QUESTO FORUM E' CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO... A LUI OGNI ONORE E GLORIA NEI SECOLI DEI SECOLI, AMEN!
 
Innamoriamoci della Sacra Scrittura! Essa ha per Autore Dio che, con la potenza dello Spirito Santo solo, è resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12) attraverso coloro che Dio ha chiamato nella Chiesa Cattolica, nella Comunione dei Santi. Predisponi tutto perché lo Spirito scenda (invoca il Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, tolga il velo dai tuoi occhi e dal tuo cuore affinché tu possa, con umiltà, ascoltare e vedere il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). È lo Spirito che dà vita, mentre la lettera da sola, e da soli interpretata, uccide! Questo forum è CONSACRATO ALLO SPIRITO SANTO e sottolineamo che questo spazio non pretende essere la Voce della Chiesa, ma che a Lei si affida, tutto il materiale ivi contenuto è da noi minuziosamente studiato perchè rientri integralmente nell'insegnamento della nostra Santa Madre Chiesa pertanto, se si dovessero riscontrare testi, libri o citazioni, non in sintonia con la Dottrina della Chiesa, fateci una segnalazione e provvederemo alle eventuali correzioni o chiarimenti!
 
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LIBRI DI NAUM, ABACUC, SOFONIA E AGGEO

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2009 06:59
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02/09/2009 06:54

LIBRO DEL PROFETA NAUM

 

1            1Oracolo su Ninive. Libro della visione di Naum da Elkos.

 

Alef                  2Un Dio geloso e vendicatore è il Signore,

                        vendicatore è il Signore, pieno di collera.

                        Il Signore si vendica degli avversari

                        e serba rancore verso i nemici.

                        3Il Signore è lento all’ira, ma grande nella potenza

                        e nulla lascia impunito.

Bet                   Nell’uragano e nella tempesta è il suo cammino

                        e le nubi sono la polvere dei suoi passi.

Ghimel              4Minaccia il mare e lo rende asciutto,

                        prosciuga tutti i fiumi.

Dalet                Basan e il Carmelo inaridiscono,

                        anche il fiore del Libano languisce.

He                    5Davanti a lui tremano i monti,

                        ondeggiano i colli.

Vau                  Si leva la terra davanti a lui,

                        il mondo e tutti i suoi abitanti.

Zain                 6Davanti al suo sdegno chi può resistere

                        e affrontare il furore della sua ira?

Het                   La sua collera si spande come il fuoco

                        e alla sua presenza le rocce si spezzano.

Tet                   7Buono è il Signore, un asilo sicuro

                        nel giorno dell’angoscia.

Iod                   Si prende cura di chi si rifugia in lui

                        8anche quando l’inondazione avanza.

Caf                   Distrugge chi insorge contro di lui,

                        i suoi nemici insegue nelle tenebre.

                        9Che cosa tramate voi contro il Signore?

                        Egli distrugge:

                        non sopravverrà due volte la sciagura,

                        10poiché, intrecciati come rovi,

                                               avvinazzati come ubriachi,

                        saranno consunti come paglia secca.

                        11Da te è uscito

                        colui che trama il male contro il Signore.

                        12Così dice il Signore:

                        «Siano pure potenti, siano pure numerosi,

                        saranno falciati e spariranno.

                        Ma se ti ho afflitto, non ti affliggerò più.

                        13Ora, infrangerò il suo giogo che ti opprime,

                        spezzerò le tue catene».

                        14Contro di te decreta il Signore:

                        «Nessuna discendenza porterà il tuo nome,

                        dal tempio dei tuoi dèi farò sparire

                        le statue scolpite e quelle fuse,

                        preparerò il tuo sepolcro, poiché non vali nulla».

 

 

2                                   1Ecco sui monti i passi d’un messaggero

                        che annuncia la pace!

                        Celebra le tue feste, Giuda, sciogli i tuoi voti,

                        poiché il malvagio non passerà più su di te:

                        egli è del tutto annientato.

                        2Contro di te avanza un distruttore.

