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precari ata

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2011 12:35
17/10/2008 13:23
 
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fla
[Non Registrato]
ata "incastrati"
mi permetto di scrivere. sono un'assisetente amministrativo (ata) che lavora nella provincia di venezia, è inutile dire che come tanti altri miei colleghi sono sprofondata nello sconforto, stiamo assistendo allo sfascio totale della scuola e purtroppo, ancorchè dimenticati vi facciamo parte. a parte gli insulti dei signori ministri rivolti a chi lavora per migliorare un servizio pubblico di estrema importanza (almeno è così che la maggior parte di noi considera la scuola:ç una risorsa per le future generazioni) la cosa che piùmi fa paura è la totale impotenza che abbiamo nei confronti di un governo che seppur eletto dal popolo se ne strafega di quest'ultimo. voglio porre allla sua attenzione il mio caso (1 dei tanti): è da 8 anni che sono andata via dalla mia amata sicilia nella speranza di potervi 1 giorno ritornare con 1 lavoro e adesso mi trovo letteralmente incastrata qui al nord senza avere alcuna possibilità nè di cambiare provincia, perche per noi personale ata inseriti in graduatoria permanente è vietato il cambio di provincia - ogni anno aggiorno il punteggio in graduatoria, ma l'aggiornamento si fa nella stessa provincia in cui si è inseriti- (ma il sig. bossi non ha afermato di temere che i terroni invadano la padania? forse si riferiva solo ai docenti? e quelli come me che l'hanno già invasa possono andare via per liberargliela?), nè di sperare l'immissione in ruolo (ancorchè sono in ottima posizione in grad. permanente -n.31- graduatoria dalla quale si attinge per le assunzioni a tempo indeterminato) e quindi 1 trasferimento in sicilia, vista la dichiarazione del sig. berlusconi sul blocco delle assunzioni(tra l'altro neanche questa molto chiara perchè non è stato specificato l'arco temporale di durata del blocco). a questo punto mi chiedo cosa posso fare: l'unica strada percorribile che mi permetta di tornare a casa è quella di licenziarmi, ma si forse non sarebbe poi così male buttare all'aria tuutobasterebbe soltanto non presentarsi alle convocazioni e quindi non accettare alcun incarico annuale, ma questo non si tradurrebbe anche per lo stato in uno spreco in termini di risorse e di costo (punto alquanto caro al governo in questi tempi) per formare un'altra persona? allora cos'altro posso fare appellarmi al buon cuore del sig.bossi così per analogia con la classe docente possa permettere ai terroni ata inseriti in grad. permanente di poter cambiare provincia?, naturalmente..solo verso il sud! oppure posso ancora appellarmi ai sigg. berlusconi, tremonti, gelmini in modo da chiedere di ascoltare la gente e ritirare i vari decreti sulla riorganizzazione della scuola e di conseguenza il ritiro del blocco delle assunzioni? oppure posso ancora chiedere ai sindacati perchè non vogliono fare cambiare provincia aglia ata, tema da me e da altri miei colleghi tanto dibattuto ( tutti i sindacati sono concordi nel ritenere che non è una cosa fattibile poichè non si potrebbe prevedere l'afflusso di gente verso il sud!!) senza prevedere dei meccanismi contorti quali la cancellazione dalla permanente (^ fascia) per retrocedere in 3^ fascia con conseguente perdita di lavoro per almeno 1 anno scolastico (tra vl'altro stando a quello che si dice non si aprirà più la 3^ fascia ata , qui8ndi ho pure sprecato quest'ultima possibilità). per favore non cestini la mia mail. la ringrazio per l'attenzione dedicatami.
05/09/2011 12:03
 
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Forti
[Non Registrato]
ATA
Un precario ATA (AA) come me, da 11 anni, non può fare altro che osservare quello che succede. Ma credete veramente che un governo simile ceda veramente ed ascolta le nostre richieste? Tutto studiato a tavolo, anche i nostri malcontenti.
Ma storicamente parlando, dove avete visto che un lavoratore abbia ottenuto il proprio diritto solo protestando con carta bollata e scioperi!? Siamo degli illusi , chi ci governa lo sa e ci tiene in scacco. Saluton
09/09/2011 12:35
 
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Registrato il: 21/06/2004
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Non ci permetteremmo mai di cestinare un post di un lavoratore disperato, come ben troppi al giorno d'oggi.
Come tu stessa dici, il problema che ti vede coinvolta, non è tuo personale, ma generale.
Sono enormi le responsabilità di questo Governo a cui ben poco importa della Scuola Pubblica, o meglio, vorrebbe proprio eliminarla.
Ma enormi sono anche le responsabilità pregresse di altri Governi, degli stessi Sindacati firmatari di Contratti e Accordi poco ragguardevoli della giustizia del lavoro nel mondo scuola, ma poco ragguardevoli della Scuola in generale, troppo intenti a mantenere potere e capacità di intrusione che non ad avere lungimiranza e creare le condizioni di una vera forza sindacale che tutelasse ora et semper i diritti di chi lavora in una struttura portante di uno Stato democratico e civile.
Essendo quindi un problema di scala generale, le risposte non possono essere che adeguate, cercando quindi di dare forza a sindacati come il Nostro e organizzazioni politiche che nei fatti dimostrino una vera attenzione per la scuola pubblica, e non solo un mezzo di conquista di elettori occasionali.
Poi citi Bossi e il suo esercito paramilitare : un vero e proprio esempio di eversione autorizzata.
Sai perché al nord ci sono più posti disponibili per la scuola? Perchè al sud si investe nella cultura e al nord si investe per le aziende. Un discorso che sarebbe da approfondire sociologicamente, fatto sta, che il ricco nord, ha ben pochi figli che investono il loro futuro nel mondo della cultura. Se fossimo come Bossi, potremmo utilizzare questo dato per attuare una strategia di razzismo in senso inverso, magari ricordando le differenze fra la Magna Grecia e le orde barbariche di cui Bossi è un degno rappresentante. Ma sappiamo che le persone sono tali e degne ovunque e, semmai, vi sono fenomeni da analizzare e comprendere, non ultimo il fatto che il personale Docente e amministrativo delle scuole italiane è per lo più composto da meridionali.
Una proposta che potrebbe essere utile ad affrontare la contingenza, potrebbe essere quella di istituire, affianco alle graduatorie provinciali, delle graduatorie uniche regionali e nazionali, in cui vi si possa inserire personale disposto al trasferimento in altra provincia in caso di soppressione di posto . Ma principalmente dobbiamo lottare persché si smetta col passo di gambero e si ridia dignità a ogni singolo territorio italiano, che ha diritto a una sede istituzionale scolastica, a organici che garantiscano servizio e rispetto per la dignità dei lavoratori, con criteri veramente basati sui principi di efficacia, efficienza ed economicità, principi millantati da governi e discutibili sigle sindacali, ma in realtà sottomessi a una logica di mercato suicida e all'interesse alla mortificazione della persona umana nel nostro Paese.
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