Stellar Blade Una straordinaria esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Santa Caterina da Siena descrive e spiega san Domenico

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2010 14:55
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.867
Sesso: Femminile
23/02/2010 14:55

Un grazie al blog Vitae Fratrum al quale si accede dal titolo del titolo


La spiritualità di San Domenico secondo S. Caterina da Siena.


Dal Dialogo della Divina Provvidenza (cap. 158) è possibile attingere i punti qualificanti della spiritualità domenicana, secondo l'intuizione di san Domenico rivissuta dalla sua illustre figlia spirituale senese.

1) "E se tu raguardi la navicella del padre tuo Domenico, diletto mio figliuolo, egli l'ordinò con ordine perfetto, che volle che attendessino solo. "

Come di san Domenico i primi biografi attestano che parlasse "solo con Dio o di Dio", così il domenicano è tutto e solo orientato a Dio. Il santo padre Domenico trascorreva le notti in orazione portando davanti al Signore le istanze e le pene degli uomini, mentre di giorno annunziava agli uomini la Parola di salvezza; così per il domenicano, pur nella poliedricità delle attività quotidiane, tutto ciò che egli vive, opera, dice è sempre riferito e offerto al Signore, autore e garante della sua unità intcriore, della sua contemplazione e del suo apostolato. La "condizione di possibilità" del carisma domenicano è stare sempre (e vivere tutto) alla presenza di Dio, cioè la contemplazione.

2) ".. a l'onore di me... "

Tutto nel domenicano è vissuto a Gloria e onore di Dio, al fine di accrescere la Gloria di Dio inabitante nelle creature.

3) " …e salute delle anime…”

II fine dell'Ordine di san Domenico è procurare la salvezza delle anime. Lo stesso accrescimento dell'onore di Dio nelle anime consiste nel fatto che le anime si salvino. Salvezza delle anime e onore di Dio vengono a coincidere: non vi è modo migliore per rendere gloria a Dio che attendere alla salvezza della propria anima e procurare quella altrui, facendo sì che tutta la nostra vita parli e manifesti la Gloria di Dio.

4) "col lume della scientia…”

II lume rimanda alla contemplazione: la Grazia illumina l'intelletto rendendolo idoneo a contemplare la presenza di Dio, anticipazione di quella visio Dei in cui consiste l'Eterna Beatitudine. Ma la contemplazione domenicana si nutre in particolare della scienza, dono dello Spirito Santo che permette di conoscere le cose di questo mondo così come le vede Dio e di ordinarle secondo Dio. Per questo la scienza e lo studio sono per il domenicano innanzi tutto approfondimento di quella sublime scienza che per i medievali costituiva il vertice di ogni sapere: la sacra doctrina, cioè la teologia, la dottrina della Rivelazione, capace di cogliere il senso di ogni cosa, disciplina o realtà di questo mondo, e di ordinarla rettamente secondo Dio. In questo modo il domenicano è tutto rivolto ad approfondire la Verità rivelata, Cristo Signore; ed è un innamorato della Verità, proteso a presentarla fedelmente e integralmente contro ogni errore o equivoco. La scienza e lo studio per il domenicano non sono esercizio di intellettualismo, né di soddisfacimento della propria superbia, ma un servizio alle anime, possibile solo "scendendo i gradini dell'umiltà".

5) "... Egli prese l'ufficio del Verbo unigenito mio figliuolo... "

II domenicano è rivolto a procurare la salvezza delle anime attraverso la predicazione della Verità rivelata, che dapprima ha contemplato. San Domenico e i suoi figli hanno ricevuto il carisma profetico dell'annuncio della Parola di Verità proprio degli apostoli, tanto che Domenico "sembrava un apostolo". La predicazione domenicana è contemplazione ad alta voce, predicazione dalla sovrabbondanza della contemplazione: in altri termini, riecheggiando san Tommaso d'Aquino, è "contemplata aliis tradere " (comunicare agli altri ciò che si è contemplato).

6) "... Egli fu un lume che Io offrii al mondo per mezzo di Maria..."

