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lupi mannari

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2008 12:27

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03/11/2007 01:08
 
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ke ne pensate dei lupi mannari?? ci kredete o è solo fantascienza secondo voi??


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ma QUALE FANTASCIENZA....è VEROOOOOO [SM=g8185] , IO SINCERAMENTE NON CI CREDEVO TANTO [SM=g8862] ...MA UN GIORNO MI SN DOVUTA RICREDERE [SM=g7115] XCHè HO VISTO LE FOTO. [SM=g8258] ....E VOI DIRETE MA DI CHI???? DI UN LONTANO PARENTE DEL MIO RAGA.....ODDIO ALLUCINANTE .....MI RACCONTAVA SUA MADRE....CHE LE NOTTI DI LUNA PIENA ERANO COSTRETTI A LEGARLO SOTTO AD UN CARRETTO XCHè DIVENTAVA VIOLENTISSIMO E NON CAPICA NIENTE E POI SI RICOPRIVA DI PELI [SM=g8267] [SM=g8258] [SM=g8267] [SM=g8258] ......ODDIOOO CHE PAURA... [SM=g7643] ...QND ANKE SE MI SEMBRA MOLTO STRANO [SM=g7877] , ORMAI CI CREDO DOPO AVER VISTO QUELLE FOTO... [SM=g1346781] [SM=g1346793] ...AIUTOOOOOOOOO E GUARDA CASO è PARENTE DEL MIO RAGA.... [SM=g11005] [SM=g1346799] DEVO PREOCCUPARMI???? AAHAHAHHAA [SM=g6943] CIAO BELLI UN BACIONE.... [SM=g6475] [SM=g8476]


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se devi preokkuparti?? kredo proprio d si [SM=g8878] ma no skerzo [SM=g8204] ma io le vorrei vedere le foto uffy [SM=g10897]
tvtttb [SM=g9530] [SM=g8211]


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io ci credo!!
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anke tu km denyria hai qulke motivo in partikolare x krederci [SM=g7649]


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certo..la stesssa sua motivazione...ma è il cugino del mio migliore amicco!
03/11/2007 15:27
 
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anke tu [SM=g7643] uffy ma xke io nn konosko nessuno [SM=g10897]


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E X QST 6 TRISTE? PECCATO K NN POSSA POSTTERA LE FOTO...
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vabbe nn fa nnt [SM=g7836]


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non ci credo, è fantasia pura
04/11/2007 14:37
 
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mmm dici [SM=g8268]


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Io sinceramente non saprei... Cioè... mi sembrano delle creature alquanto improbabili... Credo di più ai vampiri...Poi non so... Magari tra un po' cambio idea...XD
°°°°°°°°°
__


La pioggia che incessante continua a cadere laverà via tutto quanto: odio, tristezza, rimorso e persino le colpe...Il rosso non è più il colore del sangue, ma quello del sole che sorge...Un sole che solo i vivi potranno vedere e che li condurrà verso una nuova speranza per il domani... [Saiyuki]



04/11/2007 21:50
 
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Che cos'è il lupo mannaro?


