San Francisco, tigre siberiana fugge da recinto zoo,
uccide un visitatore ventenne e ne ferisce altri due
Tatiana, la tigre
SAN FRANCISCO (26 dicembre) - Una sigre siberiana è fuggita dal suo recinto nello zoo di San Francisco e ha attaccato i visitatori presenti, uccidendo una persona. Il fatto è avvenuto in prossimità dell'orario di chiusura dello zoo, che subito dopo è stato evacuato. La vittima è un ragazzo di 23 anni, che si trovava in compagnia di due suoi amici, rimasti feriti. La tigre, Tatiana, è stata abbattuta. Tatiana già lo scorso anno aveva assalito un inserviente dello zoo che aveva riportato profonde ferite.
Non è chiaro come l'animale sia riuscito a uscire dal recinto, protetto da sbarre e da un largo fossato con alti muri. L'ipotesi è che sia riuscita ad arrampicarsi fino allo spazio aperto ai visitatori. I soccorrritori hanno trovato il corpo della vittima nei pressi del recinto e, proseguendo nell'oscurità le ricerche dell'animale fuggito, lo hanno scovato a un centinaio di metri, di fronte al Terrace Cafè, accovacciato accanto a un altro dei ragazzi assaliti, che sanguinava copiosamente dalla testa. Alla vista del personale dello zoo e della polizia, la tigre ha nuovamente assalito la sua vittima, poi ha rivolto le sue attenzioni agli uomini che si stavano avvicinando e ha tentato di attaccarli, ma a quel punto un poliziotto ha fatto fuoco, uccidendo l'animale. Il secondo ferito è stato trovato poco più in là.
Francisco, forse una sfida tra ragazzi
dietro la liberazione della tigre killer
Carlos Sousa
SAN FRANCISCO (27 dicembre) - Forse c'è una sfida dietro la fuga dallo zoo di San Francisco della tigre siberiana che il giorno di Natale ha aggredito tre ragazzi, ne ha ucciso uno e poi è stata abbattuta. Secondo quanto riferisce il San Francisco Chronicle, è stata trovata una scarpa e tracce di sangue nello spazio tra l'inferriata e il bordo del recinto dove era rinchiusa Tatiana, la tigre siberiana, già protagonista di un'aggressione in passato (aveva azzannato un dipendente dello zoo).
Una prima ricostruzione dei fatti sostiene che il ragazzo ucciso, Carlos Sousa, potrebbe aver partecipato a una sfida con i due amici rimasti feriti, alla chiusura dello zoo. L'ipotesi è che i ragazzi avrebbero attirato la tigre, sporgendosi dentro il recinto, forse infilando le gambe all'interno. Resta però ancora da spiegare come abbia fatto la tigre a superare il fosso di nove metri che separa il recinto dal suo habitat. Forse è stata aiutata dai ragazzi, ma la polizia non ha scoperto come.
Il padre della vittima è rimasto sconvolto da tale ipotesi: «Non credo che mio figlio si possa essere messo a scherzare e a provocare animali. Per me è incredibile, ma solo le indagini possono chiarirlo. E per ora non c'è prova di niente del genere».
Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.
Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"
Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli
Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè
