Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Dalle Lettere di S.Caterina, parole di Fuoco ardente

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2012 12:28
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.867
Sesso: Femminile
13/02/2009 08:55

                  

Abbraccia Gesù crocifisso, amante ed amato

"Carissima sorella in Gesù. Io, Caterina, serva dei servi di Gesù, ti scrivo nel suo sangue prezioso, desiderosa che ti alimenti dell’amore di Dio e ti nutri di esso, come al seno di una dolce madre. Nessuno, infatti, può vivere senza questo latte!

Chi possiede l’amore di Dio, vi trova tanta gioia che ogni amarezza gli si trasforma in dolcezza, e ogni gran peso gli si fa leggero. Non c’è da stupirsene, perché, vivendo nella carità, si vive in Dio:

“Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui”.

Vivendo in Dio, dunque, non si può avere alcuna amarezza, perché Dio è delizia, dolcezza e gioia infinita!

È questa la ragione per cui gli amici di Dio sono sempre felici! Anche se malati, indigenti, afflitti, tribolati, perseguitati, noi siamo nella gioia.

Quand’anche tutte le lingue maldicenti ci mettessero in cattiva luce, non ce ne cureremmo, ma di ogni cosa ci rallegriamo e gioiamo, perché viviamo in Dio, nostro riposo, e gustiamo il latte del suo amore. Come il bambino attira a sé il latte dal seno della madre, così noi, innamorati di Dio, attingiamo l’amore da Gesù crocifisso, seguendo sempre le sue orme e camminando insieme a lui per la via delle umiliazioni, delle pene e delle ingiurie.

Non cerchiamo la gioia se non in Gesù, e fuggiamo ogni gloria che non sia quella della croce.

Abbraccia, dunque, Gesù crocifisso, elevando a lui lo sguardo del tuo desiderio! Considera l’infuocato amore per te, che ha portato Gesù a versare sangue da ogni parte del suo corpo!

Abbraccia Gesù crocifisso, amante ed amato, e in lui troverai la vita vera, perché è Dio che si è fatto uomo. Arda il tuo cuore e l’anima tua per il fuoco d’amore attinto a Gesù confitto in croce!

Devi, poi, divenire amore, guardando l’amore di Dio, che ti ha così tanto amata, non per qualche obbligo che avesse con te, ma per puro dono, spinto soltanto dal suo ineffabile amore.

Non avrai altro desiderio che quello di seguire Gesù! Come inebriata dall’Amore, non farai più caso se ti troverai sola o in compagnia: non preoccuparti di tante cose, ma solo di trovare Gesù e andargli dietro!

Corri, Bartolomea, e non star più a dormire, perché il tempo corre e non aspetta un solo attimo!

Rimani nel dolce amore di Dio.

Gesù dolce, Gesù amore."

Dalle “Lettere” di Santa Caterina da Siena (1347-1380) (lettera n. 165 a Bartolomea, moglie di Salviato da Lucca)



Preghiera

O inestimabile Amore! Tu ci illumini con la tua sapienza, perché possiamo conoscere noi stessi, la tua verità e i sottili inganni del demonio.

Con il fuoco del tuo amore accendi i nostri cuori del desiderio di amarti e di seguirti nella verità.

Tu solo sei l'Amore, degno di essere soltanto amato!


(di S. Caterina da Siena)


                 

Dalle Lettere di Santa Caterina da Siena:

" Non è buono il cavaliere se non si prova sul campo della battaglia: così l'anima vostra si deve provare alla battaglia delle molte tribolazioni; e quando si vede fare prova buona di pazienza, e per impazienza non volta indietro il capo scandalizzandosi di quello che Dio permette, allora può godere ed esultare, e con perfetta allegrezza aspettare la vita durabile..."

"Se Dio non ci avesse creati per darci a godere l'eterna visione e (se) non ci amasse inestimabilmente, già non ci avrebbe dato siffatto ricompensatore, l'umile e immacolato Agnello..."

"Voi sapete che per i molti peccati mortali siamo in odio e in dispiacere di Dio; fatta è la guerra con Lui. Ma è (anche) vero che, poi che questo Agnello ci diede il Sangue, noi possiamo fare questa Pace: onde se ogni dì cadessimo in guerra, ogno dì possiamo fare la pace..."

"Altro è il giudice umano e altro è il Giudice divino. Dinnanzi a Lui non (ci) si può appellare, nè avere avvocati, nè procuratori, poichè il Giudce vero ha fatto suo avvocato la coscienza, che (da) sè medesima, in quella stremità (del giudizio), giudica se essere degna della dannazione..."

"Ricevetti la vostra lettera (Caterina risponde al prete Andrea di Vitroni, dal quale riceve lodi sulle sue virtù), intesi ciò che dice. Sappiate che di me non si può vedere nè contare altro che somma miseria, (essendo io) ignorante e di basso intendimento. Ogni altra cosa proviene dalla Somma ed eterna Verità: a Lui attribuitela e non a me! Teneramente mi raccomando alle vostre orazioni..."

" La bontà di Dio permette ai demoni che molestino l'anima vostra per farci umiliare e riconoscere la sua bontà, e ricorrere dentro a Lui, nelle dolcissime piaghe sue, come un fanciullo ricorre alla madre..."

" L'anima non deve mai venire a tristizia (deprimersi), per neuna battaglia (per nessuna tentazione) che abbia, nè lasciare mai nessun esercizio o ufficio o altra cosa. E se non potesse fare altro, almeno (dovrebbe) stare dinnanzi alla Croce e dire: Gesù, Gesù Io mi confido, nel Nostro Signore, Gesù Cristo..."

" Se voi cercate che vuole questa dolce volontà (di Dio), dimandatene a Paolo (l'apostolo), che dice che (Dio) non vuole altro che la nostra santificazione. E ciò che Egli ci da o permette a noi, sia pena o infermità, per qualunque modo che siano, Egli le permette con grande mistero, per la nostra santificazione e necessità della salute nostra..."

" Senza il lume della fede, andremo in tenebre, sì come il cieco a cui il dì è per lui notte..."

" Cerchiamo il cielo! Noi non fummo fatti per nutrirci di terra..."

" Figliuolo, non fare più resistenza allo Spirito Santo che ti chiama e non spregiare (disprezzare) l'amore che t'ha Maria (di te ha), nè le lacrime e le orazioni che sono all'Agnello rivolte per la salvezza tua..."