In termini psicologici, indica un particolare stato mentale in cui il soggetto viene affetto da pazzia, confusione, delirio e perdita di memoria. In tale stato, si getta a terra, ulula, ringhia come un lupo. Nei momenti di massima crisi, la forza aumenta in modo innaturale, e si diventa pericolosi in quanto si cerca di graffiare e mordere chiunque capiti a tiro.
Recentemente, si è scoperto che tali comportamenti sono più frequenti nei mesi in qui la luna è piena, ed esercita un maggiore magnetismo sulla terra. Già da tempo si sapeva che la luna ha effettivamente delle ripercussioni sugli esseri viventi e sugli elementi. Basti pensare alle maree, al rilascio di sperma e uova nel mare da parte dei polipi, alla fioritura di certi fiori, e anche della maggiore vitalità degli esseri umani. Molti sono anche le varie superstizioni sulla luna, come ad esempio il taglio della legna, la maggiore crescita e robustezza dei capelli, la maggiore aggressività dei disturbati mentali. Molte di queste credenze sono semplici superstizioni, ma altre sono provate scientificamente.
Ma nell'immaginario popolare, il lupo mannaro o licantropo, è sempre stato visto in modo ben diverso. A partire dalla preistoria.
Il lupo come spirito guida
L'uomo ha sempre invidiato il lupo. Anticamente era il principale rivale nella caccia, e l'uomo lo invidiava e adorava per le sue capacità. Il lupo poteva avvalersi di zanne, artigli, capacità di vedere nel buio, potenza. Tutte qualità che l'uomo aveva in misura molto minore. Allora, prima della caccia, gli sciamani si vestivano con pelli di lupi, assumevano droghe allucinogene e cercavano di entrare in contatto con gli spiriti, che altri non erano se non i lupi. Tramite questo rito, gli sciamani, infondevano potenza e maggiori capacità percettive nei cacciatori che stavano per partire. Così gli uomini partivano a caccia sotto gli occhi dei lupi che stazionavano lì intorno.
Gli sciamano usavano sempre nei loro riti degli animali totem, che servivano a proteggere la comunità e a darne sostegno. Per i cacciatori nomadi dell'Asia centrale, questo animale era il lupo; per altri popoli, era un altro animale, come giaguaro, orso, e altro ancora.
Con l'evoluzione culturale e religiosa, l'uomo, ha associato il lupo a spirito psicopompo, cioè una creatura che giuda la anime nell'Aldilà. Un canto funebre molto antico, è quello dei rumeni: "Il lupo apparirà davanti a te…prendilo come tuo fratello, perché il lupo conosce l'ordine delle foreste…egli ti condurrà per via piana verso il Paradiso…"
In seguito, nacquero moltissimi miti sulla Creazione, e avevano quasi sempre come protagonista il lupo. Nel mito greco, Artemide e Febo, erano divinità nate da Latona trasformatasi in lupa.
Licaone, primo vero lupo mannaro del mito, uccideva e mangiava uomini in onore di Giove. Un giorno lo stesso Giove si presentò a chiedergli ospitalità. Prima, però, Licaone volle accertarsi se il suo ospite non fosse veramente un Dio, e così gli servì come pasto le carni di un essere umano (alcune fonti dicono si trattasse del figlio di Licaone). Giove si indignò, e per punizione bruciò il tempio, e tramutò lo stesso Licaone in un lupo.
I Celti e i Sabini si proclamavano "Figli del Lupo"; come anche i Mongoli, i quali pensavano che i grandi Eroi, erano figli del Lupo Celeste.
Il lupo, dopo essere uscito dalla forma totemica cui era associato dai primitivi, viene inserito in svariate culture e religioni diverse. Come ad esempio il culto della fertilità delle popolazioni indo-arie, che associavano le religioni virili rappresentate dal sole (solari), alle religioni femminili rappresentate dalla luna (lunari). Oppure ancora la descrizione di una statua simboleggiante il Tempo. Essa rappresentava un mostro con tre teste: quella al centro era di leone, e rappresentava il presente, le altre due erano di lupo, e simboleggiavano il passato e il futuro, ovvero le cose che abbiamo dimenticato, e quelle che ancora non conosciamo. Ora il lupo è inserito anche nelle correnti del pensiero e della filosofia.
Nell'antica Roma, il dio Luperco era protettore dei greggi, e le feste tenute in suo onore (i lupercali), vedevano sacerdoti correre nudi con indosso pelli di lupo e in mano un coltello insanguinato, col quale passava la lama sulle fronti degli adolescenti. Probabile riproduzione simbolica dei sacrifici umani.
Questi miti, e queste usanze, ci pongono a stretto contatto con uno dei miti più vicini a noi e più tenebrosi della nostra storia: il rapporto uomo-lupo.
Il primo lupo mannaro
Se il primo vampiro fu Lilith, prima moglie di Adamo, che fu condannata a girare per il mondo uccidendo i bambini e succhiandone il sangue, il primo lupo mannaro fu Licaone. Da lui discendono tutti i lupi mannari.
La vicenda di Licaone è narrata da Ovidio ne Le metamorfosi. Si racconta che Giove, avendo udito dei terribili riti che si facevano in Arcadia, avesse voluto andare a controllare sotto false spoglie. Un giorno giunse davanti alle porte del palazzo di Licaone, e gli chiese ospitalità. Licaone acconsentì, ma solo per poter uccidere il nuovo arrivato e mangiarselo. Però, Licaone, sospettò l'inganno, e volle mettere alla prova Giove.
L'indomani, Licaone, servì a tavola la carne di uno schiavo da lui precedentemente sgozzato e squartato (secondo altre fonti servì addirittura le carni del suo stesso figlio), e attese che Giove mangiasse. Però Giove scoprì l'inganno, e infuriato fece cadere il castello di Licaone, schiacciando tutti i suoi servi e tutti i suoi guerrieri. Solo Licaone rimase vivo, ma per punizione Giove lo trasformò nella bestia che più gli si addiceva: un lupo enorme e ferocissimo. Licaone si trasformò in un lupo enorme e feroce, ma restò in possesso delle sue facoltà mentali. Decise di vendicarsi di Giove.
Una notte Licaone scalò il monte Olimpo, e si introdusse di soppiatto nella camera ove Giove dormiva, con un mano una scure. Ma Giove si svegliò appena prima che la scure lo colpisse, e condannò Licaone a vagare per sempre tra i boschi e le campagne, divorando gli umani.
Così nacque il primo lupo mannaro.

Creature dell'inferno.

