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I LIBRI APOCRIFI E LA TRADIZIONE

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2009 08:44
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01/09/2009 08:43

Non cattolico. La Chiesa romana afferma che i Vangeli non rispecchiano tutto il pensiero di Gesù, e che la Verità, secondo il Concilio di Trento (Sess. IV, 8 aprile 1546) "è contenuta nei libri scritti e nelle tradizioni, non scritte, le quali - ricevute dagli apostoli per bocca di Cristo stesso, o dagli stessi apostoli per dettato dello Spirito Santo - giunsero fino a noi, come trasmesse di mano in mano". "Ne risulta - prosegue il Concilio Vaticano II - che la Chiesa non trae dalla sola S. Scrittura la sua certezza sul contenuto totale della Rivelazione. E perciò l'una e l'altra devono essere ricevute e venerate con eguale sentimento d'amore e di rispetto" (Costit. Dogm. sulla Rivelazione, 9).Ma non basta. La Chiesa romana tenta di giustificare la tradizione con la "teoria del germe" immaginata dal cardinale inglese John Newman. Secondo questo sofisma, si ammette che le tradizioni non risalgono a Gesù. Ma è sufficiente - egli insegnava - che queste tradizioni fossero contenute "in germe" nel suo insegnamento. Penserà poi la Chiesa a trasformare queste dottrine "implicite" in dottrine "esplicite". E' così che il Conc. Vat. II ha affermato che la tradizione va attraverso i secoli sviluppandosi per virtù di vari fattori:

a)     la riflessione e lo studio dei credenti;

b)      per la più profonda intelligenza che essi hanno delle cose spirituali;

c)      per la predicazione di coloro che, con la successione episcopale, hanno ricevuto un carisma sicuro della verità.

Ora, perché i non cattolici non accettano la Tradizione della Chiesa romana?

l. Perché già dai tempi di Gesù era venuta formandosi, accanto all'autorità della Bibbia (A.T.), la tradizione, la quale sovente rivestiva un'autorità superiore alla Bibbia medesima. Contro tale tradizione Gesù ha reagito, energicamente, negandone il valore: "Si, veramente, voi togliete ogni autorità al comandamenti di Dio per osservare la tradizione vostra" (Mc 7,9). E S. Paolo ribadiva: "Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia e con vanità ingannatrice secondo la tradizione degli uomini , gli elementi del mondo, e non secondo Cristo" (Colossesi 2,8).

 

Cattolico. Caro fratello, ma tu stai dicendo delle cose con le quali certamente senza saperlo ti dal la zappa sui piedi ...

Non cattolico. Ti prego di non interrompermi perché c'è ancora molto da dire sulle vostre false tradizioni.

 

Cattolico. Scusami l'interruzione e preparati ad ascoltare in silenzio e con molta attenzione le mie risposte.

Non cattolico. Dicevo: 2. Perché quando Gesù è stato tentato, egli ha sconfitto il diavolo riferendosi costantemente alla S. Scrittura, e non alla tradizione. Tre volte tentato, tre volte rispose: "Sta scritto" (Mt 4,1-10).

3. Perché è assurdo pensare che l'insegnamento di Gesù dovesse giungere fino a noi per due vie diverse, senza comunicazione fra loro. Gesù, per esempio, avrebbe insegnato le dottrine del limbo, del purgatorio, della Immacolata Concezione, dell'invocazione dei santi, della venerazione delle reliquie e delle immagini, e tutte le altre dottrine caratteristiche della Chiesa romana, ma avrebbe proibito di fissare queste dottrine nei documenti scritti. Per quale straordinario e recondito motivo? Non ci è dato sapere.

