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[AMT] Incidenti e inconvenienti delle vetture

Ultimo Aggiornamento: 01/01/2020 09:09
01/07/2015 00:33
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Finchè per il centro operativo, l'acqua a 100 gradi non è preoccupante... (fra l'altro a giudicare dalle foto che ho visto sul sito di repubblica, mi sa che ha danneggiato anche qualche auto parcheggiata)
01/07/2015 07:09
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Secondo me avete una concezione sbagliata delle cose. Sull'autobus ci siete voi, loro sono seduti in un ufficio e spesso non sanno nulla di meccanica. Se un bus ha un'avaria grave che possa compromettere la sicurezza di persone e del mezzo stesso, PRIMA ci si ferma e poi si avvisa il centro operativo.
Conosco parecchi autisti che fanno in questo modo, in caso estremi rientrando direttamente in rimessa senza chiedere preventiva autorizzazione a nessuno (ma relazionando l'accaduto successivamente) e facendosi cambiare la vettura, e non hanno mai avuto problemi.
Certo, ci vuole un minimo di competenza meccanica per accorgersi e capire l'entità e il tipo di avaria (e qui la colpa è dell'azienda che non forma il personale)
[Modificato da da91c 01/07/2015 07:10]
01/07/2015 07:24
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01/07/2015 08:24
Da91c, riguardo al "sull'autobus ci siete voi" è ovvio essendo un servizio pubblico, ma non è che dobbiamo stare noi affianco all'autista per controllargli gli indicatori di temperatura e le spie per nel caso intervenire noi a sistemare il problema, dovrebbero mettere gente più preparata nella centrale operativa e mettere nel regolamento aziendale che in caso di un malfunzionamento o qualsiasi cosa che possa compromettere la pubblica sicurezza si debba fermare la vettura e contattare immediatamente il centro operativo.
p.s.: dubito che su quel mezzo funzionassero gli indicatori visto che non funzionano sulle 39xx che senza dubbio sono più moderne, e pure sulle 38xx e sui bredoni...
01/07/2015 08:38
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non funzionano da nessuna parte perche secondo loro non serve e quindi e` questo in piccola parte e` il famoso taglio alla manutenzione
01/07/2015 08:43
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Re:
TheSim656, 30.06.2015 22:47:


Per quando riguarda la 3906, è già stata demolita


si demolita con molti pezzi che si potevano recuperare con i vari pezzi della carrozzeria anteriore il volante che era messo perfetttamente bene come anche la pulsantiera porte e i vari pezzi del cruscotto. A gavette le vetture quando le demolisco non le smontano praticamente come anche la 9091 e la 9116,invece a cornigliano le tolgono almeno dei pezzi di carrozzeria gli interni pienamente.
01/07/2015 09:21
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Re:
86xx, 01/07/2015 08:24:

Da91c, riguardo al "sull'autobus ci siete voi" è ovvio essendo un servizio pubblico, ma non è che dobbiamo stare noi affianco all'autista per controllargli gli indicatori di temperatura e le spie per nel caso intervenire noi a sistemare il problema, ...




Mi riferivo naturalmente agli autisti e non agli utenti (Cettolaqualunque lavora in AMT).

Riguardo il regolamento aziendale, do per scontato che già ora, e da sempre, preveda di fermarsi nel caso si rischino danni a persone o cose

Non sono d'accordo sul fatto che spetti al centro operativo la prima parola riguardo la gestione delle emergenze: teniamo presente che ci sono fasce orarie e spesso intere giornate in cui c'è un solo addetto a dover gestire centinaia di bus; in casi del genere succede che gli autisti attendano anche ore prima di riuscire a comunicare telefonicamente, oppure non vengono proprio più richiamati...

[Modificato da da91c 01/07/2015 09:43]
01/07/2015 12:37
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Difficile dare giudizi sull'accaduto non conoscendo i dettagli.
Quello che non mi sento affatto di condividere è che la colpa sia dell'età del veicolo.
Ma stiamo scherzando? Se un mezzo viene manutenuto correttamente e non semplicemente messo in condizione di lasciare la rimessa alla bella e meglio, funziona benissimo: quello che cambia è il costo, perché, come per la macchina di ognuno di noi, più passano gli anni, più le riparazioni si fanno frequenti.

