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Amore e Divino

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2011 03:02
16/07/2008 13:45
 
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Spero sia la sezione opportuna dove discuterne....scusatemi se sbaglio
Premetto, come nel sottotitolo, non sò se questa sia la sezione più opportuna per disutere del quesito che vorrei porre a tutte e tutti voi...spero vogliate perdonarmi se mi trovo in errore...certamente provvederete a trasferire la mia domanda nell'apposito luogo.

Spesso, nel cammino, ho incontrato persone con le quali ho potuto proseguire mano nella mano, esse hanno potuto donarmi ciò che avevano appreso e con questo insegnarmi a porre i miei pensieri in continua discussione...Di tutte le domande che mi sono posta o che mi sono state poste dalla vita una è rimasta senza risposta e rappresenta un buco d'ombra e freddo nella strada.

La Madre, nella mia immaginazione, assume forma di luce e di donna candida, ad essa mi rivolgo per trarre da me stessa la fiducia nel tempo e la forza antica della terra.

Ho sempre pensato che il sentimento umano non fosse qualcosa di slegato dal divino, noi partecipiamo dell' Assoluto, la scintilla dorata che C.Pinkola Estes ha perfettamente descritto vive in noi, non credo neanche lontanamente possibile vivere, come invece insegna prepotentemente il cristianesimo (mi scuso se qualcuno o qualcuna di voi possa essere urtato da questo aggettivo), dicevo, non credo possibile vivere la nostra interiorità come peccato, il nostro corpo come dannazione, e al contempo non credo che esista il dualismo cristiano Anima (Paradiso) e Corpo (Inferno), noi siamo un unicum inscindibile e per questo ho vissuto i sentimenti d'amore sia carnale che non con gioia e infinita serenità...

Ma sulla via un incontro mi ha chiesto se potevo davvero amare la Madre e al contempo amare un essere umano più di me stessa e più della Madre stessa...Insomma, è possibile amare qualcosa che non è la Madre più della Madre stessa, trovandosi quindi in lotta e contraddizione (come accade nel Cristianesimo) o il sentimento è una Benedizione che Lei ci stà regalando?...O forse una prova?...La Madre Dea non è come il Cristo Bianco, ma essa cosa può chiedere a noi donne e uomini di mettere "da parte" ciò che appartiene alla sfera prettamente umana per seguirLa? O invece il dualismo trascendentale (superiore) e terreno (inferiore) non esiste? E, se esiste, in che misura?...Racconti antichi ci narrano di terribili prove e sacrifici in nome di qualcosa di superiore...Come vi rapportate rispetto a questo interrogativo?
Spero di non essere stata impertinente, ma questo è forse l'unico luogo che mi resta per trovare risposte...
Grazie,
bacini,
Giulia



"Negli occhi bruni di una figlia della Terra riposa la Pace, che essa possa essere tua eterna compagna"

Sciamana Sarah
17/07/2008 00:20
 
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Credo, secondo il mio modo di vedere le cose, che la Madre non chieda di sacrificare niente di ciò che noi non vogliamo sacrificare. Il Cammino è fatto di Tempi, è fatto di Passi, è fatto di raccolta di Indizi e Consapevolezze... camminando si raggiungono piccole mete, forse, e come Inanna ad ogni cancello di tali mete lasciamo cadere una parte di noi. Ma sempre e solo se ci sentiamo pronte e se ciò che decidiamo di abbandonare "non ci possiede più"... ho letto da qualche parte, ultimamente, che "si è posseduti dalle cose che si crede di possedere"... ma non credo si possa comunque buttare via cose a cui siamo ancora legati profondamente...
Ogni cosa a suo Tempo... non penso che tutti debbano giungere al sacrificio di tutto in questa vita... magari ce ne vogliono ancora più di una, ma forzare non è mai la via giusta perchè poi porta a soffrire terribilmente, e immancabilmente a tornare indietro per recuperare ciò che non era Tempo che lasciassimo per vivere ancora... bruciare le tappe non è mai servito a nessuno.

