Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Il Cardamomo

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2012 22:58
08/07/2008 17:40
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 4.066
Registrato il: 26/08/2002
Sesso: Femminile
Guardiana
Anziana dell'Isola

Altra Spezia dalle influenze sottili splendide....
Questi pezzi della Divakaruni sono bellissimi... [SM=g27819]



"Cardamomo che stanotte spargerò al vento per te. Il vento del nord lo porterà alla tua maestra per aprirle gli occhi."
"(...) i semi di cardamomo comprati nella mia bottega per evocare i sogni"

"Aprire gli occhi"... "Evocare i sogni"...
Cose meravigliose che forse fanno intuire il Cardamomo come una Spezia legata alla Visione, alla Vista non data dagli occhi fisici ma da quelli interiori...
Una Spezia fatata...

Queste altre cosine le ho tratte da Taccuini Storici:

"Il cardamomo è una pianta nota come la terza spezia più cara al mondo, dopo zafferano e vaniglia.
Il nome indica propriamente la specie tropicale “elettaria”, spesso però con lo stesso termine si identificano anche altre varietà che si distinguono per tenui differenze d'aroma.
Il frutto si presenta come un piccolo baccello contenente una ventina di grani di colore scuro. Poiché i semi perdono molto rapidamente il proprio aroma, generalmente è conservato ed essiccato l'intero baccello che poi al momento dell'uso viene rotto.
La specie di cardamomo più comunemente usata in Europa proviene dall'India, dove cresce in luoghi impervi ed è ancora raccolta manualmente dalle donne
Già Greci, Romani ed Arabi, distinguevano diverse qualità di questa spezia e la utilizzavano anche per realizzare profumi.
Fu nel Cinquecento e nel Seicento che il cardamomo entrò abbondantemente in cucina, benché non fossero ancora stati evidenziati i suoi possibili effetti stimolanti.
Le spiccate qualità afrodisiache del cardamomo vennero decantata nell’ottocento, tanto che alla fine di quel secolo la spezia fu inclusa fra i migliori eccitanti sessuali, ottenendo così definitiva fama in tal senso.
Secondo la tradizione popolare si credeva che i semi di cardamomo aiutassero a conquistare il cuore della persona desiderata se aggiunti in una pietanza o bevanda a lei destinata.
La spezia, dal gusto che ricorda la scorza di limone e l'eucalipto, è oggi molto diffusa nella cucina e nella pasticceria orientale, sia per esaltare il sapore dei cibi che come ingrediente del curry.
In Europa se ne apprezzano soprattutto le qualità aromatiche e digestive in tisane, infusi o caffé."

Ve lo immaginate il dolce cardamomo... colto solo da mani femminili che vanno alla sua ricerca in luoghi in cui la Natura è più che mai selvaggia e libera..? Donne che certamente lo conoscono bene, conoscono i suoi più reconditi segreti...
Stupendo...




[Modificato da stregaviolet )O( 08/07/2008 17:41]


"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
Lord Dunsany

Il Tempio della Ninfa

08/07/2008 23:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 485
Registrato il: 27/10/2004
Età: 51
Sesso: Femminile
Guardiana
Fanciulla dell'Isola
Adoro il cardamomo e lo uso spesso; con la cannella dà un sapore particolare ed intenso al caffè fatto nella moka, nel latte caldo è spettacolare e pure nel latte freddo e se ne aggiungete un pizzico alla vostra crema al burro... [SM=g27836] provare per credere!

In ayurveda viene prescritto per il mal di gola. Migliora la voce ed è raccomandato per i cantanti: va tenuto in bocca e masticato lentamente (dose giornaliera da 0,5 a 1 grammo).

P.S.: sguciate i semi prima dell'uso [SM=g27827]


Come la mela dolce rosseggia sull'alto del ramo,
alta sul ramo più alto: la scordarono i coglitori.
No, certo non la scordarono: non poterono raggiungerla.

... Saffo ...

09/07/2008 00:10
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 527
Registrato il: 17/02/2007
Sesso: Femminile
Guardiana
Madre dell'Isola
Ricettina golosa a base di Riso e Cardamomo




Ingredienti per 4 porzioni


100 cl latte
150 gr riso (o farina di riso)
5 capsule cardamomo
3 cucchiai zucchero
1 manciata pistacchi (o mandorle)


Preparazione


Macinare il riso con il macinino del caffè, o usare la farina di riso già pronta. In una pentola versare il latte, aspettare che prenda il bollore, poi aggiungere il riso mescolando bene con l'apposita frusta. Cuocere per 25 minuti a fuoco lento e a fine cottura unire lo zucchero e il cardamomo, utilizzando i piccoli semi dell'interno, che anch'essi devono essere macinati. Amalgamare tutto con cura. Versare la crema di riso in coppette individuali e lasciare raffreddare a temperatura ambiente. Prima di portare il dessert in tavola, guarnire le coppette con pistacchi o mandorle finemente tritati.