E veniamo al dunque, con qualche congettura.

1) Il mezzo aveva le segnalazioni di sovratemperatura funzionanti? Se no è colpa della manutenzione, se sì dell'autista che le ha ignorate. Di fronte ad un problema che può essere potenzialmente pericoloso, non è certo il controllore dal centro che ti deve dire cosa fare, ma sei tu che guidi. E mi pare che, visti i precedenti di mezzi andati a fuoco, le premesse per un arresto del mezzo per verificare meglio che cosa stesse succedendo là dietro ci fossero..

2) Io accetto che il mezzo possa essere andato in sovratemperatura per un impego troppo oneroso; ma andare in sovratemperatura, anche se non segnalato sul cruscotto, implica che il circuito di raffreddamento sia il primo a bollire, con la solita nuvola di vapore; ma, come noto, l'acqua, pure con il glicole dentro, non brucia.

3) Quello che brucia è invece l'olio o il gasolio: e allora si tratta di capire se ci sia stata rottura o allentamento di un raccordo con relativo spruzzo sugli scarichi roventi, oppure l'elevata temperatura del vano motore abbia innescato un principio di incendio su qualche parte unta di olio o gasolio nebulizzato. A me capita con una certa frequenza, salendo su diverse vetture nella parte posteriore, di sentire un vago odore di olio bruciato filtrare all'interno. Vuol dire che il vano motore è sporco di olio o peggio gasolio.

Come vedete, giratela come vi pare ma l'età del mezzo c'entra per dire che richiede troppa manutenzione, ma nulla avrebbe provocato se la componente umana (autista e/o manutentori) si fosse comportata secondo procedure più consone alla sicurezza.
Se poi vogliamo dire che ci sono seri motivi organizzativi e strutturali perché in questa azienda ciò non avviene, posso essere d'accordo.
01/07/2015 19:20
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Noi dobbiamo seguire i regolamenti aziendali secondo l'azienda, la legge secondo i giudici. E le due cose cozzano. Chiusa parentesi.

Funziona così: il ripetitore avarie (se funziona) lampeggia, l'autista allora controlla le spie e i manometri (se funzionano).
Se la temperatura è a rischio, bisogna subito segnalare la cosa al centro che 9 volte su 10 dà la risposta che ho scritto nell'altro messaggio. Indipendentemente da loro, allora, l'autista si regola di conseguenza, considerando anche se il bus rischia di bloccare il traffico, ad esempio.

Non so come sono andate le cose sulla 4817, può essere che l'incendio sia stato provocato da gocce d'olio cadute sul motore (questo è uno dei motivi principali degli incendi degli Alè).

Piccola nota di colore. La 4817 è una di quelle vetture bocciate più volte alla revisione, e non per motivi banali come aveva dichiarato qualche tempo fa l'azienda, il guaio è che nonostante tutto continuano a girare.
01/07/2015 19:43
Re:
cettolaqualunque75, 01/07/2015 19:20:

Noi dobbiamo seguire i regolamenti aziendali secondo l'azienda, la legge secondo i giudici. E le due cose cozzano. Chiusa parentesi.

Funziona così: il ripetitore avarie (se funziona) lampeggia, l'autista allora controlla le spie e i manometri (se funzionano).
Se la temperatura è a rischio, bisogna subito segnalare la cosa al centro che 9 volte su 10 dà la risposta che ho scritto nell'altro messaggio. Indipendentemente da loro, allora, l'autista si regola di conseguenza, considerando anche se il bus rischia di bloccare il traffico, ad esempio.

Non so come sono andate le cose sulla 4817, può essere che l'incendio sia stato provocato da gocce d'olio cadute sul motore (questo è uno dei motivi principali degli incendi degli Alè).

Piccola nota di colore. La 4817 è una di quelle vetture bocciate più volte alla revisione, e non per motivi banali come aveva dichiarato qualche tempo fa l'azienda, il guaio è che nonostante tutto continuano a girare.