La Grande Madre forse desidera che noi viviamo felici, e che cerchiamo questa felicità seguendo la Via che lei ci suggerisce... ma ci sono dei Tempi. E inoltre, appunto, il sacrificio deve sempre essere desiderato... bisogna desiderare veramente di abbandonare qualcosa, altrimenti significa che non è Tempo.

Questo però non comporta l'amare di più una persona che la Madre... si può vivere la Madre senza abbandonare la persona amata (quanti lo fanno? praticamente tutti!)...
Se posso darti un consiglio, davvero sentito, non bruciare le tappe, segui il tuo Tempo... quando desidererai di sacrificare una cosa in più lo farai naturalmente... altrimenti non lo farai...
Pensare che la Madre voglia "strapparti via" le cose che ami non farebbe altro che allontanarti dalla Madre stessa, perchè inizieresti a sentirla come qualcosa che ti è ostile e che vuole che tu soffra... ma davvero non è così, non può esserlo.
La Madre è anche il Tempo e un frutto non va mai colto quando è ancora duro e acerbo... la raccolta deve avvenire quando il frutto è maturo e pronto ad essere staccato dal suo ramo... d'altra parte, se nessuno lo staccherà, si staccherà da solo, ma solo perchè sarà arrivato il suo Tempo e così dev'essere.

Poi questi non sono che opinioni mie, forse individuali (anche se forse ho letto da qualche parte qualcosa di simile, che ho condiviso completamente), quindi prendile per ciò che sono.



[Modificato da stregaviolet )O( 17/07/2008 14:43]


"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
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"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
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Il Tempio della Ninfa

17/07/2008 11:03
 
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Grazie Violet, davvero, sono parole piene, e vere...Il Tempo a volte può trasformarsi in ossessione, e mi chiedo cosa significhi seguire il proprio destino...
Un bacio,
Giulia



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Sciamana Sarah
17/07/2008 12:39
 
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Condivido anche io il pensiero di Violet.
"Amare" è una parola che allarga i propri confini o li restringe a seconda del flusso che noi immettiamo all'interno di questo campo. Uno degli effetti più maestosi dell'amore è che insegna a rifletterne la potenza in tutte le altre parti di noi stessi.
E' come un fiume in piena che invece di allagare va e nutre tutto ciò, rapporti sensazioni, percezioni di noi stessi, che necessita di cura e crescita.
Se nutri nel tuo cuore un sentimento di Amore Divino (per usare le tue parole) esso ti porterà a riflettere su te stessa come stai facendo ora e sui tuoi modi di percepire l'amore.
Da essi, dalle esigenze che ti vengono, dalle riflessioni e soprattutto, dai dubbi, scaturisce una nuova percezione della tua interiorità..
E' una crescita, un avanzamento, un primo cancello a cui hai abbandonato una parte di te.. una foglia che si è staccata.
Quando ho avuto la sensazione di amare qualcuno più di me stessa, mi sono accorta che ragionavo in termini di dualismo.
L'amore che provo per le persone e quello che tu chiami "divino" per me sono diventate una cosa sola, inscindibile.
Fanno parte di quell'Unicuum di cui parli.
Penso che "mettere da parte" ciò che appartiene alla sfera umana per dedicarsi interamente alla "Dea" sia una cosa contraddittoria alla natura stessa del Sacro Femminino.
E' anche dalle relazioni umane che sperimentiamo l'amore della Dea, perchè esse ci insegnano ad ampliare, a fare spazio alle correnti di creazione entro cui lei si manifesta.
Queste sono comunque opinioni e considerazioni personali.. prendile per quello che sono.

Acqua
[Modificato da -Acqua- 17/07/2008 12:40]




17/07/2008 14:42
 
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Forse il fatto di dedicarsi interamente alla Grande Madre comporta però un prendere coscienza che la Grande Madre contiene in sè entrambi i Principi... la Dea e il suo Amante/Paredro/Figlio... un Amante totalmente maschile che è parte di lei e che la rende androgina. Quindi forse dedicarsi a questo cammino e solo a questo porta a iniziare a concepire il maschio dentro di noi, e ci aiuta a cercarlo dentro di noi, non solo fuori.
In questo modo, forse, dopo un lungo cammino, si può ritrovare la completezza.
Questo però non toglie certo di amare chi è esterno da noi e di condividere un percorso con tale persona... magari come Compagni che si muovono in direzioni simili, tenendosi per mano.



