Mi ha sempre colpito la storia di Ipazia, di cui s'è occupato tra gli altri il poeta
Mario Luzi, poi anche Umberto Eco, e perfino il mio defunto amico Hugo Pratt.
Conoscere l'esistenza di Ipazia, vissuta circa 1600 anni orsono, significa ammirare
lo spirito libero, pagano, di una martire del proprio pensiero, che desiderava porre
(tra l'altro) la "consolazione della Filosofia" al posto del solito potere grossolano -
in Alessandria d'Egitto. Il vescovo Cirillo, che poi fu fatto perfino santo!, la fece
uccidere da un gruppo di fanatici "cristiani"; il corpo della giovane donna fu
smembrato e bruciati i resti, con l'intento di distruggere ogni traccia di lei:
naturalmente quei nemici della Vita non sono riusciti nel loro bieco intento,
poiché ancora oggi parliamo di Ipazia e ne siamo dei fieri fan..
(albertgiulin)
[Modificato da albert314 16/01/2009 22:33]