| | | OFFLINE | | Post: 869 | Registrato il: 03/10/2004 | Sesso: Maschile | Naufrago | | Nanu nanu | |
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Questo è il mio Sanremo preferito di sempre.
Sulle note di Red posso dire che le doti delle "Figlie del Vento" vengono sminuite, fino a scomparire del tutto, quando uno ascolta un pezzo come "Paternò". Anche se, fortunatamente, non sono in molti ad aver avuto questo (dis)piacere.
Uno di cui si è sempre parlato bene è Drupi, del quale tutti hanno detto che è uno scandalo che l'abbiano fatto fuori nella serata eliminatoria. Posso dire la verità? Io ascoltai Drupi a Sanremo e francamente la sua eliminazione, in questo contesto, non mi fece alcuna sensazione. Mi colpì maggiormente il fatto che, qualche mese più tardi, i francesi lo riciclassero e negli anni mi sono chiesto cosa ci abbiano trovato di tanto magnifico in questa performance, visto che di canzoni carine e di voci apprezzabili il panorama canoro nazionale non è mai stato avaro...
Ai tempi di quella edizione avevo dieci anni e ricordo che acquistai, o meglio feci acquistare, solo tre singoli. Per i quali non mi sono mai pentito. Erano "Un grande amore e niente più" di Peppino Di Capri, "Tu giovane amore mio" di Donatello e "Mondo mio" di Christian De Sica. Il terzo in verità è un pò una boiata, ma francamente ci sono affezionato. Quello di Donatello mi è sempre sembrato discreto e invece, dopo questo disco, Donatello scompare del tutto dalla circolazione e in un paio d'anni nessuno sa più nulla della sua esistenza. Peppino di Capri è uno di quei rari casi che ricordo in cui una bella canzone vince un Sanremo (un altro caso analogo è "Sarà quel che sarà" di Tiziana Rivale).
In seguito ho comprato altre cose, alcune molto belle come "L'uomo che si gioca il cielo a dadi" di Vecchioni, "Amore mio" di Balsamo, "Tu nella mia vita" di Wess e Dori, "Dolce frutto" dei "Ricchi & Poveri"... Su Gilda Giuliani vorrei dire che "Serena" non mi piaceva per nulla, e neanche mi piace adesso, ma riconosco che è un pezzo che potremmo definire "canzone/evento", una grande canzone cui la grande interpretazione fornisce il qualcosa in più che è caratteristico di tanti brani francesi e di buona parte del repertorio della stessa cantante ("Frau Scholler", "Senza titolo"...). Della Giuliani non mi piaceva questa "pesantezza", che ai tempi associavo ai grandi cantautori e interpreti d'Oltralpe (salvo più tardi riscoprirne alcuni), questo ricordare il passato ogni volta che si muoveva... |