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Olive e Olio di Sicilia

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Un incontro "mordace"

Ultimo Aggiornamento: 02/06/2009 18:14
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17/09/2008 19:53
 
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Cari amici del Salice,
quello che sto per scrivere sarebbe stato scritto meglio da qualcun altro. Io sono un’incapace, soprattutto su alcuni animali che non ho avuto la fortuna di conoscere a fondo e l’argomento di questa mia storia è appunto, un bellissimo cagnolino.
Avrei voluto che fosse qui, ora che vi scrivo, per fargli qualche piccola carezza sulla testa e tenergli un po’ di compagnia. Avrei voluto infilarmi in questa sezione in cui ognuno di voi ha parlato del proprio cane, come se questo cane fosse veramente mio.
Ma purtroppo non è così.
Lui non è mio.
E non può esserlo mai per un motivo molto semplice: ha cercato di mettermi paura.
Sto parlando di un cane aggressivo.

Vive nel mio quartiere, percorrendo alle volte anche diversi isolati. Non lo accompagna mai nessuno ed ha un’ aggressività manifesta, perciò credo che sia un randagio. La prima volta che l’ho incontrato, quest’inverno, non è andata affatto bene, perché non sapevo assolutamente nulla che attaccasse le persone. Non so se ha un padrone, ma se non ce l’ha, probabilmente non ha neanche un nome. Io mi sono divertita a dargliene uno nella mia testa e credo che gli si addica “Rocky”. Quando mi sono accovacciata e l’ho invitato ad avvicinarsi la prima volta, molti mesi fa, dapprima ha poggiato, con una pressione abbastanza forte, il muso sulle mie gambe e poi si è lasciato accarezzare sulla testa. Ecco però che all’improvviso… PAF! Mi ha ringhiato e mi ha tirato un morso. Sono rimasta tanto spaventata, quanto sbigottita, non me l’aspettavo, per cui, dopo pochi istanti, mi sono sollevata e mi son rimessa a camminare adagio. Di tanto in tanto mi voltavo indietro e lui rimaneva dove l’avevo lasciato, ad osservarmi fisso fisso. Da quel giorno ho capito che di cani, pur amandoli, non ci capirò mai niente.

Nei mesi successivi, ripensando a questo episodio mi son più volte detta che avevo sbagliato ad avvicinarlo e avevo sempre in testa il suo terribile morso. Mi sono anche chiesta se, inconsapevolmente, potevo avergli fatto qualcosa di male da indurlo a quella reazione che non mi aspettavo. Qualche mese dopo ero ferma in macchina e l’ho rivisto di sfuggita. Accanto a lui sono passati dei ragazzini e ho sentito la loro conversazione, mentre si dicevano l’un l’altro di non toccarlo perché morde. Da quei discorsi ho capito che lui è fatto così ed io mi ero soltanto beccata uno dei suoi tanti morsi. Pochi giorni fa girovagava nei pressi di casa. Se fossi stata una persona normale mi sarei accorta di odiarlo, ma invece mi fa tenerezza e ho paura che possa essergli successo qualcosa di molto brutto in passato, che gli abbia fatto metter fuori questa sua aggressività. Poi, però si affaccia anche un’altra ipotesi: guardando la sua taglia medio-piccola, questo suo pelo lucido, tutto nero e abbastanza lungo, col muso abbastanza appuntito e la coda sinuosa, con lunghe frange di pelo… forse mi sbaglio, ma mi è venuto in mente un volpino e so che questo tipo di cane manifesta un forte attaccamento al territorio che sfocia spesso in atteggiamenti irascibili. Ieri l’ho trovato a un incrocio, sempre nei dintorni, che abbaiava contro le automobili di passaggio. Insomma, mi sa che è proprio “nervosetto”.

Non lo so perché ho raccontato questa storia. Forse perché ho imparato un insegnamento biblico, il più difficile: quello di amare un nemico. Nessuna persona era mai riuscita a farmelo entrare in testa con mille sermoni, ma ci è riuscito un cane randagio, tirandomi un morso. Per questo oggi sono qui, a chiedervi perdono di questo mio pensare un po’ contorto, e a ripensare al nostro primo incontro-scontro ( vinto da lui dopo avermi messa ko con un morso!). E mentre penso, mi chiedo: “Oggi che sai che si avventa contro le automobili, cos’altro potevi aspettarti quel giorno?“ Sembrerà strano, ma più ci penso, più mi accorgo che la sua reazione sarebbe dovuta essere ben peggiore di quel che è stata. Mi viene in mente il timore di quei ragazzini nell’andargli vicino e mi sento fortunata perché quel giorno, tutto sommato, sono riuscita io a farmi avvicinare da lui. E così, piano piano, nel tentativo di vedere il bicchiere mezzo pieno e di non farmi travolgere dal rancore, sto imparando a dimenticare quel morso e a ricordare un po’ più volentieri il suo musetto poggiato sulla mia gonna, in quei pochi istanti che si è lasciato accarezzare.

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17/09/2008 20:54
 
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Cavoli è vero che gli animali ti fanno capire cose che avevi sentito mille volte e non avevi mai "compreso"! Forse l'esempio vi sembrerà stupido, ma io ho capito cosa vuol dire amare davvero (nel senso in modo disinteressato, dove ti importa più l'altro che te stesso.. che per me non è affatto facile) grazie al mio gatto Luna. Perchè con lei sono davvero disinteressata, davvero viene lei prima di me... mentre nei rapporti umani con gli altri in qualche modo sono sempre un po' egocentrica. Chiudo la parentesi.

Mi spiace per il morso! Però è bello pensare che lui è riuscito quasi a farsi amare,a entrare nella tua vita, a insegnarti qualcosa anche solo così.
Ma mi spiace anche per Rocky. Per quel che ne so, se un cane è così aggressivo è perchè ha avuto delle brutte esperienze... è giusto (sono ignorante sui cani anche se li adoro)? Non vorrei che magari qualcuno venisse morso e reagisse male con lui.


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18/09/2008 08:56
 
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E' esattamente quello di cui ho paura anch'io. Ho una paura incredibile che qualche st***o gli faccia del male, soprattutto quando sparisce per un po'. Ogni tanto sento abbaiare fuori e so che è lui, a qualche isolato da me. Forse un padrone ce l'ha, ma lo fa andare in giro a farsi i fatti suoi senza vigilare su quello che gli accade. Io so soltanto che se potessi avere un cane, non lo lascerei solo un attimo!
Che amore Luna! [SM=x1169425] Soprattutto per quello che è stata in grado di farti capire. Ogni tanto vorrei tirare il collo a tutti quelli che dicono che gli animali sono inferiori; è una forma d'ignoranza che proprio non sopporto. Ma questo è un altro discorso. Se hai postato la storia di Luna andrei volentieri a leggerla, faccio una ricerca.
.... Ma secondo voi, cos'è che provoca l'aggressività di un animale? Dev'esserci per forza una causa scatenante, oppure un animale può essere semlicemente violento così, per carattere? Mi hanno insegnato che dietro un cattivo cane, c'è sempre un cattivo padrone. Forse anche un cattivo passato. Però comincio a non esserne più così sicura.... correggetemi se sbaglio.

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18/09/2008 13:15
 
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Ciao Marina... grazie per la tua esperienza...

Io, intanto, quoto Terruz. E' bello che quel cane anche mordendoti sia riuscito ad insegnarti qualcosa... ed è bello (sei stata straordinaria) che tu abbia voluto avvicinarti a lui, quel giorno. E credimi... è davvero bello che lui abbia ritrovato un gesto d'affetto per te, prima di ricadere nei ricordi, prima che l'aggressività prevalesse...

Io non sono nessuno per risponderti, ma voglio lo stesso dirti come la penso. Tante persone pensano che l'aggressività sia dovuta alla razza, o magari che un singolo animale sia aggressivo "di suo", per carattere. Io però non ci credo. Oddio... come esistono diversi caratteri per le persone esistono anche per i cani. Alcuni davvero come dici tu sono "nervosetti". Però davvero, se questi cani avessero vicino un umano che insegnasse loro a "reprimere" il nervosismo o a sfogarlo in altre maniere loro non sarebbero dei cani aggressivi.