4. Non solo, ma se fosse vero che Gesù e gli Apostoli non hanno voluto che certi loro insegnamenti (le tradizioni) fossero messi per iscritto, come mai i papi si sono presi l'ardire di farlo? S. Perché queste tradizioni, non solo non si trovano nella Bibbia, ma sono in aperto contrasto con essa. Per es., la tradizione insegna che i bambini non battezzati sono esclusi per sempre dal Paradiso, mentre Gesù prendendo in braccio dei bambini non battezzati, ha detto "di tali è il Regno dei Cieli" (Mt 19,14). La tradizione insegna a chiamare Maria col titolo di "mediatrice" di tutte le grazie, tanto che Dante fa così pregare S. Bernardo: "Donna, se  tanto grande e tanto vali/Che qual vuol grazia ed a te non ricorre/Sua disianza vuol volar  senz'ali" (Parad. XXXIII, 13-15).

Ma Gesù diceva: "Nessuno può venire al Padre se non per mezzo di me" (Gv 14,6), e così via.

6. Perché basta consultare un qualsiasi manuale di storia della Chiesa per rendersi conto della progressiva elaborazione di tutte quelle dottrine che, a poco a poco, sovente dopo violenti contrasti, si sono affermate nella Chiesa romana. Qualsiasi anima sincera deve riconoscere che né Gesù né gli Apostoli hanno mai insegnato l'Immacolata Concezione, il purgatorio, il limbo, la confessione auricolare, il papato, ecc...

Cattolico. Ti prego, fermati e prendi fiato.

 

Non cattolico. Ed io ti prego di farmi dire tutto, perché senza interruzioni e senza battibecco le mie obiezioni risulteranno più chiare e più concatenate.

Cattolico. Continua, e ti avverto, fin d'ora, che la stessa cosa farò anch'io.

Non cattolico. Ascoltami. Voglio anche dirti cose che tu forse ignori: voglio cioè, riferirti il pensiero dei Padri della Chiesa riguardo alla tradizione.

- Giustino martire (anno 155): "Non abbiamo alcun comandamento di Cristo che

ci faccia obbligo di credere alle tradizioni e alle dottrine umane, ma soltanto a quelle che i beati profeti hanno promulgate e che Cristo stesso ha insegnate, ed io ho cura di riferire ogni cosa alle Scritture e chiedere ad esse i miei argomenti e le mie dimostrazioni (Dialogo con Trifone).

- S. Girolamo (400 circa): "Se voi volete chiarire le cose in dubbio, andate alla legge e alla testimonianza della Scrittura; fuori di lì siete nella notte dell'errore. Noi ammettiamo tutto ciò che è scritto, rigettiamo tutto ciò che non lo è. Le cose che si inventano sotto il nome di tradizione apostolica senza l'autorità della Scrittura, sono colpite dalla spada di Dio" (In Isaiam, VII).

- S. Giovanni Crisostomo (390 circa): "Quando l'eresia si impadronirà della Chiesa, sappiate che non vi sarà prova di vera fede e di cristianità se non le S. Scritture, perché quelli che si volgeranno altrove periranno" (in Matteo Omelia, 49).

 

- S. Agostino  (400 circa): "Io mi sottometto all'autorità dei libri canonici e a nessun'altra. Tutto ciò che è necessario alla fede e alla condotta della vita si trova nelle dichiarazioni chiare della Scrittura" (De dottrina cristiana, 137).

 

Non ho finito. Ma non ci sarebbe un argomento che indichi, senza possibilità di equivoci, quale fosse la fede della Chiesa cristiana dei primi secoli, in relazione alle dottrine su cui cristiani non cattolici e cattolici divergono?

 

Senza dubbio: il documento inconfutabile, ammesso dalla Chiesa romana, come dalle Chiese non cattoliche, da entrambe ritenuto come lo STATUTO FONDAMENTALE della loro fede, è il Credo apostolico: dalla lettura di esso risulta in modo inoppugnabile che non vi è traccia alcuna: del papato, dell'Immacolata Concezione, della gerarchia, del purgatorio, del limbo, del culto alla Madonna, del culto ai santi, dell'Assunzione di Maria, delle indulgenze, della confessione auricolare... La ragione é evidente: la Chiesa dei primi secoli NON CI CREDEVA. Quindi neppure io e i miei compagni di fede ci crediamo. Sono dottrine che fanno parte della tradizione, ma non si trovano nel "Credo" perché non si trovano nella Scrittura.