Non vorrei errare, e sicuramente tu puoi dirmi se vado giusto, ma nelle targhette nel vano autista che indica la procedura di avviamento mi pare di aver letto una voce che dice di disattivare il ripetitore allarmi.
e comunque i mezzi dove funzionano gli indicatori sono veramente pochi, sulle 39,38,43 e bredoni sono piantate e sulle 53 spesso e volentieri l'ago dei qudranti rimbalza dal livello massimo al minimo in continuazione... [SM=g27992]

Comunque l'età di un mezzo, come già qualcuno ha detto, non conta tanto se la manutenzione è ben fatta
[Modificato da 86xx 01/07/2015 19:44]
01/07/2015 19:45
Poi segnalo la 8860 scarrozzata in rimessa dalla vacca
01/07/2015 19:48
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Disattivare il ripetitore allarmi?????
01/07/2015 20:57
Mi sembra di aver letto così... ma può darsi che io mi sbagli
01/07/2015 21:32
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L'episodio di ieri che ha visto andare a fuoco la vettura 4817 è ancora una volta frutto della scellerata, per non dire vergognosa, gestione del parco mezzi operata da AMT negli ultimi anni.
Ogni 2-3 mesi puntualmente siamo qui a ripeterci più o meno sempre le stesse cose in occasione di questi eventi sempre più frequenti e che per autentica fortuna finora non hanno causato guai seri alle persone o alle cose, a parte ovviamente la perdita della vettura.
Poco più di un anno fa, mese più mese meno non ricordo, come Associazione Metrogenova abbiamo pubblicato un editoriale in occasione dell'ultimo incendio di 52 sul 381 lodando da una parte l'operato dell'autista, ma soprattutto denunciando uno stato quasi di abbandono dell'intero parco mezzi sottoposto ormai ad una manutenzione approssimativa con l'unico obbiettivo di far uscire le vetture di rimessa pur di effettuare il servizio.
Secondo voi abbiamo avuto una reazione a questo editoriale? Andate a rileggerlo o leggerlo sul sito di Metrogenova se ancora non l'avete fatto e scoprirete come la realtà delle cose non è minimamente migliorata ma, purtroppo, addirittura peggiorata.
Forse si pensava che l'acquisto di 6 nuove 52 risolvesse magicamente tutti i problemi? Ma se il nostro Assessore non sa neanche quante vetture sono state acquistate, come possiamo pensare che ci sia un impegno serio e fattivo da parte di AMT per migliorare le condizioni di impiego delle vetture? Ormai dei problemi di AMT non se ne occupa più nessuno, si pensa solo a vivere alla giornata e probabilmente solo la dedizione e l'attenzione di pochi sta evitando situazioni ancora più incresciose.
La denuncia dello sfacelo in cui versa il parco mezzi di AMT, a cui aggiungerei anche una buona parte delle vetture della Metro, è come sparare sulla Croce Rossa, io vetture in condizioni peggiori le ho viste soltanto in India! Ma se persino quelle più nuove come i Solaris hanno tutte le fiancate rovinate, sporche e trasudano trascuratezza, quale futuro dobbiamo immaginare?
Se non si procederà al più presto con una rifondazione e una presa di coscienza seria e responsabile da parte di chi gestisce AMT e il Comune quale suo "cliente" credo che sarebbe meglio chiudere.
01/07/2015 21:54
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Concordo al 100% con Mario, con il quale da tempo stiamo facendo monitoraggio del parco mezzi e con il quale spesso, nella pausa pranzo, facciamo due passi osservando lo stato penoso dei bus.

Nessuno tiene una automobile per 18 o 26 anni se non per problemi economici, a meno di vetture storiche.
Amt non ha i soldi per comprare e quindi fa di necessità virtù, ma ha malamente deciso di tagliare sulla manutenzione anche se poi ha più volte buttato via soldi per riparare cadaveri che hanno girato solo un giorno.
Su vetture maggiorenni la manutenzione costa tantissimo quindi si fa il minimo per farle circolare. Molti indicatori sono rotti e quando gli autisti hanno fatto resistenza ad uscire, dopo aver verificato che la vettura non era idonea, abbiamo assistito ad un deserto di mezzi in servizio. Gomme usurate, tergicristallo rotti, luci rotte, ecc. Senza contare gli oltre 120 mezzi fermi ogni giorno e le chiamate di soccorso.
Credo che avere qualche bus vecchio sia un conto e con la manutenzione lo si possa avere anche in buone condizioni, ma averne la cifra che tutti sappiamo non si può che sperare che vada sempre tutto bene e che non ci scappi il ferito o peggio.
01/07/2015 23:21
Emmediesse, posso assicurarti che a Roma ci sono dei convogli della metro che sono molto peggio delle nostre e sembrano veramente dei treni indiani! Penso che la metro sia una delle poche cose che ha amt di buono
02/07/2015 08:41
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Concordo con te MDS. A tale proposito ripropongo il nostro editoriale da te citato...