Con l'avvento del cristianesimo, nasce la figura del lupo come animale infernale, antropofago e malvagio. Da sciamano della tribù, si passa allo stregone.
Nel cosiddetto "Autunno del Medioevo", ogni cosa era peccato, tutto era visto come ignobile, e l'unica salvezza era la preghiera e il perdono di Dio. Era Satana che aveva mandato i lupi, e di conseguenza i licantropi. Il potere della metamorfosi da uomo in bestia, viene visto come un castigo divino, o come una conseguenza di un patto fatto con Satana, o all'assunzione di filtri magici. Ed è la caccia alle streghe. E, ovviamente, ai lupi mannari.
Pochi sanno che furono condannati a morte una quantità enorme di uomini e donne, anche con problemi mentali o malattie della pelle. Una quantità seconda solo a quella delle presunte streghe. Venivano accusati di essere licantropi gli allucinati, i dementi, gli emarginati, gli affetti da ipertricosi (malattia della pelle che fa crescere in modo sproporzionato i peli del corpo), e la gente mal vista. Venivano accusati di avere offerto sacrifici umani al Diavolo, di avergli dedicato ballate coi corpi spalmati d'unguenti, e anche di avere invocato demoni che, in cambio dell'anima, offrivano cinture o pelli di lupo.
La caccia al mostro non migliorò certo con la comparsa della rabbia. Migliaia di uomini furono bruciati vivi mentre invece avevano bisogno di cure (anche se a quel tempo non era ancora stato scoperto il vaccino anti rabbia, ne tantomeno era stata scoperta la rabbia). A pari passo si stava svolgendo l'eliminazione sistematica di tutti i lupi in Europa. La rabbia si diffuse principalmente tra lupi, volpi, e cani.
Il licantropo fu visto sempre di più come una creatura mandata dal maligno, e perciò da scovare e uccidere. Molte persone con problemi mentali o malattie furono bruciate vive. Pochissimi i casi di grazia. Uno in particolare riguardò Jean Grenier, il quale aveva una malformazione alla mandibola inferiore, la quale sporgeva in modo marcabile. Di carattere violento e affetto da disturbi mentali, questo ragazzo di quindici anni venne condannato a servire in un monastero in seguito alla denuncia di Marguerite Poirer, una ragazzina che era stata attaccata da lui e che si era difesa colpendolo alla schiena e al fianco con un bastone. Disse che Jean grenier continuava ad urlare di essere un lupo mannaro, e che l'avrebbe uccisa per mangiarle la carne delle braccia e delle gambe.
Ci furono altri casi di assassini (oggi diremmo serial killer) che dissero di avere stretto un patto con Satana per ricevere in cambio una cintura di pelle di lupo che permetteva loro di mutare forma. Il caso più eclatante è quello di Peter Stumpft, che all'età di dodici anni cominciò a frequentare i sabba, e infine si unì con un patto a Satana. In cambio di una cintura di pelle di lupo, Peter, vendette la sua anima. Da quel momento, e per la durata di venticinque anni, cominciò ad uccidere persone ed animali sotto forma di lupo mannaro. Uccise due donne incinte, e dopo averne asportato il feto dal ventre ne mangiò il cuore. Uccise molti bambini, e ne mangiò le carni. In tutto fece sedici vittime, più il suo stesso figlio, a cui mangiò il cervello. Si macchiò anche di incesto, violentando figlia e sorella. Fu catturato dai gendarmi, e dopo varie torture, confessò, denunciando anche come suoi complici la figlia da lui sedotta, e una sua amante. Il suo corpo venne fatto a pezzi con delle lame roventi, i suoi arti spezzati con una mazza, e infine fu decapitato. La sua testa fu innalzata su un palo, e vicino a lui furono sistemate sedici figurine, rappresentanti le sue vittime.
Necrofago, satanico, incestuoso, adultero; Peter Stumpft è l'incarnazione di tutti i mali possibili, e attribuibili a un lupo mannaro.
I tratti del lupo mannaro nel medioevo furono scritti da Jaques Collin de Plancy nel suo Dictionnaire Infernal.
La bestia del Gévaudan
Il fatto di cronaca riguardante il lupo mannaro più terribile. Al tempo si pensava a un licantropo, di cui venne sospettato l'ex sindaco del Gèvaudan, che sarebbe stato visto trasformarsi in un lupo che cammina su due zampe.
Tutto cominciò nel 1764, quando venne assalita una bambina nel bosco di Merçoire, presso Lagnogne. Riuscì a sfuggire, e fece una descrizione accurata della belva: "è grosso come un vitello, con il petto ampio, il collo robusto, le orecchie dritte, il muso da levriero, la gola nera con due denti laterali lunghi e affilati, la coda sfrangiata e una striscia bianca che va dalla sommità della testa all'estremità della coda stessa. Si muove a balzi lunghissimi."
Da allora la regione del Gévaudan fu assalita da continui attacchi. Le poche persone che riuscivano a sfuggirle, tra cui una bambina di nome Jean Denis, impazzirono per lo shock: altre, come una donna di quarantacinque anni, furono pure sfigurate.
L'otto ottobre dello stesso anno, due cacciatori spararono quattro colpi durante una battuta di caccia, ma il mostro riuscì a sfuggire. È palese il riscontro con la rabbia. Infatti, questa malattia, rende insensibili al dolore.
Senza sosta, gli diedero la caccia prima un reggimento di Dragoni a cavallo, poi il più celebre cacciatore di lupi della zona. Sterminarono centinaia e centinaia di lupi, ma la furia della belva non si placò.
Venne accusato di licantropia un certo Antoine Chastel, il quale venne incarcerato assieme alla sua famiglia. Il 21 giugno del 1765, venne ucciso un ragazzo di 14 anni, e nello stesso giorno venne sbranata una donna di 45, e una bambina di cui non trovò più traccia. Chastel venne liberato.
Il problema arrivò all'orecchio di Luigi xv, il quale incaricò il suo archibugiere di corte, Antoine de Beauterne, di uccidere la bestia. Antoine tornò alla corte col cadavere impagliato di un lupo enorme: misurava quasi due metri, ed era eccezionalmente massiccio. Ma le aggressioni si susseguirono senza sosta, e il Re, per nascondere lo smacco, ordinò che le notizie al riguardo fossero censurate.
Non si conosce il numero esatto delle vittime della bestia, ma gli storici sono sicuri che il numero si aggiri attorno al centinaio. Cento persone sbranate da una belva.
Non si sa che fine abbia fatto la bestia, se sia morta in una delle battute di caccia, o sia morta di rabbia; ma si narra una leggenda, secondo la quale il 19 giugno del 1767, partecipò a una battuta di caccia Jean Chastel, padre dell'uomo accusato di licantropia. Chastel preparò in precedenza una pallottola d'argento, ottenuta fondendo un crocefisso con raffigurata la Vergine, e poi fatta benedire. Poi si sedette sui gradini della chiesa, aprì un libro di preghiere, e attese. La bestia arrivò incalzata dai cani. Chastel, continuando a leggere, alzò la canna del fucile, e fece fuoco.
"Ora non ucciderai più!" avrebbe urlato Chastel. Si dice che nel luogo dove la bestia cadde, non cresca più l'erba.

Pozioni, filtri e maledizioni.

