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Le leggi su sicurezza, assicurazioni e altro....

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2012 21:04
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Sciare, nuova legge regionale sulla sicurezza
Sicurezza sugli sci, se n'è parlato al Panathlon di Cuneo


Se n’è discusso giovedì 19 marzo alla conviviale del Panathlon Cuneo



Cuneo - A cinque anni di distanza dalla legge quadro 363 anche il Piemonte, ultima regione in Italia, si è dotato di una normativa che stabilisce principi e disposizioni per sciare sulle piste in tutta sicurezza, a garanzia anzitutto dell’incolumità fisica. Il testo di questa importante legge, approvata in consiglio regionale il 14 gennaio scorso, è stato analizzato e dibattuto durante la conviviale del Panathlon Club Cuneo che si è tenuta giovedì 19 marzo al ristorante “Da Politano” a Fontanelle di Boves. Dopo il doveroso minuto di silenzio in ricordo della panathleta Nadia Lemouth scomparsa qualche settimana fa, e la consegna dei distintivi d’oro ai soci Giovanni Aime, Giovanna Laugero e Claudio Migliore, per i dieci anni di appartenenza al club, la serata è iniziata tra lo stupore generale per l’inspiegabile e immotivata assenza della funzionaria regionale Paola Casagrande al tavolo dei relatori. Avrebbe dovuto illustrare anche lei i contenuti della nuova legge, ma è stata più che degnamente sostituita da Simona Rossotti, assessore provinciale allo Sport, Fabio Bergia, direttore della Lift società che gestisce gli impianti di risalita a Limone, Pierpaolo Ballarè, direttore dei maestri di sci di Limone, e Piero Ugo, giudice omologatore delle piste di sci nordico.
In generale questa legge è stata accolta con favore dai diversi addetti ai lavori che, seppur in modi diversi, contribuiscono allo sviluppo di questo sport invernale. “Questo testo arriva dopo un percorso lunghissimo – ha dichiarato Fabio Bergia della Lift -, noi gestori lo consideriamo valido anzitutto perché mette al primo posto la sicurezza degli utenti delle piste e riteniamo importante il principio, contenuto nella legge, che considera di pubblica utilità tutto ciò che è compreso nell’area sciabile (quindi anche i servizi privati). Manifestiamo però qualche perplessità sull’obbligo di assicurazione di responsabilità civile per tutti; è un argomento ancora in forte discussione perché non è chiaro se debba essere il gestore a controllare se gli sciatori sono assicurati o se siano questi ultimi a dover pagare obbligatoriamente una polizza con lo ski pass”.
Un altro aspetto che fa discutere sono le indicazioni contenute nell’articolo 30 della legge che obbligano chi pratica lo sci alpinismo e il freeride a munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve. Su questo punto è intervenuto Pierpaolo Ballarè, che ha portato la “voce” dei maestri di sci: “È giusto disciplinare uno sport dove specie la velocità è un fattore di rischio notevolissimo, ma non bisogna esagerare nel vincolare una disciplina che vive di libertà e svago”. Ballarè ha poi risposto al quesito, sollevato anche dall’assessore Simona Rossotti, sull’ipotesi di dividere le piste di chi pratica lo sci da quelle degli snowboarder: “Il grado di pericolosità che differenzia uno sciatore da uno che predilige invece la “tavola” non sta tanto nel tipo di attrezzatura, ma nel fatto che dopo soli due mesi di esercizio lo snowboarder si avventura in piste anche difficili pur non essendo all’altezza, mentre lo sciatore prima di scendere su un tracciato impegnativo ha bisogno di almeno un anno di insegnamento”.
Ugo Piero ha invece sottolineato le esigenze dello sci di fondo: “È sì vero che nel nordico ci sono un numero minore di infortuni e meno episodi gravi, ma il Codice attuativo che il Comitato tecnico sta elaborando dovrà tenere conto anche dei regolamenti della federazione italiana FISI, in uso ormai da anni”. In chiusura, sull’argomento è intervenuto anche il presidente del Panathlon Club, Armando Albanese: “Ci auguriamo che questa legge risolva buona parte dei problemi connessi alla sicurezza, ma alla base di tutto resta l’educazione della persona, cosa che è sempre più rara trovare anche sulle piste”.




L'ignoranza è meno dannosa del confuso sapere.
Cesare Beccaria
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