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27/12/2007 23:01 | |
Ciao a tutte voi carissime mamme speciali. Sono Gloria, ho 37 anni e un bimbo di tre, Antonio. Mi faccio un po' di coraggio e vi racconto la mia storia. Il giorno del 19 ottobre doveva essere bellissimo: Nico, il mio compagno, tornava dalla Russia dopo un breve viaggio di lavoro e io avevo appena finito di preparare tutto il necessario per la nascita di Luciano che doveva essere imminente. Ero alla 37esima settimana di una bellissima gravidanza e la mattina stessa avevo la visita dal ginecologo. Andava tutto bene, lui scalciava e vedevo il suo cuoricino. La giornata trascorreva tranquilla fino a quando, nel pomeriggio, mi pervade una strana sensazione. In effetti era un bel po' che non lo sentivo muovere, ma non mi preoccupo più di tanto. In fondo capitava a volte che non si muovesse per delle ore. Verso sera faccio una doccia e ancora niente, mangio qualcosa e niente, non lo sento. Comincio ad allarmarmi così provo a sballottare la pancia,ma è inutile, non si muove. Corriamo all'ospedale dove subito mi fanno il monitoraggio. L'ostetrica mi fa cenno di si con la testa come per dire che sente il cuore. Ma era il mio! Mi fa girare di lato, prova da una parte poi dall'altra, cerca di tranquillizzarmi dicendomi che a volte capita di non sentire il battito e intanto chiama il ginecologo di turno per l'ecografia. Non scorderò mai gli sguardi che si scambiavano, le loro facce preoccupate... Le lacrime cominciarono a scivolarmi un po' prima di sentire quella maledetta frase che mi ha trafitto "mi dispiace, non c'è battito". No, no, no! Non è possibile, stamattina stava bene. Mi dispero. Il ginecologo mi parla e mi dice che sarebbe meglio fare un parto naturale, ma non sono così forte e opto per il cesareo. Dopo l'intervento è tutto finito, sono senza pancia e senza bambino. Decidiamo di vederlo ed è veramente bellissimo, sembra che stia dormendo. Me lo sarei portato a casa anche così. Ora sono passati poco più di due mesi e mi sento come se mi avessero amputato. L'autopsia non ha rivelato niente di anomalo nè nel bimbo, nè nel cordone e nè nella placenta. Nico mi è molto vicino facendo passare il suo dolore in secondo piano, ma io so che sta soffrendo tanto, povero amore mio. Non so proprio come riuscirò ad andare avanti, ma devo farcela soprattutto per Antonio perchè lo sto trascurando. Queste feste poi mi stanno uccidendo. Pensavo di sopportarle meglio, ma invece riesco solo a pensare che questo Natale lo avevo immaginato ben diverso, perchè in gravidanza ti dicono di tutto e ti mettono in guardia da ogni possibile pericolo, ma mai nessuno ti dice che ti possa capitare una cosa del genere due settimane prima di partorire! Vi ringrazio per avermi dato questo spazio. Vi sento veramente molto vicine. Un abbraccio. |