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dal dialogo: L' IMMACOLATA CONCEZIONE del 24-11-2002

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2009 07:08
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13/09/2009 07:08
 
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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 31/03/2003 18.28
Un fratello ex pentecostale mi ha fatto avere uno studio su Maria,
tra le tante riflessioni ho trovato molto ammirevoli le seguenti riflessioni:
 
 
Davide, in quel giorno, ebbe paura del SIGNORE, e disse: «Come potrebbe venire da me l'arca del SIGNORE?» (2 Samuele 6,9)
Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me?        (Luca 1,43)

L'arca del SIGNORE rimase tre mesi in casa di Obed-Edom a Gat, e il SIGNORE benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa. (2 Samuele 6,11)
Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua        (Luca 1,56)
Davide andò e trasportò l'arca di Dio dalla casa di Obed-Edom su nella città di Davide, con gioia.  Quando quelli che portavano l'arca del SIGNORE ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un vitello grasso. Davide era cinto di un efod di lino e danzava a tutta forza davanti al SIGNORE (2 Samuele 6,12-14)
Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo. (Luca 1,44)
Questo è un piccolo esempio di come le Scritture parlassero in maniera velata di Maria fin dal Vecchio Testamento, e ci fa capire come e in che modo il N.T. sveli il V.T.
 
Ammirevole e incantevole!
 
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 12/04/2003 15.47
Prendendo spunto sempre dalla catechesi Protestante, su questo tema leggiamo quanto segue......
 
11. Che cos'è l'Immacolata Concezione?

L'8 dicembre 1854 il papa G. M. Mastai Ferretti (Pio IX, 1846-1878) ha dichiarato che "la beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio... venne preservata immune da ogni macchia della colpa originale" (10).
Maria sarebbe quindi nata senza peccato, a differenza di tutte le altre creature umane, che nascono macchiate dal peccato originale, cioè con una tendenza a peccare. Nel passato questa è stata un'opinione contro la quale si schierarono le menti più dotte della chiesa romana: San Bernardo, San Bonaventura e il sommo dottore di questa chiesa, Tommaso d'Aquino. I francescani e i gesuiti hanno sostenuto questa dottrina, ma i domenicani l'hanno fieramente combattuta, mentre il Concilio di Trento non osò pronunziarsi.

............
Mi fa piacere che questa è una delle rare volte in cui leggo su s.Tommaso d'Aquino: "sommo dottore di questa chiesa"......wuaooooooo...bè detto da dei protestanti fa veramente piacere......bando alle ciance......che cosa accadde lo abbiamo inserito qui ai primi messaggi, basta cliccare qui per andare all'inizio dei messaggi di questo forum:
Prima  ......
Ascoltare i protestanti su questo tema, sembra di sentire un "disco rotto"...quasi una sorta di "passa-parola".....e far vedere così come la Chiesa si è scannata per arrivare a dire una cosa piuttosto che un altra....ovviamente se anche i protestanti credessero all'Immacolata, i "cattivi"  sarebbero in questo caso i domenicani.....che qui sono elogiati e poi mischiati con l'Inquisizione.....è proprio vero ognuno tira l'acqua al proprio mulino.......allora facciamo così....rinfreschiamo questo forum con questo testo........
 