                        «Monta la guardia alla fortezza,

                        sorveglia le vie, cingi i tuoi fianchi,

                        raccogli tutte le forze».

                        3Infatti il Signore restaura il vanto di Giacobbe,

                        rinnova il vanto d’Israele,

                        anche se i briganti li hanno depredati

                        e saccheggiano i loro tralci.

                        4Lo scudo dei suoi prodi rosseggia,

                        i guerrieri sono vestiti di scarlatto,

                        come fuoco scintillano i carri di ferro

                        pronti all’attacco,

                        si brandiscono le lance.

                        5Per le vie avanzano i carri,

                        scorrazzano per le piazze,

                        il loro aspetto è come di fiamma,

                        guizzano come saette.

                        6Si fa l’appello dei più coraggiosi,

                        che accorrendo si urtano:

                        essi si slanciano verso le mura,

                        la copertura di scudi è formata.

                        7Le porte dei fiumi si aprono,

                        la reggia trema tutta.

                        8La Signora è condotta in esilio,

                        le sue ancelle gemono

                        con voce come di colombe,

                        percuotendosi il petto.

                        9Ninive è sempre stata come una vasca piena d’acqua,

                        ma ora le acque sfuggono.

                        «Fermatevi! Fermatevi!», ma nessuno si volta.

                        10«Saccheggiate l’argento, saccheggiate l’oro».

                        Ci sono tesori infiniti, ammassi d’oggetti preziosi!

                        11Devastazione, spoliazione, desolazione;

                        cuori scoraggiati, ginocchia vacillanti,

                        brividi ai fianchi,

                        su tutti i volti il pallore.

                        12Dov’è la tana dei leoni,

                        il luogo dove venivano nutriti i leoncelli?

                        Là si rifugiavano il leone, la leonessa e i leoncelli

                        e nessuno li disturbava.

                        13Il leone sbranava per i suoi piccoli,

                        azzannava per le sue leonesse;

                        riempiva i suoi covi di preda, le sue tane di rapina.

                        14«Eccomi a te

                        – oracolo del Signore degli eserciti –:

                        manderò in fumo la tua moltitudine

                        e la spada divorerà i tuoi leoncelli.

                        Distruggerò dalla terra le tue prede,

                        non si udrà più la voce dei tuoi messaggeri».

 

 

3                                   1Guai alla città sanguinaria,

              piena di menzogne,

              colma di rapine,

              che non cessa di depredare!

              2Sibilo di frusta, fracasso di ruote,

              scalpitìo di cavalli, cigolìo di carri,

              3cavalieri incalzanti, lampeggiare di spade,

              scintillare di lance, feriti in quantità,

              cumuli di morti, cadaveri senza fine,

              s’inciampa nei cadaveri.

              4È per le tante seduzioni della prostituta,

              della bella maliarda, della maestra d’incanti,

              che faceva mercato dei popoli con le sue tresche

              e delle nazioni con i suoi incantesimi.

              5«Eccomi a te

              – oracolo del Signore degli eserciti –:

              alzerò le tue vesti fin sulla faccia

              e mostrerò alle nazioni la tua nudità,

              ai regni le tue vergogne.

              6Ti getterò addosso immondizie,

              ti svergognerò, ti esporrò al ludibrio.

              7Allora chiunque ti vedrà, fuggirà da te

              e dirà: “Ninive è distrutta! Chi la compiangerà?

              Dove cercherò chi la consoli?”.

              8Sei forse più forte di Tebe,

              adagiata sui canali del Nilo,

              circondata dalle acque?

              Per baluardo aveva il mare

              e per bastione le acque.

              9L’Etiopia e l’Egitto erano la sua forza

              che non aveva limiti.

              Put e i Libi erano i suoi alleati.

              10Eppure anch’essa fu deportata,

              andò schiava in esilio.

              Anche i suoi bambini furono sfracellati

              ai crocicchi di tutte le strade.

              Si spartirono a sorte i suoi nobili

              e tutti i suoi grandi furono messi in catene.