" Vi prego che vi correggiate di questo difetto (l'ingratitudine) e degli altri, e che perdoniate alla mia ignoranza; chè se io non vi amassi, non vi direi quello che dico..."

" L'Amore non s'acquista se non con l'amore...Colui che vuole essere amato, prima gli conviene amare, cioè avere la volontà d'amare. Ed è condizione dell'Amore, che quando la creatura si vede amare, subito ama..."

" Vi prego che sempre nutriate e alleviate i vostri figlioli nel santo timor di Dio, che non è spavento! Non attendete solamente ai corpi loro, essi si decomporranno nel loro tempo, ma rivolgete l'attenzione alla salute delle (loro) anime: sappiate che Dio ve ne richiederà (il conto) nell'ultimo dì..."

" Molti vogliono andare innanzi, e non dietro (al dolce amoroso Verbo) facendo (a modo loro) un altra via di nuovo, cioè di voler servire Dio e avere la virtù senza faticare...Ma essi s'ingannano, perchè Lui solo è la Via..."

" La Carità è un arbòre d'amore: il midollo suo è la pazienza e la benevolenza del prossimo..."

" La mercanzia della ricchezza delle virtù, non s'acquiesta in un altra -bottega- che è nel conoscimento di sè!..."

" Assai triste è colui che, potendo avere fuoco, finisce per propria scelta di morire di freddo, (come) chi avendo cibo si lascia morire di fame innanzi una tavola imbandita! Prendete, prendete il Cibo vostro! Prendete Cristo dolce Gesù, crocifisso..."

" Nella bocca tua sia il silenzio, e un santo ragionamento delle virtù a condanna d'ogni vizio (O taci, o esalta il bene, o condanna ciò che è male)..."

" Il prossimo vostro è quella cosa che è più amata da Dio..."

" Ingrassi l'anima tua in questa bontà di Dio: Il Padre t'è mensa, il Figliolo t'è cibo, lo Spirito Santo ti serve, e (poi) ti fa letto di sè (cioè ti accoglie nella sua pace)..."

" Il cuore e l'affetto che è colmo dela terra (i piaceri terreni) e d'amore di sè medesimo, non si può empire di Cristo crocifisso..."

" O cuori induriti, stolti figli di Adamo! E' un bene miseri il cuore che non si lascia trarre a si dolce Padre. Dice Egli: - Se io sarò levato in alto (sulla croce innalzato), ogni cosa trarrò a me -. Perchè? Solo perchè noi corriamo (verso di Lui). Si levi dunque il cuore, con ogni movimento, ad amare colui che ama...senza essere amato..."

" Se Dio ci permette la ricchezza è perchè ne siamo dispensatori ai poveri..."

"...Si conviene che l'uomo che ha a signoreggiare (cioè il comando, o un politico) e governare altrui (gli altri), signoreggi e governi prima sè stesso...Come potrebbe infatti un cieco essede di guida?..."

" Padre mio (al suo confessore, il b.Raimondo da Capua O.P.), tante sono le volte che ho voglia di piangere sopra la cecità nostra...!"

" O beata e dolcissima Maria, tu ci hai donato il fiore del dolce Gesù. E quando produsse il frutto, questo dolce fiore? quando fu innestato in sul legno della santissima Croce..."

" Affinchè il mondo non gli gonfiasse lo stomaco (nutrisse di superbia), il padre nostro santo Francesco elesse la santa e vera estrema povertà..."
(Sarebbe un peccato se il lettore ignorasse la profondità di questo appellativo "nostro padre", che l'umile figlia di s.Domenico usa per s.Francesco!)

" Nella dolce Sposa di Cristo (in comunione con la Chiesa) voglio terminare la vita mia, con lagrime, con sudori e con sospiri e dare il sangue e la midolla dell'ossa! E se tutto il mondo mi cacciasse (a cagione dei miei peccati) io non me ne curerò, riposandomi con pianto nel petto della dolce Sposa..."

          

Un'altra eccezionalità di S.Caterina da Siena è la questione dello scrivere...mezza anafalbeta, le venne insegnato miracolasamente da S.Tommaso d'Aquino che le apparve insieme a S.Giovanni nel 1377, tre anni prima di morire, mentre si trovava a Rocca d'Orcia.
Prima di esporre i fatti da lei stessa raccontati al suo confessore, il B.Raimondo da Capua, dobbiamo considerare come la specificità della vita di Caterina sia intrinseca della e dalla presenza del Cristo il quale e il solo gli è Maestro (così come detto da lei stessa).

Al confessore gli dice: < Voi potete avere la certezza che nessuna regola nella vita spirituale mi fu insegnata da uomo mortale, ma solamente dal mio Maestro e Signore Gesù Cristo; il quale, o per qualche segreto impulso, oppure apparendomi e parlandomi com'io povera ignorante parlo a voi, m'ha insegnato sempre ciò ch'io dovevo dire e fare...>

Questo aspetto è di una grande importanza per comprendere la veridicità degli insegnamenti cateriniani e della sua indipendenza dalle convinzioni, dai superficiali doveri, dalle critiche del mondo.....A Caterina il mondo non interessa, se non perchè in esso sono contenute innumerevoli anime da salvare, da amare, da conquistare....Questa sua indipendenza spirituale le consentirà di non lasciarsi mai influenzare da chicchesia, pur rimanendo salda nella dottrina e nel Magistero della Chiesa, riuscendo semmai a conquistare il mondo!

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 1.867
Sesso: Femminile
13/02/2009 08:57

Leggiamo la Lettera, fra le poche, che Caterina scrisse di suo pugno al suo confessore, in virtù del miracolo che ebbe nel saper all'improvviso leggere e scrivere:

< Questa mia lettera e un'altra che vi mandai, ho scritte di mia mano in su l'isola della Rocca, con moltissimi sospiri e abbondanzia di lagrime; intanto che l'occhio pur vedendo, non vedeva, tanta è l'emozione; ma piena d'ammirazione ero di me medisima, e della bontà di Dio, considerando la sua misericordia verso le creature che hanno in loro ragione, e la Sua Providenzia; la quale immeritatamente abondava verso di me, che per refrigerio, essendo privata della consolazione, la quale per mia ignoranzia io non cognobbi (Caterina si esprime in lingua volgare e riconosce una sua colpa il non essere riuscita a suo tempo imparare a leggere e a scrivere), m'aveva dato, e provveduto con darmi l'attitudine dello scrivere; acciocchè discendendo dall'altezza (orgoglio), avessi un poco con chi sfogare 'l cuore, perchè non scoppiasse (cioè scrivendo).
(da qui comincia a descrivere il fatto avvenuto)
Non volendomi trarre ancora da questa tenebrosa vita; per ammirabile modo me la fermò nella mente mia, siccome (come) fa il maestro al fanciullo, che gli da l'esempio e il piccolo si lascia guidare. Onde subito che foste partito da me, col glorioso evangelista Joanni e Tommaso d'Aquino, così dormendo cominciai ad imparare (Caterina cadde in estasi). Perdonatemi del troppo scrivere perocchè le mani e la lingua s'accordano col cuore. Gesù Dolce, Gesù Amore! >

(dalla Biografia di s. Cateina da Siena del Beato Raimondo da CapuaO.P.)