Io di morsi ne ho presi, anche se ti confesso che non sono una che "rischia". Cioè, non faccio "la donna che sussurra ai cani" a meno che non sia sicura di avere trovato la chiave che fa scattare in loro l'impulso di mordere. E credimi, pero ogni piccolo morso e per ogni cicatrice visibile che ho (sì ne ho ma sono quasi tutte minuscole) c'è un motivo ben preciso. La cicatrice non minuscola me la sono procurata avvicinando un cane malato fissandolo negli occhi. Cosa da fare mai. Lui era spaventato, malato e io gli stavo facendo quello che nel suo linguaggio è un chiaro gesto di sfida. Si è difeso. Altre due ce le ho per avere preso un cane per il collare... è una reazione che hanno anche i cani più buoni del mondo, tentare di mordere se tocchi loro il collo, se in passato hanno avuto collari e catene strette. Vedi c'è... sempre qualcosa che fa male, nel loro passato, quando mordono. Ricordo anche un grosso pastore tedesco di cui aveva avuto paura perfino l'accalappiacani. Nessuno voleva avvicinarlo, nemmeno chiamarlo per farlo rientrare in gabbia, se rientrava da solo bene, se no piuttosto aspettavamo fino a notte... questo cane era stato trovato legato sui binari della ferrovia. Cosa abbia visto prima, non lo so; so quello che ha visto prima che l'accalappiacani lo trovasse, qualcuno (spero non il suo padrone) che gli legava zampe davanti, zampe dietro e bocca e lo metteva sui binari. Dopo parecchi mesi ha capito che nessuno in canile gli avrebbe mai fatto del male... e piano piano, ma piano piano, ha imparato ad avere fiducia in noi. E poi ce n'era un altro (scusa... ricordi a raffica) quello dicevano tutti che era proprio pazzo ed effettivamente lo sembrava. Era un cane adorabile che sapeva trasformarsi da un secondo all'altro, apparentemente senza motivo, in una belva furibonda. Tu non lo sai ma io prima volevo fare la comportamentalista... me lo sono studiato per anni, questo qui. Perchè? era impossibile da affidare; ci hanno provato ma è impazzito anche in una casa. Non era il canile che lo disturbava. Lo disturbavano, dopo parecchio che lo osservavi lo capivi... 1) i bastoni o qualunque oggetto potesse ricordare un bastone, ombrelli compresi 2) le scarpe; particolari movimenti delle scarpe lo tramutavano in una belva 3) i sassi. o qualunque cosa fosse simile ai sassi. 4)i sacchi. Il sacco dell'immondizia, una busta piena di pane, un sacchetto con delle medicine, tutti i sacchi e i sacchetti del mondo... io questa cosa non me la sapevo spiegare finchè qualcuno non mi ha spiegato che i cani si bastonano meglio una volta che sono nei sacchi. Se non c'era niente di tutto questo vicino a lui, il cane era come sarebbe stato se non avesse avuto quel particolare passato... coccoloso e adorabie... poi ci sono, è vero, cani che sono aggressivi con tutti tranne che con una persona sola. E' strano ma anche a me è successo, e non solo a me... e non lo so spiegare. Forse ricordavo loro qualcuno...

Venendo a "Rocky"... io credo che abbia capito all'inizio le tue buone intenzioni... forse (forse) nel suo passato c'è una donna che ti somiglia che gli ha lasciato qualche brandello di qualche bel ricordo. ma poi è prevalsa la diffidenza, e ti ha allungato un morso, per sicurezza. Per paura... I bambini che ne sono così spaventati, chi lo sa... magari lo sono perchè lui è aggressivo soprattutto coi bambini... e i bambini sanno essere parecchio crudeli con i cani randagi, e il prenderli a sassate non credo sia una cosa tipica solo della mia città purtroppo... al che il cane capisce che deve diffidare da tutti i bambini. E le macchine, qualcuna potrebbe averlo preso sotto, no? io non credo che sia "territoriale"... se lo fosse sarebbe aggressivo con altri cani, non con le macchine... e da quel poco di esperienza che ho i cani che difendono il territorio difendono il territorio del loro umano; io voglio sperare che un umano non ce l'abbia. Ma potrei sbagliarmi, ovviamente.

Senti io... fossi in te farei una cosa... le carezze no; il contatto fisico no, è troppo intimo, deve arrivare per ultimo. Potresti... prenderlo per la gola. Qualche bocconcino... è quello che ci vuole perchè lui capisca che avvicinandosi a te non avrà mai qualcosa di negativo... e magari... piano piano, riuscirete a diventare amici. Secondo me può succedere...

Anche io non vorrei mai che qualcuno reagisse male con lui e dicesse in giro che morde e magari lo farebbe finire in canile e magari non in un canile decente :(



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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18/09/2008 13:27
 
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Possibile che nutra un certo tipo di rancore e diffidenza nei confronti degli umani a causa di una brutta esperienza passata.
La colpa di quel morso non è certo la tua, e nemmeno di quel povero cagnetto. Sono probabilmente le situazioni che ha vissuto che lo hanno reso così.
Forse con lui è solo una questione di fiducia, forse bisogna guadagnarsela.
Con gli animali il più delle volte basta il cibo, almeno per i primi approcci, per mostrare che le tue non sono cattive intenzioni, che tu non sei come gli altri umani indifferenti. Magari poi farà lui un passo in avanti.

P.S. Akyaky è arrivata prima di me [SM=g1552497] !! Ti quoto in tutto e per tutto!! [SM=x1169424]
[Modificato da Akela il solitario 18/09/2008 13:31]

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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19/09/2008 09:20
 
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Ho letto il tuo post, Marina, volevo assolutamente risponderti ma ho esitato perchè non sapevo dirti nulla di certo...è interessantissima la storia che hai raccontato ed è molto ammirevole che tu ti sia posta il problema senza dare giudizi affrettati sul cane, nonostante ti abbia morsicato: è un atteggiamento raro tra le persone, dimostra una vera sensibilità verso gli animali, un vero "cercare di capirli"; di solito in questo casi quello viene etichettato come un "cane cattivo".
Sul momento il tuo racconto mi ha mandato un po' in crisi, perchè rovescia la mia teoria che nasce dall'osservazione datata poco più di 10 anni durante i quali mi sono ritrovata, giocoforza (mi è arrivato un cane!), a guardare il comportamento dei cani che vivono tra noi, con occhi e mente aperti. E mi si è dispiegato davanti un intero universo che non immaginavo...

Insomma, io in questi 10 anni ho finito per notare che i randagi, i pochi che sono rimasti, sono i più tranquilli ed equilibrati di tutti. Non so, è solo una mia personale osservazione, logico che non li conosco tutti...Infatti non comprendo la "piaga del randagismo". O meglio, la comprendo in relazione al modo di vivere nelle nostre città, che è poco compatibile con la loro presenza. E' normale che gli animalisti per primi la definiscano "una piaga", perchè i randagi
non sono più tollerati nel consorzio umano e per questo devono essere protetti, anche se poi spesso finiscono in canili che...storie tristi, le conoscete molto meglio di me. Gli animalisti, giustamente, altro non possono fare che tentare di sensibilizzare la gente all' adozione per toglierli dai canili.

Eppure, io ho visto e continuo a vedere randagi che neppure fanno sentire la loro presenza...come possono dar fastidio alle persone? Quelli che intendo io sono probabilmente semi-randagi, con un punto di riferimento umano che però li segue poco...atteggiamento criticabile da una parte, eppure è l'unico che non li rende repressi, e come tali di solito sono davvero i più equilibrati. Scusate se sto divagando troppo, ma quasi tutti i cani che conosco, pur felicissimi e innamorati dei loro padroni, sono un po' repressi perchè soffocati dal "troppo amore", non so se mi spiego. Insomma, sono buoni ma spesso un po' imprevedibili e a volte creano qualche problema...che il padrone poi ingigantisce, per eccesso di ansia che finisce per trasmettere loro. Dovrei fare esempi specifici ma poi la faccio davvero troppo lunga.

Ad ogni modo so che la mia teoria sui randagi non è una verità assoluta, e l'episodio che ti è accaduto ne è la riprova, un esempio concreto, perciò mi ha spiazzato.
Per fortuna Terruz, Akela e Akyaky mi hanno preceduto, e soprattutto Akyaky, con la sua esperienza diretta sul campo, il suo acume strordinario e il suo raro spirito di osservazione che non si ferma nè all'apparenza nè ai facili luoghi comuni, ti hanno risposto nel modo più completo ed esauriente.
Mi ha fatto un gran piacere leggere la risposta di Akyaky, perchè è molto illuminante e avvalora la mia teoria ( XD ), e detto da lei non può essere che super-affidabile, perchè ha sperimentato a fondo tutto ciò che dice. Io la penso esattamente come lei e Akela in merito: quando un cane compie un gesto aggressivo verso una persona che è buona con lui, l'unica spiegazione è che dietro di sè abbia un vissuto di maltrattamento, anche magari solo un episodio
che lo ha segnato.

