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In Sogno....

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2008 20:03
03/11/2008 20:03
 
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In Sogno....



Cielo limpido e terso quest'oggi con il Sole che capeggia sulle vette desertiche del Sacro Egitto.
Un luogo di pace e calma ove si può decantare la bellezza della Natura.
Un falco, padrone incontrastato dell'azzurro, danza leggero nella sua imponenza di abile predatore e acuto osservatore.
Lui é il solo testimone di quanto accade tra la polvere.

Di colpo, un boato proviene dalle fondamenta della terra e il cielo si tinge di sangue.
Un rombo acuto fa tremare tutt'attorno, mentre uomini valorosi sguainano spade lucenti dal fodero e le innalzano con la punta verso il cielo.
Ecco, la battaglia ha inizio.
Il falco non vola più leggiadro, ma compie cerchi nel cielo con elegante nervosismo, palpabile anche a distanza tra cielo e terra.
Lui sa... lui vede tutto e osserva scrupoloso ciò che accade ove occhio umano non si posa.
Minaccioso e cupo diviene il letto d'ombra che avvolge la città. Segno di presagio, di sventura e di malvagità. Grida disperate si odono nella notte. Grida di uomini che combattono e compiono una carneficina in onore delle proprie leggi.
Un nome viene invocato sino al cielo. Il nome di un uomo che, solo, può compiere eroiche imprese.
Poi... un sordo silenzio avvolge ogni cosa, mentre sorge una nuova alba all'orizzonte.

E infine appare, con la coda tra le gambe e le fauci bene in vista, un lupo dal pelo arruffato e una ferita al fianco che zampilla sangue.
Il cuore di colei che osserva quella bestia umana prova un sussulto. Si avvicina lentamente tendendo una mano verso di lui affinché comprenda che vuole solo aiutarlo.
Il lupo indietreggia e, con ferocia, mostra i denti aguzzi ai lati della bocca, in un ringhio di sfida. Lui non conosce la bontà umana, solo la natura selvatica contro cui talvolta deve difendersi. Ma l'amore non prova paura... e lei si avvicina ancora, senza avvertire timore, desiderosa di poterlo aiutare. Infine si china e, con la mano sempre protesa in avanti, attende che il lupo prenda fiducia e si avvicini.
Passano lunghi istanti mediante i quali gli occhi si studiano, impavidi e fermi nelle loro convinzioni. E quell'animale ferito e stanco si accascia al suolo sfinito, dichiarando la resa.
La donna si alza e gli va incontro, carezzando il suo pelo ruvido, inzaccherato e sporco, ma che lei trova bellissimo e gli sussurra parole di conforto. Lui non si ribella, anzi, chiude gli occhi ed emette dei guaiti di sofferenza, mentre il respiro si riempie d'affanno.
Dolce la donna che non si perde d'animo. Sebbene l'animale non sia tra i più leggeri, si porta dietro la sua schiena e fa passare sotto le braccia, issandolo con fatica per poi stringerlo forte al petto.
Si prenderà cura di lui ora e lo amerà, come una donna che ha vissuto sola per tutta la vita sa riservare amore a un lupo solitario.


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D'un tratto, però, i miei occhi si aprono e sento le guance bagnate e calde. Porto una mano al viso e i polpastrelli delle mie dita sottili sfiorano la pelle in una carezza. Sto piangendo. E ciò che è accaduto non era che un sogno. Un'agonia che si è impadronita del mio cuore e che non si placherà fino al giorno in cui quel lupo non farà ritorno nella sua dimora. E capirà che egli non è più solo.





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