Il peccato originale, questa realtà misteriosa e per noi poco evidente in quanto comporta un prolungamento della colpa dei progenitori in tutti noi, viene oggi considerato nella sua cospicua eccezione o meglio nel singolare privilegio accordato a Maria, che ne è stata preservata sìn dal primo istaiìte della sua esistenza umana. Il valore dottrinale di questa festività è espresso nell'orazione della celebrazione liturgica, che sottolinea il privilegio concesso alla futura Madre di Dio: « 0 Dio, che per l'Immacolata Concezione della Vergine hai preparato al tuo Figlio una dimora degna di lui... », e la natura stessa di questo privilegio, in quanto non sottrae Maria alla universale Redenzione compiuta da Cristo: «Tu che l'hai preservata da ogni macchia in previsione della morte di tuo Figlio... ».
Prima che Pio IX con la bolla Ineffabilis Deus del 1854 definisse solennemente il dogma dell'Immacolata Concezione, nonostante le esitazioni di alcuni teologi, che potevano appellarsi allo stesso S. Tommaso d'Aquino il quale però non si occupò strettamente dell'Immacolata quanto del senso del peccato e della salvazione per la quale TUTTI abbiamo bisogno del Salvatore, si era avuto uno sviluppo non solo della devozione popolare verso l'Immacolata ma anche negli interventi dei papi in favore di questa celebrazione. Prima che il calendario romano ne includesse la festa nel 1476, questa era apparsa in Oriente già nel settimo secolo, e contemporaneamente nell'Italia meridionale soggetta ai Bizantini.
Nel 1570 Pio V pubblicò il nuovo Uffìcio e finalmente nel 1708 Clemente XI estese la festa, divenuta d'obbligo, a tutta la cristianità. Ma già dalle origini del cristianesimo Maria viene venerata dai fedeli come la «Tutta santa» («panaghìa») e nel primo abbozzo della festa liturgica della Concezione, anteriore al VII secolo, si nota, se non la professione esplicita della esenzione dalla colpa originale, almeno una persuasione teologicamente equivalente, centrata di fatto sul quel senso di "preservazione", visto anche alla luce della Genesi quando Dio dirà dell'inimicizia fra Satana e la donna che partorirà il Redentore. «Potuit, decuit, ergo fecit», aveva argomentato un brillante teologo medioevale: « Dio lo poteva fare, conveniva che lo facesse, quindi lo ha fatto! ». Dall'infinito amore di Cristo verso la Madre, che l'ha pre-redenta e colmata di Spirito Santo dal primo istante della sua esistenza, è derivato questo singolare privilegio, che la Chiesa oggi celebra per farci meditare non solo sull'ineffabile bellezza dell'anima di Maria, ma anche sulla bellezza di ogni anima santificata dalla grazia redentrice di Cristo.
Chi veramente fu DETRMINANTE per questa dottrina è stato:
John Duns Scotus che nacque nel Berwickshire a Duns, una cittadina situata nei pressi del confine scozzese, all'incirca  nel 1265.   Di conseguenza, egli fu un contemporaneo sia di  Wallace (1270 -1305), che di Robert the Bruce, divenuto in seguito re Roberto I (1272-1329).

Scotus difese la dottrina dell'Immacolata Concezione a Colonia ed a Parigi, ed una disputa da lui abilmente sostenuta a Parigi, convinse quell'Università ad adottare tale dottrina ed a conferire a John Duns Scotus il titolo di "Acuto Dottore".  Questi eventi accaddero nel 1387, quasi 80 anni dopo la sua morte, e mostrano quanto rapidamente si fosse diffusa l'opinione Scotista e quanto profondamente avesse messo radici, almeno in Francia...

L'opinione del Beato John sull'Immacolata Concezione prevalse definitivamente, ma non fu dichiarata Dogma Cattolico fino al 1854 (da Papa Pio IX).  Fino ad allora, essa causò grandi controversie per cinque secoli, in particolare fra i teologi Francescani e Domenicani. Le differenze fra Scotus e San Tommaso d'Aquino però, non vanno prese come una lotta interiore dentro la Chiesa, infatti tali dispute che non sfociarono mai in accuse, scomuniche o anatemi....ebbero invece l'utile effetto di mantenere serenamente in piena efficienza la vita intellettuale ed la discussione nella Chiesa.

Infine....all'affermazione che quel catechismo protestante propone e che dice: Maria sarebbe quindi nata senza peccato, a differenza di tutte le altre creature umane, che nascono macchiate dal peccato originale, cioè con una tendenza a peccare......NON tiene conto, è evidente, del passo della Genesi che dice "Io (Dio) porrò INIMICIZIA tra te (Satana) e la donna (Maria....."(Gn.3,15).....che avverte invece di questa PREVENZIONE...che NON vuol dire che Maria NON sia stata salvata...Maria è stata preservata...in lei NON c'era tendenza al peccare....Dio "l'ha nascosta" agli occhi di Satana....come suggerisce Origene Padre della Chiesa.....
 
Buona meditazione.......

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Da: Soprannome MSN°Gino¹ Inviato: 29/05/2004 14.27
Ricevo dalla mia Diocesi di Monreale.....
 
150° ANNIVERSARIO DELLA PROCLAMAZIONE DEL DOGMA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA SANTISSIMA
Messaggio dei Vescovi siciliani ai fedeli delle Chiese di Sicilia
 
Sorelle e Fratelli carissimi.