             

Dalle Orazioni di S.Caterina da Siena, vergine domenicana, Dottore della Chiesa, Patrona d'Italia, e Compatrona d'Europa

Il posto della B.Vergine Maria, nel piano della Redenzione

Tu, o Maria, sei divenuta un libro nel quale, oggi (festa dell'Annunciazione), viene scritta la nostra Regola. In Te è oggi scritta la Sapienza del Padre; in Te si manifesta oggi la dignità, la fortezza, la vera libertà dell'uomo!

Se io considero il grande Tuo consiglio, o Trinità eterna vedo che nella Tua Luce vedesti la dignità e la nobiltà dell'umana generazione. Per cui, come l'Amore ti costrinse a trarre l'Uomo da Te, così quel medesimo Amore Ti costrinse a ricomprarlo, essendo egli perduto.

Ben dimostrasTi che Tu amasti l'uomo prima che egli fosse, quando Tu lo volesti trarre da Te, solo per purissimo Amore; ma maggiore amore gli mostrasti, dando Te medesimo, rinchiudendoti oggi nel vile saccuccio della sua umanità. E che più gli potevi dare che Te medesimo? Veramente Tu gli potevi dire: "Che cosa avrei Io dovuto fare o potuto fare, che non l'abbia fatto?"

Così vedo, che ciò che la Sapienza Tua vide in quel grande ed eterno Consiglio, che fosse da fare per la salute dell'uomo, la Tua clemenza lo volle, e la potenza Tua oggi lo ha adempiuto!

Che modo trovasti, o Trinità eterna, perchè si adempisse la Tua Verità e facessi misericordia all'uomo, e fosse soddisfatta la giustizia Tua? Che rimedio ci hai dato? O si! Ecco il rimedio: Tu diponesti di darci il Verbo dell'Unigenito Tuo Figliuolo, e che pigliasse la massa della carne nostra che t'aveva offeso, affinchè abitando Egli la nostra umanità, fosse soddisfatta la Tua Giustizia, non in virtù dell'umanità, ma in virtù della deità unita in Essa; e così fu fatto, a Tuo piacere e fu adempiuta la verità tutta.

O Maria, io vedo questo Verbo dato a Te, essere in Te; e nondimeno non è separato dal Padre e dallo Spirito, così come la parola, che l'uomo ha nella mente che benchè sia proferita fuori e comunicata ad altri, non si parte però, nè è separata dal cuore. In queste cose si dimostra la dignità dell'uomo, per cui Dio ha operato tante e sì grandi cose.

In Te, o Maria, si dimostra la fortezza e la libertà dell'uomo; perchè dopo la deliberazione di tanto e sì grande consiglio, è stato mandato da Te l'Angelo ad annunciarti il mistero del Consiglio divino, e cercare e aspettare la Tua volontà; e non discese nel ventre Tuo il Figliuolo di Dio, prima che Tu consentissi la Tua volontà!

L'Onnipotenza divina aspettava alla porta della Tua volontà; Lui l'Altissimo aspettava che Tu Gli aprissi perchè voleva venire in Te; e giammai sarebbe entrato se Tu non Gli avessi aperto dicendo: "Ecco l'ancella del Signore, sia fatto in me secondo la tua parola".

La Deità eterna picchiava alla Tua porta, se Tu non Gli avessi aperto, Dio non si sarebbe Incarnato in Te. Vergognati anima mia! Vedendo che oggi Dio si è imparentato con te in Maria: oggi ti è dimostrato, o anima infedele, che benchè tu sia stata fatta senza Te (senza l'ausilio di Maria), non sarei salvata senza Te (attraverso Maria che ci ha dato il Redentore).

O Maria, dolcissimo amore mio, in Te è scritto il Verbo, dal quale noi abbiamo in dono e in eredità la Dottrina della Vita Vera ed eterna. Tu sei la tavola, che ci porge quella Dottrina.

_________________


Santa Caterina da Siena:

Pensieri scelti e annotati da P. Raimondo Sorgia O.P., Ed. Borla, Roma, 1979


La bontà di Dio permette ai demoni che molestino l´anima vostra per farci umiliare e riconoscere la sua bontà, e ricorrere dentro a lui nelle santissime piaghe sue, come il fanciullo ricorre alla madre. (Lettere 4, pensieri 12)

Sappi che il demonio non vorrebbe altro, se non che tu ti recassi solo a conoscimento delle miserie tue, senza altro condimento.

Ma (il conoscimento di sé) vuole essere condito col condimento della speranza nella misericordia di Dio. (Lettere 73, pensieri 158)

La malizia del demonio fa parere trave una paglia, e una parola che sia detta nel tempo delle battaglie, farà parere un coltello. (Lettere 83, pensieri 182)

Per la mia fragilità e per l´astuzia del demonio io sempre temo, pensando di poter essere ingannata, poiché io conosco e vedo che il demonio perdette la beatitudine ma non la sapienzia, dalla quale, come dissi, conosco che mi potrebbe ingannare. Ma io mi rivolgo poi ed appoggio all´arbore della santissima croce di Cristo crocifisso, ed ivi non dubito che i demoni non potranno contro di me. (Lettere 92, pensieri 193)

L´uomo che disordinatamente ama, porta la croce del demonio. Se egli acquista diletti, egli li acquista con pena; e avendoli, li tiene con fadiga, per timore di non perderli; e se egli li perde, ne è crucciato con grandissima impazienzia; se, infine, non li può avere, ha pena perché li vorrebbe. (Lettere 96, pensieri 195)

Il demonio fugge dall´anima in carità, come la mosca dalla pignatta che bolle! (Lettere 129, pensieri 243)

