A Tgcom la band femminile rivelazione
"Passione, intelletto e volontà sono gli ingredienti che servono per fare questo lavoro, abbiamo aggiunto un quarto elemento: la disciplina. Ad ogni modo Triacorda sono le tre corde dell'animo". Così si descrivono le Triacorda, la band rock tutta al femminile che pubblicherà il 30 marzo il primo disco di inediti. Tra i brani "Mi mancherai" nata dalla collaborazione con Gianna Nannini.
Come mai la scelta di questo nome per la band?
In principio eravamo un trio, l'assonanza ci piaceva. "Triacorda" è una reminiscenza scolastica di letteratura latina: negli "Annales" Ennio diceva di avere Triacorda, cioè tre sensibilità culturali, noi trasferimmo il significato alle tre sensibilità musicali, facendo delle ricerche abbiamo scoperto che Triacorda sono i tre cuori: passione intelletto e volontà. Il concetto rispecchiava il nostro modo di sentire la musica e il nostro modo di dedicarci a lei perciò anche in 4 abbiamo tenuto il nome, ha un bel significato.
Cosa ricordate degli inizi della vostra carriera?
Sette anni fa eravamo un trio: Dany (voce), Anto Zichy (chitarra) e sua sorella gemella al flauto traverso. Il genere era più acustico, facevamo degli arrangiamenti molto particolari soprattutto di cover. Ricordo una versione molto bella di un medley di De Andrè, o una versione acustica di "Caffè nero bollente" della Mannoia che poi abbiamo continuato a proporre anche in versione rock.
Poi cos'è successo?
Con il trio abbiamo partecipato al Festival di Castrocaro nel 2004, classificandoci terze e al Premio Totò a Benevento presentato da Pippo Baudo. Abbiamo anche girato un bel po' come gruppo supporter. Ad esempio, siamo andate a suonare a Granada in Spagna prima di un concerto di Patty Pravo. L'esigenza di "cambiare" genere è arrivata quando abbiamo cominciato a scrivere le prime canzoni inedite. La scrittura non era compatibile con quel tipo di arrangiamenti, era sempre più difficile inserire il flauto e allo stesso tempo anche Sonia sentiva l'esigenza di coltivare la sua passione per la musica classica, cosicchè di comune accordo decidemmo di dividerci artisticamente e Antonella ed io dopo un breve periodo chiudemmo il cerchio: la band!
Com'è stato vivere a Milano?
Al momento non vivrei in un'altra città. L'approccio nei confronti della cittò è stato molto incosciente e privo di pregiudizi, questo ci ha permesso di fare strade che altrimenti non avremmo fatto. All'inizio io (Dany) andavo a vedere tutti i concerti possibili soprattutto dei giovani emergenti, volevo sentire personalmente quello che succedeva musicalmente proprio nel seno della città. Questo ci ha permesso di integrarci velocemente e senza dolore all'interno di un mondo che sembrava appartenerci ma non che ancora non avevamo riconosciuto o che non ci aveva riconosciuto.
Cosa vi ha regalato questa città?
L'incontro con Mauro Paoluzzi il nostro produttore artistico e nostra guida in tutto, sia umanamente che professionalmente dobbiamo molto a lui e anche a Nando Sepe il nostro produttore esecutivo. Al momento Milano non ci ha deluse continuiamo a mantenere quell'incoscienza e probabilmente la sete di farci sentire di proporre le cose che abbiamo da dire non ci permette di fare troppe polemiche al riguardo..nel senso che si sa non si vive di sola musica, raticamente parlando ma non si vive senza musica emozionalmente parlando. Il fatto è che questo è un lavoro a tutti gli effetti e il lavoro come tale andrebbe sempre riconosciuto.
A quando il vostro primo disco di inediti?