E adesso, caro fratello cattolico, rispondi a tutto e con precisione. Io ti ascolterò in silenzio e con gravità perché l'argomento è quanto mai interessante e complesso. E tu sappi che noi non crediamo a tradizioni umane e a sacramenti, ma all'infallibile Parola di Dio.

Cattolico. Carissimo fratello non cattolico, ora ti prego di disporti ad ascoltare pazientemente e con gravità, secondo la promessa fattami.

Non cattolico. Sono tutto orecchi e tacerò anche quando istintivamente vorrei bloccarti e farti tacere.

Cattolico. Devo ribadire quanto ho già detto in altre occasioni, e cioè: abitualmente i non cattolici con una semplice frase negano una verità di fede, esiste o non esiste il riferimento biblico. Ed il cattolico è costretto a ricostruire con lunghe e necessarie argomentazioni. Oltre a ciò, il non cattolico si presenta sicuro e spesso anche arrogante, con la Bibbia alla mano, citandone qualche frase, per dimostrare che egli crede solo alla "infallibile Parola di Dio. Molti non cattolici, o quasi tutti, ed anche qualche cattolico, di fronte a tanta spavalda sicurezza, pensano che effettivamente essi credono alla S. Scrittura. E invece è tutto il contrario, cioè è proprio alla Parola di Dio che i non cattolici NON CREDONO. Se essi credessero alla Divina Parola sarebbero cattolici.

Non cattolico. Di fronte a queste tue bestemmie io non posso tacere: queste sono menzogne e calunnie.

Cattolico. Fratello,  ti prego di farti violenza e di tacere, come mi hai promesso. Con la polemica ed il "battibecco" non approderemo a nessuna chiarificazione. Se nella mia esposizione non mi manterrò sempre legato e coerente alla Parola di Dio, tu me lo mostrerai alla fine. Per ora voglio iniziare col dimostrarti una cosa molto semplice per il cattolico e per la logica biblica, ma per il non cattolico è forse una novità. E novità è anche per il cattolico ignorante.

Tu hai affermato che Gesù condanna le tradizioni e le invenzioni umane. E questo è vero anche per la Chiesa Cattolica che segue Gesù parola per parola.

Ora richiamerò alla tua mente i vari passi del N.T. che condannano la tradizione umana. Eccolí nelle loro espressioni più significative:

I. Mt 15,1-6: "In quel tempo... alcuni farisei...e scribi dissero a Gesù: "Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? ... Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo! Ed Egli rispose loro: Perché voi trasgredite il Comandamento di Dio in nome della vostra tradizione: Onora il padre e la madre... Invece voi asserite: Chiunque dice al padre e alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Cosi avete annullato la Parola di Dio in nome della vostra tradizione".

2. Mc 7 1-13: ….i farisei e alcuni degli scribi avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde... quei farisei lo interrogarono... E Gesù rispose loro: Bene ha profetato Isaia di Voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini….".

3. Col 2, 8.22:      Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo". " ... Non prendere, non gustare, non toccare"? Tutte cose destinate a scomparire con l'uso: sono infatti prescrizioni e insegnamenti di uomini!".

 

Ogni volta che ho parlato con un non cattolico o ho letto qualche loro libro contro la tradizione cattolica, ho sentito citare le frasi sopra riportate che condannano, giustissimamente, le tradizioni umane. Chissà perché i non cattolici ignorano o vogliono ignorare, sempre, le tradizioni apostoliche-bibliche, di cui ci sono molteplici riferimenti nel N.T. Riporto e sintetizzo le principali.

1 Cor 11,2: "Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse".

2. 1 Cor 15,3: "Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto...".