              11Anche tu berrai fino a ubriacarti e ti sentirai venir meno,

              anche tu cercherai scampo dal nemico.

              12Tutte le tue fortezze sono come alberi di fico

              carichi di frutti primaticci:

              appena scossi, cadono

              in bocca a chi li vuole mangiare.

              13Ecco il tuo popolo: in te vi sono solo donne;

              si spalanca la porta della tua terra ai nemici,

              il fuoco divora le tue sbarre.

              14Attingi acqua per l’assedio, rinforza le tue difese,

              pesta l’argilla, impasta mattoni, prendi gli stampi.

              15Eppure il fuoco divorerà te,

              ti sterminerà la spada,

              anche se ti moltiplicassi come le cavallette,

              se diventassi numerosa come le locuste,

              16e moltiplicassi i tuoi mercanti

              più che le stelle del cielo.

              La cavalletta mette le ali e vola via!

              17Quelli che ti controllano sono come le locuste,

              i tuoi funzionari come sciami di cavallette,

              che si annidano fra i muretti quando è freddo,

              ma quando spunta il sole si dileguano

              e non si sa dove siano andate.

              18Re di Assur, i tuoi pastori dormono,

              si riposano i tuoi eroi!

              Il tuo popolo è disperso per i monti

              e nessuno lo raduna.

              19Non c’è rimedio per la tua ferita,

              incurabile è la tua piaga.

              Chiunque sentirà tue notizie batterà le mani.

              Perché, su chi non si è riversata

              senza tregua la tua crudeltà?».

[Modificato da (Gino61) 02/09/2009 06:57]
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ABACUC

LIBRO DEL PROFETA ABACUC

 

1                                   1Oracolo ricevuto in visione dal profeta Abacuc.

 

              2Fino a quando, Signore, implorerò aiuto

              e non ascolti,

              a te alzerò il grido: «Violenza!»

              e non salvi?

              3Perché mi fai vedere l’iniquità

              e resti spettatore dell’oppressione?

              Ho davanti a me rapina e violenza

              e ci sono liti e si muovono contese.

              4Non ha più forza la legge

              né mai si afferma il diritto.

              Il malvagio infatti raggira il giusto

              e il diritto ne esce stravolto.

              5«Guardate fra le nazioni e osservate,

              resterete stupiti e sbalorditi:

              c’è chi compirà ai vostri giorni una cosa

              che a raccontarla non sarebbe creduta.

              6Ecco, io faccio sorgere i Caldei,

              popolo feroce e impetuoso,

              che percorre ampie regioni

              per occupare dimore non sue.

              7È feroce e terribile,

              da lui sgorgano

              il suo diritto e la sua grandezza.

              8Più veloci dei leopardi sono i suoi cavalli,

              più agili dei lupi di sera.

              Balzano i suoi cavalieri, sono venuti da lontano,

              volano come aquila che piomba per divorare.

              9Tutti, il volto teso in avanti,

              avanzano per conquistare.

              E con violenza

              ammassano i prigionieri come la sabbia.

              10Si fa beffe dei re,

              e dei capi se ne ride;

              si fa gioco di ogni fortezza:

              l’assedia e la conquista.

              11Poi muta corso come il vento e passa oltre:

              si fa un dio della propria forza!».

              12Non sei tu fin da principio, Signore,

              il mio Dio, il mio Santo?

              Noi non moriremo!

              Signore, tu lo hai scelto per far giustizia,

              l’hai reso forte, o Roccia, per punire.

              13Tu dagli occhi così puri

              che non puoi vedere il male

              e non puoi guardare l’oppressione,

              perché, vedendo i perfidi, taci,

              mentre il malvagio ingoia chi è più giusto di lui?

              14Tu tratti gli uomini come pesci del mare,

              come animali che strisciano e non hanno padrone.

              15Egli li prende tutti all’amo,

              li pesca a strascico,

              li raccoglie nella rete,

              e contento ne gode.