Anche a me viene da consigliarti di ritentare ad avvicinare quel cagnolino nel modo che ti consiglia Akyaky, anch'io farei così. E' capitato anche a me di essere morsicata o minacciata preventivamente con ringhi mentre accarezzavo o giocavo con cani, ma questi avevano i padroni, di solito presenti, e capivo dopo i miei errori di comportamento (che i padroni invece non capivano, andavano in panico e basta, nonostante i miei sforzi per minimizzare l'accaduto e
tranquillizzarli.)

Anch'io sono fermamente convinta che non esistano cani cattivi, neppure quelli di cui la stampa ci parla spesso quando purtroppo accadono fatti di sbranamento, persino con bambini come vittime...resto dell'idea che a monte c'è qualche madornale errore da parte chi ha tirato su e si prende cura di questi cani, che di solito...sbaglio, o non si tratta mai di randagi? A me così risulta...
Oltre a ciò che ti consiglia Akyaky per riavvicinare quel cagnolino, hai modo di indagare su chi sia in effetti quel cane, da dove venga, se c'è qualcuno che se ne prende cura e chi è, il suo vissuto attuale e quello passato? Perchè mi par di capire che si presenta in buona salute, ben nutrito e non sporco, no?
(Una vera e propria indagine investigativa. XD )
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20/09/2008 11:21
 
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Sono d'accordissimo su tutte le cose che avete detto!! Parta pure l'indagine investigativa (bello chiamarla così, mi piacciono molto i gialli [SM=x1169411]), aspetto con ansia ogni aggiornamento sul "caso"!

E comunque sono d'accordo che non esistano cani (o animali, in generale) "cattivi". Esattamente come l'uomo risentono dell'educazione, degli eventi che hanno vissuto, ancora più dell'uomo essendo più indifesi, più innocenti. Generalizzare parlando di animali cattivi in generale mi sembra davvero stupido e superficiale.

Sì luna è davvero un amore [SM=g1552525] penso che chiunque possa imparare davvero MOLTISSIMO dagli animali, se solo si guardasse senza prevenzioni, pregiudizi e tutti gli atteggiamenti del cavolo che hanno le persone di solito nel rapportarsi con loro


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20/09/2008 21:17
 
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Ragazzi, vi porto delle novità su questo cagnetto. [SM=g27993] Però preparatevi; è qualcosa che stravolge tutto quello che vi ho detto e ho pensato prima.

Allora, cominciamo: ho fatto come mi avete detto: sono andata a cercarlo con una scatoletta di carne e un cucchiaio di plastica chiuso in borsa, ieri mattina. Mi ha subito inchiodata con quei suoi occhi neri come il suo pelo e mi ha assalita una paura che non potete nemmeno immaginare… Il mio istinto è stato portarmi sull’altro lato del marciapiede per scappare da lui, ma lui ha continuato a osservarmi e dopo un po’ mi ha raggiunta con le sue zampe, mantenendosi però sul marciapiede di fronte. Da lì a pochi istanti passa un viandante, un signore che abita da quelle parti. Mentre l’osservo, mi accorgo che si mette a parlare con questo cagnetto e allora gli domando: “Scusi; lei conosce questo cane?” E allora, bla bla bla, tutta la storia del morso, che gli avevo potato la carne per fare la pace, ecc, ecc e gli ho chiesto se era aggressivo con le persone e se avesse un padrone, perché se avesse avuto un padrone, non potevo dargli del cibo senza il suo permesso. Questo signore mi ha raccontato, con mio grande stupore, che questo cagnetto NON FA MALE A UNA MOSCA!!! Anzi, mi ha detto: “Chiamalo, fallo venire!” E allora io mi sono accovacciata e l’ho chiamato, mentre dalla borsa tiravo fuori la scatoletta di Simmenthal. DOVEVATE VEDERE LA SCENA! Lui si è avvicinato accanto alle mie mani, annusando la scatoletta con un po’ di sospetto. Poi però ha sentito l’odore e ha cominciato a leccare e ad accettare la carne dal cucchiaio di plastica, mentre la mano mi tremava dalla paura e questo signore sconosciuto mi guardava compiaciuto. Finita la carne ne voleva ancora e mentre camminavo per andare a cestinare nel bidone la scatoletta vuota, questo cagnetto a cui ho tanto pensato ha cominciato a seguirmi e io mi sono rilassata. A pochi metri da lì, è passato un altro signore, con cui ho avuto una chiacchierata più lunga. Sentite qua.

Anche a questo secondo signore, che abita ugualmente in quell’isolato, ho chiesto se il cane fosse aggressivo…. MACCHE’; ERO FORSE IMPAZZITA? [SM=x1169417] “Nooooooo!” mi ha detto questo signore, ”vuole solo giocare” e allora gli ho detto che si avventa contro le macchine e lui mi ha risposto: “ma quello fa così che si vuole far vedere e vuol esser dato retta… te l’ho detto, vuole giocare!” Ed io: “ma ne è sicuro?” “Sì”, mi ha detto, “figurati che l’anno scorso, si è fatto pure mettere le gocce nelle orecchie da una signora che abita qua vicino, perchè si era preso l’otite!” E il bello era che mentre gli facevo tutte queste domande su una presunta aggressività di questo cane, me ne stavo tranquillamente accovacciata ad accarezzarlo. Il discorso è presto sfociato su un’altra informazione molto importante, perché ho chiesto a questo signore se, secondo lui, questo cagnetto nero è nato per la strada… oppure no (sapete cosa intendo!) e allora questo signore mi ha raccontato la sua storia. Come temevo, infatti, “Rocky” è stato abbandonato su un cavalcavia fuori città, è stato accudito per un po’ da un cittadino che abita nelle vicinanze di quel cavalcavia, ma poi si è ritrovato qui, accolto dall’affetto e dalle cure amorevoli di tutte queste persone che abitano in questo quartiere che per lui, oggi, è la sua casa. Da quanto ho visto non gl’importa che sia una casa “a cielo aperto”; gli piace essere libero e prendere cibo e coccole da tutti. Mi allaccio a quanto detto da Cinzia, e cioè che effettivamente questo cagnetto non sembra affatto trascurato o denutrito, segno che qualcuno (anzi, ben più di qualcuno: UN INTERO QUARTIERE!) si occupa di lui. Questo signore ha pensato che volessi portarmelo a casa, perciò mi ha esplicitamente detto che il cane vuole stare libero, che non dovevo tenerlo legato, ecc, ecc…. LEGATO????? Ma non esiste proprio!!!! E alla fine lo ha quasi incitato a venirsene con me.

Dopo che mi sono congedata da questo signore, Rocky continuava a camminarmi accanto. Ogni tanto si fermava e aspettava: se lo chiamavo, veniva e si rimetteva a camminare con me. Di lì a pochi metri, ho incrociato una ragazza che non conoscevo e quando ha visto questo cane che mi seguiva gli ha detto, con un forte accento dei paesi dell’est: “Cosa fai qui? Torna subito a casa!” E allora mi ha raccontato di abitare da quelle parti anche lei. Insomma, più gente incontravo, più mi sentivo rincuorata che attorno a lui ci fosse un clima così benevolo. Arrivata a casa non mi ha più seguita, ma io sono salita comunque a sbrigare faccende. Poi però, mi son ricordata che gli avevo dato del cibo e che col cibo ci vuole dell’acqua. Mi sono rimessa in strada senza una giacchetta, senza una borsa, magari avevo anche i capelli raccolti… non ci ho badato e meno male che erano tre o quattro isolati. Andavo camminando a piedi, con questa vaschetta di acqua in equilibrio tra le mani, diretta da lui, perché ormai avevo imparato dove potevo trovarlo. Quando l’ho visto, l’ho richiamato e gli ho messo a terra la vaschetta. Lui ha cominciato a bere e io mi sono seduta su un comignolo di cemento, proprio accanto a lui. Ogni tanto sollevava la testa per osservarmi, ma io giravo lo guardo dall’altra parte perché qualcun altro, oltre ad Akyaky prima, mi aveva raccontato che i cani negli occhi non si guardano. Mi ha seguita ancora, e mentre continuava a farmi compagnia, mi sono accovacciata ancora per qualche carezza. Allora, a questo punto, ha fatto una cosa strana: ha girato la testa di lato rispetto alla mia mano, e poi è scattato con un “ARF!” ma senza mordermi. Mi è tornato alla mente quel giorno e così ho capito tutto… lo stavo accarezzando e lui… ARF!.. MA SIIIIIII; E’ TUTTO CHIARO! Anche allora stava cercando di giocare! [SM=x1169439] Dopo quell’avventarsi giocoso, stavolta non l’ho lasciato per andarmene via, ma ho continuato a passeggiare con lui e mi sono fatta accompagnare a casa. Dopodichè è sparito, ha fatto ritorno a casa sua, una strada intera dove lo amano, lo curano e lo fanno giocare tutti i vicini! Che amore…