A una pubblica peccatrice, residente a Perugia

Io piango e mi dolgo, figliola mia, che tu, creata e immagine e similitudine di Dio, ricomperata dal prezioso sangue suo, non ragguardi la tua dignità, né il grande prezzo che fu pagato per te. Fatta sei schiava del peccato; preso hai per signore il demonio: e a lui servi il di e la notte. (Lettere 276, pensieri 389, a lei si referiscono anche i pensieri 390 – 395)

Non voler essere più membro del diavolo ché, col laccio suo, ti sei posta a pigliare le creature. Non basta assai il male che tu fai per te; pénsati di quanti sei cagione tu di fare andare all´inferno! Non dico più. Ama Cristo crocifisso, e pensa che tu devi morire e non sai quando. Permani nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesú dolce, Gesú amore. Maria dolce madre. (Lettere 276, pensieri 395)

Il demonio non vorrebbe altro, se non farci cadere in disperazione. (Lettere 287, pensieri 413)

Orsú dunque con l´arme! e sconfiggiamo il demonio con la eterna volontà sua (perversa sete di male); e col pensiero cacciamo il pensiero, cioè con pensieri di Dio cacciamo quelli del diavolo. (Lettere 335, pensieri 502)

Sia lodato Gesù Cristo (inviatomi da Gino)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 1.867
Sesso: Femminile
13/02/2009 09:03

Vorrei condividervi una fra le tnte Lettere di S.Caterina da Siena a favore dell'unità.......meditiamo sulle parole che userà per convincere Papa Gregorio XI, intorno al 1375, a NON risparmiarsi per la PACE...... Wink

< Così vi prego e dico, dolce babbo mio, dalla parte di Cristo Crocifisso, che facciate voi; cioè che voi con benignità e pazienzia, e santa umiltà e mansuetudine, vinciate la malizia e la superbia dè i figliuoli vostri, affidativi dalla santa Provvidenzia nel Gregge, i quali però sono stati ribelli a voi, padre, e alla santa Chiesa di Cristo.
Sapete che col demonio non si scaccia il demonio; ma che con la virtù si caccerà.

Poniamo che abbiate ricevute grandissime ingiurie, avendovi fatto vituperio e toltovi il vostro; nondimeno, padre, io vi prego che non ragguardiate alle loro malizie, ma alla vostra benignità donatavi da Cristo; e non lassate però di sacrificarvi per la nostra salute.
La salute dei ribelli sarà questa: che voi torniate a pace con loro!
Perchè il figliuolo che fa guerra al padre, mentre che persiste, egli stesso si priverà della santa eredità.

Oimè, babbo mio dolce, Pace, v'imploro Pace, per l'amor di Dio, acciò che tanti figliuoli non perdano l'eredità della vita eterna che il Cristo distribuisce nella santa Sua Chiesa, e che per riscatto non risparmiò di dare se stesso.

Voi sapete che Dio ha posto nelle vostre mani il dare, il tollere questa eredità, a secondo del discernimento vostro e di tutti i santi vescovi della successione Apostolica.
Ma voi tenete le chiavi; e a chi voi aprite si troverà aperto; e a chi voi serrate resterà serrato.
Così disse lo dolce e buon Gesù a Pietro.
Però abbiate ad imparare dal vero ed unico Capo che è Pastore della Chiesa, che ci disse; imparate da Me che sono mite ed umile di cuore!
Mio dolce vicario di Cristo, è giunto il tempo di dare la vita per le pecorelle che sono uscite fuori dal gregge.

Convienvole dunque andarle a cercare, e riacquistare con la pazienzia, le pecore inermi ma fuori dell'ovile; ma anche con le armi, se non ascoltano la Pace, per gli infedeli che vogliano rubare con vili armi il gregge già posto al sicuro, rizzando il confalone della santissima Croce che è stato fin troppo calpestato; non conviene più dormire; ma destarsi, siate virili per difendere la Croce calpestata, perchè Gesù ci disse: se vi vergognerete di me, anch'io m'avvergognerò di voi!

(apro un inciso! queste parole sembrano forti...oggi che si parla tanto di pace..ma Caterina da Siena è ONESTA fino in fondo.....per guerra si rivolge a coloro che volutamente calpestavano la Croce portandola in odio...ma prima dice "se non ascoltano la Pace" quindi suggerisce al Papa prima l'intermediazione....soltanto dopo poichè la situazione del suo tempo era drammatica e tale era la cultura di quel tempo, parla allora di armi..PER DIFENDERE..e tuttavia, dopo, ritorna a parlare di armi spirituali....) Wink

Ma spero sempre nella Bontà di Dio, che riacquistarete gl'infedeli in armi, ponendo ad essi per primo il seme della Carità e con ogni virtù del santo Vangelo conquisterete e correggetere le malizie dè i cristiani che pensano invano di trovare fuori dell'ovile della santa Chiesa un altra Chiesa, perciocchè Cristo disse: vi è una Chiesa sola!

Fiate in modo che tutti corrano all'odore della santa Croce, cominciate voi e i vescovi tutti, e i più ribelli faranno ritorno all'ovile!
Pace, pace, pace, pace, babbo mio dolce, non più guerra, fate tacere questi rumori che assordono l'anima, e diventano l'eco del demonio, Pace, Pace, implorate da tutti i vescovi a voi umilmente sottomessi; che tutte le membra vibrino e soffrano e piangano per i figli che si sono allontanati.

Non più guerra, ma destiamoci, andiamo sopra lo nemico e portiamo quale arma la santissima Croce, usando per coltello la santa Parola di Dio.
Oimè, santo padre, date da mangiare agli affamati, chè non di solo nutrimento umano che diventa escremento vivrà l'uomo, ma da ogni parola che esce dalla bocca di Dio, e dal cibo eterno della Santa Carne e prezioso Sangue del Suo Figlio; i vostri servi sono affamati e aspettano voi con ardentissimo desiderio.

Confortatevi, babbo mio dolce, e non prendete troppa amaritudine ricordandovi come al Cristo venne dato il fiele per bevanda, vorreste voi e i tutti i vescovi e tutto il clero essere da meno? Vorreste bere forse una bevanda più dolce? Che mai sia, sarebbe la vostra condanna, ma non della santa Chiesa perciò che Gesù disse: e le porte degli inferi non prevarranno! Ma su di noi si, esse possono ingollarci!

