Associazione Italiana di Campanologia 

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Quaderni Campanologici

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2010 20:35
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Sono in arrivo...

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[Modificato da vittoper 29/01/2010 09:20]
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07/02/2010 09:05

Domenica 7 marzo 2010 sarà presentata presso il Museo della storica Fonderia Napoleonica Eugenia Barigozzi di Milano l'edizione pre-print digitale del numero unico dei Quaderni Campanologici.
Il progetto dell'Associazione Italiana di Campanologia mirato a dar vita, seppur in forma sperimentale, ad un Bollettino nel quale raccogliere studi campanologici si è dunque avverato.
Si è parlato tanto di Campanologia e del significato che tale termine può avere in futuro nel panorama campanario italiano: siamo convinti che lo sviluppo in prospettiva di tale disciplina non possa prescindere dall'ideare uno strumento comunicativo importante che ”formi e informi”.
Facendo scorrere la nutrita bibliografia riguardante le campane italiane notiamo l'importanza dei numerosi contributi scritti da studiosi ed appassionati del settore, frutto del forte impegno dei singoli, ma si sente la mancanza di un disegno comune: in sostanza ogni libro è fine a se stesso.
Si è molto discusso, in passato, sul forum Campane d'Italia, in merito alla necessità di stabilire un sistema unico di schedatura delle campane per i censimenti, si è scritto tanto invocando la realizzazione di un elenco unico dei fonditori italiani, innumerevoli sono i bisogni rilevati nel tempo circa la condivisione di quel “sapere” che ogni studioso o semplice appassionato di campane possiede. Dobbiamo inoltre riconoscere che il pregio della realtà campanaria italiana è la pluralità dei caratteri e delle tradizioni ad essa legate ma ciò porta ad una frammentarietà culturale che può essere vista come ostacolo per un contesto nazionale nel quale la moderna Campanologia dovrebbe sussistere.
La realizzazione dei Quaderni Campanologici cerca di sopperire a questo divario partendo dal basso, cercando cioè di incentivare chiunque voglia comunicare le proprie conoscenze campanologiche.
Ci si è accorti che oggidì, in merito alla campane italiane, si parla tanto ma si scrive ancora poco: è più facile pubblicare il video di un concerto campanario su You Tube, con scarse informazioni, che scrivere in modo corretto una o due pagine informative su quel tale concerto ripreso con la videocamera.
L'indice del pre-print sperimentale dei Quaderni Campanologici, con la sua varietà di temi, fornisce una prima idea dell'indirizzo culturale che questo contenitore dovrebbe assumere in futuro: intervenire con un contributo scritto è alla portata di tutti, soprattutto dei numerosi giovani che frequentano il mondo delle campane. La priorità posta è informare per poter creare una conoscenza comune, poi si passa ai concetti, alle analisi e agli studi più complessi.

[Modificato da vittoper 07/02/2010 13:37]
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07/02/2010 13:16

DEDICATI A ...

L'edizione pre-print dei Quaderni campanologici non può partire se non dalla dedica a quello che fu uno sfortunato pioniere della Campanologia italiana morto prematuramente 15 anni or sono.


" Nel ricordo, sempre vivo, del caro Marco Tosin (1963-1995) grande cultore dell'arte campanologica.
In lui genialità, passione, amore della bellezza, entusiasmo e gioia,
che tradotti in sentimenti profondi dicono anche preghiera, cioè presenza divina e risposta umana;
sentimenti da Marco affidati, nei giorni sorridenti della sua giovinezza, al suono delle campane.
"



l'ultima sua foto, poche ore prima della sua tragica morte in incidente stradale (tra i 2 caselli di Mantova) ritornando a casa dopo un viaggio campanologico ad una fonderia: la foto lo ritrae mentre analizza una campana


