Aquila-58, 12/04/2017 19.54:
tutto è nato dal fatto che, a parere dei cattolici (e anche di Aldo), i morti, descritti come refaim (deboli, impotenti) vengono resi dalla CEI con la traduzione "ombre", per sostenere la tesi che i morti medesimi vivono una esistenza umbratile nello sceol.
"5 Le ombre dei morti tremano
sotto le acque e i loro abitanti.
6 Davanti a lui nudo è il regno dei morti
e senza velo è l'abisso. " (Giobbe 26:5-6 CEI)
Ma il passo di Giobbe lo smentisce, perchè in Giobbe 26:5 viene detto i refaim continuano a tremare, evidentemente nello sceol, ma nel versetto successivo viene fatto un accostamento tra lo sceol e l'ʼavaddòhn (che la CEI rende con "abisso", ma la LXX no, non usa abyssos!)
Tutto qui...
Caro Aquila, ma io dico se la LXX è così precisa ed accurata, perché i redattori della TNM non si sono basati su di essa per tradurre il VT?
L'associazione tra avaddohn e abisso invece è chiara dato che proprio Apocalisse ne parla al cap. 9: Esse hanno su di loro un re, l’angelo dell’
abisso.+ Il suo nome in ebraico è Abaddon,* ma in greco ha nome Apollion.
Qui Abaddon è il nome dell'angelo, però il rimando all'abisso è evidente.
Quindi la CEI e altra bibbie rendono bene traducendo con abisso.
Il problema è che se l'abisso è un luogo di distruzione (ed è un'associazione lecita da parte tua) allora bisogna dedurre che anche satana vi verrà distrutto essendo incatenato in esso, ma questo non è possibile dato che sarà liberato dopo i mille anni.
Quindi deduco che l'abisso non è un luogo di distruzione letterale ma un luogo di prigionia sia per i morti, sia per gli spiriti impuri.
Cosa non sta in piedi secondo te di questa spiegazione?
[Modificato da Aldo_evangelico 13/04/2017 08:34]