Ricorre quest'anno il 150° anniversario della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione di Maria Santissima. Era infatti l'8 dicembre 1854, quando il Beato Pio IX con la bolla dogmatica Ineffabilis Deus proclamava come rivelata da Dio la dottrina secondo cui la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.
La solenne proclamazione dava felice compimento a un'attesa lunga di secoli, che la stragrande maggioranza del popolo cristiano aveva vissuto nelle forme più varie della sua pietà mariana.
Anche i fedeli della nostra terra di Sicilia avevano partecipato a questa attesa con la loro tipica vivacità. Ed è a tutti noto il commovente attestato che ne vollero dare i vescovi siciliani nostri predecessori alla vigilia quasi di quel 1854 allorché, richiesti da Pio IX circa il loro pensiero e il sentimento dei fedeli sulla verità dell'Immacolata Concezione di Maria, con fiera sicurezza risposero che l'Immacolata Concezione era talmente fissa nella mente dei Siciliani, che da molti secoli, con decreto solenne delle città, essa era stata da loro costituita sotto questo titolo Patrona di tutto il regno. In quella medesima circostanza i vescovi ricordarono altresì come i siciliani fossero giunti perfino a giurare di difendere questo privilegio fino al sangue. Proprio sulla base di questo così radicato attaccamento alla dottrina dell'Immacolata Concezione essi ritennero di potere pregare instantemente il Sommo Pontefice, a nome dell'intero episcopato siciliano e delle diocesi ad esso affidate, perché confermasse questa così grande prerogativa della Vergine col suo supremo giudizio e la dichiarasse con decreto apostolico.
Questo medesimo attaccamento di fede e questa stessa filiale devozione a Maria si espressero cinquant'anni fa nelle solenni manifestazioni popolari del primo centenario della proclamazione del Dogma. Non pochi siciliani ricorderanno come in quel 1954 l'allora Sommo Pontefice Pio XII abbia voluto proclamare, in un memorabile messaggio radiofonico a noi indirizzato, la Sicilia "Feudo di Maria".
In questa ulteriore ricorrenza giubilare siamo tutti noi, carissimi fratelli e sorelle, ad es-sere chiamati ad esprimere la fede dei nostri padri e la loro tenera devozione alla "Bella Madre Maria". In un tempo come il nostro, nel quale anche la fede e la devozione dei credenti appaiono non raramente segnate da riserve teoriche e contraddizioni pratiche, anche noi, attuali Pastori delle Chiese di Sicilia, siamo desiderosi di attestare a nostra volta che l'amore alla Vergine Madre di Dio, immacolata fin dal suo concepimento, permane tra noi tenerissimo e sempre capace di ispirare slanci generosi di dedizione alla sequela del Figlio suo Gesù Cristo.
Sappiamo infatti - e lo ha ricordato ancora recentemente il Santo Padre Giovanni Paolo II - che l'Immacolata concezione di Maria ci richiama potentemente all'originario pro-getto di santità che Dio ha nei nostri riguardi: un progetto condizionato per sua disposizione alla nostra risposta libera e amorevole, ma al quale noi uomini abbiamo opposto quel rifiuto che ha tragicamente interrotto il dialogo vitale con Lui, nostro Creatore e Padre. L'Immacolata Concezione è stato, come dice il Papa, il preludio all'intreccio ar-monioso tra il "sì" di Dio e il "sì" che Maria pronuncerà con totale abbandono, quando l'angelo le recherà l'annuncio celeste. Un "sì", che pronunciato a nome dell'umanità, ha riaperto al mondo per l'incarnazione del Verbo di Dio nel suo seno le porte del Paradiso. Ed è così che nell'originario progetto della creazione, restaurato e potenziato in Cristo, ha trovato posto anche lei, la Vergine Madre.
Memori di questa consolante verità e giustamente grati a Maria, vorremo ancora una volta ritrovarci insieme, pastori e fedeli, per rendere idealmente presente nella lode ac-canto a Cristo e alla sua santa Madre tutta la Sicilia. Celebreremo solennemente l'Eucaristia a Palermo il prossimo 24 ottobre nell'ampia Piazza Politeama - Castelnuovo. La celebrazione eucaristica sarà preceduta dall'accoglienza del simulacro argenteo dell'Immacolata custodito nella Basilica di S. Francesco d'Assisi e che per la straordina-ria occasione sarà ivi trasportato. 
A Lei, la Santissima Vergine Immacolata, affidiamo noi stessi e tutti i suoi figli siciliani, perché quale Madre ci sostenga e accompagni nella piena adesione di fede, speranza e carità a Cristo suo Figlio nostro Signore, morto e risorto per noi.
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