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17/07/2008 15:05
 
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Scusami sin da ora se fraintendo le tue parole Violet...Stai forse dicendo he l'unico amore possibile, quello completo e totalizzante, quello che riesce a riempire ogni respiro...è solo possibile tra donna e uomo?...Anche Scott Cunningham lo sostiene...dice che solo quando il principiop maschile si fonde con il rpincipio femminile allora si puiò parlare di vero amore, che esso è il solo possibile e naturale...
La trovo un' assurdità....
Ma è una mia opinione personalissima e l'argomento è molto elicato, forse discuterne in questa sede non è saggio...

Grazie per le vostre risposte e il tempo dedicatomi.
Un bacio,
Giulia



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Sciamana Sarah
17/07/2008 17:26
 
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Ci sono sfumature diverse di amore .. credere che l'unico tipo di amore "totalizzante" sia fra un uomo e una donna mi sembra limitativo e infantile come concetto.
Tra l'altro Cunningham non era omosessuale? (forse dico una stupidata ma me lo ricordavo così..) Forse si riferiva all'unione tra principio femminile e maschile in riferimento ad un'azione creativa manifesta in un altro essere vivente. Indubbiamente per riprodursi serve un ovulo e uno spermatozoo ma la storia insegna che questo non è sinonimo di amore.. questa è pura biologia.
L'amore che ci può essere fra due ragazze o fra due ragazzi può essere immenso e infinito quanto quello fra un uomo e una donna.
Ma non si stava parlando di "Amore Divino"?
Credo che Violet parlasse in senso di completezza interiore all'interno del rapporto con la Dea che nella sua natura ha un principio maschile e femminile.
Cercando questo aspetto nella Grande Madre si è portati a rivalutare il nostro stesso lato maschile e amare un essere maschile "Esterno" a noi non comporta necessariamente una rinuncia per quello interiore..
Alcuni si sentono completi con l'equilibrio dei due principi interiori, altri si ritrovano ad amare una persona esterna a loro e a scoprirsi poi Compagni di Viaggio come dice Violet.
Ma l'importante , secondo me, è conservare e alimentare la propria indipendenza e completezza.
La storia dell'altra metà della mela non è altro che un'ennesima manifestazione del dualismo.
Invece la prospettiva di due esseri unici, che hanno cammini simili ma separati, autonomi e indipendenti è secondo me, qualcosa che può aiutare a ritrovare la completezza.
[Modificato da -Acqua- 09/09/2008 15:08]




17/07/2008 17:54
 
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Mi scuso sin da ora se esprimendomi posso essere sembrata dura, ho sempre la sensazione di poter essere fraintesa e quindi prediligo l’espressione che sento più vicina alla mia essenza istintuale, peccando così di intransigenza.
Grazie Acqua per l’interevento chiarificatore.
Così facendo, tuttavia, riconduciamo l’Amore in un aspetto dualistico se ricerchiamo il nostro “Maschile” o il nostro “Equilibrio” al di fuori della nostra essenza approdiamo in un “Sentire” e “Percepire” la Madre sotto sfumature diverse. Non potrebbe essere questo che crea attriti, anche ideologici, e solitudini di incomprensione?
Ancora, due persone che si amano possono realmente essere indipendenti? Se noi viviamo la Dea come una compagna di viaggio (per coloro che vi si dedicano totalmente) essa diviene non parte di noi, ma estranea? Ed è solo in questa estraneità che noi la percepiamo totalmente nella sua forma più complessa?


"Le correnti di creazione", penso che potrei rifletterci per giorni su questo termine meraviglioso...Le correnti, la creazione, un cerchio che ruota anche in noi.

