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Morto il cardiochirurgo Marcelletti

Ultimo Aggiornamento: 08/05/2009 14:15
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07/05/2009 08:24
 
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Roma, decesso avvenuto in ospedale

E' morto a Roma all'ospedale San Carlo di Nancy il cardiochirurgo Carlo Marcelletti. Il medico era direttore della Divisione di Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Civico di Palermo. Medico di fama internazionale, un anno fa era stato arrestato dopo essere stato coinvolto in un'inchiesta giudiziaria per un giro di illeciti che coinvolgevano decine di persone in Sicilia e nel Lazio. Causa della morte un attacco cardiaco.

Marcelletti è deceduto nel primo pomeriggio, ma i familiari hanno preferito non diffondere subito la notizia. Fra pochi mesi avrebbe compiuto 65 anni.

Agonia di mezz'ora
"Dopo aver accusato un malore cardiaco, Carlo Marcelletti è arrivato da solo all'ospedale San Carlo di Nancy di Roma, ma la sua agonia è durata circa mezz'ora". E' la testimonianza di un paziente che ha assistito agli ultimi istanti di vita di Carlo Marcelletti. "Dopo essere stato ricoverato in cardiologia d'urgenza - ha detto ancora il paziente - Marcelletti ha telefonato alla moglie che si è subito precipitata in ospedale"

Fonti sanitarie: nulla da fare
Non c'era nulla da fare e il decorso che lo ha portato alla morte è stato naturale. Queste, secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie dell'ospedale San Carlo di Roma, le spiegazioni del decesso del cardiochirurgo pediatrico Carlo Marcelletti. Quando si è sentito male si trovava nelle vicinanze dell'ospedale romano che appartiene all'Istituto
Demopatico dell'Immacolata (Idi) dove è giunto da solo.

Genio della cardiochirurgia
Tra i più noti cardiochirurghi infantili italiani, Carlo Marcelletti, esattamente un anno fa, il 6 maggio del 2008, era stato arrestato con l'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato e concussione. Primario della divisione di Cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale Arnas civico di Palermo, Marcelletti era stato protagonista delle cronache, in particolare, per aver tentato di dividere nel 2000, purtroppo senza successo, due gemelline siamesi di origine peruviana, Marta e Janet Milagro.

Di origine marchigiana, era nato in provincia di Ancona nel 1944. Si era laureato in medicina e chirurgia all'università Cattolica di Roma nel 1969 perfezionandosi in Inghilterra e negli Stati Uniti. Nel 1978 aveva fondato e diretto il Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'Accademisch Medisch Centrum di Amsterdam (Olanda).

Rientrato in Italia, nel 1982 era diventato primario cardiochirurgo del dipartimento Medico chirurgico dell'ospedale Bambin Gesù di Roma ed è stato direttore del Programma di trapianto di cuore e cuore-polmone presso la stessa struttura pediatrica capitolina dal 1985 al 1995. Nel 1986 fu protagonista del primo trapianto cardiaco infantile del nostro Paese, eseguito su un bimbo di 15 mesi, Ivan Fratta, affetto da cardiomiopatia dilatativa.

Il piccolo fu operato di nuovo da Marcelletti, a otto anni, nel 1992, per una nuova sostituzione cardiaca per problemi legati al rigetto del primo organo. Finita l'esperienza al Bambin Gesù di Roma è passato all'Hesperia Hospital di Modena come direttore dell'Unità di cardiochirurgia pediatrica. Dal giugno 2000 lavorava a Palermo.




tgcom
08/05/2009 14:15
 
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"Autopsia per stabilire causa morte"

Sarà eseguita l'autopsia di Carlo Marcelletti, il cardiochirurgo morto ieri a Roma per un arresto cardiaco nell'ospedale San Carlo di Nancy. L'accertamento avverrà sabato prossimo. Il fascicolo aperto dalla procura per ora è senza ipotesi di reato e senza indagati. Tra le varie ipotesi circolate c'è anche quella del suicidio del medico finito in carcere l'anno scorso per malversazione. Gli amici di Marcelletti: "Era depresso".

Al momento una ipotesi di suicidio del cardiochirurgo non viene presa in considerazione dalla procura perché non penalmente rilevante. Diverso sarebbe se fosse riscontrata dagli accertamenti una istigazione al suicidio. Ma per ora nessuna delle due ipotesi viene presa in considerazione. Il pm Ceniccola vuole capire soltanto le cause del decesso di una persona che si era recata spontaneamente in ospedale, e non troppo avanti negli anni e in apparente buona salute a parte i presunti problemi legati ad una depressione. Secondo quanto si è appreso, Carlo Marcelletti non ha lasciato alcun biglietto scritto. Nei prossimi giorni il pm intende sentire i medici che lo hanno avuto in cura nonchè amici e familiari in particolare la moglie.

Gli amici di Marcelletti: "Era depresso"
Parlano di un Carlo Marcelletti avvilito e depresso, "molto rattristato" dai guai giudiziari, gli amici che il cardiochirurgo morto all'improvviso a Roma aveva ancora nelle Marche, la regione dove era nato, a Maiolati Spontini (Ancona) nel 1944, e dove aveva iniziato la carriera al Cardiologico Lancisi del capoluogo negli anni Settanta. Marcelletti aveva mantenuto in particolare rapporti con Ancona e con Sirolo, nota località turistica della Riviera del Conero.

Fino a qualche anno fa, tornava tutte le estati nella sua terra d'origine: frequentava la spiaggia di Portonovo e i ristoranti della riviera. Di Sirolo era anche diventato cittadino onorario. Nel capoluogo marchigiano era stato visto, visibilmente dimagrito, l'ultima volta qualche mese fa. Il sindaco di Sirolo Giuseppe Misiti, uno degli amici di vecchia data, non lo vedeva da tempo, "ma ogni tanto ci sentivamo per telefono".

In queste telefonate lo aveva trovato rattristato: "mi diceva: 'non meritavo di esser trattato cosi', ho dato tutto me stesso alla causa della medicina. Ne prendo atto, vado avanti per la mia strada, consapevole del mio impegno e della mia onestà. Pensava di essere stato attirato in qualche trappola". Che fosse depresso, d'altra parte parte, lo aveva confessato lo stesso luminare in un'intervista al settimanale Oggi nel novembre scorso. "Mi sono trovato a un passo dalla morte, ma non era arrivata ancora la mia ora". Aveva detto, confessando di aver tentato di farla finita.
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