Tirando le somme: uno: credevo che un cagnetto fosse aggressivo e mi sono accorta che non lo è affatto. Due: credevo non avesse un padrone e invece ne ha tantissimi. Tre: ho appena fatto amicizia con il cane di un intero quartiere (spero d’ informarmi anche sul suo vero nome e magari postare una sua foto). Quattro: non sono mai stata tanto fiera di essere fasanese; se penso a tanta gente “chic” con la puzza sotto il naso che vede un cane randagio e si volta dall’altra parte, mi vergogno di essere un’umana. Eppure questa gente che vive nelle vecchie e piccole case di questo quartiere sa ancora tirar fuori un grande amore e un grande senso di civiltà; hanno fatto onore al mio paese, sono fiera di loro. Stasera a Fasano è arrivata la Coppa del Mondo; quella che hanno vinto i nostri calciatori! Rimarrà qui un giorno e io vorrei tanto dedicarla a queste persone che vogliono tanto bene a questo dolcissimo cagnolino di quartiere. Ora, dopo queste considerazioni non so che altro dire, tranne che cammino a un metro e mezzo da terra! [SM=x1368197] [SM=x1169375]
[Modificato da Marina.celta 20/09/2008 21:21]

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21/09/2008 14:02
 
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Caspita, l'esatto opposto di quel che ci si aspettava [SM=g27987] !!!
Anche io posso dire che i randagi non sono pericolosi, dove vivo io ci sono due cani di grossa taglia che vivono liberi che ogni volta che mi vedono mi saltano addosso per farmi le feste (sono un pò invadenti e scoccianti quando esagerano [SM=g1552497] )...

Da quel che ho potuto apprendere, di solito quando un randagio diffida dell'uomo si limita a stargli lontano, ringhia magari se ti avvicini, ma morsi non mi pare proprio. Comunque è una questione di fiducia, perché una volta guadagnata l'atteggiamento cambia.

Quando si tratta di morsi ad opera di cani, il discorso molto spesso riguarda cani domestici, che frustrati da una vita alla catena o rinchiusi in qualche recinto possono avere reazioni aggressive.

Sono ancora felice per questo cagnetto, fa ben sperare un evento simile, sperare che questo tipo di bontà umano cresca [SM=x1169427]

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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22/09/2008 10:38
 
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Che storia meravigliosa! Davvero, è consolante scoprire che in alcune zone esista ancora il "cane di quartiere"!
Dove abito io non c'è, o almeno, non ufficialmente. Sapevo che qualche anno fa ce n'era almeno uno nel centro storico, era un husky che era stato abbandonato da qualcuno che si era pentito dell'acquisto e girava libero, accudito da più persone e per lo meno accettato dai residenti (non so se benvoluto da tutti, ma era talmente discreto e tranquillo che anche chi non sopporta di vedere i cani liberi, o i cani in generale -purtroppo queste persone ci sono- credo lo ignorasse). Non lo vedo da parecchio, mi sa che l'età se l'è portato via. Credo che non uscisse dal centro storico, lì era un posto sicuro dalle auto, essendo isola pedonale. Ma molti cani imparano fin da piccoli a destreggiarsi in mezzo al traffico, come, a quanto pare, quello di Marina.

Anche in qualche frazione un po' nell'entroterra so dell'esistenza di uno o più cani "di quartiere", benvoluti da (quasi!) tutti.
Un tempo neanche troppo lontano era normale nelle nostre città la presenza di cani liberi accuditi da qualche appassionato che se ne prendeva cura, con sforzo minimo (perchè non è un grosso impegno! Loro non hanno bisogno di molto).
Poi è subentrata il bisogno assoluto di "regolamentare" tutto, anche ciò che non dà fastidio a nessuno, e così i comuni giù ad emettere ordinanze comunali per fermare "la piaga del randagismo". Quando ci sarebbero ben altre "piaghe", secondo me, da combattere, e per motivi Veramente validi! E non riguardano i cani. Ma nella mentalità
comune ormai acquisita dal cittadino medio i cani che girano liberi sulla strada, soprattutto se di taglia grossa, sono sempre "un pericolo", a priori, e come tali non devono più essere "tollerati". Per me ciò è sintomatico di un regresso culturale, ma la maggior parte delle persone non se ne rende conto, hai ormai subito il condizionamento che impone di pensare che essere evoluti significa anche sostenere che in una città moderna è inconcepibile la
presenza di un randagio o semi-randagio.

Al sud questa mentalità non ha ancora del tutto preso piede, non si è ancora completamente radicata (per fortuna, dico io!), lo dimostra il racconto di Marina e la nota sotto di Akela sui 2 cani liberi e giocherelloni che conosce lui. [SM=x1169411]

Bravissima Marina, complimenti per il tuo coraggio e la tua determinazione! Ti sei fatta un nuovo amico e grazie a
lui ora vedi anche i tuoi concittadni sotto una luce diversa, migliore...non è una cosa da poco! In un mondo sempre più indifferente e dove i sentimenti contano sempre di meno, è confortante! [SM=x1368070]

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22/09/2008 14:13
 
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Chissà perché il cittadino lamentoso viene ascoltato più di 10 cittadini tranquilli...
Qualche giorno fa ho appreso da un mio amico che c'è stato chi ha fatto pressione al sindaco perché aprisse un nuovo canile, perché la "piaga del randagismo" iniziava a farsi seria e fastidiosa (il che non è vero)...
Fortuna che sono sorti problemi e il canile non verrà costruito, almeno non ora...

Purtroppo anche al sud ci sono (sempre più) persone che si ritengono superiori (ma lo sono solo per ignoranza) che bollano il cane grosso come cane mordace, quando invece basta guardarli per capire che non è così.

Ho spesso visto anche madri che alla vista di cani ammoniscono i loro figli con frasi tipo "non toccarlo, ti morde"... Che begli insegnamenti...

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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22/09/2008 16:48
 
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CHE BELLO!!!! [SM=x1169410]

intanto vi chiedo di perdonarmi, questa tastiera da computer di universita fa i capricci con gli accenti e la punteggiatura in genere, correggero domani o dopo se riesco, insomma scusate se sembro scema...

ma io una cosa non l ho capita... dunque marina il morso che ti ha dato era per gioco ? non ti ha fatto male? magari ti ha fatto male ma senza volerlo... pero io... insomma, magari sono un po cane anche io come diceva pennac ma io credevo che si capisse quando un cane morde per gioco magari facendo male e quando invece fa sul serio... invece magari marina non lo ha capito perche non e abituata ai cani... e cosi? ... del resto, ti assicuro che io spesso non capisco quando gli umani giocano e quando fanno sul serio, mentre la maggior parte della gente lo capisce, mi sa che sono un po cane sul serio...

Comunque.... EVVIVA!!!!!!!

Allora io pero... volevo spendere due parole... sulla piaga del randagismo...

Dunque io per molte cose sono d accordo con ciuteina ma per altre no. Io sono vissuta sempre al nord anche se sono mezzosangue come dico sempre e ho una mentalita molto nordista tra virgolette su questo fenomeno... in Puglia mi e capitato di vedere i randagi di cui parlate voi! ed era bello vedere la gente che dava loro da mangiare, che dava loro carezze. Interi quartieri che li adottavano. Bello. In particolare ricordo due cani bellissimi che sembravano levrieri davanti ad un convento di cappuccini. Dei ragazzi molto simpatici non mancavano mai di portare loro da mangiare. Ma io venivo dal nord, lo ho detto. Io guardavo questi cani, vedevo come stavano bene, vedevo i ragazzi e dicevo ma non esiste un rifugio, un canile dove portarli? vedete, io li vedevo in pericolo. E se un giorno qualcuno li avvelenava???? li metteva sotto con la macchina, faceva loro del male, e se i bambini tiravano loro addosso i sassi??? loro mi guardavano straniti... il canile, per carita, era un postaccio maledetto, non dovevo chiamare, e mi hanno raccontato una delle mille storie dei mille canili lager e infine anche io ho convenuto che era molto meglio per i due levrieri stare davanti al convento. I ragazzi mi assicuravano che quei cani li conoscevano tutti in paese, che nessuno avrebbe fatto loro del male! io davvero scoprivo un mondo nuovo.

E bello sapere che esistono storie come quella di Rocky, bellissimo, anche se credo che un cane voglia un padrone e non tanti senz-altro il nostro amico e fortunato. E bello sapere che tanti si prendono cura di un randagio che resta... libero, anche se ci sono dei rischi. Pero questa cosa succede al sud, e basta.