Baci e benedizioni sorridenti,
Giulia
[Modificato da Morgana_LaFata 17/07/2008 22:03]

18/07/2008 00:18
 
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La Madre è intorno a noi, ma l'unico modo per sentirLa veramente è trovarla dentro di noi. Lei c'è già solo che bisogna raggiungerla, spogliandosi piano piano di ciò che ci separa da Essa... con i Tempi e le maturazioni di cui parlavamo prima.
L'amore esterno non ha certo predilizioni, anzi! Si può amare il sesso opposto o lo stesso sesso, anche se forse è addirittura più completo e naturale amare entrambi, in modi diversi a seconda di ciò che si sente.
Ma la completezza di cui parlavo è interiore ed indipendente dall'esterno. Molte sono le correnti religiose che parlano di due energie opposte celate nel nostro essere, spesso simbolicamente rappresentate come due serpenti, uno bianco e uno rosso. Queste due energie sono l'acqua e il fuoco, il femminile e il maschile. E sono dentro ognuno di noi, che si tratti di femmine o maschi non ha importanza, ci sono e su questo non si scappa. La completezza sta forse nell'equilibrarle e nello sviluppare, dentro noi stesse, anche l'energia che forse percepiamo come opposta. Occorre forse cercare di trovare il maschio che è dentro di noi, oltre alla femmina, così come gli uomini dovrebbero cercare la loro energia femminile ed acquatica nascosta, se vogliono sperare di percepire una sorta di completezza interiore indipendente.
Trovando un certo equilibrio, forse si riesce ad essere anche più liberi e ad amare ancora più liberamente coloro che sono esterni da noi...
Ma sono concetti che comunque fanno parte di religioni arcaiche (e non solo, nell'induismo sono ben presenti ancora oggi) e non li sto dicendo io... cioè, non sono miei "pensieri". Li condivido a livello teorico e quindi li ripeto, ma prescindono da me.

Questo era ciò che intendevo. Ma ognuno deve comunque trovare la propria dimensione e soprattutto, ripeto, non vanno bruciate le tappe e se ora come ora non è il momento per certe cose ma per altre è giusto vivere ciò che si ha e si desidera.



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18/07/2008 13:32
 
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leggendo le parole di Morgana mi sono ritrovata a considerare sotto diversa luce i primi passi del mio cammino... all'inizio, parlo di me certo, non intendo fare una generalizzazione, tutto ciò che mi allontanava dalla Madre volevo strapparlo e toglierlo per poterlo allontanare con la forza se necessario, abituata dal cristianesimo al concetto di "rinuncia" per... l'Altro, per la pienezza, per il sacrificio d'amore... così mi sono ritrovata ad abbandonare invece questo nuovo cammino perché estenuante esattamente come l'altro...
poi è arrivata un po' di luce.
non credo che la Madre, per essere amata davvero e completamente, ci chieda di separarla dal resto dell'amore che completa e occupa il nostro cuore, questo non significa non darle un posto speciale negli affetti e nel cammino, ma sarebbe impossibile per molti di noi farlo (penso a me con un marito e due figlie). Anzi, trovo che l'amore per la Madre e la sua essenza viva, il suo femminino presente e pulsante in me, mi aiuti ad amare di più e meglio coloro che con me dividono i loro giorni.
Amare non significa per tutti la scelta duale uomo/donna, il maschile e il femminile, mi sto accorgendo, esiste in tutti noi in proporzioni diverse a prescindere da ciò che siamo attualmente e ci porta a fare scelte determinate nella nostra vita.
Ci sono donne molto importanti nella mia vita, ci sono state e ci saranno, che amo con tutta me stessa, il che non vuol dire che non ami mio marito o che con queste donne debba dividere una fisicità, perché poi all'atto pratico pare che l'amore debba ridursi, ahinoi, a questo (!), necessariamente e nonostante questo il mio amore per loro e il loro per me non è meno vero e meno importante di quello che divido ogni giorno con l'uomo che ho sposato. Penso alle mie amiche, quelle vere, due e penso ad altre persone in grado differente presenti nella mia vita.
L'amore per la Madre ci introduce in un cammino nuovo e totalizzante che anziché defraudarci della nostra pienezza o di quella a cui abbiamo diritto, la amplifica e la perfeziona, aiutandoci a trovare noi stessi nel suo volto luminoso, nella sua voce che canta dentro di noi, nella sua presenza ovunque attorno a noi.
Almeno per me.



