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Ratzinger e la parabola del ricco epulone

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2017 10:41
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09/01/2017 19:47
 
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Un preambolo, tu hai detto di Mt. 20:1-6 quanto segue...

Cattolico Curioso, 09/01/2017 00.58:


Infine ribadisco che tutte le persone che risuscitano verranno trattare allo stesso modo, a prescindere da quanto possano aver raccontato gli alberi ad Isaia.
La parabola dei lavoratori della vigna (Matteo 20:1-16) dice che tutti riceveranno il medesimo salario
; in questo modo gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi. E la parabola del ricco e Lazzaro è estremamente chiara nello spiegare come sia possibile che, trattando tutti allo stesso modo, o primi diventino gli ultimi, e viceversa.




quindi per te la parabola degli operai nella Vigna riguarda il salario che si riceverà alla risurrezione, dico bene?
Correggimi se sbaglio....

Con questo preambolo in mente, andiamo a confutare il tutto....

II PARTE

Cattolico Curioso, 09/01/2017 16.25:



E poi io ho letto con attenzione i tuoi interventi nei quali, per spiegare come Lc.16.17-18 abbia a che fare con la parabola che segue, affermavi che

i miseri (Lazzaro) non solo hanno accettato il Messia, cosa che i farisei (il ricco) non hanno fatto, ma che hanno accettato anche la nuova "economia" che deriva dall' avvento del Messia


Questa tua presa di posizione ha 2 problemi:
1) non tutti i miseri hanno accettato il messia (es. uno dei ladroni crocifissi con lui lo ha insultato fino all’ultimo)





è vero, ma il Cristo è stato accettato molto di più presso umili pescatori, disprezzati pubblicani, meretrici che non presso gli spocchiosi dottori della Legge a cui Cristo si rivolge, sbaglio?
E' ovvio che "i miseri" non significhi "tutti i miseri" e neppure "i farisei" significhi "tutti i farisei, Giuseppe di Arimatea docet...

Cattolico Curioso, 09/01/2017 16.25:


2) questo non ha nulla a che fare con l’adulterio.
Ma la cosa più strana è la tua conclusione; tiu scrivi:
Quindi le parole di Gesù sull' adulterio di Luca 16:18 hanno proprio lo scopo di rimarcare, invece, che la Legge ha esaurito il suo compito e che una nuova "economia" divina è venuta all' esistenza, cosa che il ricco (i farisei) respingono sdegnosamente...
Verifichiamo per l’ennesima volta. I versetti Lc.16.17-18 (Nuova Riveduta) dicono: «È più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge. Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.». A me non sembra che si rimarchi che la Legge ha esaurito il suo compito; tutt’altro! Si rimarca che la Legge, almeno per quanto concerne l’adulterio, è ancora valida, E TU LO SAI BENE, tant’è che la tua affermazione non è volta a spiegare cosa c’entra l’adulterio con la parabola che segue,

ma è un goffo tentativo di dirottare l’attenzione dal

fatto che NON hai saputo spiegare cosa c’entrano i versetti Lc.16.17-

18 con la parabola che segue.





[SM=g7350]

Guarda, qui di goffo c' è solo quello che scrivi tu.
Gesù dice che "chiunque divorzia da sua moglie e ne sposa un' altra commette adulterio e chi sposa una donna divorziata dal marito commette adulterio" (Luca 16:18).
La Legge mosaica consentiva il divorzio per vari motivi ma qui Gesù sta dicendo, con questo suo logion, che una nuova economia è evidentemente venuta all' esistenza, giacchè il divorzio non è più ammesso!
E questo lega tutto il famoso "cappello" di Luca 16:16-18, che parla proprio del compimento della Legge, che ha assolto il suo compito, conducendo al Messia, con la nuova economia che ne consegue e che porta gli umili al Re Messianico e a spingersi verso il Regno, cosa che gli spocchiosi farisei rifiutano...
Quanto al versetto 17, è solo un semitismo (come ne ne sono altri, vedasi per esempio Mt. 24:35) per rimarcare la certezza assoluta che tutto quello che la Legge aveva stabilito si debba adempiere e infatti si è adempiuto, visto che la Legge era solo un tutore, un pedagogo che doveva condurre al Cristo (Gal. 3:19-25)..
Vedi, basterebbe questo tuo strafalcione per invalidare tutto il tuo "ragionamento"....


Cattolico Curioso, 09/01/2017 16.25:


Ma il tuo intervento più paradossale è quello relativo alla parabola dei lavoratori della vigna (Matteo 20:1-16).