[Modificato da vittoper 07/02/2010 13:29]
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07/02/2010 13:54

mi dispiace.....
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07/02/2010 22:04

il mio personale ricordo
Marco Tosin per me significa l'inizio della campanologia italiana. Non ho alcun dubbio che se si dovesse individuare un periodo dove la campanologia in Italia avesse iniziato a muovere i primi passi la figura di riferimento principale è Marco. Egoisticamente mi metto a fianco a lui perchè abbiamo scoperto molte cose assieme (abitavamo vicini e suonavamo le campane nello stesso gruppo), abbiamo cominciato assieme quando in Italia non c'era nessuno che potesse darci una mano, non c'era internet, l'unico modo per approfondire la materia era salire sui campanili e su questo Marco è stato insuperabile, credo che pochi siano i campanili delle nostre zone dove lui non fosse arrivato. Io non me la sentivo di seguirlo (soffro di vertigini e sono molto pigro), aveva una marcia in più, col suo motorino (spesso in compagnia dell'amico Andrea Consolaro) si è fatto chilometri e chilometri per salire anche nei più apparentemente insignificanti punti dove vi fosse una campana. Ovviamente tutto ciò lo ha portato a riconoscere un profilo, un ornamento, un suono ed attribuirlo senza mai sbagliare ad una particolare fonderia, io non ricordo di suoi errori. Aveva una grande carica di simpatia ma sapeva anche adirarsi se vedeva dell'ipocrisia nel mondo delle campane, io ero molto più accomodante e dicevo bello anche a quello che bello proprio non era, lui invece era immediato, fin troppo poco diplomatico, ma onestissimo, se era brutto non c'era verso di bloccarlo, doveva dirlo pubblicamente. Un personaggio sotto tutti gli aspetti. Grande anche come suonatore di campane, perfetto tempista, conoscitore di tutti i sistemi di suono italiani e stranieri. Sono orgoglioso di aver trascorso molti anni con lui e quando se ne andò ebbi il timore di non poter più affrontare un discorso serio sulle campane, invece all'orizzonte stavano venendo fuori nuovi volti, persone stupende che, forse guidati da lassù ovviamente da Marco, ho in seguito incontrato. Uno su tutti lo devo citare: Matteo Padovani. Ci siamo incontrati poco prima che Marco lasciasse questo mondo e fu grazie a Marco, ricordo l'incontro tra i due ad una festa nella periferia cittadina di Verona, c'ero anch'io, erano le Palme del 1995, Marco fece in tempo a frequentare Matteo per non più di tre mesi, ai primi di agosto infatti, di ritorno da un viaggio campanologico con meta una fonderia italiana del sud, l'auto che lo riportava a casa è uscita di strada e per lui non vi fu niente da fare. Io e altri amici tornavamo da Dijon, dal festival internazionale del carillon, dovevamo incontrarci subito dopo per raccontarci le esperienze, non andò così.
[Modificato da maestrobozzo 07/02/2010 22:06]
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07/02/2010 22:13

Andrea Consolaro? Quello che dirige i concerti al duomo di Verona? lo conosci?

Davide
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08/02/2010 05:53

Andrea Consolaro ha cominciato a suonare le campane nel mio gruppo a Vicenza, era il 1977. Al Duomo di Verona si sono cimentati molti maestri e anch'io sono tra quelli.
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09/02/2010 10:24



La copertina



Il retro copertina


Allegato
IL SOMMARIO
[Modificato da vittoper 09/02/2010 10:32]
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09/02/2010 15:08

Che storie di umanità! Alberto ho sentito dire che il compianto Marco oltre a rivestire il ruolo di pietra angolare della campanologia italiana era anche un chitarrista, (come il sottoscritto) e tra l'altro anche amico dei Nomadi e di Guccini. Lo scrivesti tu mi sembra. C'è una canzone cantata proprio dai Nomadi insieme al cantautore emiliano che ricorda un amica vittima di un incidente stradale chissà quante volte l'avrà cantata per poi ritrovarcisi protagonista e d'improvviso lasciare il mondo.

Io penso che sia più che doveroso ogni volta che l'associazione svolge nuove iniziative, ripartire da queste figure e farle rivivere nel nostro operato. Niente è scontato e niente piove dal cielo. E questo dovrebbe essere tanto più valido per i più giovani che oggi grazie ad internet possono usufruire di fatiche già preconfezionate in un attimo.