18/07/2008 13:37
 
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...ma quando giunge il Tempo si è pronte, forse, ad abbandonare tutto... figli, marito, famiglia. Tutto gettato dietro alle spalle... Niente di forzato, solo desiderio naturale.
Però forse questo è solo "mito"...



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18/07/2008 13:44
 
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[SM=g27821] forse... mi chiedo che cosa voglia dire in questo cammino abbandonare tutto, se include necessariamente anche la fisicità o il semplice "lasciar andare" l'altro nell'amore, continuando ad amare senza mai possedere, nella pienezza della libertà... ma forse non basta una vita per realizzarlo.



18/07/2008 19:14
 
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Credo sia differente per ognuno di noi Fairy.
A volte certi impulsi è necessario percepirli nel Silenzio del proprio cuore. Anche solo traducendoli in parole prendono una forma diversa e perdono la loro natura di impulso trasformandosi in qualcosa esterno a noi.
Capire il tempo giusto per ogni momento di noi è un duro allenamento.
Ci sono doni che solo attraverso il Silenzio riusciamo a comprendere e talvolta prima che si creino le condizioni affinchè si manifestino in realtà passano anni e anni.
Non possiamo sapere quando nel nostro Frutteto è tempo di raccogliere le mele se non ci fermiamo ad ascoltare e osservare i cambiamenti all'interno di esso.
E per farlo non possiamo distrarci nemmeno un attimo.


Così facendo, tuttavia, riconduciamo l’Amore in un aspetto dualistico se ricerchiamo il nostro “Maschile” o il nostro “Equilibrio” al di fuori della nostra essenza approdiamo in un “Sentire” e “Percepire” la Madre sotto sfumature diverse. Non potrebbe essere questo che crea attriti, anche ideologici, e solitudini di incomprensione?
Ancora, due persone che si amano possono realmente essere indipendenti? Se noi viviamo la Dea come una compagna di viaggio (per coloro che vi si dedicano totalmente) essa diviene non parte di noi, ma estranea? Ed è solo in questa estraneità che noi la percepiamo totalmente nella sua forma più complessa?



Non parlavo di "cercare fuori" ma intendevo che talvolta quando un processo si è svolto all'interno spesso tendiamo a manifestarne gli effetti all'esterno.
Non la Dea come compagna di viaggio ma le persone fisiche che scegliamo nelle nostre vite..
Come percepire la Dea Morgana, è inimmaginabile e inspiegabile a parole.. per lo meno per me e ipotizzare una comprensione della sua forma "complessa" significa dare limiti ad una Energia che limiti non ha a quanto posso sapere io...
La sua comprensione, per quello che mi riguarda è fatta di Silenzio e reazioni istintive che si osservano per tentare di vivere nell'armonia del canto del nostro essere.




18/07/2008 21:03
 
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Io mi trovo d'accordo (tanto per cambiare [SM=g27828] ) con Violet...
Penso che ad un certo punto, quando si è percorsa la strada che un po' tutte qui cerchiamo (e la si è trovata veramente) sia naturale abbandonare ciò che di superfluo e "imprigionante" il mondo ci mette davanti...
Per una donna "folgorata dall'Amore" che senso potrebbe avere un matrimonio, in cui ci si promette di non guardare mai un altro o un'altra, come potrebbe avere senso occuparsi di stirare e pulire la casa e di tutte quelle inutili minuzie di cui è piena la vita della persona media se è piena di gioia e luce?
Come potrebbe continuare a desiderare rapporti fisici fini a sè stessi, che danno soddisfazioni materiali o tutt'al più emotive, una donna che ha conosciuto i mondi Fatati, l'Estasi consapevole o come volete chiamarla?
Penso che a quel punto il rapporto amoroso potrebbe avere senso solo se volto a raggiungere quei mondi di Armonia, senza rimanere imprigionati nelle limitanti definizioni etero/omosessuale; per chi ha davvero la Luce in sè, e che quindi a mio avviso possiede entrambe le nature amorosamente congiunte, non sarebbe forse più sensato fermarsi a riflettere su orizzonti ristretti come questo.
Confermo e sottoscrivo l'idea di aspettare il giusto Tempo, le cose accadono quando noi siamo pronti e quando abbiamo lavorato perchè la nostra vita si muova in una data direzione.
Quando saremo arrivate, se mai ci arriveremo in questa vita, a conoscere veramente quell'energia che è stata chiamata Grande Madre, forse riconosceremo la stessa scintilla in ogni donna o uomo che non si sia svenduto al Nulla (pochi molto probabilmente, ma comunque io credo che per quanto abbiano forse un'anima assopita ne esistano alcuni)ed a quel punto di amerà la Divinità nell'uomo/donna e l'uomo/donna stesso per contenere la Divinità.
Però come hanno detto le altre fanciulle queste sono solo mie considerazioni personali, le cose in cui credo io che però potrebbero anche non essere...
[SM=g27838]


