Yes, we can! o no?

Tutto il circo è deliziosamente divertente. E sì, benché resti altamente probabile che AJ je la faccia, al momento con la disassegnazione dell'Arizona è tornato al di sotto del numero necessario di grandi elettori.

Juan Galvez, 11/11/2020 12:11:

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Tutto il circo è deliziosamente divertente. E sì, benché resti altamente probabile che AJ je la faccia, al momento con la disassegnazione dell'Arizona è tornato al di sotto del numero necessario di grandi elettori.

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Non credo, caro: l'Arizona vale solo 11, nel totale, quindi Biden scenderebbe a 279. Trump spera quindi in un miracolo: l'assegnazione di tutti i quattro stati in bilico più una sentenza che ribalti il risultato di uno stato già acquisito, in modo che vada a suo favore.
E credo che se capitasse tutto ciò, l'America andrebbe in guerra civile.

Juan Galvez, 11/11/2020 7:21 AM:

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Interessante il titolo: Biden, cattolico adulto, libererà il Papa dalla morsa di Viganò e dei conservatori, che scritto così pare avvalorare l'idea che Bergy sia proprio una creatura dei clintonobamiani.

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Non ho mai seguito l'autrice ma ora che la fazione contra perde colpi, sembra quasi dare per scontato che fosse ben più fastidiosa o avesse più seguito di quel che si narrava, persino lato Magister. Addirittura ci vede un riallineamento tra papato e impero... (Trono e Altare)

Carlo Maria, 11/11/2020 11:29 AM:

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sulla quale ho trovato questo(...)

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Lista imponente, dunque ipso facto fakesospetta. Ma non temere: chiama Passivissimo, elPuente e mozzarelle-un-poco-al-grammo che te la debunkano tutta punto per punto!

("Debunkami tutta/o" is the new "Serviti il pasto, cowboy" )


Sash

Carlo Maria, 11/11/2020 14:51:

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Non credo, caro: l'Arizona vale solo 11, nel totale, quindi Biden scenderebbe a 279. Trump spera quindi in un miracolo: l'assegnazione di tutti i quattro stati in bilico più una sentenza che ribalti il risultato di uno stato già acquisito, in modo che vada a suo favore.
E credo che se capitasse tutto ciò, l'America andrebbe in guerra civile.

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Sei indietro, il North Carolina era già stato (momentaneamente?) riassegnato a Trump. Quando scrivevo AJ era a 256.

Dunque The Donald ha mollato la presa, e gli Steitz hanno un president elect nella persona di un obsoleto arnese dello sclerotizzato sistema di potere ammeregano. Vero che lo scarto della presidenza del Nobel Prize for War è stato quasi certamente messo lì per traghettare alla Stanza Ellittica la nuova creatura in vitro di quello stesso sistema (la quale, rammentiamolo, alle primarie era stata letteralmente spernacchiata); tuttavia sono certo che ci sarà da divertirsi (per noi saranno cazzi anche peggiori rispetto a un BisDonald).

Se fosse vera saremmo ai film di Pierino.

Come sempre più spesso nel caso degli States -ma, in fondo, di tutto l'Occidente- i confini tra realtà e fiction si fanno sfumati, con continui rimandi e rimbalzi tra l'una e l'altra, favoriti dalla sovrabbondanza di mezzi di comunicazione e di narrazione (sovrabbondanza che è diverso da pluralità).

Osservandolo tecnicamente e spassionatemente, mi sembra che tutto ciò riaffermi quanto sia impossibile raggiungere e mantenere il potere senza un apparato mediatico e propagandistico adeguato. Da noi Berly è rimasto così a lungo sulla breccia perché quell'apparato se l'era costruito in casa, parallelamente al mattone (vero e metaforico), grazie a quei politici che poi aveva tranquillamente scaricato per prenderne il posto: non molti oggi ricordano che nel 92/93 e per quasi tutto il 94 a fare giustizialismo televisivo invocando manette erano proprio Fidus e accoliti suoi.

Nuovi media = nuove finestre di opportunità. Ma sono finestre brevi. Si sono ormai esauriti l'effetto novità e il relativo vantaggio offerti da internet, dai social e dall'analisi di enormi quantità di dati di profilazione spontaneamente offerti dalle masse: sfruttati in minima parte già da Obama, hanno poi reso possibili blitz clamorosi e quasi gratis (se paragonati a campagne tradizionali) come il Quinto Firmamento, la Brexit e Donald-16. Non che oggi abbiano smesso di funzionare, anzi funzionano ottimamente, ma compresa la severa lezione anche le altre fazioni in campo si sono via via attrezzate, aggiungendoli in pianta ormai stabile all'arsenale dei vecchi strumenti di propaganda e contropropaganda. E facendone lievitare i costi.

Ergo, possiamo essere abbastanza certi che sia terminata l'attuale era del rampantismo improvvisato e degli apparenti colpi di fortuna, almeno fino all'arrivo di qualche nuova tecnologia e di qualche nuovo mezzo (che porterà qualche nuovo messaggio).