[SM=g27822]




16/02/2012 22:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.560
Registrato il: 17/02/2007
Sesso: Femminile
Guardiana
Anziana dell'Isola
Cardamomo: spezia da favola
di Hugh e Colleen Gantzer


La guida ci stava raccontando la leggenda del cardamomo.
"È una pianta cosí femminile, cosí timida - ci disse, indicando con la mano un cespuglio - che risponde soltanto al tocco delicato di una donna. In caso contrario non fruttifica".
Il giovane piantatore accanto alla nostra guida, sorridendo imbarazzato, intervenne:
"È vero, all'inizio di ogni stagione mandiamo le donne nei campi a toccare le piante. Non c'è nessuna ragione logica, ma si deve fare così".
Ci trovavamo nel cuore d'una fitta foresta nella regione del Kerala, in India.
La grassa terra scura era coperta di piante simili a gigli, con fusti dalle foglie lanceolate alti sino a quattro metri e fusti fioriferi carichi di capsule che spuntavano dalla base di ciascuna di esse. Accoccolate lì in mezzo, donne avvolte in sari dai vivaci colori raccoglievano una delle spezie più costose del mondo.

[IMG]http://i52.tinypic.com/2lnalbt.jpg[/IMG]

"Non c'è altro modo di raccogliere il cardamomo", ci spiegò la guida. "I cespugli sono talmente accostati l'uno all'altro, che nessuna macchina riuscirebbe a penetrarvi per raggiungere i piccoli semi di color rosso-marrone contenuti nei baccelli o capsule. È proprio una pianta timida".
Il cardamomo, Elettaria cardamomum per gli addetti ai lavori, appartiene alla famiglia delle zingiberacee, e continua ad apparire e sparire nella storia con la ritrosia di una vergine, Il primo documento in cui si faccia menzione di questa spezia piccante è il famoso "papiro Ebers", scoperto in Egitto e risalente al 1550 a.C., che contiene l'elenco di circa 800 droghe medicinali e la descrizione dell'uso che se ne può fare.
Le proprietà medicamentose del cardamomo sono riconosciute anche nello Yajurveda (Veda delle formule sacrificali), una delle quattro raccolte di antichi testi indiani.
Il medico indiano Sasruta il Vecchio, vissuto nel sec. IV a.C., lo prescriveva contro l'obesità, le affezioni alle vie urinarie, le emorroidi e l'itterizia (il cardamomo è tuttora usato come rimedio domestico contro i disturbi digestivi nello stato dove si produce, il Kerala).
L'impiego di questa spezia dal dolce aroma non era però limitato nell'antichità al campo della medicina.
Greci e Romani lo usavano in profumeria e pare che le donne egizie bruciassero cardamomo ed esponessero poi il corpo al suo fumo benefico e fragrante. Intorno al sec. XIII, tale spezia era molto richiesta in Occidente come conservante e come condimento.
Uscimmo dalla capitale commerciale del Kerala, Cochin, imboccando una strada che attraversa lagune scintillanti e tortuosi canali e s'inerpica su altipiani che, molto a proposito, si chiamano "Colline del Cardamomo".
La camionetta su cui viaggiavamo svoltò in una strada ottenuta diboscando un tratto di collina e salì sino alla piantagione di Arnakal, dove si coltiva il cardamomo.
Un fumo azzurro, di legna, aleggiava nell'aria.
Mentre ci avvicinavamo vedemmo falò accesi sotto lamiere, sulle quali "cuocevano" mucchi di terra.
"Non vogliamo correre rischi", ci disse David Winifred Paul, vicedirettore di Arnakal e piantatore della terza generazione.
"Prepariamo la terra per i letti di semina, il calore uccide i vermi nematodi e i funghi che potrebbero danneggiare le piantine nascenti".
I semi si piantano subito dopo la raccolta in un terreno umido, ma mai bagnato, al riparo dal sole, e vengono seguiti e protetti, difesi dalle erbacce e irrorati contro le malattie.
Trascorso un anno, le piantine sono trapiantate altrove, dopo di che vengono messe definitivamente a dimora nei campi. Il termine "campi" è in realtà improprio.
Per migliaia d'anni, sino al sec. XIX, il cardamomo è cresciuto spontaneamente.
Per raccoglierlo, gli abitanti delle pianure e delle foreste si aprivano coraggiosamente la strada attraverso la densa vegetazione che copriva le colline del Kerala e sfidavano le fiere, ma soprattutto la ancor più temibile zanzara anofele, portatrice della malaria.