3. Lc 1,1-2: "Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola...".

4. 2 Ts 3,6 "Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore Nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi".

5. 2 Ts 2,15: "Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso cosi dalla nostra parola come dalla nostra lettera".

Quanti non conoscono questi passi riguardanti la sana e santa tradizione biblica apostolica?

 

..Certo, la Tradizione non è superiore alla S. Scrittura, ma ne diventa la garante.

 

E chi di noi può sapere quali furono le tradizioni, le parole, i fatti raccontati da S. Paolo ai Corinzi e ai Tessalonicesi?

 

Noi non sappiamo per notizie dirette, ma sappiamo bene per le tradizioni bibliche-apostoliche sempre vissute, controllate, poi messe in iscritto e giunte incorrotte fino a noi.

 

L'organo ufficiale fondato da Cristo, che è il suo prolungamento (Mt 28,18-20) ed il suo Corpo (Col 1,18), che è custode del deposito della fede (1 Tm 6,20-21), è la Chiesa del Dio vivente, Colonna e Sostegno della Verità (1 Tm 3,14-15), la quale è, per costituzione divina una ed unica, animata da un solo Spirito, un solo Corpo, una sola fede, una sola speranza, un solo battesimo (cf Ef 4,4-5)

Strettamente parlando, queste mie dimostrazioni potrebbero anche essere sufficienti a farti capire che le tradizioni della Chiesa non sono quelle di cui hai parlato, ma io voglio dirti ancora qualche cosa in merito alle false tradizioni che sono invenzioni umane e delle quali vivono tutti i non cattolici. La dimostrazione non é difficile. Infatti fino a Lutero il Cristianesimo, eccetto alcune divergenze di portata inferiore, era quel che è adesso la Chiesa Cattolica. La rivoluzione del protestantesimo ha rigettato molte verità di fede.

 

Questi errori. ossia queste verità rigettate, oggi costituiscono il CREDO di quasi tutti i non cattolici.

Come si è formato questo credo:

Per mezzo di tradizioni umane, inventate da quelli che hanno ripudiato le tradizioni apostoliche ed hanno fatto naufragio nella fede ... (cfr 1 Tm 1,18-19).

 

Queste mie affermazioni sono inoppugnabili: basta guardare obiettivamente la storia per arrivare a questa conclusione.

 

Poiché, caro fratello, tu mi hai citato il Concilio Vaticano II, sarà bene che io te ne ricordi alcuni punti perché, in essi e per essi, è la Chiesa Cattolica che ci parla.

 

Dalla Costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione apprendiamo che:

a) "La profonda verità poi, sia di Dio, sia della salvezza degli uomini, per mezzo di questa rivelazione risplende a noi in Gesù Cristo, il quale è insieme il Mediatore e la pienezza di tutta intera la rivelazione" (Cap. 1,2);

b) «A Dio che rivela è dovuta "l'obbedienza della fede" (Rm 16,26, cf Rm 1,5;       2 Cor 10,5-6), con la quale l'uomo si abbandona a Dio... Affinché poi l'intelligenza della

rivelazione diventi sempre più profonda, lo stesso Spirito Santo perfeziona continuamente la fede per mezzo dei suoi doni" (ivi n.5);

c) Dio, con somma benignità, dispose che quanto Egli aveva rivelato ... rimanesse per sempre integro e venisse trasmesso a tutte le generazioni. Perciò Cristo, Signore, nel quale trova compimento tutta intera la rivelazione.... ordinò agli Apostoli che l'Evangelo - prima promesso per mezzo dei Profeti e da Lui adempiuto e promulgato di persona, come la fonte di ogni verità salutare e di ogni regola morale - lo predicassero a tutti (Mt 28,19-20; Mc 16,15), comunicando i doni divini... Gli Apostoli poi affinché l'Evangelo si conservasse sempre integro e vivo nella Chiesa, lasciarono come loro successori i Vescovi, ad essi affidando il loro proprio posto di magistero.