Io sono sicura che su da noi non c e posto per i randagi. Purtroppo sono sicura che la piaga del randagismo esista, sia esistita da noi. Perche da noi il cane randagio e, consentitemi il termine, l ultimo degli stronzi. Per lui ci sono sassate, veleno, veleno, sassate, calci, gente che chiama i vigili, sassate e veleno...e cattiveria. Io davvero quando vedo un cane randagio nei pressi di casa mia spero finisca in un buon canile e cominci per lui una nuova vita con un umano... perche davvero, di cani che arrivano in canile presi solo a botte, a sassate e avvelenati ne ho visti davvero davvero troppi. E... ecco, io lo riprendo come esempio... quello legato sui binari della ferrovia? saranno stati dei ragazzini ma... che cattiveria... che schifo... no, per me la piaga del randagismo ce e sta a casa mia. Ed e una piaga per i cani non per la gente... forse e proprio la gente che e diversa.

Al sud non ci sono meno padroni super imparanoiati come me che appena Altair fa cai io credo che debba morire e magari la opprimo con le mie paranoie, ma piu persone disposte a dare qualcosina ad un randagio, insomma qualcosa che non siano sassate e veleno... forse sono piu aperti, forse giu sono un po piu... non dico sensibili, non dico altruisti... ma aperti... del tipo ok c e un randagio, povero, diamogli qualcosa... ha male alle orecchie, lo curiamo, ormai e del paese come noi e bene o male a turno ci pensiamo... se e cosi e davvero bellissimo, perche dove vivo io i cani che sono in giro vanno sterminati con sassate e veleno, non ci possono stare dove sta la gente, portano le malattie e soprattutto DANNO FASTIDIO. E cosi, lo giuro. Io ho trovato per strada due cani e li ho portati al canile e li per fortunissima hanno trovato due belle case... sono sicura che se restavano in strada venivano investiti e se imparavano a non farsi investire c erano il veleno e le botte per tutti e due.

Insomma, malgrado la tastiera di m spero si sia capito...

Quindi comunque Marina sono tanto contenta per Rocky!!!! Continua a raccontarci di lui e mi raccomando fotoooo!!!! [SM=g27998]

P.S. Fabio, hai visto in giro dei cloni di mia madre!!! [SM=x1169391] [SM=x1169391] [SM=x1169391] [SM=x1169391] [SM=x1169391] e sporcoooooo, mordeeeee, porta le malattieeee, mangia i bambiniiii, stai lontanoooo!!!! io non la ascoltavo ma mio fratello lo ha traumatizzato, prima di akela non aveva mai osato toccare un cane!
[Modificato da Akyaky 22/09/2008 16:54]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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22/09/2008 19:33
 
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Con questa storia del clone di tua madre mi son rovesciata dalle risate, Akyaky! [SM=x1169443]

Beh, sì… tra nord e sud la mentalità verso gli animali è molto diversa, lo avete notato tutti. Fasano, infatti è un paesino pugliese, ma purtroppo, credetemi, anche qui c’è chi i randagi proprio non li vuole. Addirittura si vocifera che di notte, quando si radunano in branchi e tu vai in giro da solo… che ne so… perché stai andando al lavoro, è meglio evitarli, perché ti attaccano. La strada è molto meglio di un canile, soprattutto in un paesino come il mio dove il canile è pure finito su Striscia e non mi ci fate pensare! Io ho sempre pensato che al Nord, invece ci tengano di più di noi. Ho pensato che la mentalità del convivere con gli animali sia molto più elastica. Faccio qualche esempio: nelle vostre città al nord, i centri commerciali sono spesso attrezzati di strutture che accolgono i cani, in modo che i loro padroni possano recarsi a far la spesa. Addirittura una volta, ho visto un servizio in tv dove si diceva che a Milano è stata aperta una ludoteca per i nostri amici cani. Una ludoteca con tanto di giocattoli e salone, come quelle riservate ai nostri bambini! Per me è stata una bellissima notizia, perché così la gente ha più voglia di sottoscrivere un’adozione, sesi sente aiutata nell’affrontare la vita quotidiana. Ma qui al sud, credetemi, è davvero molto, molto difficile, trovare spazi attrezzati per i nostri cani. Non possiamo portarli nei negozi, se inaugurano una pineta, la prima cosa che scrivono sui cartelli è direttamente: “Vietato l’ingresso ai cani”, non considerano nemmeno più la raccomandazione di pulire se si sporca: il cane non entra e BASTA! Purtroppo devo dirlo: chi ha un cane non ha affatto vita facile qui da noi. I giovani tutto sommato possono spostarsi in auto, lasciare in custodia il cane ai propri cari… ma una povera vecchietta che va tutti i giorni a comprare il pane entro pochi isolati e ha in casa solo un cane a farle compagnia… mi spiegate come cavolo deve fare?!!!! Siamo nella morsa dell’insensibilità più totale, sia da parte delle istituzioni, sia da parte dei cittadini come noi. Un altro malcostume molto diffuso qui, è la mentalità del cane da guardia! Mentalità che odio con tutta me stessa, perché un cane deve avere la possibilità di essere tranquillo e d’interagire serenamente con le persone.
Akyaky, io mi considererei benedetta se fossi nata a Varese! So che un quartiere mi ha resa fiera, ma lì da voi c’è un canile di tutto rispetto, forse è proprio quello in cui sei volontaria, dove non solo vi occupate del ricovero dei cani, ma anche li aiutate con delle terapie di rieducazione, questo è accaduto per i cani che l’uomo ha accudito in modo pessimo facendoli diventare aggressivi; voi li avete riabilitati e reintrodotti sereni nella vita normale; questo è un progetto che qui ci sogniamo!!! Tirando le somme: voi al nord vi lamentate della gente; noi al sud ci lamentiamo dei canili!

Rispondendo alla tua domanda su quella volta, hai capito bene: io credevo veramente che avesse voluto mordermi. Il morso non mi ha fatto male, ma il gesto mi aveva messo un po’di paura, questo lo confesso. Pensavo che quando un cane ti morde per gioco, associa anche altri comportamenti… che ne so… si solleva, ti salta addosso, ti taglia la strada, ti circuisce avanti e indietro… insomma ti dice anche con altri gesti: “Io voglio giocare!”. Un morso che è rimasto un comportamento isolato, quando questo cagnolino, dopo avermi morsa ha solo arretrato di un passo e si è piantonato per terra, mi ha sinceramente lasciata perplessa, ma oggi so che sbagliavo. Io purtroppo, sono tra le persone incompetenti che non capiscono i cani, forse perché non ne ho mai accudito uno e infatti, qualcuno mi ha fatto notare che molto spesso fraintendiamo i gesti e il linguaggio dei nostri amici cani; un gesto che per noi significa una certa cosa, per loro significa un’altra. Io sono stata ignorante in questo senso, lo ammetto. M’impegno a reagire sempre con questa stessa volontà di voler capire e andare in fondo alle cose, visto che mi ha aiutata a riconciliarmi con una povera creatura che non mi ha fatto nulla.

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23/09/2008 14:02
 
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Ehm marina... ehm... io non ho visto nessunissima delle strutture di cui parli... solo i cartelli di divieto d'accesso ai cani, te lo giuro!E' stato qui a Ozzano che ho trovato una "area verde destinata ai cani", dietro allo studentato, da me una roba del genere non l'avevo mai vista...è bella, ma è un'area verde, insomma, niente di speciale.

A parte questo sì, è vero, io sono (ero... [SM=x1169397] ) volontaria in un canile davvero bello (per quanto possa essere bello un canile) e negli ultimi anni erano arrivati dei comportamentalisti, gente davvero brava, ma può anche essere che il canile di cui tu parli sia un altro... canili schifosi, purtroppo, ce ne sono (la gente che ci mangia sopra non manca mai...) anche da noi... forse un po' meno, ecco.

Bacionissimo e continua a raccontare!!!

P.S. ho letto (però non sempre riscontrato) che quando un cane gioca o si accinge a giocare fa l'inchino... insomma, abbassa le spalle e tira su il sedere...



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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24/09/2008 10:49
 
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....Volevo ancora aggiungere la mia ieri, ma non so perchè (stavo per chiederti spiegazioni, Akela) il "rispondi al topic" era sparito. sparito...boh!
Comunque ho ancora qualcosa da dire, e scusatemi in anticipo se la faccio ancora tanto lunga.

L'episodio di Marina mi ha fornito lo spunto per esporre il mio personale punto di vista ed è venuta fuori la mia componente estremista (lo ammetto), anarchica (non in senso politico, s'intende), la mia visione del mondo che oscilla tra il filosofico e lo "svitato". "Svitato" perchè poco vicino alla realtà dei fatti.
Io ho sentito questa definizione, "piaga del randagismo", quando mi sono imbattuta nel movimento animalista, anni fa. Non sono mai stata attivista (solo poche volte, in particolari situazioni in cui mi avevano chiesto appoggio per occasionali manifestazione di protesta), ma vi ho aderito in quanto corrente di pensiero perchè mi ha aperto la mente facendomi riflettere sul reale rispetto per gli animali. (Poi, in caso di segnalazioni di colonie feline "scoperte",
sono sempre stata e sono a disposizione, come gattara. XD). Sono iscritta ad A.L. e li appoggio come posso.

