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Laothoe populi - Sfinge del pioppo

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2010 01:29
15/06/2010 01:23
 
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Città: CASERTA
Età: 34
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Mutante
Regno: Animale
Tipo: Artropodi
Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Superfamiglia: Sfingoidei
Famiglia: Sphingidae
Genere: Laothoe
Specie: Laothoe populi
Nome volgare: Sfinge del pioppo

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N.B.: E' vietata la riproduzione totale o parziale del materiale senza l'esplicito consenso dell'autore. V. Legge del 22 aprile 1941, n. 633
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Testi e foto: Morgillo Arcangelo

La Laothoe populi (Sfinge del pioppo) è una farfalla di media grandezza appartenente alla famiglia Sfingidi (Sphingidae), famiglia composta perlopiù da specie di medio-grandi dimensioni a cui appartengono lepidotteri noti come l’Acherontia atropos (Sfinge testa di morto) e la Macroglossum stellatarum (Sfinge del galio), il piccolo sfingide colibrì visitatore dei nostri terrazzi fioriti in estate.
La sfinge del pioppo presenta due generazioni annue che iniziano a sfarfallare da maggio – giugno fino ad agosto – settembre.
Le larve, grosse e caratterizzate dal classico cornetto sul penultimo segmento addominale, variano dal verde acceso al verde acqua, con strisce gialle longitudinali sul tutto il corpo e svariate piccole picchiettature di bianco.


Bruco di quinta età

Caratteristica è la posizione che assume l’adulto quando è a riposo, lasciando cadere le ali anteriori verso il basso mentre le posteriori, restando ferme, emergono dal lato superiore delle ali anteriori, facendo somigliare la farfalla ad una foglia secca dai contorni rovinati. Anche il colore è estremamente mimetico. Talora può apparire marmorizzato, con sfondo marrone o grigiastro, portante svariati disegni e linee di un marrone più chiaro, oppure (come si può osservare nella forma chiara) le ali assumono un colore paglierino con disegni e linee vagamente accentuati. Le ali posteriori portano dei caratteristici disegni rosso vivo, che in stato di riposo vengono coperti dalle ali anteriori, ma se disturbata, la farfalla alza velocemente le ali anteriori lasciando apparire velocemente le chiazze rosse.

Il dimorfismo sessuale non è molto marcato, ma comunque evidente: la femmina presenta una superficie alare ampia e un addome globoso ricco di uova. Presenta inoltre disegni alari più sbiaditi; il maschio invece possiede ali più slanciate ed un addome snello ed arcuato. I disegni alari sono molto marcati.


Esemplare di Laothoe populi forma scura


Esemplare di Laothoe populi forma chiara


Allevamento

Questa specie non presenta grosse difficoltà nell’allevamento, a patto che si seguano le giuste prassi al fine di evitare morti inaspettate. la regola base per allevare questa (ma anche altre) specie di lepidottero è quella di pulire giornalmente il box d’allevamento e rifornire le larve di foglie fresche, di pioppo o salice, ogni giorno.
Le uova, abbastanza grandi e di colore verde lucente, verranno poste in un piccolo contenitore. Ideale sarebbe una piastra petri utilizzata in laboratori d’analisi, ma andrà bene qualsiasi contenitore in plastica sufficientemente spazioso da permettere ai futuri nascituri di scorrazzare su e giù liberamente.
Ogni box d’allevamento sarà composto da un coperchio fatto con tulle. Meglio non usare la zanzariera, perché alla nascita i bruchi riescono facilmente ad attraversarla.
Appena nati, i bruchi, grandi poco più di 3 mm, sono bianchi con sfumature verdi e il loro primo pasto sarà composto dal guscio dell’uovo che hanno abbandonato. Immediatamente provvederemo a dar loro delle foglie fresche, meglio se tagliate in piccole strisce, in questo modo sarà per loro più facile individuare la fonte di cibo.
I bruchi, crescendo, compiranno quattro mute e via via acquisteranno il classico colore verdino striato di giallo e provvederemo a trasferirli in box sempre più grandi.
La mortalità post natale in questa specie rientra nella norma (su 120 uova ho avuto solamente 21 morti), ma otterremo ottimi risultati se divideremo gruppetti di bruchi in contenitori diversi, in modo tale che non ci sia un sovraffollamento nei box.
La temperatura d’allevamento sarà quella ambiente. Dato che questi bruchi si sviluppano nei periodi caldi dell’anno, è comunque bene porre i box d’allevamento in luoghi freschi della casa e non a diretto contatto con il sole. L’umidità verrà ricreata grazie alle foglie di cui si nutrono i bruchi, per cui non bisogna nebulizzare assolutamente i box d’allevamento, l’acqua potrebbe risultare fatale ai bruchi di stadio iniziale.
Dopo circa un mese i bruchi, ormai maturi, si prepareranno ad affrontare la ninfosi. Ce ne accorgeremo quando vedremo i bruchi rifiutare il cibo e scorrazzare su e giù per il box senza pace. Inoltre noteremo una variazione cromatica dell’intero corpo. Bisogna quindi prendere del terriccio e spanderlo sul fondo di un box abbastanza capiente. Potrebbero andar bene anche 15 cm di terriccio ma, ovviamente, abbondare non guasta mai.
Dopo aver preparato il box destinato alla ninfosi, porremo al suo interno i bruchi, che si faranno strada nel terriccio scomparendo del tutto.
Sotto lo strato di terriccio i bruchi costruiranno una celletta, una camera dove poter riposare tranquillamente, e qui si trasformeranno in crisalidi.
Evitare assolutamente di prelevare le crisalidi dalla cella sotterranea, in quanto questo potrebbe danneggiarla seriamente.


Un esemplare maschio di Laothoe populi durante l'asciugatura delle ali


Riproduzione in cattività

Non è difficile far riprodurre questa specie in cattività. Una volta sfarfallati porremo gli adulti in una gabbia molto grande, fatta di legno e zanzariera, dove i maschi potranno volare liberamente e agganciare saldamente le femmine. Una gabbia alta un metro, larga 60 cm e profonda 50 è l’ideale. Al centro della voliera verrà allestito un vaso con diversi ramoscelli con foglie, dove porremo le femmine. Ovviamente se il luogo dove le avremo posate non è di loro gradimento, loro stesse provvederanno a spostarsi e trovare un luogo che soddisfi le loro esigenze.
Questa specie allo stadio adulto è sprovvista di apparato boccale, per cui la loro vita è destinata a finire presto, il tempo necessario per riprodursi e deporre le uova, dopodiché le riserve energetiche accumulate da bruco si consumeranno.
Le femmine gravide verranno poste in un contenitore tappezzato da carta da pacchi e qui vi deporranno le loro uova.
L’attività di questa specie inizia di sera e sovente può accadere che alcuni esemplari particolarmente irrequieti, soprattutto di sesso maschile, svolazzino per la voliera rovinandosi le ali.


Accoppiamento Laothoe populi



[Modificato da Arky90 26/02/2011 17:32]
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Se urli tutti ti sentono; se bisbigli ti sente solo chi ti sta vicino, ma se stai in silenzio solo chi ti ama ti ascolta...
(Gandhi)
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