La letteratura e il cinema, ci hanno spesso trasmesso un'immagine completamente sbagliata del licantropo. Innanzitutto non si diventa licantropo sopravvivendo al morso di uno di essi. Esistono tre categorie: il volere diventare un lupo mannaro, l'essere vittima di una maledizione, e infine diventare licantropi per sbaglio.
Si è lupi mannari dalla nascita quando si nasce sotto festività molto importanti come il Natale, o perché maledetti da una maledizione che viene passata di generazione in generazione. Esistono diverse credenze secondo cui, per salvare un bambino nato io giorno di Natale, bisogna fargli mangiare scarafaggi fritti nell'olio di ricino, oppure incidere con un ferro rovente la pianta del piede sinistro tutti i natali, per tre anni. Si poteva essere liberati dalla maledizione ricorrendo a vari riti.
Il soggetto doveva essere nudo, al centro di una stanza. Dodici fanciulle vergini devono danzargli attorno, e trafiggerlo con bacchette di biancospino. Quando il soggetto è completamente coperto di sangue e ferite, bisogna buttargli addosso aceto. Se sopravvive (sfido chiunque a sopravvivere), il soggetto è liberato dalla maledizione.
Un altro metodo per liberare un maledetto, è molto più ritualistico e difficile. Il rituale, deve essere eseguito in una foresta di abeti, in una notte di plenilunio. La cerimonia dovrà avere luogo a mezzanotte in punto, e la luna non deve essere coperta di nubi, il cielo deve essere sereno, senza nuvole. La persona che dovrà esorcizzare il licantropo, dovrà trovarsi sola, e dovrà, a mezzanotte, incidere la pelle del licantropo vicino al cuore, con un coltello d'argento. Il disegno che ne viene fuori, dovrà essere una stella a cinque punte. Poi dovrà ripetere una preghiera.
È meglio che il licantropo sia svenuto o addormentato, oppure si trasformerebbe subito. Un modo consigliato per tenere a bada il licantropo, è tracciargli attorno un pentagramma, sulle cui punte vi siano disegnati i cinque simboli cabalistici. Prima di procede con il rito, bisogna uccidere il licantropo o la persona che ha lanciato la maledizione al soggetto. se così non fosse, il soggetto tornerà a trasformarsi entro breve tempo. I soggetti che provengono da ceppi di famiglie di lupi mannari, non possono essere liberati.
Per evitare di essere raggiunti da un lupo mannaro, ci sono vari metodi e credenze. Nascondersi in un campo di segale è una buona cosa; infatti i lupi mannari vengono allontanati dalla segale. Un licantropo non può uscire da un pentagono tracciato attorno a lui. Per immobilizzarlo, è necessario buttargli addosso dell'aconito, così rimarrà in trans. Anche colpirlo con verghe di biancospino può servire, dal momento che, si dice, siano allergici a tale pianta.
Per uccidere un lupo mannaro, bisogna sempre e comunque utilizzare armi in argento, anche se, a mio parere, fargli esplodere la testa ha lo stesso effetto.
Se si vuole uccidere un licantropo con una pallottola d'argento, è necessario che prima essa venga benedetta con una cerimonia. L'argento che si è usato per fondere la pallottola, deve essere stato ottenuto da un crocefisso o dall'immagine della Madonna. Il colpo dovrà essere diretto al cuore o alla testa.
Un altro metodo per uccidere i licantropi, è quello di tagliarli la testa con una lama in argento, e poi bruciare il corpo. Le ceneri devono essere sparpagliate, per evitare che risorga sotto altre forme.
Se invece che farvi uccidere o essere liberati, volete diventare lupi mannari, i metodi sono molti.
Si racconta che dormire a volto scoperto sotto la luna piena il giorno di venerdì, possa far diventare licantropi. Lo stesso vale per che beve dalle orme di un licantropo (acqua licantropica).
Essere morsi o feriti e poi trasformarsi, è un'invenzione, probabilmente derivante dal fatto che sono i vampiri a trasmettere la maledizione attraverso il morso.
Ci sono vari riti per diventare licantropi, eccone due esempi.
L'uomo, con propositi malvagi, deve tracciare due cerchi concentrici sul terreno. Il tutto in una notte di plenilunio. Dopo avere fatto il secondo cerchio, si prepari una catasta di legna da ardere, formata di rami di pino o larice e di pioppo nero. Poi appende un paiolo di ferro al tripode. Poi fa cadere in esso quattro o cinque dei seguenti ingredienti: oppio, semi di papavero, aloe, giusquiamo, cicuta, prezzemolo, solanina, assafetida, che è una resina gommosa. Dopo avere rimestato il tutto, accende il fuoco, e lascia cuocere il tutto lentamente. Quando le fiamme sono alte, l'uomo recita ad alta voce: "Eletto di tutta la moltitudine infernale, ti prego di mandare qui la grande forma grigia che fa rabbrividire gli uomini. Vieni! Vieni! Vieni!"
Poi si toglie gli abiti, e si cinge i fianchi con una pelle di lupo. Si cosparge il corpo un unguento formato da: canfora, aconito, semi di anice, oppio, foglie di pioppo, sangue di pipistrello e nerofumo, mescolati con grasso fuso di gatto. Poi si devono respirare i fumi.
L'uomo cade in ginocchio, e recita la seguente preghiera: "Io chiedo, prego, imploro te, impareggiabile Spettro delle Tenebre, che tu faccia di me un lupo mannaro…un lupo mannaro!" poi, dopo un attimo di silenzio, riprende: " Fa di me un uomo che divora. Fa di me una donna che divora. Fa di me un bambino che divora. Fa di me un lupo mannaro!"
Finito il rituale, il soggetto dovrà fare uno scongiuro affinché non venga ucciso o ferito: " Fondi la pallottola, spunta il coltello, fa marcire il randello, accendi la paura nell'uomo, nella bestia e nel rettile, così che non possano afferrare il lupo grigio né strapparlo dal suo caldo nacondiglio. La mia parola è ferma, più ferma del sonno, più ferma della forza degli eroi."
Secondo me, ha lo stesso effetto di farsi un acido dopo avere letto un racconto.
Il secondo metodo è cospargersi il corpo con un unguento formato da varie porzioni di cicuta, giusquiamo, zafferano, semi di papavero, aloe, oppio, assafetida, solano e prezzemolo. Parte è cosparsa sul corpo, parte va fatta bollire in una pentola. Nel mentre di devono recitare varie invocazioni al Diavolo.



05/11/2007 01:07
 
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jg85, 04/11/2007 21.50:



Che cos'è il lupo mannaro?