E' bello continuare ancora a costruire sul prodotto di chi ha già operato e poi continuare ad invitare altri operai a costruire, insegnare ai più giovani, diffondere e lasciare ai posteri... e così vedere l'opera che cresce nella storia.
Forse anche questa serie di eventi e personaggi rivelano un disegno provvidenziale.
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09/02/2010 15:35

Sempre ricordando Marco...

Se stai pensando di andartene presto, e di non mostrarmi più il tuo volto, allora informami - lo farai? - vorrei il "lungo persistente sguardo" che lascerai dietro di te - Sarebbe un'inestimabile aggiunta ai miei tesori, e "terrebbe viva la tua memoria".
"Il Signore mantenga vive le memorie di tutti", e ci assista nei nostri affetti, e stringa "il vincolo che ci lega" in un saldo nodo che ci preserverà dalla separazione, e ci impedisca di invecchiare - se ciò è impossibile - ci renda piacevole la vecchiaia - ci prenda benevolmente tra le sue braccia, e quando torneremo a casa - faccia che quella casa si chiami Paradiso!

Parole di Emily E. Dickinson
[Modificato da vittoper 09/02/2010 15:43]
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09/02/2010 18:59

piccolo fuoritema, parlando delle copertine quello sul retro è il valadier! E l' immaggine della prima copertina raffigura le sue trecce! Fantastico, è per caso in vendita nelle edicole questo quaderno o dove?

Davide
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09/02/2010 19:30

Certo che è il Valadier: quando i quaderni saranno stampati saranno di circa 160 Pagine.
Intanto sarà disponibile il pre-print digitale.
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15/02/2010 08:15





Marco Tosin in un bel ritratto fotografico
[Modificato da vittoper 20/02/2010 08:14]
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22/02/2010 11:35

Con immenso piacere annuncio che l'edizione sperimentale dei Quaderni Campanologici si "aprirà" con la prefazione di Mons. Tarcisio Cola, Canonico della Pontificia Basilica Vaticana e Presidente dell'A.I.S.C. la mai sufficientemente lodata Associazione Italiana Santa Cecilia che tanto fa per sostenere il canto nella liturgia. E bello che il Presidente di un'Associazione storica abbia dato una mano per l'uscita di un progetto importante per la vita di un'Associazione "novella" come la nostra.
Chiaramente Mons. Cola traccia le linee maestre per inquadrare la campane nella loro indiscussa origine: quella di strumento per la Liturgia e la vita cristiana.

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[Modificato da vittoper 05/03/2010 17:21]
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08/03/2010 13:51

Questa è la prefazione ai Quaderni Campanologici scritta da Mons. Tarcisio Cola.
Consiglio un'attenta lettura a chi pensa che le campane siano uno strumento musicale qualunque...
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11/05/2010 18:03

Ho finalmente finito di leggere l'opera completa.

Che dire, vivissimi complimenti all'Associazione che ha realizzato questa preziosa pubblicazione , che seppur "virtuale", racchiude molte interessanti informazioni.

Dopo solo qualche anno, un prodotto di questo spessore è un'ulteriore conferma della qualità dell'Associazione.

Complimenti a tutti quindi, a chi ha ideato, a chi ha contributo ed a chi ha sostenuto e creato il progetto.

Certo che una versione cartacea acquisterebbe maggior prestigio, ma fortunatamente questo non ne è il carattere principale.

La cultura, in fondo, chiede solo essere espressa.

Grazie a tutti!

Flavio



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06/06/2010 20:42

un grosso encomio
Mi è giunto ieri un pacchetto con dei cd in cui ho trovato anche i quaderni campanologici completi in pdf.
Sebbene molti di voi sanno quanto sia criticone e anche autocritico, devo fermarmi e fare un appalauso in primis a Vittorio e poi a tutte le persone che hanno permesso la realizzazione di quest'opera contribuendovi con il proprio operato.

Un opera magna!

E' un bellissimo documento che merita assolutamente la stampa. Io domani me lo vado a stampare dritto dritto in cartoleria da Varenne76 (ovviamente in bianco e nero). Sicuramente si tratta del documento di più alto valore in materia di campane mai pubblicato in Italia.