Ciò che dici sul randagismo è vero, Akyaky, non c'è più posto per loro nelle nostre città, per la loro stessa salvaguardia. Il fatto è che io, portando a spasso il mio cane (che non avevo cercato, mi è capitato per caso), ho cominciato a guardarmi attorno e a fare certe considerazioni. Ho avuto un'infinità di incontri e scambi con altri padroni, all'inizio mi ero uniformata al loro comportamento e alle loro idee, essendo una novellina prendevo tutto come scontato,
poi ad un certo punto ho cominciato ad assumere una posizione critica verso il senso comune con cui la maggior parte di essi si rapporta ai cani e mi è nato dentro un moto di ribellione. Non ho potuto farne a meno. Perchè vedo che troppe persone subiscono, senza rendersene conto, il condizionamento dell'epoca in cui viviamo: la società odierna porta a "snaturare" troppo il rapporto uomo-cane. E molti, nel loro autentico, immenso amore per il proprio cane, non si
accorgono che nel loro agire, nell'essere iper-protettivi, nella loro ansia che rasenta un po' il paranoico (ai miei occhi), impostano un rapporto distorto, che finisce spesso per snaturare ciò che un cane dovrebbe essere. Siccome io, dentro, sono uno spirito assolutamente libero, addirittura selvaggio direi (anche da questo nasce il mio perenne disadattamento nella comunità umana), tutto ciò ha finito per esasperarmi e non ho potuto fare a meno di discostarmi dall'approccio che i padroni adottano comunemente nei confronti del loro cane. Continuo a vedere dietro certe forme di apprensione eccessiva verso i cani un inconsapevole senso di superiorità, anche un involontario senso di dominio dell'uomo sull'animale, sempre dovuto all'antico retaggio della concezione "antropocentrica". Tutto questo dietro un vero amore, sia chiaro. Ed ho finito per notare (l'ho già scritto, scusate se mi ripeto) che i semi-randagi (veri e propri randagi qui da me penso siano estinti), cioè i cani che giravano soli, a livello di comportamento sarebbero davvero i più tranquilli ed equilibrati.

Certo, hai ragione quando dici che dei veri randagi sarebbero troppo esposti a pericoli, soprattutto sarebbero in balìa della malvagità umana: se ne sentono troppi di espisodi aberranti di cui sono vittime cani privi della protezione fissa di un umano. Perciò è sicuramente molto meglio che stiano in canile, sperando che sia un canile accettabile, in attesa che qualche anima buona li adotti. In quest'ottica il randagismo può davvero definirsi una "piaga" sociale.
Lo è per chi li ama veramente, perchè si preoccupa per la loro incolumità, e lo è anche per le amministrazioni comunali, che in genere si preoccupano per l' "immagine" della città, e questa modernamente non ammette la presenza di randagi o semi-randagi, proprio perchè ritiene di avere il diritto di arrogarsi la
"regolamentazione" di tutto. Fanno i parchi, si preoccupano della tutela del "verde", certo, ma in questa apparente corsa al ripristino della "naturalità", ciò che è veramente "naturale" vi è escluso; è logico che la presenza di randagi o comunque di cani che girano senza un umano che li controlla è inammissibile, inconciliabile con "civiltà", "progresso", "ordine". I cani devono stare al guinzaglio, è la legge. Per il loro stesso bene, certo. Una volta
non mi ero mai posta la questione, poi ho avvicinato l'universo canino e ho cominciato a... "pensare da cane"! E'da questa posizione che mi viene da prendere le distanze, che mi nasce il dissenso e il moto di ribellione. Sono io che ritengo di ragionare come un cane...anzi io lo dico sul serio, non per celia!
In realtà, scherzi a parte, i cani veri sono più buoni di me, io sarei un "cane cattivo", un cane "sui generis". Il cane accetta il guinzaglio...per forza, in molti casi è l'unico modo che ha per poter essere condotto fuori e sgambare un po'. Per molti umani un cane senza un guinzaglio addosso è inconcepibile...è una bestia potenzialmente pericolosa in quanto munita di zanne, poi è vero che quando è lanciata al galoppo potrebbe far cadere chi va in bicicletta, o persone anziane che si reggono a fatica e traballano, con conseguenze tragiche...è vero, infatti io non credo che mi sentirò più di prendere un cane, psicologicamente, a lungo andare, mi infadidisce troppo dover usare per forza il guinzaglio. All'inizio la prendevo come una cosa normale, poi ho cominciato ad osservare e "pensare troppo". No, non fa per me fare la padrona di un cane in questa società, e prendete ciò che scrivo come "esternazioni" di una mente disturbata.

Quella mia "uscita" in seguito al racconto di Marina è solo una considerazione "pseudo-filosofica" personale, quindi astratta, teorica, mentre le tue posizioni, Akyaky, sono giuste e concrete, pragmatiche, legate alla realtà attuale. Le nostre città non sono più a misura di randagio, ovvero, secondo me lo sarebbero ancora nonostante tutto, è l'uomo che ha perso ogni sintonia con la natura e da questo punto di vista è vero: nella comunità umana non c'è più
spazio per i randagi, se non a loro rischio. Le città ormai non sono quasi più a misura d'uomo, figuriamoci se sono a misura di cane. Anche chi decide di adottare un cane si accolla automaticamente un grosso impegno, perchè non è concepibile lasciarlo girare anche saltuariamente libero. Io ne vedo parecchi, dalle mie parti, circolare da soli; non sono randagi, hanno un padrone che in genere gli vuole bene, ma tenta l'azzardo di non seguirlo passo passo, li
abitua fin da piccoli ad uscire anche da soli. Vengono ignorati dai più, alcuni (pochi) li vezzeggiano; è chiaro che in questo modo restano esposti ad eventuali maltrattamenti...Ma quanti ne vedo dietro le sbarre di un cancello, che abbaiano furiosamente al passaggio di qualcuno e al tempo stesso ti fissano con lo sguardo tristissimo, se ti giri a guardarli...non occorre che spieghi che sono stati presi unicamente come cani da guardia. Sono sempre soli, anche se il giardino è grande, dai padroni ricevono la pappa e basta. (Alcuni invece sono sacrificati in giardini angusti, da cui non escono mai, nessuno li porta mai fuori.) Talvolta sono più di uno, ma il disagio che vivono è comunque grande. Una volta non ci facevo neppure caso, tutti li prendono come cani schizzati che "rompono" col loro abbaiare, e io non mi ponevo il problema. Sappiamo bene che i cani sono molto più simili a noi di quel che pensano in molti, nel senso che sono animali sociali, hanno bisogno del contatto coi propri simili e con l'uomo. Nemmeno loro sono fatti per vivere in prigione, dietro le sbarre di un cancello, sia pure in un grande giardino. Forse la condizione di quest'ultima categoria di cui ho parlato non è molto meno triste rispetto ai cani "ospiti" dei canili...

Marina, io penso che tu stia idealizzando troppo il nord Italia riguardo alla situazione "gestione cani". Che io abbia visto coi miei occhi o sappia, al nord o centro-nord (dove abito io) le cose non girano troppo diversamente rispetto al sud...La sensibilità verso i cani (ora parliamo solo di cani e non degli animali in generale) è un fatto soggettivo dei singoli individui, le istituzioni gestiscono il "problema" a seconda delle singole realtà locali, in teoria,
mentre in pratica i loro interventi su questo tema sono mossi da finalità che poco hanno a che vedere con la reale tutela dei cani, esttamente come accade al sud. Quanto alla mentalità è vero, ci sono ancora differenze, nel pro e nel contro. Ma a volte la corsa al "mettersi al pari" rispetto al nord più "evoluto" rappresenta un'evoluzione solo apparente...
Per dirtene una, poco tempo fa ho fatto visita ad un'amica che abita a Borgosesia (Vercelli). Vicino a casa sua c'è un parco che lei ha definito bellissimo (non ho avuto occasione di andarci); beh, passandoci davanti ho visto dall'auto un cartello che vieta l'ingresso ai cani, pure se muniti di guinzaglio e museruola. Ed anche dalle mie parti è pieno di restrizioni che riguardano l'accesso ai cani nei parchi, sia nelle aree urbane che nei parchi "naturali"
dell'entroterra, in campagna.
Ora la pianto qui, e vi chiedo scusa per la tiritera sconclusionata.
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24/09/2008 15:34
 