Questa amarutidine sia a voi di conforto, gloriatevi del vituperio che assorbiamo per salvare la santa Chiesa e il Nome santo di Dio.
Confortatevi per speranza, che Dio vi provvederà ogni cosa, a suo tempo provvederà ad ogni nostra necessità e bisogno, perciocchè il divino Maestro ci disse per ammaestramento nostro: ad ogni giorno basta la sua pena.
Per Cristo Gesù Dolce, Gesù Amore! >


Domenico Di Giacomo Di Pace (Domenico Beccafumi):
_-Santa Caterina da Siena che Riceve le "stimmate" - 1514-1515-_
                                                 

_________________



Penso che sia interessante conoscere, attraverso gli scritti (per esempio) di S.Caterina da Siena...come il problema della Riforma era fortemente sentito dalla senese.....la quale, in un altra lettera indirizzata sempre a Gregorio XI, che invita ad essere arbitro della vera Pace nell'Europa travagliata, consiglia anche di...DEPORRE IL POTERE TEMPORALE...se questo danneggiava in qualche modo quello spirituale..... Wink

Leggiamo:

< Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Santissimo e reverendo Padre in Cristo dolce Gesù; la vostra indegna figliuola Caterina, serva e schiava dè i servi di Gesù Cristo, scrive alla Vostra santitate nel prezioso Sangue di Lui, con ardente desiderio di vedervi giunto alla Pace, pacificato, voi e li figliuoli con voi. La quale Pace Dio vi chiede, e vuole che ne facciate ciò che potete in primo luogo per favore delle anime di ogni luogo.

Oimè, babbo mio, non pare che voglia che noi attendiamo tanto alla signoria e sostianza temporale, che non si vegga quanta è la distruzione delle anime e del vituperio contro Dio? Questo potere seguita per la guerra; ma Dio vuole che apriate l'occhio dell'intelletto sopra la bellezza dell'anima, e sopra il Sangue del Suo Figliuolo; del quale Sangue lavò per primo la faccia dell'anima vostra perchè fosse lavata la faccia dell'anime nostre; voi ne siete Ministro. V'invito dunque alla fame del cibo di tutte le anime!
Il tesoro della Chiesa è il Sangue di Cristo, d'inestimabile valore il Suo Corpo dato in cibo; tutto si è dato in prezzo per l'anima: perchè il tesoro di questo Sangue non è pagato per la forza temporale, ma per la salute dell'umana generazione!

Sicchè, poniamo che siate tenuto di conquistare e conservare il tesoro e la signoria delle città la quale la Chiesa ha perduto; perocchè maggiormente siete tenuto di riacquiestare le pecorelle che sono il tesoro più immenso della Chiesa; e troppo s'impoverisce queand'ella le perde!
Non che impoverisca in sè, perchè il Sangue di Cristo giammai diminuirebbe, ne finirebbe, ne andrebbe in altra Chiesa; ma perde il suo adornamento di gloria, il quale riceve dalle anime virtuose e obbedienti e sudditi a Lei.
Meglio dunque lassar andare l'oro delle cose temporali, che l'oro delle spirituali.

Perocchè so bene che non tutto dipende da voi, babbo mio dolce, voi fate tutto quello che si potrà fare; e fatto quanto dovevate, come ci ammaestra il Divin Maestro, diremo che siamo servi inutili, e sarete scusato davanti a Dio e agli uomini che verranno.

Usate, ve ne scongiuro, il bastone della Carità, il bastone della benignità, i bastoni dell'Amore e della Pace, anzichè ricambiare col bastone della guerra; e Dio vi ridarà a suo tempo d'esser riconosciuto spiritualmente e temporalmente quale siete, dolce vicario di Cristo in terra.
Restringendosi l'anima mia fra sè e Dio, con grande fame della salute nostra e della riformazione della santa Chiesa dai falsi preti, dai corrotti vescovi, imploro Dio e Dio a voi, di fare quanto più potrete per il bene del mondo: non pare che Dio manifesti altro rimedio, nè io veggo altro in Lui, che quello della PACE!

Pace dunque, Pace in Nome di Gesù Cristo Crocifisso e per l'Amore del Sangue Suo!

Non ragguardate all'ignoranzia, alla cecità, alla superbia dè i figliuoli corrotti, ignorate la loro prepotenzia, abbiate a rammentarvi che questa è la promessa del Divino Maestro, allorchè avvisò Pietro che il demonio avrebbe tentato ogni mezzo per corrompre, marcire, rubare pecore del Suo santo ovile che è la santa Chiesa, ma perocchè promise che il demonio mai avrebbe prevalso su di Essa, avete forse timore di essere passato al crogiolo? Non sia mai!

Soltando passando attraverso il crogiolo sarete quello che dovrete essere, il dolce vicario di Cristo in Terra!
Con la Pace inorridirete il demonio, che aprirà altre strade per corrompere e marcire, ma porterete la Pace nei cuori della divisione; Cristo penserà ad unirli.
Vedete dunque come con la Pace, caccerete il demonio!
Fate dunque tutto quello che è in vostro potere acciocchè non veniate ad agire secondo la volontà degli uomini, piuttosto secondo la volontà di Dio che altro non chiede, e per lo quale motivo vi ha posto a si tanto supremo vicariato.

Ma voi avete bisogno dell'aiuto di Gesù Cristo Crocifisso e con voi i vescovi che sono chiamati a consigliarvi, perocchè molti sono fra loro corrotti e neanco ferventi sacerdoti, liberatevi di costoro, ponete il vostro santo desiderio in Cristo Gesù , ripudiate i sollazzamenti del marciume della corruzione, abbiatelo a distinguere da questo: se non sapete soffrire, non siete degno!

Voi fate le veci del dolce Cristo Gesù, e come Lui dovete desiderare soltanto il bene delle anime, dovete bere il calice dell'amarezza, dovete farvi dare il fiele. Oh quanto sarà beata l'anima vostra e mia che io vegga voi essere cominciatore di tanto bene e della Pace, che alle vostre mani venerabili, quello che Dio permette per forza, si faccia soltanto per l'amore!

Questa è la sola strada, e con i pastori, i sacerdoti, tutto il popolo vero e virtuoso, e umili onesti servi di Dio; e si che ne troverete, ma solo se piacerà alla santità Vostra di cercarli!