Questa sacra Tradizione dunque e la Sacra Scrittura dell'uno e dell'altro testamento sono come uno specchio nel quale la Chiesa pellegrina in terra contempla Dio, dal quale tutto riceve; finché giunga a vederlo faccia a faccia come Egli è                  (cf Gv 3,2). (Cap. II, n. 7.);

d) Gli Apostoli, trasmettendo ciò che essi stessi avevano ricevuto, ammoniscono i fedeli ad attenersi alle tradizioni che avevano appreso sia a voce che per lettera (cf 2 Tes 2,15), e di combattere per quella fede che era stata ad essi trasmessa una volta per sempre (cf Giuda, 3).

Ciò che fu trasmesso dagli Apostoli, poi, comprende tutto quanto contribuisce alla condotta santa del Popolo di Dio e all'incremento della fede, e cosi la Chiesa, nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa é, tutto ciò che essa crede.

Questa Tradizione di origine apostolica progredisce nella Chiesa con l'assistenza dello Spirito Santo: cresce infatti la comprensione, tanto delle cose quanto delle parole trasmesse, sia con la riflessione e lo studio dei credenti, i quali le meditano in cuor loro (cf Lc 2,19.51), sia con l'esperienza data da una più profonda intelligenza delle cose spirituali, sia per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità.

 

La Chiesa cioè, nel corso dei secoli, tende incessantemente alla pienezza della verità divina, finché in essa vengano a compimento le Parole di Dio.

 

Le asserzioni dei Santi Padri attestano la vivificante presenza di questa tradizione, le cui ricchezze sono trasfuse nella pratica e nella vita della Chiesa che crede e che prega.

E' la stessa Tradizione che fa conoscere alla Chiesa l'intero canone dei Libri Sacri, e in essa fa più profondamente comprendere e rende ininterrottamente operanti le stesse Sacre Lettere, cosi Dio, il Quale ha parlato in passato, non cessa di parlare con la Sposa del suo Figlio diletto, e lo Spirito Santo, per mezzo del quale la viva voce dell'Evangelo risuona nella Chiesa, e per mezzo di questa nel mondo, introduce i credenti a tutta intera la verità e in essi fa risiedere la Parola di Cristo in tutta la sua ricchezza (cf Col 3,16) (ivi, n. 8).

N.B. Vi sono molte verità che ci erano necessarie a sapere e doveri da praticarsi che non furono esplicitamente insegnati nella Bibbia ma trasmessi per Tradizione nella Chiesa. Accenniamo solo a queste:

in Gesù Cristo c'è una sola Persona che in se unisce le due nature, la divina e l'umana; in Cristo ci sono due volontà, la divina e l'umana; i Sacramenti sono sette; come essi ci santificano; lo Spirito Santo procede ugualmente dal Padre e dal Figlio; è valido il Battesimo anche se dato da un eretico o pagano; il Matrimonio è vero Sacramento ed è assolutamente indissolubile; ecc.

Ugualmente per sola Tradizione sappiamo di molti precetti, come il digiuno quaresimale, la sostituzione della domenica al sabato, ecc.

 

Il paragrafo 9 parla della mutua relazione tra la Tradizione e la Scrittura.

 

La Sacra Tradizione dunque e la Sacra Scrittura sono strettamente tra loro congiunte e comunicanti. Poiché ambedue scaturiscono dalla stessa divina sorgente, esse formano in certo qual modo una cosa sola e tendono allo stesso fine. Infatti la Sacra Scrittura è Parola di Dio in quanto scritta per ispirazione dello Spirito di Dio; la Parola di Dio, affidata da Cristo e dallo Spirito Santo agli Apostoli, viene trasmessa integralmente dalla Sacra Tradizione ai loro successori, affinché questi, illuminati dallo Spirito di Verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano; accade così che la Chiesa attinge la certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Scrittura. Perciò l'una e l'altra devono essere accettate con pari sentimento di pietà e di riverenza.