In pratica, in questa parabola il denaro rappresenta il trattamento che Dio riserva agli uomini; nella parabola, si specifica che tale trattamento sarà uguale per tutti, ma non tutti saranno ugualmente contenti del trattamento a loro riservato. Nella parabola non si accenna minimamente alla predicazione, e il bersaglio dei mormorii è il padrone della vigna, non gli ultimi, quindi non capisco come tu possa scrivere:



Guarda, qui di paradossale c' è solo quello che scrivi tu.

Ricordi il tuo preambolo?

Te lo rammento...

Cattolico Curioso, 09/01/2017 00.58:


Infine ribadisco che tutte le persone che risuscitano verranno trattare allo stesso modo, a prescindere da quanto possano aver raccontato gli alberi ad Isaia.
La parabola dei lavoratori della vigna (Matteo 20:1-16) dice che tutti riceveranno il medesimo salario
; in questo modo gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi. E la parabola del ricco e Lazzaro è estremamente chiara nello spiegare come sia possibile che, trattando tutti allo stesso modo, o primi diventino gli ultimi, e viceversa.




ma dove si parla nella parabola di persone che risuscitano?
Puoi citarmi il versetto?
Lo capisci che stai scrivendo l' ennesimo strafalcione?

"In pratica, in questa parabola il denaro rappresenta il trattamento che Dio riserva agli uomini" è solo una tua inferenza al testo, perchè banalmente non c' è scritto da nessuna parte, se non nelle tue fantasie...e non c' entra nulla con la risurrezione e con la parità di retribuzione alla risurrezione perchè è di questo che si stava parlando quando hai confutato il fatto che, secondo Gv. 5:28-29 (confronta Apoc. 20:12-15) le persone che risuscitano non verranno affatto trattate allo stesso modo.
Avranno cioè ricompense ben differenti, stando alle parole di Gesù che ti ho riportato e al brano dell' Apocalisse.

Torniamo a bomba alla parabola degli operai nella vigna.
Anche qui, ahitè, c' è un "cappello" che tu ignori volutamente.
Il cappello è quanto scritto in precedenza, in Mt. 19:27-30, specie la domanda petrina di Mt. 19:27:

"Noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito, che ci sarà realmente per noi"?

Se leggi il versetto 18 di Mt.19, Gesù dice che per loro ci sarà niente meno che il Regno!
Poi in Mt. 19:30 c' è il famoso logion di Gesù riguardo ai primi e agli ultimi.
E il capitolo 20 riguarda proprio quel Regno dei cieli che era stato promesso.
Gesù spiega a cosa è simile e parla della Vigna che, biblicamente, è la nazione d' Israele.
Geova Dio è il padrone della Vigna, gli operai sono le persone che sono sotto la Legge, in particolare i giudei contemporanei degli apostoli.
Chi sono gli operai assunti per ultimo, specificati nel versetto 7?
Sono quelli che Gesù ha scelto come suoi discepoli, gli ultimi arrivati nella Vigna.
Ovviamente, dato che sono pagati come gli altri che hanno sfacchinato tutto il giorno, questi si lamentano perchè pensavano di ricevere di più (Mt. 20:9).

In tutto questo, "cappello" compreso, che c' azzecca con "tutte le persone che risuscitano verranno trattare allo stesso modo" (parole tue)?
NULLA, se non che la tua chiesa ti ha insegnato che il Regno dei cieli è un luogo celeste dove tutti i cristiani andranno, peccato che questa dottrina non sia in alcun modo sostenuta dalla Sacra Scrittura.

Invece il Regno dei cieli è - per noi ma certamente non per te - un Governo Celeste, infatti nel "cappello" della parabola Gesù promette agli apostoli che nella palingenesia siederanno sui gloriosi troni (Mt. 19:28).

Quindi il denaro non rappresenta la retribuzione "il trattamento che Dio riserva agli uomini" risorti, perchè nella parabola - banalmente - non si parla della morte di alcuno e quindi neppure della risurrezione di alcuno.
Il denaro rappresenta innanzitutto il privilegio di far parte del Regno dei cieli, quel Governo celeste a cui Cristo accenna in Mt. 19:28, e come tali di predicare quel Regno verso cui tutti spingono dalla venuta del Messia...

Poi concludi con la "perla"

"E la parabola del ricco e Lazzaro è estremamente chiara nello spiegare come sia possibile che, trattando tutti allo stesso modo, o primi diventino gli ultimi, e viceversa. ".

Beh, mi cadono le braccia e devo andare a recuperarle...

Caro cattolico, se possibile vediamo di scorciare questi post perchè francamente sono troppo lunghi e non ho tutto questo tempo da dedicarti


[SM=g1944981]
[Modificato da Aquila-58 09/01/2017 19:51]
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