Ancora oggi il cardamomo continua a resistere ad ogni tentativo di "addomesticamento", chiuso e protetto com'è dalla giungla. È la più selvatica delle spezie.
Visitammo una zona che stavano diboscando, per far posto a un nuovo campo.
Sul terreno scuro della giungla, all'ombra di altissimi sempreverdi, i lavoranti armati i lunghi e pesanti coltellacci aprivano radure nel fitto sottobosco, per creare un ambiente ideale alle delicate pianticelle, che sarebbero state messe a coltura poco prima della stagione delle piogge, coincidente con l'arrivo dei monsoni.
Se tutto procede senza intoppi, se le piogge sono puntuali, se l'ombra è perfetta, e se si riesce a tenere a bada i parassiti, il cardamomo fiorisce da aprile a maggio.
Il processo di maturazione delle capsule è graduale, da agosto a febbraio. Durante questo periodo, le raccoglitrici passano di cespuglio in cespuglio ogni 20, 40 giorni, toccano ogni spiga o stelo e staccano solo le capsule già mature.
Dopo essere stato essiccato industrialmente, il cardamomo è pronto per il mercato interno e per l'esportazione.
Nella cucina indiana questa spezia dal gusto piccante è un ingrediente tradizionale, usato a capsule intere nella preparazione dei risi e macinato in numerosissimi altri piatti.
Negli Stati Uniti e in Europa trova impiego, come blando conservante e aromatizzante, nella produzione dei cibi in scatola.
In Italia è utilizzato nell'industria dei liquori, in particolare per la preparazione di quasi tutti gli amari.
Il cardamomo è di casa in Scandinavia ormai da secoli: gli svedesi ne mettono capsule intere nel loro glogg, una bevanda calda fortemente alcolica; i danesi aromatizzano con la sua polvere i loro famosi dolci; in tutta l'area scandinava esso costituisce l'ingrediente fondamentale del Käffebrod, un tipo di pasticcino servito solitamente con il caffè.
Sono gli arabi, però, i maggiori consumatori di cardamomo indiano.
L'India produce 4000 tonnellate di cardamomo, pari al 63 per cento delle esportazioni mondiali. Il 90 per cento del prodotto indiano finisce in Medio Oriente, e Dat Pethe, un esportatore che sa il fatto suo, ce ne spiegò la ragione mostrandoci una graziosa cuccuma d'ottone munita d'un lungo becco.
"Questa è una caffettiera per fare il qahwa" ci disse.
"Quasi tutte le famiglie arabe, specie di origine beduina, ne posseggono una.
All'ospite si deve sempre offrire un qahwa: il non farlo costituirebbe una grave inosservanza delle forme dovute".
Il qahwa è un caffè al cardamomo molto forte, spesso preparato con piú cardamomo che chicchi di caffè. In alcune case delle regioni orientali e centrali dell'Arabia Saudita le proporzioni nella miscela sono cosí ripartite: 10 per cento di caffè e 90 per cento di cardamomo.
Gli arabi ritengono che il cardamomo "rinfreschi il sangue", un grosso beneficio in regioni dove la temperatura raggiunge alti livelli, e incoraggiano persino i bambini a berlo. L'uso di bere il qahwa è cosí radicato che anche gli arabi occidentalizzati si rifiutano di abbandonarlo.
Il boom del petrolio, e la conseguente ricchezza di cui godono da qualche tempo i paesi del Golfo Persico, ha avuto come effetto un aumento del consumo di cardamomo, considerato anche afrodisiaco, oltre che rinfrescante.
In un classico arabo dell'erotismo, Il giardino profumato, si fa spesso riferimento alle qualità fortificanti del cardamomo. Ma non sono solo gli arabi ad attribuirgli questi poteri. Nell'autunno dell'anno scorso ci trovavamo nel Kashmir, all'estremo opposto del tranquillo Kerala, e in un bazar tenuto da zingari trovammo uno stupendo gioiello d'argento lavorato a mano.
"È un medaglione?" chiedemmo al vecchio artigiano che sembrava il proprietario.
"No, rispose, è un eladhany. Le spose lo portano al polso".
Così dicendo, tolse il tappo al piccolo recipiente vuoto.
"Dovrebbe contenere il primo cibo che esse danno ai mariti, un cibo ristoratore".
"Dolci?" azzardammo.
"Oh, no" disse il vecchio. "Cardamomo, naturalmente".



[Modificato da -Acqua- 16/02/2012 22:59]





Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:35. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com