              16Perciò offre sacrifici alle sue sciàbiche

              e brucia incenso alle sue reti,

              perché, grazie a loro, la sua parte è abbondante

              e il suo cibo succulento.

              17Continuerà dunque a sguainare la spada

              e a massacrare le nazioni senza pietà?

 

 

2                                   1Mi metterò di sentinella,

              in piedi sulla fortezza,

              a spiare, per vedere che cosa mi dirà,

              che cosa risponderà ai miei lamenti.

              2Il Signore rispose e mi disse:

              «Scrivi la visione

              e incidila bene sulle tavolette,

              perché la si legga speditamente.

              3È una visione che attesta un termine,

              parla di una scadenza e non mentisce;

              se indugia, attendila,

              perché certo verrà e non tarderà.

              4Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,

              mentre il giusto vivrà per la sua fede».

              5La ricchezza rende perfidi;

              il superbo non sussisterà,

              spalanca come gli inferi le sue fauci

              e, come la morte, non si sazia,

              attira a sé tutte le nazioni,

              raduna per sé tutti i popoli.

              6Forse che tutti non lo canzoneranno,

              non faranno motteggi per lui?

              Diranno:

              «Guai a chi accumula ciò che non è suo,

              – e fino a quando? –

              e si carica di beni avuti in pegno!».

              7Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori,

              non si sveglieranno e ti faranno tremare

              e tu diverrai loro preda?

              8Poiché tu hai saccheggiato molte genti,

              gli altri popoli saccheggeranno te,

              perché hai versato sangue umano

              e hai fatto violenza a regioni,

              alle città e ai loro abitanti.

              9Guai a chi è avido di guadagni illeciti,

              un male per la sua casa,

              per mettere il nido in luogo alto

              e sfuggire alla stretta della sventura.

              10Hai decretato il disonore alla tua casa:

              quando hai soppresso popoli numerosi

              hai fatto del male contro te stesso.

              11La pietra infatti griderà dalla parete

              e la trave risponderà dal tavolato.

              12Guai a chi costruisce una città sul sangue,

              ne pone le fondamenta sull’iniquità.

              13Non è forse volere del Signore degli eserciti

              che i popoli si affannino per il fuoco

              e le nazioni si affatichino invano?

              14Poiché la terra si riempirà della conoscenza

              della gloria del Signore,

              come le acque ricoprono il mare.

              15Guai a chi fa bere i suoi vicini

              mischiando vino forte per ubriacarli

              e scoprire le loro nudità.

              16Ti sei saziato d’ignominia, non di gloria.

              Bevi anche tu, e denùdati mostrando il prepuzio.

              Si riverserà su di te il calice della destra del Signore

              e la vergogna sopra il tuo onore,

              17poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te

              e il massacro degli animali ti colmerà di spavento,

              perché hai versato sangue umano

              e hai fatto violenza a regioni,

              alle città e ai loro abitanti.

              18A che giova un idolo

              scolpito da un artista?

              O una statua fusa o un oracolo falso?

              L’artista confida nella propria opera,

              sebbene scolpisca idoli muti.

              19Guai a chi dice al legno: «Svégliati»,

              e alla pietra muta: «Àlzati».

              Può essa dare un oracolo?

              Ecco, è ricoperta d’oro e d’argento,

              ma dentro non c’è soffio vitale.

              20Ma il Signore sta nel suo tempio santo.

              Taccia, davanti a lui, tutta la terra!

 

 

3                                   1Preghiera del profeta Abacuc, in tono di lamentazione.

 

              2Signore, ho ascoltato il tuo annuncio,

              Signore, ho avuto timore e rispetto della tua opera.

              Nel corso degli anni falla rivivere,

              falla conoscere nel corso degli anni.

              Nello sdegno ricòrdati di avere clemenza.

              3Dio viene da Teman, il Santo dal monte Paran.

              La sua maestà ricopre i cieli,

              delle sue lodi è piena la terra.

              4Il suo splendore è come la luce,

              bagliori di folgore escono dalle sue mani:

              là si cela la sua potenza.

