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Tracce divine dall'Antica Grecia

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2010 22:25
05/02/2010 22:25
 
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Fanciulla dell'Isola
La Dea fra le righe di papiri, poemi e canti

Papiro del poeta greco Alcmane, trovato a Saqqara d'Egitto nel 1855, oggi chiamato Papiro del Louvre:

Questo testo piuttosto enigmatico è stato variamente interpretato. Secondo alcuni sarebbe il canto per un rito celebrato alle prime luci dell'alba in onore di una dea, forse una divinità lunare della fertilità.
Secondo la critica più recente sarebbe la celebrazione di un matrimonio simbolico tra due fanciulle, Agidò e Agesicora, durante un rituale iniziatico di adolescenza e compiuto da un gruppo di sole donne.

Papiro di Ossirinco del I secolo d.C., sempre di Alcmane:

Dopo l'invocazione iniziale alle Muse, il testo loda una ragazza di nome Astimelusa, che si intravede nel gruppo delle compagne danzanti, ragazze che "innalzano verso il cielo il bel canto" in modo tale che "il dolce sonno si dilegui". Dunque si tratta probabilmente di una festa notturna, o comunque precedente l'alba.
Anche qui si può delineare una festa femminile, e forse un rituale iniziatico.
La fanciulla è paragonata "a una stella che solca il cielo splendente, a un ramoscello, a una soffice piuma", mentre in un altro passo lampeggia la fiamma d'amore che la consuma "con un desiderio che fiacca le membra lancia scguardi che sciolgono, più della morte e del sonno".

La poesia di Alcmane è percorsa da quel lato notturno e lunare anche nel frammento che descrive una festa che si svolge tra i bagliori di fiaccole sui monti, ove una donna prepara una gran forma di cacio con latte di leone, impastandola in un grande vado d'oro, in un'atmosfera selvaggia.
Molti di questi elementi sono tipici del rituale dionisiaco: infatti potrebbe essere la rappresentazione di una baccante.
E sappiamo tutte che tali rituali comportavano l'isolamento sui monti e danze orgiastiche durante le quali si raggiungeva una mistica unione con la divinità.
Altri descrivono comunque la festa in onore di Artemide, divinità delle selve.
Si tratta quindi sempre e solo di Lei..

[ Dopo Alcame, si mostrerà al mondo la nostra amata Saffo, sulla quale non indugio visto che vi è una sezione apposita [SM=g27822]
In seguito faranno la loro comparsa Corinna di Tanagra, Prassilla di Sicione e Telesilla di Argo.
La prima è una poetessa alquanto nota agli antichi, la seconda un'autrice di inni e ditirambi e la terza un'eroina nazionale per aver animato la difesa della sua città contro gli Spartani che erano sul punto di assediarla.
Ma questa è una piccola parentesi.. rarissimi frammenti ci sono rimasti di queste donne coraggiose ]

Anche nelle cosmogonie orfiche, una traccia della Grande Madre è ben visibile.
Ivi occupavano un posto centrale Eros e Fanes Lo Splendente, la divinità nata da un originario uovo cosmico e posta all'inizio dell'evoluzione di ogni essere.
Dioniso era pure celebrato in questa poesia, cantato come il primo degli iniziati che percorse un cammino di morte e rinascita.

Tempo dopo, molti poeti e filosofi intitolano i loro poemi: Sulla natura, come Senofane, Parmenide ed Eraclito.
La natura è indi ciò che essi celebrano prima di tutto il resto.
Non dimentichiamo le diffuse pratiche sciamane in quegli anni, nate in seno a sentimenti collettivi di amore per la natura stessa.
Con il termine "sciamanesimo" si designa un insieme di pratiche rituali e magiche diffuse presso antiche tribù, e trasmesse poi al mondo greco, seppur trasformate. E talmente forti da giungere persino al popolo ebreo, dove i nebiim veggenti praticavano l'estasi collettiva: nella lingua ebraica fare il nabi corrisponde a ciò che in Grecia era "fare il baccante".

Tornando ai filosofi, vorrei soffermarmi su Talete, Anassimandro e Anassimene.
Talete individuava nell'acqua il principio di tutta la natura e riconosceva una forma di vita anche nella materia apparentemente inanimata. Acqua.. madre di ogni forma di vita.
Anassimandro pensa all'infinito come energia primigenia che ha contenuto e ha formato tutto quanto. Quasi come se si riferisse ad un ventre materno..
E infine Anassimene, del quale resta un solo verso: "come la nostra anima, che è aria, ci stringe assieme, così pure il soffio e l'aria stessa abbracciano il mondo intero". Il principio primo è aria, il respiro della Dea.
Ma soprattutto egli riconosce il soffio vitale, e così la nascita dei mondi..

Lascio a voi concludere [SM=g27838]
[Modificato da Danae_88 05/02/2010 22:34]




"L'aria mossa dal battito d'ali di una farfalla può provocare una tempesta all'estremità opposta del mondo..."


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