In termini psicologici, indica un particolare stato mentale in cui il soggetto viene affetto da pazzia, confusione, delirio e perdita di memoria. In tale stato, si getta a terra, ulula, ringhia come un lupo. Nei momenti di massima crisi, la forza aumenta in modo innaturale, e si diventa pericolosi in quanto si cerca di graffiare e mordere chiunque capiti a tiro.
Recentemente, si è scoperto che tali comportamenti sono più frequenti nei mesi in qui la luna è piena, ed esercita un maggiore magnetismo sulla terra. Già da tempo si sapeva che la luna ha effettivamente delle ripercussioni sugli esseri viventi e sugli elementi. Basti pensare alle maree, al rilascio di sperma e uova nel mare da parte dei polipi, alla fioritura di certi fiori, e anche della maggiore vitalità degli esseri umani. Molti sono anche le varie superstizioni sulla luna, come ad esempio il taglio della legna, la maggiore crescita e robustezza dei capelli, la maggiore aggressività dei disturbati mentali. Molte di queste credenze sono semplici superstizioni, ma altre sono provate scientificamente.
Ma nell'immaginario popolare, il lupo mannaro o licantropo, è sempre stato visto in modo ben diverso. A partire dalla preistoria.
Il lupo come spirito guida
L'uomo ha sempre invidiato il lupo. Anticamente era il principale rivale nella caccia, e l'uomo lo invidiava e adorava per le sue capacità. Il lupo poteva avvalersi di zanne, artigli, capacità di vedere nel buio, potenza. Tutte qualità che l'uomo aveva in misura molto minore. Allora, prima della caccia, gli sciamani si vestivano con pelli di lupi, assumevano droghe allucinogene e cercavano di entrare in contatto con gli spiriti, che altri non erano se non i lupi. Tramite questo rito, gli sciamani, infondevano potenza e maggiori capacità percettive nei cacciatori che stavano per partire. Così gli uomini partivano a caccia sotto gli occhi dei lupi che stazionavano lì intorno.
Gli sciamano usavano sempre nei loro riti degli animali totem, che servivano a proteggere la comunità e a darne sostegno. Per i cacciatori nomadi dell'Asia centrale, questo animale era il lupo; per altri popoli, era un altro animale, come giaguaro, orso, e altro ancora.
Con l'evoluzione culturale e religiosa, l'uomo, ha associato il lupo a spirito psicopompo, cioè una creatura che giuda la anime nell'Aldilà. Un canto funebre molto antico, è quello dei rumeni: "Il lupo apparirà davanti a te…prendilo come tuo fratello, perché il lupo conosce l'ordine delle foreste…egli ti condurrà per via piana verso il Paradiso…"
In seguito, nacquero moltissimi miti sulla Creazione, e avevano quasi sempre come protagonista il lupo. Nel mito greco, Artemide e Febo, erano divinità nate da Latona trasformatasi in lupa.
Licaone, primo vero lupo mannaro del mito, uccideva e mangiava uomini in onore di Giove. Un giorno lo stesso Giove si presentò a chiedergli ospitalità. Prima, però, Licaone volle accertarsi se il suo ospite non fosse veramente un Dio, e così gli servì come pasto le carni di un essere umano (alcune fonti dicono si trattasse del figlio di Licaone). Giove si indignò, e per punizione bruciò il tempio, e tramutò lo stesso Licaone in un lupo.
I Celti e i Sabini si proclamavano "Figli del Lupo"; come anche i Mongoli, i quali pensavano che i grandi Eroi, erano figli del Lupo Celeste.
Il lupo, dopo essere uscito dalla forma totemica cui era associato dai primitivi, viene inserito in svariate culture e religioni diverse. Come ad esempio il culto della fertilità delle popolazioni indo-arie, che associavano le religioni virili rappresentate dal sole (solari), alle religioni femminili rappresentate dalla luna (lunari). Oppure ancora la descrizione di una statua simboleggiante il Tempo. Essa rappresentava un mostro con tre teste: quella al centro era di leone, e rappresentava il presente, le altre due erano di lupo, e simboleggiavano il passato e il futuro, ovvero le cose che abbiamo dimenticato, e quelle che ancora non conosciamo. Ora il lupo è inserito anche nelle correnti del pensiero e della filosofia.
Nell'antica Roma, il dio Luperco era protettore dei greggi, e le feste tenute in suo onore (i lupercali), vedevano sacerdoti correre nudi con indosso pelli di lupo e in mano un coltello insanguinato, col quale passava la lama sulle fronti degli adolescenti. Probabile riproduzione simbolica dei sacrifici umani.
Questi miti, e queste usanze, ci pongono a stretto contatto con uno dei miti più vicini a noi e più tenebrosi della nostra storia: il rapporto uomo-lupo.
Il primo lupo mannaro
Se il primo vampiro fu Lilith, prima moglie di Adamo, che fu condannata a girare per il mondo uccidendo i bambini e succhiandone il sangue, il primo lupo mannaro fu Licaone. Da lui discendono tutti i lupi mannari.
La vicenda di Licaone è narrata da Ovidio ne Le metamorfosi. Si racconta che Giove, avendo udito dei terribili riti che si facevano in Arcadia, avesse voluto andare a controllare sotto false spoglie. Un giorno giunse davanti alle porte del palazzo di Licaone, e gli chiese ospitalità. Licaone acconsentì, ma solo per poter uccidere il nuovo arrivato e mangiarselo. Però, Licaone, sospettò l'inganno, e volle mettere alla prova Giove.
L'indomani, Licaone, servì a tavola la carne di uno schiavo da lui precedentemente sgozzato e squartato (secondo altre fonti servì addirittura le carni del suo stesso figlio), e attese che Giove mangiasse. Però Giove scoprì l'inganno, e infuriato fece cadere il castello di Licaone, schiacciando tutti i suoi servi e tutti i suoi guerrieri. Solo Licaone rimase vivo, ma per punizione Giove lo trasformò nella bestia che più gli si addiceva: un lupo enorme e ferocissimo. Licaone si trasformò in un lupo enorme e feroce, ma restò in possesso delle sue facoltà mentali. Decise di vendicarsi di Giove.
Una notte Licaone scalò il monte Olimpo, e si introdusse di soppiatto nella camera ove Giove dormiva, con un mano una scure. Ma Giove si svegliò appena prima che la scure lo colpisse, e condannò Licaone a vagare per sempre tra i boschi e le campagne, divorando gli umani.
Così nacque il primo lupo mannaro.

Creature dell'inferno.