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Ciuteina, il tuo ragionamento non è da folli, ne assurdo o quant'altro.
E' che purtroppo molto spesso fare ragionamenti sensati fa apparire come pazzi, utopisti e idealisti.
Quando sono stato da te mi faceva un pò strano vedere tutte quelle persone col cane al guinsaglio. Dove vivo io è raro vedere qualcuno che porta il cane a spasso, ma non perché qui li tengono liberi, ma perché li tengono sempre chiusi.
Tornando al discorso, guardare quei cani legati e portati a spasso mi dava da pensare a quanto fosse innaturale e crudele, anche se apparentemente non appare così a tutti.
La libertà dovrebbe essere alla portata di tutti.
Una grossa fetta di popolazione non si immedesima e non tenta nemmeno di immedesimarsi nel proprio animale, per quanto sia forte l'affetto che prova per lui.
L'animale viene rinchiuso in quella figura precostruita dalla società, in quel modello di vita tutt'altro che naturale, e va bene così. Ben pochi si avvicinano a pensare se sia la cosa davvero giusta per chi vive con la sua pelle questa imposizione.
Anche il mio modo di pensare tende all'utopismo, e ad una concezione anarchica delle cose, ma spesso tendo a non esternare troppo questi miei pensieri perché finisco per rendermi conto che le cose sono nettamente diverse da come arrivo a pensare che dovrebbero essere, ed il mio stile di vita non sembra poi tanto lineare al mio pensiero. Il più delle volte tengo per me queste idee e abbraccio il pessimismo.

Se non si possono cambiare le cose, però, perlomeno si possono migliorare, e ciò che afferma Akyaky è una delle maniere per farlo.
I cani dovrebbero avere la loro libertà (perché il pianeta terra non è proprietà dell'uomo, ma è di ogni essere vivente.) senza rischiare nulla che sia contro le leggi della natura, senza aver bisogno di qualcuno che li protegga, appunto, da questi rischi.
Purtroppo non può essere così, quindi è giusto che ci sia qualcuno a proteggerli dalla malvagità insensata dell'uomo.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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25/09/2008 13:26
 
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Quoto il capo al 100%

Ciuteina, quello che hai scritto è bellissimo. E non è nè pazzoide nè sconclusionato. Hai un grande dono: sai davvero capire i cani, quello che sentono. Hai mai letto Pennac? "Abbaiare stanca"? Anche lui dice di essere un po' cane. E anche lui i cani li capiva benissimo.

Hai ragione su tutto.

E' vero: ci sono tante persone che pur amando i loro cani non li capiscono. li trattano da umani, non capiscono le loro esigenze e finiscono, in un modo o nell'altro, col farli soffrire. Non so perchè sia così, forse i cani sono troppo buoni (anche se alcuni proprio per il troppo "amore" impazziscono e diventano aggressivi), forse qualcosa in loro ci ricorda i bambini e dunque alcune persone vedono i cani come bambini. Alcuni dicono di essere la loro "mamma", il loro "papà", è così anche da te? in sè la cosa non è grave, voglio dire, uno può dire quello che vuole. Ma spesso questa cosa riflette un approccio col cane completamente sbagliato. Anche io ho detto di essere iper apprensiva con i miei animali ma voglio specificare, non in questo senso... nel senso della salute, mi agito troppo. Non ritengo e non sono mai riuscita a pensare che Altair sia mia figlia, o la mia bambina, potrei scrivere un libro con l'elenco di tutti i nomi con cui la chiamo ma nessuno di questi definisce un grado di parentela tra noi due. Lei è il mio cane, come è giusto che sia. Io credo che tu al contrario di loro saresti un'ottima "padrona" (termine assurdo che uso il meno possibile.

I cani "da guardia" come dici tu... ma anche i cani "per bellezza", come è stata la mia... spesso stanno anche peggio che nei canili. Per quanto grande, un giardino è una gabbia. E' vero. Un appartamento? non ne parliamo. I cani hanno bisogno di uscire... ce lo chiedono di continuo, peraltro. E di affetto, e di compagnia, anche dei loro simili. Hai ragione. Troppo spesso sono sacrificati...

E' vero, vogliono regolamentare tutto. Stiparci tutti quanti in ambienti totalmente diversi da quelli naturali (ma perchè? me lo sono sempre chiesta, perchè?), con i parchi che presto saranno di erba finta, con gli alberi che saranno presto finti e non mi meraviglierei nemmeno se si mettessero a pavimentare tutto quanto, a seppellire tutto sotto al cemento. Tutto. E allora inventeranno i cani robot che non faranno i bisogni. Comunque, pensando a come sono le cose ora, è vero: cane e guinzaglio. Anche io li odio, i guinzagli. E non se ne può fare a meno. A volte servono, e proprio ai cani... un cane senza guinzaglio a milano in corso buenos aires muore dopo tre secondi. queste stupide città innaturali dove ci stipano o dove ci stipiamo nel cemento... come dici tu non sono neanche a misura d'uomo, forse a misura di traffico di automobili. Come diaviolo fa uno ad abitare in centro a Milano? bho. E' vero... a volte la casa non te la puoi scegliere. Io sono una privilegiata. Ma c'è chi ci sta bene, in centro a Milano, in un mondo finto fatto di notti illuminate e scatenate, e rumorose, tanto rumorose da bloccare ogni pensiero sul nascere, c'è chi ci sta bene a lavorare in ufficio con le stesse mansioni di un robot e la stessa richiesta di intelligenza, c'è chi ci gode a passare pomeriggi in centri commerciali dove è finta (e costa) anche l'aria. Non me lo chiedere come è possibile. ma queste persone a volte sono pure... disorientate, davanti ad un fenomeno naturale qualunque. Perchè l'uomo la natura non la domina, non credo proprio che sia così. E non sarà mai così. E la natura non è regolamentata ed è imprevedibile: spaventa. ho sempre raccontato che fino a qualche anno fa vedevo in centro a Milano, dentro a veterinaria, delle donne anziane che portavano i nipotini in passeggino davanti al recintino tondo della facoltà. Per far vedere al bambino una mucca, o un cavallo. Ora li hanno spostati, i bambini di Milano devono uscire da Milano per vedere un animale... poveri bimbi di Milano, penso. Come Guccini. Eppure quella canzone è vecchissima. "Povera sete di libertà costretta a vivere nel deserto" diceva. poveri bambini e poveri cani. Io non so come facciano le persone a vivere lì e non so con che coraggio si prendano un cane. Ma come ho scritto... a volte uno deve vivere dove deve e... bho, non so se vieterei un cane a prescindere a chi vive in corso buenos aires. Magari al fine settimana lo porta in campagna...

io semplicemente lì non ci vivrò mai, in nessuna grande città. E mi porto a spasso la mia Altair *senza* guinzaglio, in un posto che per me è un paradiso di campi, boschi e animali selvatici. Sia io che lei stiamo bene, molto bene qui. Credo che continuerò a seguirli questi posti... sempre più rari...senza guinzaglio dicevo, ma purtroppo con Akela non sono mai riuscita. lui quando aveva paura scappava nella direzione opposta al pericolo alla velocità della luce, incurante di pericoli più grandi che lui non percepiva come tali e incurante della direzione che prendeva, correndo via anche lontano da casa. Ci ho provato ma sono sempre stata sconfitta. Aky ha sempre dovuto portare il guinzaglio... con Altair è diverso... se si prende un grosso spavento torna a casa di corsa ed è molto brava a tenersi lontanissima dalle macchine se ne trova. Con lei mi fido... certo, già la devo "umanizzare" troppo: vive in una stanza, sopporta ore di solitudine con la sola compagnia dei conigli, le faccio prendere IL TRENO... almeno delle belle passeggiate solo per lei gliele devo... ma se fosse per me, davvero, questa cosiddetta "civiltà" che abbiamo creato a nostra immagine e somiglianza davvero l'abolirei tutta.





Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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27/09/2008 11:03
 
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E io vi quoto tutti e due, Akela e Akyaky!
Ma vi siete accorti che stiamo dicendo le stesse cose, ognuno in maniera diversa?!
Io sono imbestialita, irruente e negativista, scrivo queste cose su questo forum perchè è l'unico dove posso "buttar fuori" quel che penso veramente senza essere "cacciata a pedate" per le mie posizioni che ai più appaiono estremiste e urterebbero, altrove suonerebbero come vere e proprie provocazioni; Akela "sente" anche lui in maniera simile, ma ha una una visione più raziocinante, no: è esasperato (per forza! E'troppo giovane per esserlo...xd) e si pone in maniera equilibrata e lucida; Akyaky è impegnata direttamente sul campo e deve fare i dovuti compromessi (diversamente non potrebbe svolgere l'attività nel settore che ama così profondamente), è passionale e sanguigna ma riesce a dosare col giusto equilibrio impulsività e concretezza.