              5Davanti a lui avanza la peste,

              la febbre ardente segue i suoi passi.

              6Si arresta e scuote la terra,

              guarda e fa tremare le nazioni;

              le montagne eterne vanno in frantumi,

              e i colli antichi si abbassano,

              i suoi sentieri nei secoli.

              7Ho visto le tende di Cusan in preda a spavento,

              sono agitati i padiglioni di Madian.

              8Forse contro i fiumi, Signore,

              contro i fiumi si accende la tua ira

              o contro il mare è il tuo furore,

              quando tu monti sopra i tuoi cavalli,

              sopra i carri della tua vittoria?

              9Del tutto snudato è il tuo arco,

              saette sono le parole dei tuoi giuramenti.

              Spacchi la terra: ecco torrenti;

              10i monti ti vedono e tremano,

              un uragano di acque si riversa,

              l’abisso fa sentire la sua voce

              e in alto alza le sue mani.

              11Il sole, la luna rimasta nella sua dimora,

              al bagliore delle tue frecce fuggono,

              allo splendore folgorante della tua lancia.

              12Sdegnato attraversi la terra,

              adirato calpesti le nazioni.

              13Sei uscito per salvare il tuo popolo,

              per salvare il tuo consacrato.

              Hai demolito la cima della casa del malvagio,

              l’hai scalzata fino alle fondamenta.

              14Con le sue stesse frecce hai trafitto il capo dei suoi guerrieri

              che irrompevano per disperdermi

              con la gioia di chi divora il povero di nascosto.

              15Calpesti il mare con i tuoi cavalli,

              mentre le grandi acque spumeggiano.

              16Ho udito. Il mio intimo freme,

              a questa voce trema il mio labbro,

              la carie entra nelle mie ossa

              e tremo a ogni passo,

              perché attendo il giorno d’angoscia

              che verrà contro il popolo che ci opprime.

              17Il fico infatti non germoglierà,

              nessun prodotto daranno le viti,

              cesserà il raccolto dell’olivo,

              i campi non daranno più cibo,

              le greggi spariranno dagli ovili

              e le stalle rimarranno senza buoi.

              18Ma io gioirò nel Signore,

              esulterò in Dio, mio salvatore.

              19Il Signore Dio è la mia forza,

              egli rende i miei piedi come quelli delle cerve

              e sulle mie alture mi fa camminare.

 

              Al maestro del coro. Per strumenti a corda.

 


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SOFONIA

LIBRO DEL PROFETA SOFONIA

 

1                     1Parola del Signore che fu rivolta a Sofonia, figlio di Cusì, figlio di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda.

 

2«Tutto farò sparire dalla terra.

Oracolo del Signore.

3Distruggerò uomini e bestie;

distruggerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare,

farò inciampare i malvagi,

eliminerò l’uomo dalla terra.

Oracolo del Signore.

4Stenderò la mano su Giuda

e su tutti gli abitanti di Gerusalemme;

eliminerò da questo luogo quello che resta di Baal

e il nome degli addetti ai culti insieme ai sacerdoti,

5quelli che sui tetti si prostrano davanti all’esercito celeste

e quelli che si prostrano giurando per il Signore,

e poi giurano per Milcom,

6quelli che si allontanano dal seguire il Signore,

che non lo cercano né lo consultano».

7Silenzio, alla presenza del Signore Dio,

perché il giorno del Signore è vicino,

perché il Signore ha preparato un sacrificio,

ha purificato i suoi invitati.

8«Nel giorno del sacrificio del Signore,

io punirò i capi e i figli di re

e quanti vestono alla moda straniera;

9punirò in quel giorno chiunque salta la soglia,

chi riempie di rapine e di frodi

il palazzo del suo padrone.

10In quel giorno – oracolo del Signore –

grida d’aiuto verranno dalla porta dei Pesci,

ululati dal quartiere nuovo

e grande fragore dai colli.

11Urlate, abitanti del Mortaio,

poiché tutta la turba dei mercanti è finita,

tutti i pesatori dell’argento sono sterminati.