Con l'avvento del cristianesimo, nasce la figura del lupo come animale infernale, antropofago e malvagio. Da sciamano della tribù, si passa allo stregone.
Nel cosiddetto "Autunno del Medioevo", ogni cosa era peccato, tutto era visto come ignobile, e l'unica salvezza era la preghiera e il perdono di Dio. Era Satana che aveva mandato i lupi, e di conseguenza i licantropi. Il potere della metamorfosi da uomo in bestia, viene visto come un castigo divino, o come una conseguenza di un patto fatto con Satana, o all'assunzione di filtri magici. Ed è la caccia alle streghe. E, ovviamente, ai lupi mannari.
Pochi sanno che furono condannati a morte una quantità enorme di uomini e donne, anche con problemi mentali o malattie della pelle. Una quantità seconda solo a quella delle presunte streghe. Venivano accusati di essere licantropi gli allucinati, i dementi, gli emarginati, gli affetti da ipertricosi (malattia della pelle che fa crescere in modo sproporzionato i peli del corpo), e la gente mal vista. Venivano accusati di avere offerto sacrifici umani al Diavolo, di avergli dedicato ballate coi corpi spalmati d'unguenti, e anche di avere invocato demoni che, in cambio dell'anima, offrivano cinture o pelli di lupo.
La caccia al mostro non migliorò certo con la comparsa della rabbia. Migliaia di uomini furono bruciati vivi mentre invece avevano bisogno di cure (anche se a quel tempo non era ancora stato scoperto il vaccino anti rabbia, ne tantomeno era stata scoperta la rabbia). A pari passo si stava svolgendo l'eliminazione sistematica di tutti i lupi in Europa. La rabbia si diffuse principalmente tra lupi, volpi, e cani.
Il licantropo fu visto sempre di più come una creatura mandata dal maligno, e perciò da scovare e uccidere. Molte persone con problemi mentali o malattie furono bruciate vive. Pochissimi i casi di grazia. Uno in particolare riguardò Jean Grenier, il quale aveva una malformazione alla mandibola inferiore, la quale sporgeva in modo marcabile. Di carattere violento e affetto da disturbi mentali, questo ragazzo di quindici anni venne condannato a servire in un monastero in seguito alla denuncia di Marguerite Poirer, una ragazzina che era stata attaccata da lui e che si era difesa colpendolo alla schiena e al fianco con un bastone. Disse che Jean grenier continuava ad urlare di essere un lupo mannaro, e che l'avrebbe uccisa per mangiarle la carne delle braccia e delle gambe.
Ci furono altri casi di assassini (oggi diremmo serial killer) che dissero di avere stretto un patto con Satana per ricevere in cambio una cintura di pelle di lupo che permetteva loro di mutare forma. Il caso più eclatante è quello di Peter Stumpft, che all'età di dodici anni cominciò a frequentare i sabba, e infine si unì con un patto a Satana. In cambio di una cintura di pelle di lupo, Peter, vendette la sua anima. Da quel momento, e per la durata di venticinque anni, cominciò ad uccidere persone ed animali sotto forma di lupo mannaro. Uccise due donne incinte, e dopo averne asportato il feto dal ventre ne mangiò il cuore. Uccise molti bambini, e ne mangiò le carni. In tutto fece sedici vittime, più il suo stesso figlio, a cui mangiò il cervello. Si macchiò anche di incesto, violentando figlia e sorella. Fu catturato dai gendarmi, e dopo varie torture, confessò, denunciando anche come suoi complici la figlia da lui sedotta, e una sua amante. Il suo corpo venne fatto a pezzi con delle lame roventi, i suoi arti spezzati con una mazza, e infine fu decapitato. La sua testa fu innalzata su un palo, e vicino a lui furono sistemate sedici figurine, rappresentanti le sue vittime.
Necrofago, satanico, incestuoso, adultero; Peter Stumpft è l'incarnazione di tutti i mali possibili, e attribuibili a un lupo mannaro.
I tratti del lupo mannaro nel medioevo furono scritti da Jaques Collin de Plancy nel suo Dictionnaire Infernal.
La bestia del Gévaudan
Il fatto di cronaca riguardante il lupo mannaro più terribile. Al tempo si pensava a un licantropo, di cui venne sospettato l'ex sindaco del Gèvaudan, che sarebbe stato visto trasformarsi in un lupo che cammina su due zampe.
Tutto cominciò nel 1764, quando venne assalita una bambina nel bosco di Merçoire, presso Lagnogne. Riuscì a sfuggire, e fece una descrizione accurata della belva: "è grosso come un vitello, con il petto ampio, il collo robusto, le orecchie dritte, il muso da levriero, la gola nera con due denti laterali lunghi e affilati, la coda sfrangiata e una striscia bianca che va dalla sommità della testa all'estremità della coda stessa. Si muove a balzi lunghissimi."
Da allora la regione del Gévaudan fu assalita da continui attacchi. Le poche persone che riuscivano a sfuggirle, tra cui una bambina di nome Jean Denis, impazzirono per lo shock: altre, come una donna di quarantacinque anni, furono pure sfigurate.
L'otto ottobre dello stesso anno, due cacciatori spararono quattro colpi durante una battuta di caccia, ma il mostro riuscì a sfuggire. È palese il riscontro con la rabbia. Infatti, questa malattia, rende insensibili al dolore.
Senza sosta, gli diedero la caccia prima un reggimento di Dragoni a cavallo, poi il più celebre cacciatore di lupi della zona. Sterminarono centinaia e centinaia di lupi, ma la furia della belva non si placò.
Venne accusato di licantropia un certo Antoine Chastel, il quale venne incarcerato assieme alla sua famiglia. Il 21 giugno del 1765, venne ucciso un ragazzo di 14 anni, e nello stesso giorno venne sbranata una donna di 45, e una bambina di cui non trovò più traccia. Chastel venne liberato.
Il problema arrivò all'orecchio di Luigi xv, il quale incaricò il suo archibugiere di corte, Antoine de Beauterne, di uccidere la bestia. Antoine tornò alla corte col cadavere impagliato di un lupo enorme: misurava quasi due metri, ed era eccezionalmente massiccio. Ma le aggressioni si susseguirono senza sosta, e il Re, per nascondere lo smacco, ordinò che le notizie al riguardo fossero censurate.
Non si conosce il numero esatto delle vittime della bestia, ma gli storici sono sicuri che il numero si aggiri attorno al centinaio. Cento persone sbranate da una belva.
Non si sa che fine abbia fatto la bestia, se sia morta in una delle battute di caccia, o sia morta di rabbia; ma si narra una leggenda, secondo la quale il 19 giugno del 1767, partecipò a una battuta di caccia Jean Chastel, padre dell'uomo accusato di licantropia. Chastel preparò in precedenza una pallottola d'argento, ottenuta fondendo un crocefisso con raffigurata la Vergine, e poi fatta benedire. Poi si sedette sui gradini della chiesa, aprì un libro di preghiere, e attese. La bestia arrivò incalzata dai cani. Chastel, continuando a leggere, alzò la canna del fucile, e fece fuoco.
"Ora non ucciderai più!" avrebbe urlato Chastel. Si dice che nel luogo dove la bestia cadde, non cresca più l'erba.

Pozioni, filtri e maledizioni.