Sì, ragazzi, sono perfettamente al corrente di tutto ciò che dite su questo argomento e (almeno in questo) comprendo tutto. So bene che avete ragione su tutto. Non occorre che mi "freniate" per calmare certe mie "sbuttate": partite dal presupposto che sono soltanto sfoghi che posso fare solo qui; lo so, lo so bene come girano le cose in questo mondo di pazzi, fino a poco più di 10 anni fa non immaginavo minimamente che ne fossero coinvolti, loro malgrado, anche i cani. Non mi riferisco alle problematiche realmente drammatiche, tipo abbandono o maltrattamenti: di quelle ero già al corrente.

Vorrei focalizzare la vostra attenzione su un tema molto molto più leggero, ma anche significativo: i rapporti interpersonali tra umani con i cani usati spesso come pretesto. Non solo per fare amicizia, come si pensa di solito, no no: per litigare. Qui avrei qualcosa d'interessante da raccontare, qualcosa che forse tu, Akyaky, non puoi aver conosciuto, perchè hai sempre avuto troppo da fare, tra volontariato in canile e studi. E neppure tu, Akela, abitando
in campagna nei dintorni di un paese del sud Italia, circondato da amici animali ma senza doverti misurare, e spesso in modo fin troppo "acceso", con tanti altri umani solo per la necessità di portare a spasso un cane...Voi sapete cosa succede, se si porta regolarmente a spasso nelle nostre città un cane al guinzaglio (senza guinzaglio poi non ne parliamo...), ovunque, nei parchi o in giro per le strade? Succede che è facile che si litighi. Fra umani, intendo,
col cane (o i cani) come pretesto per attaccar lite. I motivi, il più delle volte sono inesistenti. Ma sono fatti su cui mi sono dilungata fin troppo anche nel mio racconto del lupo-cane, li ho messi bocca al poverino (anche quelli in cui lui non era presente), ho usato la sua voce "muta" per sfogarmi pure in questo. A volte, di fronte a certe scene di un'insensatezza avvilente, mi è venuto seriamente da riflettere sui livelli di paranoia che sta raggiungendo la psiche umana...non occorre studiare psichiatria, basta che uno porti a spasso il suo cane ogni giorno per rendersene conto, bastano direi
una decina di giorni in un qualsiasi centro abitato; peggio di quel che già ben sapevo, e (purtroppo!) ritengo di saperne. Che questa sta diventando una società di psicotici, intendo. Chi non è...ehm...costretto a far passeggiare un cane tutti i giorni, non immagina che strane dinamiche si innescano. Non mi riferisco solo a fatti accaduti a me personalmente, parlo anche di testimonianze di altre persone (tante!) che ho accolto e memorizzato.

E'stato tutto casuale. 10 anni fa avevo già una profonda coscienza animalista (acquisita in età adulta, a differenza di voi), poi è entrato nella mia vita un cane. Non l'avrei cercato, avevo già un'idea, seppur vaga, dell'impegno "pratico" che comporta tenere un cane in città, psicologicamente non potevo permettermelo. Ma la vedevo in fondo come una cosa tranquilla, rilassante, mai avrei sospettato che ti porta facilmente all'urto coi tuoi simili, nel mio
caso che avrebbe creato una rottura ancora più profonda fra me e..."i miei simili". Nel mio intimo, intendo. Perchè ora mi sento ancora più "aliena". Da un certo punto di vista sarebbe invece meglio riderci su...perchè a pensarci bene sono cose da ridere.
Beh, dovrei farvi esempi concreti, di liti assurde (fra umani, eh?), veramente assurde, scoppiate per via di uno o più cani...per cosa? Per un nonnulla, anzi per niente. Ma la sto facendo troppo lunga.

Akyaky, ti dirò che anch'io non sono per niente sicura di far felice la mia cagnotta Ganja, so che la trascuro troppo...e non riesco a darle più di quel che le do. So però che lei senza di me non potrebbe vivere, ma i cani in genere sono così.
Riguardo ai padroni che rischiano di soffocare un cane per troppo amore, non volevo giudicare con tanta severità; ho vari amici che hanno un cane e sono proprio così, bravissime persone, sensibili e veramente di buon cuore. Ma se capita di far fare una passeggiata ai cani i compagnia, beh...sono talmente apprensivi che io, dentro, finisco sempre per innervosirmi un po'...è più forte di me. Loro si creano mille problemi che secondo me sono inutili, anzi non esistono, sono costantemente ossessionati dal timore che il loro cane (a seconda anche della taglia, è logico!) venga aggredito o più ancora che aggredisca qualcuno, o solo che infastidisca qualcuno...beh, sarà una mia impressione ma quei cani, che a volte risultano in effetti leggermente "schizzati", sarebbero più tranquilli se non venissero oppressi da tanta apprensività. A volte mi viene da chiedermi perchè così tanta gente scieglie di prendersi un cane, visto che vivono la presenza di un cane come un ulteriore stress..è già tanto stressante, la vita di per sè, per quasi tutti, ormai...

Troppo ci sarebbe ancora da dire su questo, ma la pianto qui.
Solo una cosuccia, per finire; io comprendo questi amici, perchè è vero che la convivenza pacifica con gli altri è ancor meno facile, quando si ha un cane. Beh, dal loro punto di vista io sono una pazzoide selvatica e svitata, perchè non mi creo questi problemi e a volte dichiaro, con molta bonomìa, che non occorre agitarsi così, tento insomma di minimizzare cose che in effetti non implicano alcun problema. Nulla da fare, loro sono sempre terrorizzati dal timore di "trovar da dire" con qualche intollerante o con qualcuno che vede in ogni cane che incontra (anche in quelli piccoli) una potenziale tigre assetata du sangue. Allora, questa è la linea di condotta comune a cui quasi tutti i padroni di cani si uniformano.
Ma dovrei spiegarmi ancor meglio, con esempi...e ora davvero è bene che mi fermi qui.
(A proposito, Akyaky, io non mi sento "padrona" della Ganja...è una parte che devo sostenere di fronte agli altri perchè così usa. Ma in realtà è lei che ha me!) [SM=x1169443]

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30/09/2008 15:46
 
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E' vero che diciamo la stessa cosa... [SM=x1169398]
Non sono mai stata definita passionale e sanguigna ma mi piace, grazie... [SM=x1169390]
Invece questa la devi sapere. Aky a casa con me da un'ora mio primo cane, mia prima passeggiata col mio primo cane. Vialone alberato. 7 Giugno 2005. La prima pipì di Aky come mio cane, ovviamente alzando la zampa contro un albero come un lupo maschio rispettabile deve fare. Cancello che cigola.
"Eeeeeeeeeeeeh, signorina, la cuuuuuuuro!"
"???"
"Porta qui il cane a sporcare eh?"
"Ma... io... ma... è pipì..."
"..."
"..."
"Adesso è pipì, ma lei tutti i giorni lo porta a cagare qui davanti, io lo so perchè la vedo, sempre, la curo, eh, chiamo i carabinieri!"
"Ma... ce l'ho solo da un'ora questo cane!!!"

Ovviamente ho pensato che fosse soltanto un vecchio pazzo. Ma poi ho scoperto che di vecchi pazzi ce ne sono tanti, e che spesso non sono neanche vecchi. La sola presenza di Akela al guinzaglio terrorizzava madri e proprietarie di cani piccoli (spesso aggressivi). Inoltre era un ottimo motivo per insultarmi, molto spesso.

Hai ancora una volta ragione in tutto e per tutto. Non lo so perchè, ma avere un cane ti porta alle liti... [SM=x1368217] bho...



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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01/10/2008 00:02
 
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Non lo sopporto proprio quando le persone gettano accuse senza fondamento, non ascoltano e pretendono di aver ragione.
Pare che questa cosa del rimproverare dia soddisfazione...
Ho sentito di persone che hanno incolpato gli animali di cose assurde. Le accuse più classiche sono quelle di portatori di parassiti e malattie. Secondo loro ti passano pulci e zecche addirittura d'inverno quando la temperatura tocca quasi lo 0... Inutile dire che i parassiti sono attivi nelle stagioni calde. Riguardo alle malattie io vivo da sempre tra gli animali, in campagna, ho i gatti che ambulano per casa, i cani sempre addosso e non ho mai avuto malattie a causa loro. Anzi, non so se ha una relazione, ma di recente ho fatto delle analisi e risulto aver sviluppato gli anticorpi per l'epatite A.
Fortuna che ho la lacuna delle passeggiate col cane al guinsaglio tra le mie esperienze, perché la mia pazienza verrebbe meno di fronte a certa gente ottusa per scelta.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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