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Il Bambino Interiore di Vanda Nardon

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2007 20:56
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Post: 3.483
Sesso: Femminile
09/11/2007 20:56

FONTE: www.vandanardon.iT
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Se pensiamo alle favole e hai loro protagonisti ci rendiamo conto di come l’innocenza e la spontaneità del bambino facciano parte della nostra cultura da moltissimi anni. Tutti noi ricordiamo almeno una di queste, Biancaneve , Pollicino, Scarpette Rosse, Cenerentola, Hansel e Gretel, attraverso una di queste favole risentiamo il contatto con il nostro bambino interiore perché esattamente come nella fiaba tutti noi abbiamo paura dell’abbandono e ci sentiamo piccoli e indifesi . Negli ultimi decenni, il concetto di bambino interiore si è radicato più profondamente attraverso le esperienze in diversi settori grazie a terapeuti come Jung che ha parlato del bambino divino, Alice Miller e Donald Winnicot lo chiamano il nostro “vero io” mentre per Emmet Fox è il nostro “bambino magico” per C. Whitfield Il nostro “io adulto, io bambino” per E. Berne, mentre l’analisi transazionale basa tutto il suo lavoro sulla comprensione e revisione della dinamica comunicazionale tra le figure adulto e bambino. Vi sono quindi numere scuole che elaborano in diversi modi il contatto e l’accudimento del bambino interiore. Nonostante le differenze dei metodi, più o meno completi, sono tutti concordi nell’affermare che attraverso il recupero, la cura e l’ascolto del nostro Sé Bambino può avvenire la nostra guarigione interiore. Al giorno d’oggi molti psicoterapeuti e medici stanno riconoscendo il valore imprescindibile di questo contatto per una vera e duratura guarigione. Certo non è solo del bambino che ci dobbiamo occupare, ma anche di tutti gli altri nostri Sé alcuni dei quali penalizzano il nostro bambino interiore.

Il Sé bambino è quella parte di noi che resta e resterà piccola per sempre , portando con sé doni come la gioia di vivere, la giocosità, la creatività, il contatto con la natura e con la nostra essenza. Nel nostro quotidiano è il Sé più universalmente rinnegato, eppure questo Bambino vulnerabile può essere la nostra parte più preziosa, quella più vicina alla nostra essenza perché in contatto con i nostri bisogni e desideri più profondi. La sua principale qualità è la capacità di sentire: le parole non lo ingannano nemmeno per un momento, è squisitamente sensibile, reagisce immediatamente se percepisce un senso di abbandono e il suo dolore è un dolore profondo che richiede rispetto ed empatia , non dimentichiamo però che ha anche degli aspetti negativi, infatti non tutti i suoi aspetti sono costruttivi: la manipolazione, ribellione e l’insaziabilità, aspetti che affiorano soprattutto quando non è riconosciuto e rispettato. Solitamente questo avviene quando si è identificati in una voce adulta o di potere. La persona è molto responsabile ligia ai doveri e alle regole, rinnegando la propria parte istintiva e creativa, fa molta fatica ad esprimere i propri sentimenti, non ha un egoismo sano e per questo non è in grado di fare delle cose per se stesso, nega il valore di alcune emozioni, specie quelle dolorose, come la rabbia, la tristezza, il pianto e la vulnerabilità viene giudicata debolezza. In questo caso il bambino interiore non può esprimere la propria creatività e solitamente manca la voglia di sorridere e di gioire fino ad arrivare talvolta alla depressione. Quando la persona è completamente identificata nel Sé bambino, manca la protezione e il senso di responsabilità, non ci sono limiti, il sano egoismo diventa egocentrismo.
Il bambino vuole avere tutto ciò che vede, il suo bisogno è tutto proiettato sull'urgenza di possedere, non è in grado di gestire il denaro e i rapporti, specialmente con figure di potere, ed ha bisogno di essere al centro dell’attenzione. Questo tipo di identificazione ci porta apparentemente lontano dalla sofferenza tramite la negazione della realtà, tutto è bello e tutto è un gioco, che ad un certo punto finisce portando grande sofferenza.

Finché non prendiamo consapevolezza, il nostro Sé bambino è gestito dall’ insieme delle Voci Primarie con le particolari cure e giudizi prevalentemente del Critico. Questi Sé sono genitori all’antica, molto spesso primitivi e giudicanti, proiettano il peggio dei nostri genitori ed educatori attraverso le loro regole, il loro atteggiamento inizia con le migliori intenzioni di proteggerci, per farci ottenere dei premi e dei riconoscimenti, finendo poi per rafforzare gli Sé premiati e facendoci reprimere quelli che invece ottenevano sgridate o abbandono. Questi Sé non riescono a comprendere che siamo cresciuti, possiamo assumerci le nostre responsabilità e gestire la nostra vita, è importante per noi arrivare ad un certo livello di conoscenza interiore in modo da poterci sostituire ai nostri genitori interiori e prenderci le responsabilità che ci competono riguardo ai nostri Sé.

Di cosa ha bisogno il nostro bambino interiore? Essenzialmente ha bisogno di due cose: Amore senza condizioni, ovvero essere amato per ciò che è con le sue mancanze, paure, bisogni e entusiasmi; e Protezione perché vi è il bisogno di mettere confini con il mondo esterno, sapendo dire di no, sia agli altri che al proprio bambino interiore, quando è necessario.

In questo modo questo Sé vulnerabile si sente accolto e accudito con una sana protezione.

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Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero (Oscar Wilde)
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