virgilius_73, 28/12/2007 0.21:
Tornando al discorso di prima,,mi spiegate perchè mai la Chiesa Cattolica avrebbe dovuto fare tutto ciò? Cosa ci ha guadagnato?
certo:
Tanta voglia di verginità, che gira oggi perfino nel femminismo, sembra contraddire gli sforzi dei teologi che hanno cercato di interpretare simbolicamente, più che come dato solo biologico, la verginità di Maria.
Gesù è stato «concepito di Spirito Santo, è nato da Maria Vergine»: cosi recita il Credo apostolico. Questo insegnamento si presenta lungo l'arco della tradizione cristiana, a partire almeno dal IV secolo, come naturale sviluppo dell'antica confessione di fede. Più tardi fu completato dalla dottrina della Chiesa sulla perpetua verginità di Maria, prima del parto, nel parto, dopo il parto. La verginità è affermata, teologicamente, come segno ed effetto della trascendenza del mistero che si è compiuto, con la nascita di Cristo.
Tuttavia, la dottrina della verginità di Maria non è stata sempre accettata come una «comune opinione». Ireneo di Lione e Tertulliano, nella antica Chiesa, non concordavano con quanto sarebbe stato definito successivamente. Tra gli studiosi protestanti, è stata difesa la posizione classica sulla verginità prima del parto, ma alcuni rifiutano l'antica interpretazione biologica. In campo cattolico, la dottrina è stata rimessa in questione. Senza contare le critiche di Loisy e Buonaiuti, sono da citare le più recenti affermazioni del Catechismo olandese (poi rettificate per intervento di Roma) secondo il quale sarebbe aperto il problema se il concepimento di Gesù operato dallo Spirito debba intendersi biologicamente.
Gli studi condotti da membri del dialogo ecumenico luterano-cattolico a proposito di Maria nel Nuovo Testamento (Philadelphia - New York, 1978) sono molto cauti sulla concezione verginale (cioè, senza un padre umano), ma ammettono che tale teoria sarebbe usata come un'espressione letteraria della fede nella divinità di Gesù. Un biblista americano, John McKenzie, gesuita, ha ricordato
l'influenza che nel primo cristianesimo ebbero certe forme di gnosticismo, che identificavano la sessualità con il peccato. «Il miracolo della nascita è più mirabile se Gesù nacque come ogni altro figlio di donna» ha concluso. «Senza un padre umano, si può dire che Gesù fosse umano? Ci si può chiedere se la nascita verginale non faccia parte di un'antica visione del mondo che è sorpassata tanto quanto lo è la credenza biblica in un universo geocentrico». (In Concilium, 1983, dedicato a «Maria nelle Chiese»).
A favore dell'interpretazione simbolica si schiera Lucio Pinkus, dell'Ordine dei Servi di Maria, docente di psicologia all'università di Roma e al «Marianum». «La scelta del significato simbolico della verginità di Maria» sostiene Pinkus «va assunta con vigorosa determinazione, e questo non per negarne la realtà fisica, ma perché quest'ultima non sarebbe universale, e rischia di essere troppo compromessa dal variare delle conoscenze e delle teorie sulla sessualità» .
La verginità significa «l'orientamento incondizionato, non mediato né frammentato, della persona verso l'Assoluto. Ed è anche il segno della novità del modo di concepire i rapporti nel cristianesimo: il mito dell'amore-comunione, caratterizzato appunto dalla gratuità radicale dei rapporti».
Pinkus, che ha dedicato al «trattamento simbolico» dei dogmi mariani un volumetto, Il mito di Maria (Boria, 1986), sottolinea la contraddizione da un lato, la verginità di Maria rappresenta un elemento di liberazione dei condizionamenti culturali (specie tenendo conto dell'ambiente ebraico suo contemporaneo, che arrivò tardi ad apprezzare la verginità come valore); dall'altro lato, la verginità continua a essere usata in ambito cattolico «come schermo e alibi per tutta una serie di comportamenti e atteggiamenti regressivi, fino a mistificarla per applicazioni pratiche di natura ascetica o per processi di negazione della sessualità» .
[Modificato da bruciolis 07/01/2008 19:14]
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