...per lasciare agli esseri umani la scelta di scomparire nel tempo dell'eternità o vivere nell'eternità del tempo.

Haria

18/07/2008 21:52
 
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[SM=g27836] [SM=g27838]
Verissimo... cosa importerebbe di ogni cosa a cui noi siamo ancora legati, ad una Figlia della Dea consapevole di ciò che è? Ad un'Iniziata ai Misteri della Grande Madre che si è sacrificata, donando tutta se stessa per essere riempida dal Divino?
Probabilmente sorriderebbe soltanto a ricordare ciò che prima per lei appariva così importante... ma forse hanno proprio ragione certi autori che paragonano questa Conoscenza e Consapevolezza raggiunta come ad un risveglio per una persona che ha sempre dormito, oppure come alla riacquisizione della vista per una persona che è sempre stata cieca.

Ogni cosa ha il suo Tempo, ma quando e se sarà il Tempo... forse gli occhi si apriranno come fosse la prima volta, e alla luce di quella Visione tutto ciò che è stato prima sarà polvere.



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18/07/2008 22:12
 
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Grazie mille delle vostre risposte preziose...mi fà davvero piacere constatare che l'argomento vi stà interessando e che da esso stà scaturendo una discussione densa di confronti e parole piene di sincerità e riflessisone...vi ringrazio perchè è una gioia leggervi e ripensare a le varie risposte che mi state dando, che ci stiamo dando...

Penso che non si possa generalizzare riducendo l'amore ad uno strumento, ad un momento, ad un attimo forse ad una sosta sulla nostra via, credo che sia un' esperienza che ognuno di noi vive a modo suo...e per me diviene qualcosa che riempie e colora...Credo fermamente nell'amore eterno ed incondizionato e forse pecco di ingenuità ed infantilismo, ma è la Madre, ora, a donarmi questa consapevolezza, quella di seguire quello che forse appare un sogno sterile ma al contempo sento in me inspiegabilmente un istinto che mi spinge a sfidare le montagne...ho percepito tutto questo come un dono, arrivato nel preciso momento in cui ero pronta ad accettarlo e ad avere la forza necessaria per l'assunzione piena di ogni mia responsabilità...Mi sono lasciata guidare, qualcosa che non ero mai stata in grado di fare prima, chiudevo ogni spiraglio per paura di perdere un'assurda autonomia che credevo minacciata da un essere superiore...ma Essa è infinito Amore, e non nel senso cristiano del termine, sono certa che capite...

Mi ritrovo nelle parole di Violet, se le ho interpretate correttamente, è il coraggio di una vita che ci può spingere anche a partire verso l'ignoto rincorrendo il vento dell'anima, rincorrendo la sua Voce, che può essere anche silenzio...è nella nostra intimità che tutto si gioca...

