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LOTTA PER LE MALATTIE IN ETA' PEDIATRICA

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2009 02:45
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ALI DI SCORTA
[Non Registrato]
05/06/2008 01:26

TUMORI OSSEI
giovedì 5 giugno 2008

I TUMORI OSSEI

I tumori maligni primitivi delle ossa sono molto rari ma anche i più aggressivi e colpiscono prevalentemente i bambini e gli adolescenti. In Italia si stima che l'incidenza delle due neoplasie più frequenti (osteosarcoma e sarcoma di Ewing) sia di circa 3-4 casi/milione di abitanti/anno (cioé circa 150-200 nuovi casi ogni anno). Le possibilità di cura sono nettamente aumentate negli ultimi decenni da quando si è imposto, in associazione all'intervento chirurgico di asportazione del segmento osseo malato, un particolare trattamento chemioterapico. Con queste cure più della metà dei pazienti guarisce completamente. Anche in caso di ricaduta comunque, la guarigione rimane un obiettivo realizzabile.

Durante il periodo del trattamento i ragazzi in età scolare non sono quasi mai in grado di frequentare le relative classi nelle scuole di provenienza anche quando non sono ospedalizzati. L'impossibilità di garantire la frequenza scolastica é spesso dovuta all'alterazione dei valori ematologici (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine); a volte invece la causa é direttamente legata alla presenza della malattia che, nel periodo preoperatorio, altera la resistenza dei segmenti ossei interessati con un elevato rischio di fratture e, dopo l'intervento chirurgico, comporta spesso l'applicazione di ingombranti apparecchi gessati.
Da un'indagine condotta su 211 pazienti in età scolare, ospedalizzati per lunghi periodi di chemioterapia nel decennio 1985-1995, è emerso che più del 40% dei pazienti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, abbia subìto un ritardo di uno o (in un terzo dei casi) persino di due anni scolastici. Nella risposte al questionario sui problemi di studio incontrati durante la malattia, molti pazienti e genitori hanno lamentato la frequente indifferenza e scarsa capacità di sostegno degli istituti scolastici di provenienza. L'interruzione del normale percorso educativo può quindi rappresentare per questi ragazzi un'ulteriore, ingiustificabile penalizzazione; la perdita del rapporto con la propria classe e con gli insegnanti aumenta il senso di isolamento e concorre a restringere tutta l'attenzione dei paziente sulla malattia.















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