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I volti della Dea nel ciclo dell'Anno

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2012 22:50
02/10/2007 11:13
 
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Perdonatemi per la mia ignoranza [SM=g27819] ma spesso leggere solo su internet confonde ancora di più le idee [SM=g27818]

Come da titolo, per ogni festività rituale corrisponde un particolare volto della Dea? Nel senso, la Dea è una, ma ha tanti aspetti: giovane fanciulla, madre generosa, anziana e misteriosa.. oppure no? E, in particolare, quale aspetto della Dea si celebra in questo periodo, in Samhain?



..."Chi mai ha sentito dire che i gatti facciano qualcosa di utile?"
"A parte fissarti con aria di superiorità" osservò Strange. "E' una specie di azione utile dal punto di vista morale, suppongo, perché ti mette a disagio e incoraggia riflessioni serie sulle proprie imperfezioni."

02/10/2007 11:25
 
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sì..ad ogni festa corrisponde un volto della Dea.
E' però soggettivo sentire più o meno una determinata Dea, prendiamo l'esmpio di Samhain, la parte scura dell'anno, la Dea della morte,io posso sentire maggiormente Arianrhod, Dea della morte che governa la luna e il destino, un'altra persona può rispecchiarsi maggiormente in un altra Dea, con un altro nome, ma che in ogni caso racchiuda in se gli aspetti principali della festività.
02/10/2007 12:34
 
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Per capire i volti associati alle varie feste ti consiglio di seguire il ciclo agricolo e naturale,vedrai che ti sarà di grande aiuto per connetterti con l'aspetto profondo di ogni festa.
Prendiamo Samhain:il raccolto è stato fatto,il grano e i frutti sono stati sacrificati per permettere la nostra sopravvivenza durante l'Inverno;a piangerli rimane solo la terra nuda,sempre più fredda,sempre più spoglia...vecchia.Da essa nasceranno nuove piante,dopo la sua trasformazione,da vecchia in giovane fanciulla appunto.
Puoi anche fare delle ricerche sul folklore dove spesso si annidano tracce di culti antichi...a Samhain e ai giorni vicini si associano i morti,appunto perchè il ciclo agricolo è giunto al suo termine,tutto ciò che doveva giungere a termine l'ha fatto.Ma in ogni fine c'è la promessa di un nuovo inizio.
I semi.Essi riposano nella terra,nell'oscurità...e così anche noi scendiamo nella nostra interiorità...
Spero di esserti stata utile e di averti dato qualche spunto di riflessione...alla fine l'importante è ciò che senti tu in questo periodo..e non c'è per forza bisogno di dare un nome all'aspetto divino che tu vedi riflesso in queste giornate. [SM=g27838]





...per lasciare agli esseri umani la scelta di scomparire nel tempo dell'eternità o vivere nell'eternità del tempo.

Haria

02/10/2007 14:52
 
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Ti rispondo anche io alla domanda, secondo il mio modo di vivere le feste.
In effetti è più che vero che ad ogni festa corrisponde una Dea diversa, anche se questo dipende più che altro dalla tradizione che si segue, se se ne vuole seguire una. Per esempio, la tradizione Avaloniana ha le sue Dee ben precise associate ai diversi periodi dell'anno, e chi studia o fa parte di una simile tradizione lavora prevalentemente con quelle Dee (che fanno parte del pantheon celtico/gallese) piuttosto che con altre. Ma questo è semplicemente un esempio, perchè questa tradizione ha un pantheon piuttosto fisso. Chi non segue tradizioni come questa può sentire Dee diverse associate ai periodi dell'anno, anche se di solito sono sempre gli aspetti di Fanciulla, Madre e Anziana che ruotano perennemente nel ciclo annuale, e i nomi che ad esse si vogliono dare sono poi abbastanza soggettivi.

Rimane comunque chiaro che sono aspetti diversi di un'unica Dea, la Grande Madre, che a seconda del periodo ci porge Doni diversi, e nel farlo può assumere volti diversi che noi percepiamo secondo il nostro sentire.

Non è assolutamente necessario che tu ti metta a studiare il più possibile le diverse Dee per associarle alle diverse feste, anche perchè non sono le feste che determinano il volto di una Dea, quanto, più che altro, il periodo in se stesso. La Dea lentamente si trasforma nei suoi tre aspetti, con fluidità estrema...
ti basta guardare le trasformazioni della Terra per apprendere questo concetto. Nulla è repentino, ma tutto è cambiamento lento. E' chiaro capiti che un giorno faccia caldissimo e il giorno dopo arrivi il gelo, ma questi sono piccoli dettagli che fanno comunque parte di un lento cammino di trasformazione in cui nulla rompe l'armonia dell'equilibrio, tutto procede naturalmente.
La Madre cambia i suoi volti mostrandone di diversi ma mantiene la perfetta Armonia dell'insieme, il Centro immutato e immutabile, l'Essenza completa che comprende la sintesi di tutti gli aspetti, di tutti i volti, di tutte le infinite sfumature.