Chè sono due le cose: che la Chiesa ha perduto il potere temporale per la guerra, ma ha ritrovato quello spirituale per la Pace, rammentate l'Apostolo Paolo, babbo mio dolce, senza le virtù, senza la carità, è sempre guerra, non solo fra i popoli, ma guerra aperta con Dio. I ribelli come possono capirlo se non possediamo in noi queste virtù? come se non operiamo la Pace?

Perdoniate alla mia presunzione, babbo mio dolce, ma è fuoco quel che mi divora l'anima per il bene di tutti e per la Pace, nè Dio mi consente di dormire se non vi faccia giungere al più presto questo servizio.
Umilmente v'addimando la vostra santa benedizione, in nome di Gesù dolce, Gesù Amore! >

       
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 1.867
Sesso: Femminile
28/04/2010 19:56

Meditazione sugli scritti della santa senese

Il sacerdote secondo Caterina


"Il sacerdozio ministeriale negli scritti di Santa Caterina da Siena" è il tema della meditazione che l'arcivescovo ordinario militare per l'Italia ha tenuto oggi, mercoledì 28, ai cappellani militari nella chiesa romana di Santa Caterina a Magnanapoli. Pubblichiamo ampi stralci dell'intervento.


di Vincenzo Pelvi

Voce chiara e potente, quella di Caterina da Siena, che per volontà di Dio risuona nella Chiesa e non finisce di stupire. In questo anno dedicato dal Santo Padre alla santificazione dei sacerdoti, che camminando per la via del Verbo, tolgono la morte e rendono la vita al mondo (cfr. Orazioni, XII, 167) sembra veramente provvidenziale riflettere sul sacerdozio ministeriale negli scritti di santa Caterina, pensando soprattutto al capitolo cxix del Dialogo. I sacerdoti necessitavano di una profonda e impegnativa riforma. È un'analisi veritiera, sostenuta da un grande amore per la gerarchia, per riscoprire la dignità del sacerdozio, anche dinanzi alle tentazioni del maligno e a situazioni di peccato.

Ella - nella sua vita come nella dottrina - non ha pensato che al Cristo, alla Chiesa e al Papa, ai sacerdoti, facendo di questo impegno il motivo centrale della sua esistenza.

Offrì, infatti, se stessa per la conversione dei ministri della Chiesa, sperimentando un calvario luminoso, un Getsemani di obbedienza alla verità, un calice di passione di cui inebriarsi. Nel romanzo storico su santa Caterina da Siena, l'autore Louis de Wohl, afferma che la santa, tormentata dal dolore, ogni giorno si trascinava a San Pietro per pregare, magra e sottile come un ostia bianca da trasformare nel corpo del Signore. Soleva inginocchiarsi davanti al mosaico di Giotto raffigurante la barca di Pietro, scossa dalla tempesta, con gli apostoli accovacciati per la paura e Cristo che camminava sulle onde verso di loro.

Caterina pregava per ore, chiedendo al Signore che ancora una volta venisse in aiuto della sua Chiesa. Era il tormento del suo corpo e della sua anima. Quante volte si era offerta per i peccati di tutta la Chiesa, immaginando che quel Cristo sulle acque prendesse la navicella con sopra l'umanità e se la mettesse sulle spalle e che lei si sbriciolasse sotto il peso sino a cadere inerme a terra.

Qualcuno aveva da sempre acceso in lei il fuoco dell'amore verso la Chiesa in un periodo in cui gli uomini di Chiesa erano coinvolti e travolti da ribellioni, ipocrisie, scambi politici e calcolo snervante a cui Caterina ricorda la parola del Vangelo:  "Cosa vale conquistare il mondo se l'uomo perde se stesso?". Illuminata da Dio, comprese in quali difficoltà si dibatteva il clero e che da quei mali ci si poteva guardare soprattutto con la preghiera, la penitenza, una vita virtuosa e un singolare e continuo disprezzo di sé. Caterina scelse di consumarsi nel dolore per le indegne condizioni della Chiesa e anche se a stento leggeva o scriveva ebbe una lucidità insostituibile nel parlare tanto che religiosi e prelati, maestri di spirito e teologi venivano illuminati dalla sapienza spirituale del suo animo.

Per lei, la Chiesa non è altro che Cristo (cfr. Lettera 171) al quale si consegna come vittima per il clero e per il Pontefice (cfr. Lettera 371). Al dolce Cristo in terra (cfr. Lettera 196), nelle cui mani è custodito il sangue - e per suo tramite in quelle dei sacerdoti - si deve sempre amore e obbedienza; e chi non obbedisce a questo Cristo terrestre, che è una sola cosa col Cristo celeste (cfr. Lettera 207) non partecipa al frutto del sangue del Figlio di Dio. Né Caterina tace su quanto necessita per riformare i costumi della Chiesa, prima di tutto tra i sacri pastori, che con insistenza ammonisce:  "Oimè, non più tacere. Gridate con cento migliaia di lingue. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto; la Sposa di Cristo è impallidita, gli è tolto il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè il sangue di Cristo" (Lettera 16).

Certo impressiona il tono libero, vigoroso, tagliente con cui vengono ammoniti preti, vescovi e cardinali.

I mali che Caterina denuncia con franchezza sono:  l'amor proprio dominante, l'insensibilità della coscienza, la lussuria, l'avarizia, la superbia, la cura di interessi materiali, l'usura, e persino l'abuso dei sacramenti per raggiungere scopi malvagi. Perciò, "occorre sradicare dal giardino della Chiesa le piante fradice sostituendole con piante novelle, fresche e olezzanti".

Era l'ideale supremo a cui aveva ispirato tutta la vita, spendendosi senza riserva per la Chiesa. Sarà lei stessa a testimoniarlo ai suoi figli spirituali sul letto di morte:  "Tenete per fermo, carissimi, che io ho dato la vita per la santa Chiesa" (beato Raimondo da Capua, Vita di Santa Caterina da Siena).
 
Il "desiderio" è certamente centrale nel Dialogo, nelle Lettere e nelle Orazioni. E se il desiderio orienta la vita delle creature nella verità della propria condizione, quanto più i sacerdoti, che vivono in Dio, sono i "cristi" del Padre (Orazioni xii, 179), colgono la realtà nella luce in cui Egli la vede, "hanno desiderio infinito, cioè sono uniti per affetto d'amore in me" (Dialogo, iii, 25) e devono essere come angeli, generosi, non avari e mai vendere la grazia dello Spirito per ambizione e brama di guadagno (cfr. Dialogo, cxiv, 405).