Era forte nei primi frati la consapevolezza che l'Ordine dei Predicatori fosse stato voluto direttamente dalla Vergine Maria e godesse fin dall’inizio di una speciale protezione della Beata Vergine. Segno ne è l'abito;mostrato e donato direttamente dalla Vergine Maria al Beato Reginaldo, uno dei primi figli di san Domenico, come riportato dalla Legenda aurea di Jacopo da Varagine. Altro segno è la promozione del Rosario, metodo di preghiera e di predicazione istituito e diffuso nella Chiesa proprio dai figli di san Domenico. Il domenicano può vivere appieno il suo carisma ed esercitare la sua missione nella Chiesa per la salvezza delle anime solo coltivando la devozione alla Madre di Gesù e ospitando Lei nella sua casa, cioè nella propria vita.

7) "... Su quale mensa egli fa nutrire i suoi figliuoli col lume della scienza? Alla mensa della croce;sulla croce è posta la mensa del santo desiderio, dove ci si ciba di anime in mio onore. Egli non vuole che i suoi figli ad altro attendano che a stare su questa mensa col lume della scienza, cercando soltanto la gloria e la lode del mio nome e la salvezza delle anime... "

II domenicano, perché la sua predicazione sia efficace e feconda, deve stare sulla mensa della Croce, a imitazione del santo padre Domenico che ripetutamente è stato raffigurato dal Beato Angelico in contemplazione del Crocifisso. Il domenicano è chiamato a farsi un alter Christus, accettando e offendo al Signore le prove, le sofferenze, le fatiche, le incomprensioni, le amarezze, le contrarietà, i fallimenti che il Signore permetterà. Solo corroborando la predicazione con il sacrificio personale (la "mensa della croce") potrà "cibarsi di anime", cioè guadagnare al Signore molte anime.

8) "...E affinchè niente li distragga, Egli toglie loro la cura delle cose temporali, e vuole che siano poveri Egli vuole che osservino V obbedienza e siano obbedienti nel fare ciò per cui sono stati chiamati... E perché il vivere in modo immondo offusca l'intelletto, Egli impone il terzo voto, quello della continenza..."

La professione dei tre voti, compendiati nel voto di obbedienza, per il domenicano sono un mezzo perché la predicazione della Parola di salvezza sia intcriormente libera e non ostacolata da occupazioni terrene (povertà); sia vinta la superbia e garantita l'umiltà (obbedienza); sia reso puro l'occhio dell'intelletto per contemplare e penetrare le Verità rivelate e per saperle adeguatamente trasmettere, con fedeltà e trasparenza di vita (continenza perfetta).

9) "Fece la navicella grande, tutta gioconda e profumata: un giardino in sé piacevolissimo e amabile... "

Domenico fece l'Ordine come una navicella larga ("una religione tutta larga") in cui tutti possano pascersi, a condizione che non ci si insuperbisca ma si rimanga umili ("ben s'impingua se non si vaneggia").

10) "…che propriamente ha in sé ogni suo bene…"

L'Ordine è santo e tale rimane per vocazione e dignità al cospetto di Dio. Quand'anche, come inevitabilmente accade nelle vicende umane, vi sia chi in esso tradisca lo spirito originario, l'Ordine mantiene intatta la sua dignità, missione, funzione e carisma nella Chiesa, perché dotato di ogni grazia celeste e poggiato direttamente sull'azione santificante dello Spirito Santo.

11) "... Considera il glorioso Tommaso, che con l'occhio del suo intelletto nobilissimo si specchiava nella mia Verità... Guarda anche Pietro vergine e martire, che con il suo sangue portò luce fra le tenebre di tante eresie... "

E segno della santità dell'Ordine sono i tanti santi che ne hanno fatto e ne fanno parte. Su tutti: San Tommaso d'Aquino, doctor communis della Chiesa, modello perenne di contemplazione e predicazione illuminata, dalla dottrina sicura, amorosa e luminosa, e San Pietro Martire, che con il suo sangue ha fecondato il campo della Chiesa e di tante anime perché vi entrasse il seme salvifico della Grazia. La Parola e il sangue, la predicazione e la croce: i due elementi fondanti della spiritualità domenicana, dell'esperienza personale di San Domenico e dei suoi figli spirituali.

12) La missione dell'Ordine è affidata ora a noi suoi figli, religiosi e laici. Caterina ci sprona perché anche noi, oggi, rinnoviamo nella nostra vita la passione per la contemplazione e l'annuncio della Verità, nella rinnovata fedeltà al carisma imperituro del nostro Ordine, secondo il modo proprio del nostro stato di vita particolare, a partire dall'incarnare e dal vivere nella nostra vita personale con sempre maggior impegno, dedizione e gioia la missione che il Signore ha affidato al nostro ordine nella Chiesa.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:53. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com