BILLY, CAPTAIN HAMMER E LA DOLCE PENNY
Finalmente la fiction televisiva diventa espressione artistica.
E’ piccolo, corto, low cost e distribuito gratis su Internet. Non ha usufruito di una campagna pubblicitaria da urlo, nessun cartellone è comparso alle fermate degli autobus in nessuno stato (ma ciò non ha impedito che ottenesse un successo clamoroso quantomeno in patria). Non ha effetti speciali da settima arte, non si sviluppa su un intrigo di schermaglie amorose tra cugini, morti ritrovati e casalinghe sexy. Ha soltanto un buon cast, un attore protagonista mediamente noto fornito di molteplici talenti e una sceneggiatura sovversiva, ironica, surreale eppure dolce: sull’onda vaga di Tim Burton. E’ un telefilm, anche se formato solo da tre puntate per un totale di quarantacinque minuti, ma non è mai passato in televisione pagato da qualche grande antenna. Ha un sito internet tutto suo su cui è visibile in streaming negli States, ed è facilmente rintracciabile all’estero tramite qualunque fonte di downoload – E-mule, Torrent, è visibile per intero persino su Youtube. In dvd costa 10 dollari se siete in vena di follie.
È
Doctor Horrible’s Sing-Along Blog, il piccolo capolavoro di Joss Whedon: una delle fortunate conseguenze dello sciopero degli sceneggiatori hollywoodiani che ha bloccato le produzioni per buona parte del 2008. Una fiaba musicale dark e umoristica sul supereroe che combatte lo scienziato cattivo, come nei B-movies anni ’50. Solo che in questo caso i ruoli si confondono, scambiandosi, e non è poi così indubbio che il vero malvagio sia il complicato ed idealista Billy (alias Horrible), che sogna di sovvertire una società marcia e egoista, e non il tronfio e superficiale Captain Hammer, “eroe” sadico tanto desideroso di primeggiare da sedurre l’ingenua ed altruista Penny, la ragazza di cui Billy è innamorato, solo per sottrarla all’odiata nemesi.
Neil Patrick Harris – reduce dal successo straordinario e meritato avuto con la sua interpretazione del travolgente Barney Stinson nella sitcom “How I Met Your Mother” - ci regala un “cattivo” tormentato e introverso, timido, sfortunato e imbranato, per cui non si può non parteggiare, in una girandola di pathos, sarcasmo, ilarità ed episodi completamente surreali: non mancano raggio immobilizzante, Master in Orribilità e cattivi in capo che in realtà sono cavalli (Bad Horse, leader della Malvagia Lega dei Malvagi, altro non è che un quadrupede). Nulla, in Doctor Horrible’s, è trascurato ed approssimativo, e i dettagli sono spesso le chicche più gustose a dispetto degli effetti speciali poco appariscenti. Anche le parti cantate, che non sempre funzionano in qualsiasi produzione, sono piccoli gioielli che commistionano la musica di genere fantascientifico con il rock e il melodico, interpretate con la giusta dose di enfasi – Harris, tra le altre cose, ha iniziato la propria carriera nei musical ed è anche stato in cartellone a Brodway per un ruolo in “Sweeney Todd”.
E i quarantacinque minuti volano, incollando lo spettatore allo schermo con gli occhi spalancati, proprio come davanti al cinema grande. Joss Whedon è un signore audace che, afferma, vuole “entrare nella testa della gente, nei suoi sogni, e scavare”, e non si può dire che fallisca: Doctor’s Horrible è una fiction di critica sociale, ma non quella critica superficiale e semplicista delle serie TV. E’una critica feroce, disillusa, che punta un dito sarcastico su una società in cui non c’è posto nemmeno più per chi vorrebbe cambiare le cose, in cui un cattivo buono è costretto a diventare cattivo cattivo, in cui la gente comune osanna un eroe vacuo e perfettamente cretino ma storce il naso davanti alla sua fidanzata pacifista e vegetariana, per poi cambiare bandiera e venerare chi lo batte nel peggiore dei modi. L’importante, oggi, è vincere: come, o in nome di cosa, non ha più importanza.
E Billy lo vive sulle propria pelle, perso in quel meccanismo fuori dal suo controllo che lo porta al finale amarissimo, anch’esso simile al destino dei tanti personaggi del Johnny Depp di Burton: il sogno si realizza, ma qualcosa è andato storto. Perché i sogni sono belli sono quando restano tali; e quando invece prendono forma nella nostra realtà, che è grigia e gretta, questa li sporca e li guasta, dilaniandoli.
[Modificato da su_ni 18/09/2009 01:49]