Un vecchio detto cinese recita:
"almeno la metà delle cose che non abbiamo mai fatto o ottenuto dipende dal non averle mai chieste...". Parte da qui la nostra riflessione. Stanchi di sentirci parlare di "treni persi" o tempi non più maturi, cercheremo di capire quale relazione sussista tra il caso e la nostra volontà.
Sono molte le filosofie che proclamano la forza di volontà sulla materia fisica e metafisica, io stesso anni fa, collaborai con una grande azienda statunitense dove veniva usato un particolare sistema per motivare i dirigenti: in sede di riunione, veniva consegnato ad ognuno un foglio di carta bianco ed una penna. Essi avrebbero dovuto scrivervi desideri personali ed obiettivi aziendali. Quindi il foglio andava ripiegato e posto in un luogo dell'ufficio o della propria casa dove poteva essere consultato in ogni momento. Stentai a credere quando vidi i reports di questa tecnica: l'80% degli interessati aveva realizzato quanto scritto in un tempo massimo di tre anni!
Quindi, sembrerebbe veritiero un'altro detto: "volere è potere"!
Desiderare intensamente una cosa, vuol dire crederci prima di tutto. Lo stesso concetto di fede religiosa è basato su tale principio. Ma allora, come agiscono il caso, la coincidenza o l'eventualità? Come un'incognita matematica di cui occorre sempre tenere conto. Un mio amico, decise di intraprendere un'amicizia via e-mail con una ragazza e nonostante l'inaffidabilità di Internet, nacque un rapporto epistolare molto intenso, dai cui racconti, stentavo a crederlo solo platonico se non etereo. Giunse l'estate e questo amico perse due persone care in un incidente. La cosa, aggiunta ad un imprevisto trasferimento all'estero, lo trascinò in una depressione totale. Per quasi 50 giorni non scrisse più nulla alla sua amica in Internet, attendendo una ripresa fisica e psichica. Al rientro, provò a contattarla spiegandole l'accaduto e lei, stupita e forse offesa, senza nemmeno farsi cruccio di ciò che quell'amico così caro ed intimo avesse passato, disse che oramai il tempo aveva cambiato le cose, per poi sparire. In base a quanto prima detto, saremmo autorizzati a criticare lo sventurato amico, sostenendo che se avesse realmente voluto, avrebbe potuto tenere un contatto con la ragazza.
Ma ecco intervenire "l'incognita". E' probabile che lui facesse talmente affidamento su quel rapporto da non aggiungere il desiderio di contatto ai tanti problemi in essere, oppure che non avesse carpito qualcos'altro di più importante da quella relazione epistolare. In entrambe i casi, la nostra "X" è il non aver detto. La paura di far capire e di essere capiti! E' vero, personalmente credo nella fortuna ma mi è impossibile ipotizzare la nostra esistenza in balia degli elementi. L'unico elemento di cui non abbiamo ancora controllo resta sempre il tempo: la tristezza profonda di un secondo che una volta trascorso non tornerà più, induce ad un grande atto di umiltà.
Ma nel mio professare positività (diversa dall'ottimismo...), questa inesorabilità, dovrebbe stimolare le nostre menti in senso produttivo. Carpe Diem, Tempus Fugit, impariamo ad approfittarne perchè il tempo non si può arrestare ma possiamo modellarlo. Così nascono gli eventi.
NNDSNTDG - Angel Heart