per una psicologia dell'incontro.
Cosa intendiamo per convivenza?
La convivenza è il rapporto con gli altri. Riuscire a capire i rapporti che viviamo non è una cosa semplice poiché siamo all’interno di essi. Siamo spinti a rifletterci sopra solo quando incontriamo delle difficoltà, quando c’è una crisi della relazione. E solo allora possiamo imparare a valorizzarla.
Ma quali sono le difficoltà nelle relazioni di convivenza?
Molti rapporti rimangono spesso impigliati nelle difficoltà e nella insoddisfazione.
Ci si accorge di non vivere più in maniera costruttiva una relazione quando ci scopriamo a lamentarci dell’altro o a vivere una costante preoccupazione. Ma anche quando sentiamo di stare in un rapporto di controllo o di pretesa.
Ciò può accadere nel rapporto con la propria famiglia, con i propri genitori, con i propri figli, ma anche con il proprio compagno/a, nei rapporti lavorativi.
In questo la psicologia può essere un valido aiuto.
Che tipo di psicologia è questa?
E' una Psicologia che si basa sullo sviluppo delle relazioni, non sullo sviluppo individuale, perchè non c'è sviluppo senza confronto, senza rapporto.
E' una psicologia che ha pensato alla psicologia come strumento di pensiero sulle emozioni e sui contesti. Che nulla fosse "dato" ma tutto costruito insieme, cocostruito.
E una psicologia che si è scrollata di dosso la diagnosi. Che ha potuto fare a meno del gergo psichiatrico, del DSM IV, della riduzione del deficit, della guarigione e della normalità.
Che ha pensato che l'obiettivo fosse la convivenza tra le persone, tra i gruppi sociali. Che il difficile, per parafrasare Italo Calvino, fosse non tanto individuarsi, ma scoprire che anche gli altri fossero persone
Per citare un autore che amo molto, Hllman, "Che lo scopo non è che la vita guarisca, o diventi normale, e nemmeno che cessino le sue sofferenze, ma che sia più onesta con se stessa, sia più fedele al suo demone".
Per amarsi e capirsi.
Dott. Marco Ventola, Psicologo, Psicoterapeuta
ehehe è verissimo