase di mimetismo criptico, solitamente comune alla maggior parte, con tremolio o meno, avviene una seconda fase, negli
E. tiaratum e quella appena descritta in altri varia.
Nei
Trachyaretaon carmelae (nome corretto del
T. brueckneri) c'è una forte tendenza alla fuga vera e propria, una volta sfiorati scappano via con grande velocità, arrivandosi a gettare da posti abbastanza alti.
Nei
Sungaya inexpectatae nei
Lamponius guerini avviene la tanatosi, cadono per terra come foglie o rametti secchi spezzati dal tocco della mano.
In alcuni come i
Phaenopharos khaoyaiensis esiste un atteggiamento intimidatorio basato sul mettere in mostra le ali, non funzionanti, molto colorate, di un rosso intenso nel caso del
P. khaoyaiensis, che spesso a chi non ne è a conoscenza, anche se umano, incutono abbastanza timore da lasciar andare via l'animale.
QUESTE sono le ali.
Esiste inoltre l'espediente dell'autonomia, il distacco spontaneo di un arto, che distrae il predatore o libera la preda dalla morsa di questo. Questo l'ho riscontrato soprattuto nei fasmidi ai primi stadi di vita. Ricordo che i fasmidi, cosi come credo (non ne sono sicuro) tutti gli insetti, sono capaci di ricostruire gli arti perduti nel giro di qualche muta.
Ovviamente le specie che ho usato per fare gli esempi non sono le uniche ad attuare questo tipo di comportamento, ho elencato quelle delle quali ho potuto osservarne personalmente l'atteggiamento antipredatorio.
Tutte le foto sono state prese da internet, non sono opera mia.
Spero che ciò che abbia scritto ti sia di aiuto in qualche modo!
Mavilo!
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...e questo drink è più ghiaccio che alcool...