Il paragrafo 10 ci istruisce sulla rivelazione della Tradizione e della Scrittura con tutta la Chiesa e con il Magistero.

La Sacra Tradizione e la Sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della Parola di Dio affidato alla Chiesa, e nell'adesione ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera assiduamente nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle orazioni (cf At 2,42), in modo che, nel ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, concordino i Presuli e i fedeli.

L'ufficio poi di interpretare autenticamente la Parola di Dio scritta e trasmessa è affidato al solo Magistero vivo della Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo. Il quale Magistero però non è superiore alla Parola di Dio, ma ad essa serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l'assistenza dello Spirito Santo, piamente ascolta, santamente custodisce e fedelmente espone quella parola, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone da credere come rivelato da Dio.

 

E' chiaro dunque che la Sacra Tradizione, la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti da non potere indipendentemente sussistere, e tutti insieme, secondo il proprio modo, sotto l'azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza della anime.

 

Fin qui il Concilio Vaticano II. Ascoltiamo ora la parola di uno studioso.

 

"La Chiesa vive della Tradizione. E la Tradizione è Cristo stesso che si consegna col dono dello Spirito. Egli è la Tradizione reale che permane incessantemente a generare la Chiesa, e che si manifesta in una varietà di espressioni fondamentali: la dottrina, o, in contenuti della fede, i sacramenti, le determinazioni della prassi. Questo complesso di dati - che ultimamente si risolvono in Gesù Cristo e da Lui ricevono sostanza - rappresentano l'imprescindibile riferimento dell'identità cristiana. Fossero alterati, tale identità si dissolverebbe; non ci sarebbe più la Chiesa del Signore, che verrebbe a interrompere la comunione con Lui. Non è pensabile né che la Tradizione così intesa sia venuta meno, né che lo possa, a meno di concepire la Chiesa evoluzionisticamente recreatesi, sotto la suggestione della storia e secondo principi d'invenzione umana. Quando si afferma che la Chiesa è tradizionale si vuol dire esattamente tutto questo: la sua sottrazione all'arbitrio, la sua origine e natura "cristologica" e "spirituale"; in altre parole si vuole sottolineare la sua fedeltà al Signore.

Forse occorre sottolineare che la tradizione della Chiesa non è solo dottrinale, e meno ancora unicamente concettuale. Il "deposito" - per usare l'espressione della lettera paolina - non è formato puramente di dogmi, ma di realtà, di strutture, di istituzioni, e di sensibilità che, a un preciso livello, non possono considerarsi mutevoli.

Ci sono componenti di dottrina, giudizi etici, disposizioni "spirituali" che fanno essenzialmente parte della figura della Chiesa e del riconoscimento cristiano.

Va aggiunta un'altra precisazione: se si mette in relazione la Tradizione con Gesù Cristo, che ne è la sorgente, il concetto della custodia va riscattato da qualsiasi convenienza con l'inerzia o la passività. La Tradizione è una realtà vivente; una esperienza.

Essa prosegue nell'integralità ma non come "materiale" da conservare e da riaffidare intatta come una vita che si trasmette….

.... Essa è solidale con la storia e le sue circostanze, ossia con l'antropologia dei credenti e delle Chiese: ecco perché essa riceve volti e versioni diverse ... proprio sotto la forza e per l'esigenza della Tradizione e della coerenza ad essa ... Del resto, un vigile Magistero in questi anni, anche a costo della impopolarità, non ha esitato a individuare e a giudicare le contraffazioni, barattate come Vaticano II, anche se purtroppo ancora rimangono dei combattenti, armati di tutto punto, che ancora non si sono accorti che la guerra è finita" (Da "Avvenire" del 15.7.1987 p. 10: "La Tradizione e le tradizioni" di Inos Biffi).

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