La letteratura e il cinema, ci hanno spesso trasmesso un'immagine completamente sbagliata del licantropo. Innanzitutto non si diventa licantropo sopravvivendo al morso di uno di essi. Esistono tre categorie: il volere diventare un lupo mannaro, l'essere vittima di una maledizione, e infine diventare licantropi per sbaglio.
Si è lupi mannari dalla nascita quando si nasce sotto festività molto importanti come il Natale, o perché maledetti da una maledizione che viene passata di generazione in generazione. Esistono diverse credenze secondo cui, per salvare un bambino nato io giorno di Natale, bisogna fargli mangiare scarafaggi fritti nell'olio di ricino, oppure incidere con un ferro rovente la pianta del piede sinistro tutti i natali, per tre anni. Si poteva essere liberati dalla maledizione ricorrendo a vari riti.
Il soggetto doveva essere nudo, al centro di una stanza. Dodici fanciulle vergini devono danzargli attorno, e trafiggerlo con bacchette di biancospino. Quando il soggetto è completamente coperto di sangue e ferite, bisogna buttargli addosso aceto. Se sopravvive (sfido chiunque a sopravvivere), il soggetto è liberato dalla maledizione.
Un altro metodo per liberare un maledetto, è molto più ritualistico e difficile. Il rituale, deve essere eseguito in una foresta di abeti, in una notte di plenilunio. La cerimonia dovrà avere luogo a mezzanotte in punto, e la luna non deve essere coperta di nubi, il cielo deve essere sereno, senza nuvole. La persona che dovrà esorcizzare il licantropo, dovrà trovarsi sola, e dovrà, a mezzanotte, incidere la pelle del licantropo vicino al cuore, con un coltello d'argento. Il disegno che ne viene fuori, dovrà essere una stella a cinque punte. Poi dovrà ripetere una preghiera.
È meglio che il licantropo sia svenuto o addormentato, oppure si trasformerebbe subito. Un modo consigliato per tenere a bada il licantropo, è tracciargli attorno un pentagramma, sulle cui punte vi siano disegnati i cinque simboli cabalistici. Prima di procede con il rito, bisogna uccidere il licantropo o la persona che ha lanciato la maledizione al soggetto. se così non fosse, il soggetto tornerà a trasformarsi entro breve tempo. I soggetti che provengono da ceppi di famiglie di lupi mannari, non possono essere liberati.
Per evitare di essere raggiunti da un lupo mannaro, ci sono vari metodi e credenze. Nascondersi in un campo di segale è una buona cosa; infatti i lupi mannari vengono allontanati dalla segale. Un licantropo non può uscire da un pentagono tracciato attorno a lui. Per immobilizzarlo, è necessario buttargli addosso dell'aconito, così rimarrà in trans. Anche colpirlo con verghe di biancospino può servire, dal momento che, si dice, siano allergici a tale pianta.
Per uccidere un lupo mannaro, bisogna sempre e comunque utilizzare armi in argento, anche se, a mio parere, fargli esplodere la testa ha lo stesso effetto.
Se si vuole uccidere un licantropo con una pallottola d'argento, è necessario che prima essa venga benedetta con una cerimonia. L'argento che si è usato per fondere la pallottola, deve essere stato ottenuto da un crocefisso o dall'immagine della Madonna. Il colpo dovrà essere diretto al cuore o alla testa.
Un altro metodo per uccidere i licantropi, è quello di tagliarli la testa con una lama in argento, e poi bruciare il corpo. Le ceneri devono essere sparpagliate, per evitare che risorga sotto altre forme.
Se invece che farvi uccidere o essere liberati, volete diventare lupi mannari, i metodi sono molti.
Si racconta che dormire a volto scoperto sotto la luna piena il giorno di venerdì, possa far diventare licantropi. Lo stesso vale per che beve dalle orme di un licantropo (acqua licantropica).
Essere morsi o feriti e poi trasformarsi, è un'invenzione, probabilmente derivante dal fatto che sono i vampiri a trasmettere la maledizione attraverso il morso.
Ci sono vari riti per diventare licantropi, eccone due esempi.
L'uomo, con propositi malvagi, deve tracciare due cerchi concentrici sul terreno. Il tutto in una notte di plenilunio. Dopo avere fatto il secondo cerchio, si prepari una catasta di legna da ardere, formata di rami di pino o larice e di pioppo nero. Poi appende un paiolo di ferro al tripode. Poi fa cadere in esso quattro o cinque dei seguenti ingredienti: oppio, semi di papavero, aloe, giusquiamo, cicuta, prezzemolo, solanina, assafetida, che è una resina gommosa. Dopo avere rimestato il tutto, accende il fuoco, e lascia cuocere il tutto lentamente. Quando le fiamme sono alte, l'uomo recita ad alta voce: "Eletto di tutta la moltitudine infernale, ti prego di mandare qui la grande forma grigia che fa rabbrividire gli uomini. Vieni! Vieni! Vieni!"
Poi si toglie gli abiti, e si cinge i fianchi con una pelle di lupo. Si cosparge il corpo un unguento formato da: canfora, aconito, semi di anice, oppio, foglie di pioppo, sangue di pipistrello e nerofumo, mescolati con grasso fuso di gatto. Poi si devono respirare i fumi.
L'uomo cade in ginocchio, e recita la seguente preghiera: "Io chiedo, prego, imploro te, impareggiabile Spettro delle Tenebre, che tu faccia di me un lupo mannaro…un lupo mannaro!" poi, dopo un attimo di silenzio, riprende: " Fa di me un uomo che divora. Fa di me una donna che divora. Fa di me un bambino che divora. Fa di me un lupo mannaro!"
Finito il rituale, il soggetto dovrà fare uno scongiuro affinché non venga ucciso o ferito: " Fondi la pallottola, spunta il coltello, fa marcire il randello, accendi la paura nell'uomo, nella bestia e nel rettile, così che non possano afferrare il lupo grigio né strapparlo dal suo caldo nacondiglio. La mia parola è ferma, più ferma del sonno, più ferma della forza degli eroi."
Secondo me, ha lo stesso effetto di farsi un acido dopo avere letto un racconto.
Il secondo metodo è cospargersi il corpo con un unguento formato da varie porzioni di cicuta, giusquiamo, zafferano, semi di papavero, aloe, oppio, assafetida, solano e prezzemolo. Parte è cosparsa sul corpo, parte va fatta bollire in una pentola. Nel mentre di devono recitare varie invocazioni al Diavolo.







waw tokissima la storia io nn la sapevo [SM=g7649]