12In quel tempo

perlustrerò Gerusalemme con lanterne

e farò giustizia di quegli uomini

che, riposando come vino sulla feccia, pensano:

“Il Signore non fa né bene né male”.

13I loro beni saranno saccheggiati

e le loro case distrutte.

Costruiranno case ma non le abiteranno,

pianteranno viti, ma non ne berranno il vino».

14È vicino il grande giorno del Signore,

è vicino e avanza a grandi passi.

Una voce: «Amaro è il giorno del Signore!».

Anche un prode lo grida.

15Giorno d’ira quel giorno,

giorno di angoscia e di afflizione,

giorno di rovina e di sterminio,

giorno di tenebra e di oscurità,

e giorno di nube e di caligine,

16giorno di suono di corno e di grido di guerra

sulle città fortificate

e sulle torri elevate.

17Metterò gli uomini in angoscia

e cammineranno come ciechi,

perché hanno peccato contro il Signore;

il loro sangue sarà sparso come polvere

e la loro carne come escrementi.

18Neppure il loro argento, neppure il loro oro

potranno salvarli.

Nel giorno dell’ira del Signore

e al fuoco della sua gelosia

tutta la terra sarà consumata,

poiché farà improvvisa distruzione

di tutti gli abitanti della terra.

 

 

2                                   1Radunatevi, raccoglietevi,

o gente spudorata,

2prima che esca il decreto,

prima che passi il giorno come pula,

prima che piombi su di voi

l’ira furiosa del Signore,

prima che piombi su di voi

il giorno dell’ira del Signore.

3Cercate il Signore

voi tutti, poveri della terra,

che eseguite i suoi ordini,

cercate la giustizia,

cercate l’umiltà;

forse potrete trovarvi al riparo

nel giorno dell’ira del Signore.

4Gaza infatti sarà abbandonata

e Àscalon ridotta a un deserto.

Asdod in pieno giorno sarà deportata

ed Ekron distrutta dalle fondamenta.

5Guai agli abitanti della costa del mare,

alla nazione dei Cretei!

La parola del Signore è contro di te,

Canaan, paese dei Filistei:

«Io ti distruggerò privandoti di ogni abitante».

6La costa del mare diventerà pascoli,

prati per i pastori, recinti per le greggi.

7La costa del mare apparterrà al resto della casa di Giuda;

in quei luoghi pascoleranno

e a sera nelle case di Àscalon prenderanno riposo,

quando il Signore, loro Dio, li avrà visitati

e avrà ristabilito le loro sorti.

8«Ho udito l’insulto di Moab

e gli oltraggi degli Ammoniti,

con i quali hanno insultato il mio popolo

gloriandosi del suo territorio.

9Perciò, com’è vero che io vivo

– oracolo del Signore degli eserciti, Dio d’Israele –,

Moab diventerà come Sòdoma

e gli Ammoniti come Gomorra:

un luogo invaso dai cardi, una cava di sale,

un deserto per sempre.

I rimasti del mio popolo li saccheggeranno

e i superstiti della mia gente ne saranno gli eredi».

10Questo accadrà a loro per la loro superbia,

perché hanno insultato, hanno disprezzato

il popolo del Signore degli eserciti.

11Terribile sarà il Signore con loro,

poiché annienterà tutti gli dèi della terra,

mentre a lui si prostreranno, ognuna sul proprio suolo,

tutte le isole delle nazioni.

12«Anche voi, Etiopi,

sarete trafitti dalla mia spada».

13Stenderà la mano anche al settentrione

e distruggerà Assur,

farà di Ninive una desolazione,

arida come il deserto.

14Si accovacceranno in mezzo ad essa, a frotte,

tutti gli animali del branco.

Anche il gufo, anche la civetta

si appollaieranno sui suoi capitelli;

ne risuonerà la voce dalle finestre

e vi sarà desolazione sulla soglia,

perché la casa di cedro è stata spogliata.