Rispondo brevemente a Fairygoldmoon, sono felice di averti aperto una piccola porticina, ampliata da tutti i contributi di Acqua, Elke e Violet, ma non penso che sia possibile equiparare l'amicizia all'amore...quello che tu affermi, sempre se non incorro in fraintendimenti, è che l'amore non necessita di fisicità...personalmente, e ripeto, sono mie idee e non intendo farle passare per assolute, credo che l'amore, che si nutre certamente di dialogo e comunione spirituale, e forse in questo una profonda amicizia può confondersi, dicevo l'amore tra due esseri richiede, esige, la comunione carnale che non diventa puro piacere sterile, ma una fusione imprescindibile, l'amore si nutre di fisicità, poichè, come assai saggiamente ci ha ricordato Elke, la nostra interiorità si proietta all'esterno, nel mondo reale, nelle relazioni intersoggettive, come in tutto ciò che facciamo, anche solo per noi stesse, L' Anima dialoga con il Corpo, in un dualismo che sì è presente come afferma Violet, ma che non necessariamente si traduce in quella scissione tipica di un cristianesimo che condanna e umilia il piacere corporale senza comprendere, come invece l'Antica Via insegna, che esso è veicolo e strumento di un' esperienza naturale e necessaria all'uomo, alla sua stessa Anima, per ritrovare un' essenza perduta...una comunione assoluta che ho sempre percepito come un regalo e non come un mero mezzo destinato ad essere superato, ma come fine stesso...Ma ripeto, è una mia considerazione, un mio modo di ricercare la Madre in ogni respiro, anche negli occhi di colei che amo.

Se non conosciamo la Madre, se non abbiamo percezione dell'Infinito che essa rappresenta, un' energia (io l'ho sempre pensata come energia senza confini e delimitazioni)che permea la Vita, non siamo in grado di comprendere i sentimenti umani, l'Amore prettamente umano...

Grazie ancoa per le risposte e gli innumerevoli spunti...passeggiare tra queste sponde è sempe un nuovo risveglio,
Grazie a tutte voi,
Giulia






18/07/2008 22:23
 
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grazie Elke, Violet, Morgana, mi aiutate a vedere oltre "il mio naso".



18/07/2008 22:58
 
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Che carina Morgana... [SM=g27821] [SM=g27819] ti auguro davvero la felicità più grande con colei che è al tuo fianco... Compagne di Amore e Vita che rendete ogni vostro momento denso di colori e luminosità... [SM=g27822]
Davvero vi auguro tutte le cose belle...



"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
Lord Dunsany

Il Tempio della Ninfa

19/07/2008 03:18
 
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Fanciulla dell'Isola

Ho letto d' un fiato tutte le vostre riflessioni perchè le ho trovate estremamente profonde e le condivido pienamente.
Credo che un compagno/a di viaggio, se veramente ha il nostro stesso obbiettivo, possa divenire un' elemento prezzioso che velocizza e non impedisce il nostro cammino.
Credo nello stesso tempo che ognuno di noi debba lavorare e su se stesso aumentando la propria volontà e Conoscenza, fin quando sarà in grado di produrre amore attraverso il proprio centro, un' amore che poi si espande e ci connette in modo indissolubile con la terra, con la Madre, annullando così ogni forma di tristezza e di solitudine.


Riporto alcune righe tratte da " L' isola del tonal" di Carlos Castaneda:


"L'amore di Genaro è il mondo"diceva Juan.
"Ora egli stava abbracciando questa enorme terra; ma siccome è così piccolo non può fare altro che nuotare in essa. Però la terra sa che Genaro la ama e gli accorda la sua protezione. Per questo la vita di Genaro è colma fino all'orlo, e la sua condizione sarà di pienezza, ovunque.
Genaro vive sui sentieri del suo amore e ovunque si trovi è completo."
Juan si accovacciò di fronte a noi. Carezzò delicatamente il suolo.
"Questa è la predilezione di due guerrieri" disse.
"Questa terra, questo mondo. Per un guerriero non può esserci amore più grande."
Genaro si alzò e venne ad accovacciarsi vicino a Juan per un momento, durante il quale entrambi ci fissarono; poi, all'unisono si sedettero a gambe incrociate.
"Solo se si ama questa terra con inflessibile passione ci si può liberare dalla tristezza" disse Juan.
"Un guerriero è sempre pieno di gioia perchè il suo amore è inalterabile e la sua amata, la terra,
lo abbraccia e gli concede doni straordinari.
La tristezza è solo di quelli che odiano proprio ciò che da riparo ai suoi esseri.
Juan carezzò la terra con tenerezza.
"Questo essere amato, che è vivo fin nei suoi ultimi recessi e capisce ogni sentimento, mi ha curato delle mie pene e finalmente, quando ho compreso appieno il mio amore per esso, mi ha insegnato la libertà".