Se il clero è abitato dal fuoco del desiderio di Dio, la presenza nella storia diventa feconda della fecondità stessa di Dio. Nel "Traeste me da te" (Orazioni, i, 69) respira l'identità del sacerdozio ministeriale. Una assimilazione nell'essere che è conformità, perché Dio assimila le creature che non resistono alla sua attrazione, si manifesta nella storia come misericordia, le predilige e le rende feconde della vita nella quale sono vivificate.

Il sacerdote, "un altro te per amore" (Orazioni, xxi, 75), desidera ciò che Dio desidera, condividendo la sua volontà. È il ministrare, servire il disegno di Dio, che vuole che tutti giungano alla conoscenza della verità, manifesta nella Croce di Cristo. Perciò essi devono essere rispettati non per le loro qualità personali ma per la reverenza al Sangue di cui sono ministri, perché il Sangue redentore ha lo stesso valore sia che venga amministrato da un sacerdote santo che da un cattivo ministro. I sacerdoti hanno una dignità che supera quella dei puri spiriti:  "Allo stesso modo in cui essi esigono la limpidezza del calice in cui vanno a celebrare il sacrificio, così io esigo in loro purezza dei cuori, dell'anima e della mente. Voglio che il loro corpo, in quanto strumento dell'anima, conservi una perfetta purità" (Dialogo, cxiii, 385).

Non c'è nessuna bellezza sul volto della Chiesa che non sia un riverbero del fulgore del Risorto, "dove i gloriosi ministri, avendo ministrato il sole, ànno presa la condizione del Sole. Tutto è preso e derivato dal lume, cioè il corpo e il sangue de l'unigenito mio Figliolo, sole unito e non diviso. Così nella Chiesa ogni grandezza, ogni santità, ogni sanità è redenta; in conseguenza dell'amore del Signore Gesù che, senza pausa, rinnova l'umanità nel ricordamento del benefizio del Sangue" (Dialogo, cxix, 774).

Santificare gli uomini è opera propria di Dio, ma attraverso i suoi ministri santi. In che cosa consiste la santità sacerdotale se non in ciò per cui la mente applica se stessa e i suoi atti a Dio. Se amiamo veramente Dio, desideriamo conoscerlo di più e più lo conosciamo, più lo amiamo. In questo abbraccio fra volontà e intelletto, fra amore e conoscenza, fra carità e fede consiste la Verità. Caterina incoraggia i ministri del Sangue a essere immersi in questa Verità, perché da "cristi" siano una cosa sola, legati a Cristo, tirati dentro di lui.

Comprendiamo, così, l'attualità dell'ansia santificatrice di Caterina, desiderosa di condividere l'accostamento al Mistero per arricchire di bene il cuore dell'uomo per cui "dire tu" è "intendere Te". E, così, nel Sangue di Cristo crocifisso, Caterina balbetta l'abbraccio di Cristo che stringe a sé la Chiesa e i sacri ministri e li aiuta ad accostare quel pati divina, che fa crescere il senso dell'Eterno.


(©L'Osservatore Romano - 29 aprile 2010)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 1.867
Sesso: Femminile
09/03/2011 14:32

Ricordando quanto segue e di cliccarci su:

Canonizzazione di s. Caterina da Siena (clicca qui per il calendario)


vi offriamo alcune Lettere di santa Caterina  AI POLITICI DEL SUO TEMPO......


Tratte da: "Le Lettere di S. Caterina da Siena - ridotte a miglior lezione e in ordine nuovo disposte con proemio e note"
di Niccolò Tommaseo (G. Barbera, editore - 1860)

CCXXXV - Al Re di Francia

Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

   Carissimo Signore e padre in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava de' servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi osservatore de' santi e dolci comandamenti di Dio: considerando me, che in altro modo non potiamo partecipare il frutto del sangue dell'Agnello immacolato. Il quale Agnello dolce Gesù ci ha insegnata la via; e così disse egli: «Ego sum via, veritas, et vita». Egli è il dolcemaestro che ci ha insegnata la dottrina salendo in su la cattedra della santissima croce. Venerabile padre, che dottrina e che via egli vi dà? La via sua è questa: pene, obbrobri, vituperii, scherni e villanie; sostenere, con vera pazienza, fame e sete; satollato d'obbrobri, confitto e chiavellato in croce per onore del Padre, e salute nostra. Che con la pena e obbrobrio suo ha satisfatto alla colpa nostra e al nostro vituperio, nel quale era caduto l'uomo per lo peccato commesso. Egli ha restituite, e punite le nostre iniquità sopra il corpo suo; e hallo fatto solo per amore, e non per debito.

   Questo dolce Agnello, via nostra, ha spregiato il mondo con tutte le delizie e stato suo; e ha odiato il vizio, eamata la virtù. Voi, come figliuolo e servo fedele a Cristocrocifisso, seguitate le vestigie sua e la via la quale egliv'insegna; cioè, che ogni pena, tormento e tribolazione che Dio permette che il mondo vi faccia, portiate con vera pazienza. Perocchè la pazienza non è vinta, ma essa vince il mondo. Siate, siate amatore delle virtù, fondato in vera e santa giustizia, e spregiatore del vizio.
Tre cosevi prego singolari, per l'amore di Cristo crocifisso, che facciate nello stato vostro. La prima si è, che spregiate ilmondo, e voi medesimo, con tutti i difetti suoi; possedendo voi il reame vostro come cosa prestata a voi, e non vostra. Perocchè voi sapete bene, che nè vita nè sanità nè ricchezze nè onore nè stato nè signoria non è vostra. Che s'ella fusse vostra, voi la potreste possedere a vostro modo. Ma tal ora vuole essere l'uomo sano, ch'egli è infermo; o vivo, ch'egli è morto; o ricco, ch'egliè povero; o signore, ch'egli è fatto servo e vassallo. E tutto questo è perch'elle non sono sue; e non le può tenere se non quanto piace a Colui che gliel'ha prestate. Adunque bene è semplice colui che possiede l'altrui per suo. Drittamente egli è ladro, e degno della morte. E però prego voi, che, come savio faccia come buono dispensatore, possedendo come cose prestate a voi; fatto per lui suo dispensatore.