15Questa è la città gaudente,

che se ne stava sicura

e pensava: «Io e nessun altro»!

Come mai è diventata un deserto,

un rifugio di animali?

Chiunque le passa vicino

fischia di scherno e agita la mano.

 

3                                   1Guai alla città ribelle e impura,

alla città che opprime!

2Non ha ascoltato la voce,

non ha accettato la correzione.

Non ha confidato nel Signore,

non si è rivolta al suo Dio.

3I suoi capi in mezzo ad essa

sono leoni ruggenti,

i suoi giudici sono lupi di sera,

che non hanno rosicchiato al mattino.

4I suoi profeti sono boriosi,

uomini fraudolenti.

I suoi sacerdoti profanano le cose sacre,

violano la legge.

5In mezzo ad essa il Signore è giusto,

non commette iniquità;

ogni mattino dà il suo giudizio,

come la luce che non viene mai meno,

ma l’iniquo non conosce vergogna.

6«Ho eliminato le nazioni,

le loro torri sono state distrutte;

ho reso deserte le loro strade,

non c’è neppure un passante,

sono state devastate le loro città

e nessuno le abita più.

7Io pensavo: “Almeno ora mi temerà,

accoglierà la correzione!

Così la sua abitazione non sarà colpita

da tutte le punizioni che le avevo inflitto”.

Ma invece si sono affrettati

a pervertire di nuovo ogni loro azione.

8Perciò aspettatemi

– oracolo del Signore –

quando mi leverò per accusare,

perché ho decretato di radunare le nazioni,

di convocare i regni,

per riversare su di loro la mia collera,

tutta la mia ira ardente;

poiché dal fuoco della mia gelosia

sarà consumata tutta la terra.

9Allora io darò ai popoli un labbro puro,

perché invochino tutti il nome del Signore

e lo servano tutti sotto lo stesso giogo.

10Da oltre i fiumi di Etiopia

coloro che mi pregano,

tutti quelli che ho disperso, mi porteranno offerte.

11In quel giorno non avrai vergogna

di tutti i misfatti commessi contro di me,

perché allora allontanerò da te

tutti i superbi gaudenti,

e tu cesserai di inorgoglirti

sopra il mio santo monte.

12Lascerò in mezzo a te

un popolo umile e povero».

Confiderà nel nome del Signore

13il resto d’Israele.

Non commetteranno più iniquità

e non proferiranno menzogna;

non si troverà più nella loro bocca

una lingua fraudolenta.

Potranno pascolare e riposare

senza che alcuno li molesti.

14Rallégrati, figlia di Sion,

grida di gioia, Israele,

esulta e acclama con tutto il cuore,

figlia di Gerusalemme!

15Il Signore ha revocato la tua condanna,

ha disperso il tuo nemico.

Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,

tu non temerai più alcuna sventura.

16In quel giorno si dirà a Gerusalemme:

«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!

17Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te

è un salvatore potente.

Gioirà per te,

ti rinnoverà con il suo amore,

esulterà per te con grida di gioia».

18«Io raccoglierò gli afflitti,

privati delle feste e lontani da te.

Sono la vergogna che grava su di te.

19Ecco, in quel tempo io mi occuperò

di tutti i tuoi oppressori.

Soccorrerò gli zoppicanti, radunerò i dispersi,

li farò oggetto di lode e di fama

dovunque sulla terra sono stati oggetto di vergogna.

20In quel tempo io vi guiderò,

in quel tempo vi radunerò

e vi darò fama e lode

fra tutti i popoli della terra,

quando, davanti ai vostri occhi,

ristabilirò le vostre sorti», dice il Signore.

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02/09/2009 06:59

AGGEO

LIBRO DEL PROFETA AGGEO

 

1                     1L’anno secondo del re Dario, il primo giorno del sesto mese, questa parola del Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, e a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote.