Alcuni uomini si adattano alla realtà,altri la creano~




19/07/2008 10:53
 
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Grazie Violet, grazie dal profondo del cuore per il tuo augurio...ripongo tutte le mie speranze in esso...

Ho riletto con attenzione l'intervento di Elke, e vorrei, rivolgerle delle domande chiarificatorie...

Affermi che per colei che ha percezione e conoscenza di Altri Mondi, le piccole cose che fanno parte della vita di ogni giorno risultano "mediocri", limitanti ed insignificanti...dalle tue parole credo, e correggimi subito se sono in errore, una tendenza verso qaulcosa di "Al di là", di Altro e Superiore, Ascendente...riduci la vita reale con tutte le gioie e le tribolazioni piccole o grandi a un mero strumento per il raggiungimento di un'elevazione spirituale che permette un distacco totale da ciò che fà parte della sfera umana, più o meno naturale e istintuale. Affermi che anche gli incontri umani non hanno valore in sè stessi ma sono fonte e linfa per la scoperta di Colei che è (ancora ti chiedo di scusarmi se sono in errore).

Questa visione la trovo molto vicina ai dettami cristiani per cui tutto ciò che è terreno non è altro che un mezzo per il raggiungimento di qualcosa di Superiore, di Trascendente, la vita non ha dignità in sè stessa ma solo in funzione dell'avvicinamento a Dio...Penso che sia ancora una volta la tipica e dannosissima scissione Anima-Corpo, Terra-Spirito...

La Madre invece, nella sua immanenza, è ricercabile e percepibile solo se stabiliamo un contatto profondo e consapevole con la Terra, la Natura, la nostra dimensione di animali, corporale, di uomini sue creature, di uomini in quanto tali...Cantare in un bosco, osservare il cielo, sono tutte piccole azioni che se compiute con lo "spirito giusto" divengono vere e proprie esperienze del Divino che è in loro, la Madre è nella Vita e nella Terra, ed è per questo che credo che importante sia conoscere sè stessi sia sul paino spirituale che su quello carnale, poichè questi sono interdipendenti e si condizionano vicendevolmente...Il nostro passo su questa terra non penso sia un semplice mezzo per un fine ascetico o di distacco, di rinunica a ciò che fà naturalmente parte dl nostro essere uomini, basti pensare al semplice fatto che la Dea dimora nella nostra stessa umanità...La Magia è in noi...Non credo che sia necessario staccarsene e rinunciarvi, considerare la Vita come mediocrità ma la vera forza penso risieda nella capacità di vivere con consapevolezza il proprio cammino, per farvi un esempio stupido...a volte quando compio dei gesti scontati come possono essere quelli del cucinare, mi capita a volte di fermarmi e prendere coscienza del mio esistere in quel preciso istante, di prendere consapevolezza delle mie azioni in quel momento, e allora mi capita di riscoprire il profumo dei cibi, il loro colore, la sensazione tattile che danno...piccole cose che però mi permettono di assaporare il tempo, e di riscoprirmi...

Quelo che manca in questo mondo è il Tempo purtroppo...difficile è riscoprirne il valore...

Ti chiedo quindi se tu Elke, contrariamente, credi che la sfera emotiva, sentimentale, la vita di ogni giorno fatta di lavoro, casa, studio, relazioni, amicizie, diventi insignificante una volta scoperta la via d'accesso all'Altro Mondo...

Ancora un grazie atutte voi per aver accolto questo mio sasso lanciato nel lago e per la bella discussione che stà emergendo [SM=g27823] [SM=g27822]

Un abbraccio stanco dello studio,
Morgana


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