AMT: non scherziamo col fuoco!
29/01/14

L’incendio che mercoledì 22 gennaio 2014 ha distrutto completamente la vettura 5203, in servizio sulla linea 470, è soltanto l’ultimo incidente di questo tipo in ordine di tempo che ha visto coinvolta una vettura di AMT.
In particolare la serie 52, modello CAM Autodromo Alè (25 autobus acquistati nel 2003, quindi “relativamente” giovani rispetto all’età del parco mezzi attuale), è stata decisamente bersagliata dagli incendi dato che ad oggi sono ben cinque le vetture di questo tipo che mancano all’appello e tutte per lo stesso motivo.
Non possiamo comunque tralasciare di ricordare altri incendi che hanno visto coinvolte vetture diverse come la 4531 (BredaMenarinibus 230MU) sulle alture di Borgoratti e la 3914 (Iveco CityClass) a Voltri, solo per citare i più recenti. Guardando al passato l’elenco purtroppo si allunga, ragione per cui è inevitabile a questo punto porsi delle domande sulle condizioni di manutenzione ed esercizio in cui versa il parco vetture di AMT e il conseguente livello di sicurezza che può essere garantito.
Conosciamo la carenza di risorse (però in AMT, secondo l’azienda, c'è comunque personale in esubero!) e sappiamo bene che un parco vecchio sottrae più tempo del necessario per le riparazioni, ma quello che è grave è l'evidente carenza di controllo sullo stato di efficienza dei mezzi. Va aggiunto anche il mancato acquisto di pezzi di ricambio che obbliga il personale preposto a fare i salti mortali per garantire il servizio, facendo sì che spesso escano dalla rimessa vetture che viceversa, in altre condizioni di lavoro, resterebbero in officina per essere riparate.
Inoltre, il personale viaggiante ha spesso denunciato l’inutilità di compilare quotidianamente il modello che “accompagna” ogni vettura in servizio che serve proprio per riportare gli inconvenienti riscontrati a bordo, tra i quali non vi è sicuramente solo il mancato funzionamento dell’aria condizionata, ma in generale problemi di natura meccanica ed elettronica. Purtroppo a causa della carenza di vetture da impiegare e il ristretto numero di meccanici, le suddette segnalazioni non vengono prese in carico nei tempi necessari o, peggio ancora, non considerate affatto. Infine la criticità della situazione si evidenzia anche dal costante ricorso ai mezzi di soccorso in carico all’azienda per piccoli ma continui interventi di riparazione sul campo.
Un serio ed organizzato sistema di Assicurazione Qualità, quale ci si attende da un'azienda di quasi 2500 dipendenti il cui mestiere è trasportare persone, dovrebbe essere il filtro necessario e sufficiente ad assicurare che se il mezzo non è in ordine, qualunque ne sia la causa, non lascia la rimessa, anche a costo di penalizzare ulteriormente il servizio. Evidentemente tale procedura di verifica e controllo o non c'è o è eseguita con troppa superficialità, magari dalle stesse persone che hanno eseguito i lavori.
Non è davvero più accettabile una situazione del genere e non può più trattarsi di fatalità. Pur accettando un difetto intrinseco delle 52 Alè, che forse varrebbe la pena sospendere dal servizio in attesa di un’indagine approfondita sulle cause degli incendi (comunque tardiva, dato che avrebbe dovuto essere già stata fatta da tempo), non si capisce perché non si sia fatto assolutamente il necessario per prevenire questi incidenti, sia con il rinnovo del parco mezzi attuale dato che l’età media è intorno ai 15 anni con punte oltre i 20, sia con una manutenzione più accurata e regolare.
Del resto le condizioni, a volte pietose, in cui circolano ogni giorno alcune vetture di AMT è sotto gli occhi di tutti. Non occorre essere dei grandi osservatori o appassionati del settore per constatare lo stato di decadimento della stragrande maggioranza dei mezzi e non provare un certo disappunto in relazione soprattutto all’imprescindibile livello di sicurezza. Su alcune vetture infatti mancano pannelli interni, oppure sono male avvitati con il conseguente rischio di aprirsi durante la marcia e ferire qualcuno; troviamo spesso maniglie di sostegno rotte o mancanti, sedili traballanti ed instabili. Anche per i conducenti la vita a bordo non è delle più agevoli e sicure: ci si può trovare talvolta in presenza di volanti rovinati, pulsanti di azionamento delle porte difettosi o rotti, porte o sistema di blocco delle porte malfunzionanti.
Questo quadro così deprimente si riflette inevitabilmente in modo negativo sugli utenti in termini di sicurezza: finora i danni derivanti dagli incendi sono stati solo materiali e per merito anche della pronta reazione degli autisti intervenuti con coraggio e sangue freddo per evitare il peggio, ma prima o poi un incendio o un guasto grave, ad esempio ai freni, potrebbe coinvolgere anche delle persone, passeggeri e autisti compresi.
Non si può più confidare nella buona sorte e continuare ad impiegare vetture sempre più malconce senza i dovuti controlli perché si innesca così quel circolo vizioso che, unito alla già denunciata scarsa manutenzione, sta portando al repentino e irreversibile deterioramento di tutto il parco vetture AMT con conseguenze ancora imprevedibili per lavoratori ed utenti.
Inutile dire che occorre sicuramente un piano di investimenti per nuove risorse, aspetto più che scontato di cui però non si vede ancora all’orizzonte una parvenza di attuazione. Sarebbe inoltre auspicabile una maggiore attenzione e cura da parte di tutti per la salvaguardia di un patrimonio comune, dei servizi erogati e, non certo per ultimi, dei posti di lavoro.