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06/11/2007 16:25
 
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[SM=g1416652]
Dunque...tuttora nn sò se crederci...cmq ne sò abbastanza, mi sn informata visto che il mio ex diceva di essere molto simile ad un lupo mannaro. [SM=g1416716]
Forse era sl un fissato forse no in ogni caso ho tagliato i ponti nn posso saperlo [SM=g1416821]
06/11/2007 16:40
 
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Re:
SweetFairy=), 06/11/2007 16.25:

[SM=g1416652]
Dunque...tuttora nn sò se crederci...cmq ne sò abbastanza, mi sn informata visto che il mio ex diceva di essere molto simile ad un lupo mannaro. [SM=g1416716]
Forse era sl un fissato forse no in ogni caso ho tagliato i ponti nn posso saperlo [SM=g1416821]




nn si sa mai [SM=g1416652]


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10/01/2008 23:37
 
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ragazze con ttt quello ke ho letto posso soltanto crederci [SM=g1416652] ma poi mi chiedo se ci sono storie su lupi mannari,vampiri ecc.. vuol dire ke qualcuno li ha visti no? se no.. complimenti a ki li ha creati x la fantasia!! [SM=g8149]
(in ogni caso ci credo [SM=g7120] [SM=g6989] [SM=g1416697]


ho trovato questo girovagando!


Pensi che i lupi mannari (o licantropi che dir si voglia) siano un'invenzione dei narratori moderni? Ebbene, ti sbagli! Ne parla gi� Petronio nel Satyricon.

Durante la cena a casa di Trimalcione, infatti, i protagonisti Encolpio, Ascilto e G�tone hanno modo di ascoltare, fra molte chiacchiere a vanvera, diverse storie macabre e stupefacenti, come questa raccontata dal liberto Nicerote: un indimenticabile "faccia a faccia" con un lupo mannaro in un cimitero deserto!



�Quando ero ancora schiavo, abitavamo in Vico Stretto, dove oggi c'� la casa di Gavilla. L�, d�i che ti d�i, attacco a farmela con la moglie di Terenzio, l'oste. Magari l'avete anche conosciuta, Melissa, la Tarentina, quel gran pezzo di donna. Io per� non ci avevo messo gli occhi sopra perch� era una maggiorata o per sbattermela, ma piuttosto perch� aveva un cuore grande cos�. Qualunque cosa le chiedevo, lei me lo dava: se racimolava un soldo, la met� finiva a me. Quanto al sottoscritto, quello che avevo lo passavo nelle sue tasche e non ci ho mai preso delle fregature. Un giorno, mentre se ne stava in campagna, il suo ganzo tira le cuoia. Allora io, facendo il boia e l'impiccato, cerco con ogni mezzo di raggiungerla, perch� - sai come si dice - gli amici li si vede nel bisogno.

Il caso volle che il mio padrone se ne fosse andato a Capua a vendere il fior fiore del suo ciarpame. E cos�, cogliendo la palla al balzo, convinco un nostro ospite ad accompagnarmi fino al quinto miglio. Mica per altro: era un soldato e per giunta forte come un demonio. Alziamo le chiappe al primo canto del gallo e con una luna cos� chiara che sembrava di essere di giorno. Finimmo dentro un cimitero: il mio socio si avvicina a una lapide e si mette a pisciare, mentre io attacco a contare le lapidi fischiettando. A un certo punto, mi giro verso il tipo e vedo che si sta togliendo i vestiti di dosso e butta la sua roba sul ciglio della strada. A me mi va il cuore in gola e resto l� a fissarlo che per poco ci resto stecchito. Ed ecco che quello si mette a pisciare tutto intorno ai vestiti e di colpo si trasforma in lupo. Non pensate che stia scherzando: non mentirei nemmeno per tutto l'oro del mondo. Ma, come stavo dicendo, appena trasformato in lupo, attacca a ululare e poi si va a imboscare nella macchia. Sulle prime io non sapevo pi� nemmeno dov'ero: poi mi avvicino ai suoi vestiti per raccoglierli, ma quelli erano diventati di pietra. Chi pi� di me avrebbe dovuto morire dalla paura? Ci� nonostante sguaino la spada e, menando colpi alle ombre, tra uno scongiuro e l'altro, arrivo fino alla casa della mia amica.

Entro che sembro un cadavere, senza pi� fiato, con il sudore che mi scorre tra le gambe e gli occhi spenti. Tanto che per riprendermi ci metto un bel po'. La mia Melissa, stupita di vedermi in giro a quell'ora della notte, mi fa: "Se solo fossi arrivato un po' prima, almeno ci avresti dato una mano: un lupo � entrato nel recinto e ci ha massacrato tutte le pecore come un macellaio. Comunque, anche se � riuscito a scappare, non ha da stare allegro, perch� un nostro servo gli ha trapassato il collo con la lancia". Dopo aver sentito questa storia, non riesco a chiudere occhio per tutta la notte, ma alle prime luci dell'alba me la filo a casa del nostro Gaio, nemmeno fossi un oste appena ripulito. E quando passo davanti al punto in cui i vestiti del mio compare erano diventati di pietra, ci trovo soltanto una pozza di sangue. Quando arrivo a casa, il soldato � l� sbracato sul letto come un bue, con al capezzale un medico impegnato a curargli il collo. Allora mi rendo conto che � un lupo mannaro e da quel giorno non ho pi� mangiato con lui manco un tozzo di pane, nemmeno a costo della vita.

Liberi voi di pensare quello che volete, ma se vi racconto una frottola, mi stramaledicano i vostri numi tutelari�.



[Modificato da giuggyna 11/01/2008 01:41]



goditi la vita finkè puoi....

10/01/2008 23:39
 
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scusate ho messo l'immagine in url pensavo si vedesse invece no... scusate :(



goditi la vita finkè puoi....

11/01/2008 01:46
 
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tranquilla te l'ho sistemato io
mi piace ciò ke hai skritto


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01/10/2008 02:48
 
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creature mitiche come vampiri e licantropi sono stati creati in passato per dare risposte ad alcune cose che accadevano,che senza la nostra tecnologia,risultavano inspiegabili!!
Come fattore scientifico...sì sono esistiti sia vampiri che licantropi,che altri non sono che uomini con malattie...dalle quali poi sono nate leggende!!
Dal campo fantastico purtroppo da amante dei licantropi mi tocca dire che non esistono!!




















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