Le feste "definiscono" un certo momento dell'anno, ma anche loro, almeno secondo il mio modo di vedere le cose, non definiscono nulla perchè nulla può essere tanto determinato da essere definito, non so se mi spiego.. [SM=g27817]

C'è chi vede una Dea diversa per festa, e le percepisce proprio come Divinità singole, diverse e quasi a se stanti, ma a mio parere una cosa del genere non ha molto senso e si discosta troppo da ciò che la Terra stessa ci insegna.
I suoi volti sono diversi, fluidi, mai completamente definiti, e ognuno contiene dentro sempre frammenti e sfumature di tutti gli altri. La Anziana è Madre e allo stesso tempo Fanciulla, e così le altre, e anche se prevale un aspetto sull'altro mai nessuno esclude gli altri. Le Dee che noi conosciamo sono un po' troppo definite, se non altro per rappresentare il ciclo dell'Anno.
Percependo il ciclo dell'anno dobbiamo forse cercare di percepire la completezza dell'insieme e le lente trasformazioni che si mostrano a noi.

Ok, sono partita per la tangente e non so se hai capito il senso di tutto il discorso, quindi riassumo.
Non è tanto importante il singolo aspetto di ogni Dea durante il ciclo dell'anno, ma i tre aspetti di Fanciulla, Madre e Anziana che hanno per noi insegnamenti diversi, ma che non sono mai definibili o determinabili con precisione.
Tutto è fluido, tutto è continuo movimento, tutto comprende tutto.

Poi ognuno può dare nomi differenti ai diversi aspetti della Madre, ma senza mai escludere il fatto che ogni aspetto non sia a se stante ma faccia sempre parte della stessa Essenza.

Fine del poema... [SM=g27824]
Spero solo di essere stata abbastanza chiara, per non averti fatto perdere tempo a leggere fino qui... [SM=g27819]

Bacini,
Violet


ps: cambio il titolo per definire meglio la discussione [SM=g27817]


[Modificato da stregaviolet )O( 02/10/2007 15:00]


"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
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Il Tempio della Ninfa

02/10/2007 15:07
 
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Aggiungo una cosina riguardo alla tua seconda domanda.
A Samhain la Madre generosa si sta lentamente trasformando nell'Anziana Iniziatrice, che potresti vedere in Cerridwen oppure in altre simili Divinità che rappresentano l'aspetto crone della Grande Madre.
Ma ricorda sempre che queste Dee le puoi magari studiare, considerando i loro simboli, la loro storia, il mito, ecc. ma se le associ al ciclo dell'Anno esse diventano aspetti fluidi della Terra.
Quindi non ti fissare troppo su cosa di Esse si dice nei libri, perchè non serve a nulla.
Osserva la Terra e ascolta quello che ti dice... guarda il suo lento e continuo mutare. Se vedi Cerridwen (è sempre un esempio) in questo va bene, ma senza fissarti sulla mente, ovvero su ciò che sai su di lei. Cerca l'istinto e l'intuito, ascoltali...
Così lascerai che sia la Terra a raccontare, non la mente carica di nozioni che molto spesso sono inutili.

Sono concetti difficili da spiegare... spero di non essere stata incomprensibile... [SM=g27819]



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02/10/2007 15:28
 
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Vi ringrazio tutte, le vostre riflessioni sono preziose.
Riguardo allo "studio" delle dee, diciamo che nasce anche dall'interesse per le varie mitologie e mi piacerebbe scoprire quali caratteri assume ogni Volto; [SM=g27819] forse però viene più spontaneo rivolgersi alla Dea come alla natura stessa, osservandone i cambiamenti, se ho bene inteso le vostre parole [SM=g27817]



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03/10/2007 09:15
 
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Io conosco i vari nomi e le caratteristiche associate alle varie dee che soprintendono allo svolgere dell'anno, secondo la tradizione avaloniana, ma non riesco a fissarmi molto su questi nomi e aspetti.
Tutte le dee sono un'unica dea: sento piuttosto il lento fluire e cambiare della Dea che mostra aspetti diversi di sè nel tranquillo scorrere del tempo. Non è importante il nome che le do a maggio o ad ottobre, è importante che io senta che cambia, che compie un ciclo, come la terra, come la vita e che io fluisco con lei.
Ma questo è un mio modo di percepire e potrebbe essere diverso, anzi sicuramente lo è, dal modo di sentire di altre.

04/10/2007 14:00
 
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Cito questo pezzo tratto dal sito, il Tempio della Ninfa.
Fa parte dell'introduzione al ciclo dell'anno, che ho trattato in modo totalmente diverso rispetto agli altri (che peraltro dopo un po' stufano da morire).
Questa è comunque una visione mia e quindi naturalmente non condivisibile da tutti. Se senti che si armonizza bene con ciò che senti tu allora magari potrebbe esserti utile.