02/07/2015 09:09
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.... Come nelle più belle favole:

C'era una volta la Guglielmetti.... ( potrei anche proseguire con avevamo i tram, i filobus, due vetture sulla Granarolo ed autobus degni di un paese civile),

Le quattro littorine doppie dismesse hanno lavorato dal 1966 al 1988 a Neuchâtel, gli autobus italiani dismessi finivano negli anni 1990 in Albania continuando a fare il loro lavoro per anni.

Oggi abbiamo quello che abbiamo seminato, autobus fatiscenti maltenuti che prendono fuoco... Amministrazioni ed Enti amministrati alla CAZZO!
Questo vale anche per le ferrovie e tutto il resto.
Ci mancavano solo gli autobus che sistematicamente vanno a fuoco ma a quanto pare da un po' di tempo a questa parte abbiamo anche quelli.
Pazienza finché brucia un cassone di un camion non è poi così drammatico Drammatico sarà che si perdano anche delle vite umane...
Dove come al solito nessuno pagherà per tutto questo e nessuno sarà responsabile per tutto questo.
E come sempre la responsabilità sarà solo nostra che come gli struzzi, abbiamo affondato la testa nella sabbia tra l'indifferenza generale.



I [SM=g27998] [SM=x1610006]
[Modificato da Pinuccio"58 02/07/2015 09:13]
02/07/2015 09:40
Potrebbero oltretutto (avessero un minimo di sale in zucca) cercare di recuperare dei fondi europei per il rinnovamento del parco mezzi con la scusa della riduzione dell'inquinamento e sottrarre dei soldi in meno allo stato che, non sapendoli gestire, ne ha già pochi
02/07/2015 10:19
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Si è realizzata un inutile linea filoviaria con la scusa dei finanziamenti europei, ed oggi non si riescono nemmeno a sostituire i mezzi con gli stessi fondi.
A dimostrazione dell'insipienza dei nostri amministratori. l'accantonamento, la vendita e la distruzione dei filobus Ansaldo Breda F15, senza richiedere finanziamenti per la loro sostituzione....

[Modificato da Pinuccio"58 02/07/2015 10:21]
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