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gli animali e l'uomo potrebbero essersi evoluti anche grazie ai batteri

Ultimo Aggiornamento: 18/11/2008 09:40
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Sesso: Femminile
18/11/2008 09:40
 
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Due studi diversi hanno stabilito l'importanza dei microrganismi nella vita e forse nell'evoluzione dei mammiferi

Un gruppo scienziati sostiene che il segreto dell'evoluzione dell'uomo e degli animali potrebbero essere i batteri.
Grazie allo studio portato avanti da due team diversi di ricercatori si è scoperto che i batteri, che vivono nell'organismo o sul corpo degli animali (come quelli che permettono al bestiame di digerire l'erba) potrebbero aver aiutato la loro sopravvivenza e la loro evoluzione.
Gli scienziati di entrambi i gruppi, per il loro studio, hanno esaminato il DNA dei batteri e sono giunti alla conclusione che i microbi si sono evoluti insieme a noi e si ipotizza che gli animali che sono stati in grado di usare al meglio i propri batteri, si siano evoluti maggiormente.
Julie Segre del National Human Genome Research Institute, insieme al suo gruppo, ha individuato più di 130 diverse specie di batteri della pelle che finora non si sapeva che abitassero nella cute.
In un altro studio, Jeffrey Gordon della Washington University di Saint Louis e i colleghi, hanno analizzato gli escrementi di 60 specie diverse di mammiferi scoprendo che carnivori, erbivori o onnivori hanno ognuno il proprio particolare corredo di batteri intestinali.

E lo stesso vale per l'uomo. Secondo gli autori dello studio, la capacità dei vari mammiferi di acquisire nuovi batteri da utilizzare nel proprio processo digestivo potrebbe aver aiutato molte specie diverse ad evolversi: “Questo potrebbe aver contribuito al formidabile successo dei mammiferi e in particolare degli erbivori”. Infatti, il team di Gordon ha potuto osservare che gli erbivori sono i mammiferi che presentano il maggior numero di specie batteriche nel loro intestino e questo è dovuto alla difficoltà di digerire la cellulosa delle piante. Gli animali carnivori invece sono quelli che ne hanno meno, tra i due estremi vi sono gli onnivori.
Negli uomini, invece, chi consuma carne e i vegetariani hanno una popolazione batterica intestinale simile.
Articoli su questi studi sono stati pubblicati su Science e su Genome Research.

Redazione MolecularLab.it (27/05/2008)



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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