Non così presto nel formulare giudizi...
Prima di dare un giudizio così frettoloso e un tantino superficiale occorre ricordare innanzitutto, quando si ha a che fare con la Bibbia, di non cadere nell’errore di estrapolare parole, singoli versi o interi brani dal contesto in cui sono riportati. Nello specifico, bisogna ricordare che poco prima – esattamente, in
Lc. 12 ,56-57 – Gesù aveva rimproverato la folla che lo seguiva di saper leggere i segni della terra e del cielo, ma non i
segni del tempo; del tempo in cui il Figlio di Dio era presente fra i suoi e per questo motivo Gesù li aveva bollati come degli ipocriti! Col brano in questione, Gesù vuole invitarci a rivedere il nostro modo di giudicare le cose e ci indica lo strumento grazie al quale possiamo leggere i segni della presenza di Dio nei piccoli e grandi eventi della nostra vita: questo strumento è la
conversione del cuore; occorre cambiare i propri parametri di giudizio; occorre, cioè,
convertirsi. A tale proposito Gesù prende spunto da due fatti di cronaca che gli sono stati riferiti per sfatare e respingere una credenza popolare, molto diffusa a quel tempo...e ancora in voga al giorno d’oggi, secondo la quale una qualsiasi disgrazia che colpisca una persona è da considerarsi un castigo voluto da Dio per un peccato – o più di uno - che questa deve scontare. Oggi, si aggiunge anche una visione volgarmente fatalista (così ha voluto il Signore!) o di ineluttabilità dell’evento tragico (così dovevano andare la cose!). In ogni caso simili comportamenti sono sempre un tentativo di chiamarsi fuori da ogni accusa di responsabilità dell’accadimento di tali eventi e di infilarci inesorabilmente il Padreterno!!!!
Gesù, invece, invita i suoi ascoltatori (e noi) a lasciarsi coinvolgere in prima persona da ciò che è accaduto sotto i loro occhi; di non credersi migliori di coloro che hanno trovato una tragica fine solo perché si è ancora in vita; di sentirsi responsabili di tali morti causati dal loro agire, dai loro pensieri, dalle loro parole, dalle loro omissioni che sono state certamente parte in causa di tali eventi. Questa loro presunzione di essere i migliori rischia di farli
“perire” (non tanto fisicamente, quanto spiritualmente) agli occhi di Dio e la responsabilità non sarà di quest’ultimo, ma del loro stesso comportamento se non si convertiranno, se non si ha la volontà di cambiare, di essere diversi, di compiere azioni di vita e non di morte. In definitiva, quello di Gesù è un invito a leggervi un appello di Dio per trasformare il proprio cuore senza nascondere le tragiche, paurose conseguenze ineluttabili se si persiste nelle proprie vecchie azioni. Invitare qualcuno a smettere di fumare altrimenti rischia di contrarre il cancro e morire non significa, certo, volere che ciò avvenga! Solamente, si mettono in luce le inevitabili e tragiche conseguenze nel persistere di tale azione. Né è giusto sminuire tali conseguenze (non si può affermare - in definitiva - che forse, col beneficio del dubbio, considerando il calcolo delle probabilità, tenuto conto delle statistiche si potrebbe in definitiva ritenere molto remota la probabilità di avere il cancro e morire).
Un fraterno saluto.
Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 13/01/2009 17:09]