Sono contentissimo e soddisfattissimo. Mi verrebbe da dire che se questi sono i frutti dell'associazione... magari si potesse lavorare a ritmi più sostenuti. Me lo auguro in futuro.

Complimenti ancora a tutti!

CIAO!
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07/06/2010 08:27

Ringrazio tutti per i vostri complimenti.
Ci stiamo attivando per accedere ai contributi, circa 3500 euro, necessari per la stampa del volume.
Non nego che la situazione economica attuale rende molto difficile la raccolta di fondi.
Dalla parte nostra abbiamo la bontà dei testi che fanno dei Quaderni Campanologici , come dice Valerio, la prima opera che proponga in modo organico lo studio della campanologia italiana.
Purtroppo un poco di disillusione c'è dopo questi anni di Forum e di Associazione vissuti con le speranze che attorno alle campane ci fosse l'aria di una nuova giovinezza.
Uno studio da me letto parlava di "Nicchie e turismo" indicando come nicchie la miriade di gruppi di persone raccolte attorno ad interessi particolari.
La "nicchia" di persone vive le proprie esperienze in modo isolato? purtoppo si e anche noi amanti delle campane siamo una nicchia o potremmo diventarlo.
Quando leggo gli articoli della stampa o gli interventi televisivi che riducono le campane ad un ambito folkloristico mi rendo conto che molte dellle nostre intenzioni possono difficilmente essere condivise dagli "altri".
Penso che tutto l'insieme dei referenti con i quali dovremmo avere i contatti ci vedano come dei nostalgici bontemponi che credono ancora all'utilità delle campane.
Ho scritto una lettera al quotidiano di Mantova per segnalare la possibilità di collocare una campana del XIII secolo in una sede più adeguata e dopo due mesi non è ancora stata pubblicata: al riguardo si leggono cose che fanno rabbrividire per la loro vuotezza.
Ho scritto alla Sopraintendenza chiedendo se è ancora conservata in Palazzo Ducale di Mantova la seicentesca campana traforata: neanche una risposta di circostanza è arrivata.
Da queste considerazioni emerge l'importanza dei Quaderni campanologiici come strumento indispensabile per portare avanti tematiche per noi importanti, rifiutate dalla realtà attuale.
Il problema non è riconoscere il valore dei testi ma finanziare il supporto cartaceo sul quale scriverli: se non troveremo i soldi ci attiveremo in forma digitale.
Tutti noi usiamo il Pc, strumento che ha rivoluzionato il modo di fare cultura.
Io parlo volentieri di democatrizzazione della cultura perchè l'economicissimo formato digitale permette di far circolare le idee dove è impossibile pubblicarle in formato cartaceo per i costi elevati che andrebbero ad incontrare.
Purtoppo la mentalità moderna è in certi casi tradizionalista e vede meglio un libro stampato e mette in secondo piano le versioni digitali.
[Modificato da vittoper 07/06/2010 19:03]
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07/06/2010 13:52

E il futuro?
È già da un po' che i Quaderni Campanologici sono stati completati, anche se non nella forma ideale. E il futuro? Ci sarà un secondo numero? Immagino che l'idea di base sia di fare dei Quaderni Campanologici il periodico dell'Associazione, è così? In tal caso penso che non sia una cattiva idea iniziare pian pianino a farsi un'idea degli articoli per il prossimo numero, così si eviterà di arrivare con il fiato alla gola prima del termine di pubblicazione.

Ciao a tutti,
Romeo
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07/06/2010 18:36

scusami ma il futuro sei tu, intendo dire che sei quello, fra i giovani, che ha più possibilità di dire cose nuove.
Riguardo il numero zero dei Quaderni Campanologici dopo le ferie in qualche modo si potrà farlo girare. Per quanto riguarda la raccolta degli articoli per il prossimo numero possiamo contare su gente sicuramente all'altezza capace di scegliere gli argomenti più interessanti. L'argomento che sceglierà Romeo sarà sicuramente importante...

Vittorio
[Modificato da vittoper 07/06/2010 18:56]
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