Il nostro primo disco di inediti esce il 30 marzo 2009. Nel 2007 abbiamo cominciato a fare i provini e le registrazioni che con il tempo a causa di varie vicissitudini, un po' lungo ma direi giustamente, sono diventate le canzoni del disco che uscirà il mese prossimo. Le canzoni sono nate in diversi momenti e in diversi modi, alcune sono nate a Foggia, quando io vivevo ancora li e cominciavo a suonare un po' la chitarra, alcune canzoni sono cambiate nel tempo grazie anche a Paoluzzi che ha seguito anche il mio percorso rispetto alla scrittura, alcune canzoni vedono la collaborazione di altri compositori, appunto Mauro e suo figlio Cristiano Paoluzzi o Gianna Nannini.
Com'è nata la collaborazione con la Nannini per "Mi mancherai"?
Il nostro produttore artistico Mauro ha prodotto tre dischi di Gianna Nannini, la loro passata collaborazione aveva lasciato un filo sospeso, una canzone che poi non avevano più finito. Un giorno mauro mi disse: "Finalmente ho trovato chi può cantare 'Mi mancherai'". Il testo non era completo c'erano solo delle frasi che aveva scritto Gianna Nannini, le frasi più incisive della canzone le ha scritte lei, io ho completato il testo e poi l'abbiamo incisa ne abbiamo inviato una copia a Gianna. Una sera è arrivata a un nostro concerto inaspettatamente e quando abbiamo eseguito "Mi mancherai", lei cantava. È stata una bellissima emozione. Gianna Nannini è una donna e un'artista vera e questa oltre alle canzoni e alla sua grande personalità artistica è la sua forza, la sincerità con cui si propone.
Cosa potete anticiparci dei vostri nuovi brani?
I nostri testi parlano di noi, della vita di tutti i giorni, di sentimenti, di esperienze che apprtengono un po' a tutti. "A modo mio" la prima canzone che ho scritto è una sorta di lettera al padre. "Piccola come sei" la canzone con cui abbiamo partecipato a Sanremofestival.59 è dedicata a Linda, la nostra batterista, in un momento un po' difficile che ci ha coinvolte come amiche come "family", è un attestato di riconoscenza nei confronti della fragilità ma anche della forza che ci permette di alzarci e correre proprio nel momento in cui non riusciamo più a camminare e ci ritroviamo veramente soli. "Solo io" parla del rapporto nei confronti del proprio paese di origine quando lasci il tuo paese per arrivare ad esempio a Milano, poi torni e ti sembra tutto uguale mentre tu ti senti diverso, pur riconoscendo il senso di appartenenza a quello che hai lasciato indietro tutto il resto è amore, non amore...
Come mai la decisione di partecipare alle selezioni Web di Sanremofestival.59?
Abbiamo tentennato fino all'ultimo, non si capiva bene la natura del concorso. Poi il nostro produttore esecutivo Sepe ha insistito perchè partecipassimo, il giorno prima del termine per le iscrizioni abbiamo realizzato un video basic e quindi all'ultimo momento abbiamo presentato la nostra "candidatura". Ci sono molte cose da dire rispetto alle modalità con cui è stato gesito il concorso, insomma ci sono state molte polemiche e il meccanismo del televoto era un po' una trappola infernale, perchè far votare qualcosa che la gente non può conoscere dato che il concorso non è stato molto pubblicizzato. Siamo stati noi concorrenti a promuovere l'iniziativa. Ad ogni modo ha dato i suoi frutti, nel nostro caso avere un disco pronto da far uscire è stato un grande imput. Abbiamo divulgato attraverso i nostri canali web: myspace, facebook. In questo modo molte persone ci hanno supportato, alcuni hanno avuto la possibilità di scoltarci per la prima volta. E grazie a tutti siamo arrivati in finale nei 30, anche questa è promozione.
Cosa dobbiamo aspettarci dopo l'uscita del disco?
Al momento la cosa che ci preme di più è suonare dal vivo: suonare suonare suonare e in questo modo promuovere anche il disco arrivando direttamente alla gente. Quest'estate saremo sicuramente in giro su e giù per l'italia a fare concerti , adesso suoniamo più che altro a milano e nei dintorni sul nostro Myspace ci sono tutti gli appuntamenti live.