Genova ieri e oggi (foto e video)

Apro questa discussione sulle vecchie foto della nostra città. Ci sono da tempo diversi libri che se ne occupano, quelli migliori per rapporto qualità prezzo sono "Genova tra ottocento e novecento". Da poco è uscito un libro che avevo immaginato da tempo ma che non avendo foto antiche non avevo potuto realizzare. Ora finalmente qualcuno si è cimentato in questa impresa dell'oggi e dello ieri affiancando le due foto riprese nella stessa posizione (operazione non sempre facile e fattibile). Si tratta del libro "Genova com'era - Genova com'è" (Fratelli Frilli editori, 19,90 euro colore-b/n) di Stefano Percivale che è anche un ragazzo e non il solito anziano nostalgico (non che ci sia nulla di male ad esserlo). Nonostante la giovane età anche lui si lascia un po' (troppo) andare ai rimpianti dei bei tempi andati ma non si può biasimare e anche io che sono il figlio del futuro ho avuto i miei momenti di tristezza a vedere come spesso Genova è cambiata in peggio anche se non sempre (Il Centro storico superstite ora è mille volte meglio rispetto a 50 anni fa). Mi vengono in mente le spiagge di Cornigliano e Sampierdarena, il quartiere scomparso di via Madre di Dio, la zona di Ponticello (tra Ricordi e la torre della Carige di piazza Dante) e la scogliera sotto le mura delle Grazie (ebbene dove una volta c'era il mare ora c'è l'entrata della metro di Sarzano!).
Vi allego alcune foto volutamente piccole e bruttine per non infrangere © e invogliarvi all'acquisto, magari per natale (sia chiaro non conosco l'autore e non mi hanno pagato per scrivere queste righe, ho tirato fuori i miei 20 euro per l'acquisto).

Ora oltre all'uscita della metro, stanno costruendo un parcheggio e campo da pallone ma una volta c'era il mare!

Qui trovate anche piazza Sarzano (si intravede anche casa mia che ho scoperto una volta non aveva il terrazzino!). Si sarebbero mai immaginati questi signori che da lì avrebbero potuto prendere la metro?

A dinegro una volta c'era una bella passeggiata e correvano (si fa per dire) i nostri tram. Che fascino. Non c'erano auto, che bello! (in cambio molto probabilmente c'era puzza di cacca di cavallo ma nel cambio con lo smog preferisco la cacca).

E per finire (al momento), signori e signori, andiamo tutti a farci il bagno in lungo mare canepa (si chiama così mica per niente), lì c'erano le spiaggie più belle di Genova. Ora c'è lo scempio e non giustifichiamolo con le necessità del porto di espandersi che come scusa non regge.

Bello bello...
L'ho visto da Feltrinelli qualche giorno fa.

I tre di Genova tra Ottocento e Novecento li ho.
Però quasi quasi mi faccio un regalo per Natale.

Visto anch'io! Molto ma molto belle le foto..

Bellisimo!
Me lo sono gustato tutto coi miei genitori e molte cose se le ricordavano anche loro...

molto bello !

Principe fine '800, con l'arco anche verso via Andrea Doria, con la copertura dei binari dietro all'ingresso principale.

Riprendo questa discussione con un contributo un po' differente

ho un libro, si intitola Genova com'era 1870-1915, autrice Luciana Frassati

la prefazione è di Eugenio Montale

ve ne riporto una parte che offre una lettura del declino della città

"I vecchi genovesi erano, a modo loro, universali: conoscevano il mondo (poco l'Italia) e non erano neppure digiuni di studi; ma la loro città, finché non si dilungò a dismisura e non lasciò distruggere i suoi più caratteristici edifizi, i luoghi tipici di ogni possibile itinerario sentimentale, fu una città fortemente accentrata, in cui ci si sentiva difesi da una tradizione fatta di pietre e di costume. Era una città italiana di giusta misura, costruita a regola d'arte, strato su strato, di un interesse forse non inferiore alla stessa Venezia. (Se ne accorse Berenson che vi sbarcò verso la fine del secolo e vi sostò a lungo, trovandoci amici indimenticabili). E gli uomini che vivevano in questa città - la borghesia, non proprio il popolo, perché il popolo è uniforme dovunque malgrado le diverse screziature del color locale - avevano caratteri che meritavano di entrare in un grande affresco romanzesco. Purtroppo i loro caratteri coincidevano solo fino a un certo punto con le connotazioni dell'uomo nuovo che oggi sta trasformando l'Italia. Finché si trattava di fare da soli - nelle industrie, nei commerci, nelle alleanze delle famiglie e dei traffici - tutto era possibile ai genovesi; ma quando si trattò di lasciar fare e di assistere al lavoro degli altri, quando la città fu una pedina di una scacchiera più vasta, Genova cominciò a distruggere con le sue stesse mani la sua antica tela di Penelope..."

Tiro su questo thread, per segnalare questo itneressante Cinegiornale delle FS del 1959

www.youtube.com/watch?v=sLwLaXec7RE&feature=youtu.be&t=4m35s

con un servizio sull'ampiamento della stazione di Principe e sul suo sistema di scambi.

Grazie!