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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Squilibrati, papisti, estremisti ? NO, siamo perfettamente nel giusto mezzo

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2009 14:27
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19/09/2009 14:27
 
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Squilibrati: no, perfettamente nel giusto mezzo.

Cari fratelli, quante volte vi hanno detto che siete degli estremisti, o che fate parte di un'ala estrema della Chiesa, che bisogna essere più moderati etc.

Ecco la risposta di Mons. Umberto Benigni, collaboratore di San Pio X nella lotta la modernismo.

Mons. Benigni, assieme all'ultimo Pontefice canonizzato, è stato oggetto di calunnie nella montatura dei presunti lati oscuri della repressione (benedetta e - ahime - non completata, a causa della morte di San Pio X) del modernismo.

Per la verità storica, ovvero su come San Pio X fu santo anche nella lotta al modernismo, potete vedere qui: http://www.floscarmeli.org/disquisitio/


Leggiamo ora le parole di Mons. Benigni:

L'eccesso è dato dai rigoristi, riflessivi od impulsivi che siano, i quali tendono all'ingiusta od inopportuna costrizione con vincoli e gravami indebiti almeno nella loro esagerazione. Tale è l’eccesso di tradizionalismo statico (Statico, cioè immobile ed inattivo; mentre la vera e sana tradizione è dinamica, cioè contiene ed esplica una forza di questa evoluzione espansi va e complessiva), di tuziorismo, di neofobia.

Il difetto é personificato dai latitudinari o lassisti che tendono ad una indebita libertà od esagerazione di libertà (licenza), ad una ingiusta od inopportuna soppressione di freni e di cautele. Questo difetto é a sua volta un eccesso di riformismo rivoluzionario, d'indisciplinatezza, di neomania.

Il giusto mezzo è segnato dagli equilibrati ai quali spessissimo è riservata la sorte di vedersi combattuti dalla coalizione tanto assurda quanto spontanea dei neofobi e dei neomani uniti nella comunanza del proprio squilibro, salvo di essere poi gli equilibrati i vincitori dell'ultim'ora quando gli eccessi dei rigoristi e i difetti dei lassisti hanno persuaso – qualche volta, troppo tardi – la cosiddetta opinione pubblica, che gli equilibrati avevano ragione.

Ed a scanso di equivoci, bisogna ben fissare che cosa s'intenda per equilibrati (…)

Alcuni credono che l'equilibrio, il giusto mezzo consista nel dirimere ogni questione con il dare tanto di qua e tanto di là; prendendo alla lettera il giudizio di Salomone, essi tagliano il bambino per darne la meta a ciascuna delle due donne che se lo contendono. Orbene, questo non è l'equilibrio, il giusto mezzo; ne è soltanto la inintelligente ed immorale caricatura. Il vero ed onesto equilibrio sta nel mezzo non materiale ma morale, non astratto ma pratico; sta nel mezzo tra il vero eccesso ed il vero difetto, fra il veramente troppo ed il veramente troppo poco. (…)

Al contrario, non sarà squilibrato né colpevole di eccesso o di difetto colui che, stante lo straordinario squilibrio momentaneamente determinatosi verso una parte, piega più spiccatamente verso la parte opposta. Parrà allora al superficiale spettatore ch'egli manchi del giusto mezzo; ma egli invece lo trova e lo ferma in quel modo, come l'auriga od il nocchiero che vedendo i suoi cavalli o la sua barca inclinarsi pericolosamente a sinistra, dà una tale violenta scossa a destra, che realmente farebbe perdere l'equilibrio se i cavalli o la barca si trovassero in posizione normale, ma che invece rimette cavalli o barca in quell'equilibrio che avevano perduto.

Nella Chiesa esistettero parecchi di questi supposti squilibrati, di tali presunti eccessivi o difettivi, che invece furono personaggi dotati di un intuito geniale per poggiare vigorosamente da un lato onde evitare il minacciato tracollo dall'altro opposto. Quando ebbero cosi obbligato la nave a rimettersi in equilibrio, ed essi caddero sacrificandosi per salvarla e lasciando il timone ad altri non obbligati ad un simile sforzo già fatto in tempo dal caduto, – allora gli spettatori microcefali, gli equilibristi (cosi diversi dagli equilibrati) giudicarono che chi cadde fu una figura rispettabile per le sue convinzioni e per il suo carattere, ma eccessiva, fanatica, senza equilibrio.

Testo tratto da: Umberto Benigni, Storia Sociale della Chiesa, Vol II, Da Costantino alla caduta dell’impero Romano, tomo primo, Milano: Vallardi, 1912, pp. 13-15.

Per la cronaca, Mons. Benigni morì poverissimo e al suo funerale parteciparono pochissime persone.
(don Alfredo Morselli)



Dal canto nostro e a quanto abbiamo letto sopra, ci fa piacere constatare cosa abbiamo postato nel nostro: IL REGOLAMENTO DEL GRUPPO


Queste parole pronunciò san Pio X (prima di diventare Pontefice)......agli inizi del secolo appena trascorso.....esse sono parole e moniti ancora validi per noi oggi, così fortemente turbati e trascinati da dottrine contrarie...

" Si guardino i sacerdoti dall'accettare nessuna delle idee del liberalismo, che, sotto la maschera del bene, pretende di conciliare la giustizia con l'iniquità...
I cattolici liberali sono lupi coperti dalla pelle di agnello; perciò il sacerdote, che è veramente tale, deve svelare al popolo, commesso alle sue cure, le loro perfide trame, i loro iniqui disegni. ]Sarete chiamati papisti, clericali, retrogradi, intransigenti. Vantatevene! Siate forti, ed ubbidite a quel comando che è ricordato in Isaia :"Grida, non darti posa, alza la voce come una tromba, e annunzia al popolo mio le sue scelleratezze e alla casa di Giacobbe i suoi peccati"......"



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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