Tornando al... fattaccio in sé, dai dettagli ancora poco chiari, se tutte le analisi sugli States propinate dai nostrani mezzi d'informazione ufficiali e paludati (e dunque belli, buoni, giusti & imparziali per principio d'autorità) nel loro programmatico semplicismo sottovalutano del tutto l'elemento "povertà", a meno che non sia funzionale a scopi etici di pura facciata, anche un discreto numero di analisi indipendenti -più o meno, a volte meno- che si trovano in giro per la rete peccano volentieri nello stesso senso: la povertà non esiste e non rileva, o se esiste è diffusa solo in un circoscritto ambito, ed è comunque secondaria a tutta un'altra serie di rivendicazioni.

Ma, lungi dall'essere "roba dello scorso millennio", i poveri della prima potenza economica nell'ultimo decennio hanno oscillato tra i 35 e i 45 milioni. La povertà esiste e a volte tracima, anche nel primo mondo. Povertà economica in primis, certo, ma anche culturale, che facilmente può diventare manipolabile per i più diversi scopi e le più variegate agende (esattamente come lo è l'intelligenza miope, anche se può sembrare un ossimoro). Nulla di nuovo in questo, né nella storia recente degli States né nella nostra.

Per pura coincidenza ho appena finito un tardo Heinlein (Operazione domani, 1982). Tra i molti motivi d'interesse di un romanzo imperfetto ma divertente e magmatico (non mi dilungo) c'è lo scenario politico: in un futuro imprecisato, la balcanizzazione degli States e di tutto il Nord America è data per acquisita e scontata, la conflittualità perenne tra staterelli e stati-aziende così remota da non necessitare spiegazioni; il che non impedisce a molti dei personaggi la conduzione di vite alquanto gaudenti: sì le guerre e i misteriosi complotti e i leader grotteschi creano grattacapi di ordine pratico, ma sembrano non turbare più di tanto gente che considera il conflitto parte di una normale esistenza.

La stessa balcanizzazione descritta con pennellate di satira si ritrova anche in Give me Liberty di Miller e Gibbons (1990), un classico anche se minore: è molto probabile che Frankie avesse letto Heinlein (RAH per gli amici) cui lo accomuna un certo libertarismo di matrice eminentemente statunitense e molto difficile da classificare per un europeo; la differenza è che il punto di osservazione di Miller parte da più vicino a noi, negli anni '90 fittizi, dunque si assiste al processo di disgregazione fin dalle sue prime battute e se ne vedono alcune cause.

RAH e Miller non sono stati certo gli unici a dipingere questi scenari. Ma mi è stato impossibile non pensare a loro, tra ieri e oggi. E si ritorna all'ambiguo rapporto tra fiction e realtà.

Sash

Perfetto, riverisco.

The Donald l'ha sfangata, tra quattro anni potrebbe teoricamente ripresentarsi al via.

Alla fine il GOP ha preferito optare per la linea 'è stata una baracconata' e limitare i danni per il partito.

L'alternativa era dichiarare 'abbiamo lasciato che tentasse un colpo di stato, ci è andata male e ora dobbiamo pure tirare la volata agli avversari': troppe catastrofi in un voto solo.

S.

Sashimi, 14/02/2021 15:03:

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Alla fine il GOP ha preferito optare per la linea 'è stata una baracconata' e limitare i danni per il partito.

L'alternativa era dichiarare 'abbiamo lasciato che tentasse un colpo di stato, ci è andata male e ora dobbiamo pure tirare la volata agli avversari': troppe catastrofi in un voto solo.

S.

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Anche perché è stata davvero una baracconata 😁

Docu-fiction

Premesso che nelle cronache dei cronisti paludati i soli colpi di stato "seri" sono quelli che riescono, e tutti gli altri vengono narrati come cialtronate anche quando magari tali non sono, di questo mediaticissimo evento -qualunque cosa sia stato- si sta già parlando quasi zero ad appena cinque settimane di distanza.

Ho idea che verrà presto assimilato a una roba folcloristica come quella dei Serenissimi che diedero l'assalto al campanile di Venezia con il tank di seconda mano. Al massimo una nota o un paragrafetto nei futuri libri di storia.

Da qui a capire chi fossero e che cosa davvero volessero ottenere i manifestanti (che nel conto vittime hanno avuto decisamente la peggio), il partito, i pretoriani, i powers that be e the Donald stesso, ce ne corre. Forse non lo sapevano nemmeno loro, e non si saprà mai con precisione.

Ovviamente, non sono sparite le enormi tensioni sottostanti e la spaccatura reale del paese.

Sash

Sashimi, 14/02/2021 15:59:

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Docu-fiction

Ovviamente, non sono sparite le enormi tensioni sottostanti e la spaccatura reale del paese.

Sash

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E di cui la baracconata ha rappresentato un sintomo emergente.

(manco a farlo apposta )

Da un paio di mesi a questa parte lo zio Sammy ha deciso che era ora di far prendere un po' d'aria a quei giubbotti impolverati: al suo, ma anche e soprattutto a quelli altrui.

Il titolo dei canguri-news è comunque parzialmente inesatto: per ora gli Hohenzollern hanno detto che manderanno una nave (sì, un po' ne hanno) verso il misterioso Cipango, ma non nelle acque meridionali del Catai.

S.