2«Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: “Non è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!”». 3Allora fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo questa parola del Signore: 4«Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina? 5Ora, così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! 6Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l’operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato. 7Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! 8Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria – dice il Signore. 9Facevate assegnamento sul molto e venne il poco: ciò che portavate in casa io lo disperdevo. E perché? – oracolo del Signore degli eserciti. Perché la mia casa è in rovina, mentre ognuno di voi si dà premura per la propria casa. 10Perciò su di voi i cieli hanno trattenuto la rugiada e anche la terra ha diminuito il suo prodotto. 11Ho chiamato la siccità sulla terra e sui monti, sul grano e sul vino nuovo, sull’olio e su quanto la terra produce, sugli uomini e sugli animali, su ogni lavoro delle mani».

12Zorobabele, figlio di Sealtièl, e Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo ascoltarono la parola del Signore, loro Dio, e le parole del profeta Aggeo, secondo la volontà del Signore che lo aveva loro inviato, e il popolo ebbe timore del Signore. 13Aggeo, messaggero del Signore, rivolto al popolo, disse per incarico del Signore: «Io sono con voi, oracolo del Signore». 14E il Signore destò lo spirito di Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, e di Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e di tutto il resto del popolo, ed essi si mossero e intrapresero i lavori per la casa del Signore degli eserciti. 15Questo avvenne il ventiquattro del sesto mese dell’anno secondo del re Dario.

 

 

2                     1Il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta Aggeo fu rivolta questa parola del Signore: 2«Su, parla a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi: 3Chi rimane ancora tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi? 4Ora, coraggio, Zorobabele – oracolo del Signore –, coraggio, Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese – oracolo del Signore – e al lavoro, perché io sono con voi – oracolo del Signore degli eserciti –, 5secondo la parola dell’alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall’Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete. 6Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. 7Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. 8L’argento è mio e mio è l’oro, oracolo del Signore degli eserciti. 9La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace». Oracolo del Signore degli eserciti.

10Il ventiquattro del nono mese, nel secondo anno di Dario, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Aggeo: 11«Dice il Signore degli eserciti: Domanda ai sacerdoti quello che dice la legge e chiedi loro: 12Se uno in un lembo del suo vestito porta carne consacrata e con il lembo tocca il pane, il companatico, il vino, l’olio o qualunque altro cibo, questo verrà consacrato?». «No», risposero i sacerdoti. 13Aggeo soggiunse: «Se uno che è contaminato per il contatto di un cadavere tocca una di quelle cose, sarà essa impura?». «Sì, è impura», risposero i sacerdoti. 14Riprese Aggeo: «Tale è questo popolo, tale è questa nazione davanti a me – oracolo del Signore – e tale è ogni lavoro delle loro mani; anzi, anche ciò che qui mi offrono è impuro.

15Ora pensate, da oggi e per l’avvenire: prima che si cominciasse a porre pietra sopra pietra nel tempio del Signore, 16come andavano le vostre cose? Si andava a un mucchio da cui si attendevano venti misure di grano e ce n’erano dieci; si andava ad attingere a un tino da cinquanta misure e ce n’erano venti. 17Vi ho colpiti con la ruggine, il carbonchio e la grandine in tutti i lavori delle vostre mani, ma voi non siete ritornati a me. Oracolo del Signore. 18Considerate bene da oggi in poi, dal ventiquattro del nono mese, cioè dal giorno in cui si posero le fondamenta del tempio del Signore: 19ebbene, manca ancora grano nei granai? La vite, il fico, il melograno, l’olivo non hanno dato i loro frutti? Da oggi in poi vi benedirò!».

20Il ventiquattro del mese questa parola del Signore fu rivolta una seconda volta ad Aggeo: 21«Parla a Zorobabele, governatore della Giudea, e digli: Scuoterò il cielo e la terra, 22abbatterò il trono dei regni e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni, rovescerò i carri e i loro cavalieri: cadranno cavalli e cavalieri; ognuno verrà trafitto dalla spada del proprio fratello. 23In quel giorno – oracolo del Signore degli eserciti – io ti prenderò, Zorobabele, figlio di Sealtièl, mio servo – oracolo del Signore – e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto». Oracolo del Signore degli eserciti.

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