   L'altra cosa è, che voi manteniate la santa e vera giustizia; e non sia guasta nè per amore proprio di voi medesimo, nè per lusinghe, nè per veruno piacere d'uomo. E non tenete occhio, che i vostri offiziáli facciano ingiustizia per denari, tollendo la ragione a poverelli. Ma siatepadre de' poveri,siccome distributore di quello che Dio v'ha dato. E vogliate che i difetti che si truovano per lo reame vostro, siano puniti, e la virtù esaltata. Però tuttoquesto partiene alla divina Giustizia di fare.

   La terza cosa si è, d'osservare la dottrina che vi dà questo maestro in croce; che è quella cosa che più desidera l'anima mia di vedere in voi; ciò è l'amore e dilezione col prossimo vostro, col quale tanto tempo avete avuto guerra. Perocchè voi sapete bene, che senza questa radice dell'amore, l'arbore dell'anima vostra non farebbe frutto, ma seccherebbesi, non potendo trarre a se l'umore della Grazia, stando in odio. Oimè, carissimo padre, che la prima dolce Verità ve lo insegna, e lassa per comandamento, d'amare Dio sopra ogni cosa, e il prossimo come sè medesimo. Egli vi diè l'esemplo, pendendo in sul legno della santissima croce. Gridando i Giudei «Crucifige»; ed egli grida con voce umile e mansueta: «Padre, perdona a costoro che mi crocifiggono, che non sanno che si fare». Guardate la sua inestimabile carità; chè non tanto che egli perdoni, ma gli scusa dinanzi al Padre. Che esemplo e dottrina è questa; che il Giusto, che non ha in sè veleno di peccato, sostenga dall'ingiusto, per punire le nostre iniquità!

   Oh quanto si debbe vergognare l'uomo che sèguita la dottrina del dimonio e della sensualità, curandosi più d'acquistare ricchezze del mondo e di conservarle (chè tutte sono vane, e passano come vento), che dell'anima sua e del prossimo suo! Chè, stando in odio coi prossimo, ha odio con sè medesimo, perchè l'odio il priva della divina Carità. Bene è stolto e cieco, chè egli non vede che col coltello dell'odio del prossimo suo uccide sè medesimo.

   E però vi prego, e voglio, che seguitiate Cristo crocifisso, e siate amatore della salute del prossimo vostro; dimostrando di seguitare l'Agnello, che per fame dell'onore del padre e salute dell'anime, elesse la morte del corpo suo. Così fate voi, signor mio. Non curate di perdere della sustanzia del mondo; chè il perdere vi sarà guadagno, purchè potiate pacificare l'anima vostra col fratello vostro. Io mi maraviglio come voi non ci mettete eziandio, se fusse possibile, la vita, non tanto che le cosetemporali; considerando tanta distruzione dell'amme e de' corpi, quanta è stata; e quanti religiosi, donne e fanciulle sono state vituperate e cacciate per questa guerra. Non più, per l'amore di Cristo crocifisso! Non pensate voi, che se voi non fate quello che voi potete, di quanto male voi sete cagione? Male nei Cristiani, e male negl'infedeli. Perocchè la briga vostra ha impacciato e impaccia il misterio del santo passaggio. Che se non ne uscisse altro male che questo, mi pare che doviamo aspettare il divino giudicio.

Io vi prego che siate così più operatore di tanto male, e impacciatore di tanto bene, quanto è la recuperazione della Terra Santa, e di quell'anime tapinelle che non participano il sangue del Figliuolo di Dio. Della qual cosa vi dovereste vergognare, voi, e li altri signori cristiani; chè grande confusione è questa dinanzi agli uomini, e abominazione dinanzi a Dio, che si faccia la guerra sopra il fratello, e lascisi stare il nimico; e vogliasi tôrre l'altrui, e non racquistare il suo. Non più tanta stoltizia e cecità! Io vi dico, da parte di Cristo crocifisso, che non indugiate più a far questa pace. Fate la pace,e tutta la guerra mandate sopra gl'infedeli.

Aiutate a favoreggiare, e a levar su l'insegna della santissima croce; la quale Dio vi richiederà, a voi e agli altri, nell'ultima estremità della morte, di tanta negligenzia e ignoranzia, quanta ci si è commessa, e commette tutto dì. Non dormite più (per l'amore di Cristo crocifisso, e per la vostra utilità!), questo poco del tempo che ci è rimaso; perocchè il tempo è breve, e dovete morire, e non sapete quando. Cresca in voi un fuoco di santo desiderio a seguitare questa santa croce, e pacificarvi col prossimo vostro. E per questo modo seguiterete la via e la dottrina dell'Agnello svenato,derelitto in croce; e osserverete i comandamenti. La via seguiterete, portando con pazienzia le ingiurie che vi sono state fatte; la dottrina, in rinconciliarvi col prossimo; e l'amor di Dio, manifestandolo con seguitare la santissima croce nel santo e dolce passaggio. Nel quale mi pare che il vostro fratello missere lo duca d'Angiò per l'amore di Cristo, vuole prendere a faticarsi in questa santa operazione. Sarebbe da farsi coscienzia se per voi rimanesse tanto dolce e santo misterio. Or in questo modo seguiterete le vestigie di Cristo crocifisso, adempirete la volontà di Dio e mia, e i comandamenti suoi; chè vi dissi ch'io desiderava di vedervi osservatore de' comandamenti santi di Dio.
Non dico più. Perdonate alla mia presunzione. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce. Gesù amore.

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 1.867
Sesso: Femminile
24/04/2012 12:28

Santa Caterina da Siena passione fuoco e amore

Dal film Io Caterina vi offriamo un pezzo davvero indimenticabile e di grande attualità: se sarete ciò che dovrete essere metterete fuoco in tutta l'Italia!
Amore, Sangue Divino, Croce, Maria Santissima, il libro nel quale è scritta la nostra regola. Ascoltiamo la nostra amata Patrona d'Italia.

www.gloria.tv/?media=282358



così dice Benedetto XVI all'Udienza generale del 24.11.2010:
Caterina soffrì tanto, come molti Santi. Qualcuno pensò addirittura che si dovesse diffidare di lei al punto che, nel 1374, sei anni prima della morte, il capitolo generale dei Domenicani la convocò a Firenze per interrogarla. Le misero accanto un frate dotto ed umile, Raimondo da Capua, futuro Maestro Generale dell’Ordine. Divenuto suo confessore e anche suo “figlio spirituale”, scrisse una prima biografia completa della Santa. Fu canonizzata nel 1461.

Movimento Domenicano del Rosario
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org


[SM=g1740717]

[SM=g1740738]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:06. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com