"Il passo leggero si posa su strade scavate nella Terra Madre. Una Terra Madre che muta il proprio Volto con lo scorrere del Tempo, e offre doni diversi a seconda dell’aspetto che Ella incarna e mostra ai nostri occhi intrisi d’Incanto.
La Strega cammina lungo i mutamenti Divini, lenti ed armoniosi, vivendoli intensamente nell’Anima, come diverse espressioni della stessa Magia.
E’ nel Divenire della Madre manifesta che si nasconde il segreto dell’Essere, la Centralità, l’Eternità.
Ed è in ciò che appare immobile che si genera la Creazione, con tutte le sue infinite forme.
Il Ciclo terrestre ci suggerisce queste verità e ci sussurra di ascoltarle.
Vivere il Ciclo profondamente è ascoltarlo e abbandonarsi ad esso.
Vivere il Ciclo è accoglierne i meravigliosi doni di Conoscenza."

Violet






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04/10/2007 15:19
 
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Concordo con quanto detto da Violet e da Elke.
La mia visione è universale, nel senso che non associo ogni periodo ad una singola Dea piuttosto che ad un’altra. Vedo i cambiamenti stagionali come il cambiamento di un’unica Dea multiforme…dopotutto la terra è una sola…
Se si vuole considerare una dea specifica per ogni periodo dell’anno, secondo me, non si dovrebbe mai dimenticare che essa è solo uno degli innumerevoli volti della Grande Madre.
Inoltre non si deve dimenticare che ogni divinità ha un doppio volto e che quindi comprende in se una potenziale trasformazione e potrebbero essere paragonate alle belle giornate invernali o alle “brutte” giornate estive.
Poi è importante sintonizzarci ed identificarci con la natura, quindi i cambiamenti della natura sono anche i nostri cambiamenti.

Tellus

P.s. Che bello questo pezzo Violet [SM=g27821] Che brividini [SM=g27822]




Con il nostro pensiero noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci circonda
Marion Zimmer Bradley

Ogni momento governato dall’anima è sicuramente un “occasione speciale”
Clarissa Pinakola Estés


05/10/2007 13:42
 
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Appoggio in pieno quanto detto da Violet e le altre.
Il volto della Dea relativo ad un periodo dell'anno non deve necessariamente avere un nome, quello che conta è ciò che tu percepisci e il cambiamento che insieme alla natura avviene lento e senza confini precisi dentro di te.
C'è chi seguendo la tradizione greca la percepisce in questo periodo come Persefone che scende nell'Ade, oppure chi seguendo la tradizione celtica la percepisce come Arianrhod, signora del ciclo che finisce e ricomincia, oppure come Cerridwen la signora dal calderone della saggezza che bolle nel ventre della terra.
Io per esempio per comprendere i volti della Dea da un punto di vista di "studio" ho scelto di dedicarmi ad una tradizione,quella di Avalon e celtica, e in questo periodo è celebrata principalmente come Cerridwen, ma senza dimenticare da parte mia che Rhiannon portò Pwyll nel tumulo...questo per dire che alla fine anche in una tradizione non ci sono regole precise, e per quanto essa costituisca ciò che ci da degli strumenti o delle indicazioni per affrontare il nostro cammino, esso però, nell'affrontarlo, deve rimanere libero da qualsiasi condizionamento anche di tipo nozionistico e la prima nostra guida, prima su tutto, è la Natura stessa: non si possono dare confini e profili netti alla Dea qualsiasi ne sia il volto. A volte le nozioni possono diventare un limite nella capacità di entrare in sintonia con la Natura e le sue leggi, poichè la mente può creare molte barriere, mentre invece quando si percorre un cammino dobbiamo saper distinguere tra la nozione, che certamente può anche essere utile, e la verità ma per poterla distinguere la mente deve essere pura.
Se poi vuoi anche studiare le dee delle varie tradizioni per conoscerle meglio, dove puoi farlo in modo più efficace che non qui da Violet?
E comunque, a mio avviso, per cominciare degli studi a livello tutto personale è meglio scegliere un pantheon, quello che pensi può esserti più affine, e cominciare da quello (opinione personale) [SM=g27838]
06/11/2009 00:02
 
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Ho letto tutta la discussione [SM=g27836] é splendida, così come il vostro sentire, è questo che negli ultimi mesi, sento.
Ero molto confusa, non riuscivo più a sentire la Madre,almeno di questo ero convinta... Fino al punto
di seguire solo lo scorrere del tempo, lo scorrere delle stagioni e non capire se questo senso di libertà che ho provato, che tutt'ora provo, fosse, come dire... giusto.
Vagando, mi sono soffermata su questa discussione, il cuore mi si è aperto [SM=g27821]
Nulla vale la sensazione di libertà nel sentire, guardare, percepire Madre Terra, il suo ciclo, il suo calore nel mostrarci la Via [SM=g27823]
Grazie per queste vostre splendide parole per aver averle condivise [SM=g27836]
hex


Il fuoco può bruciare soltanto ciò che è visibile all'occhio umano, ciò che
è stato fatto da mani umane, ma l'Avalon del cuore rimane.
La signora di Avalon M.Z.Bradley


06/01/2010 14:38
 
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Dipende dai punti di vista, dalle tradizioni e culture. Dipende, anche, a cosa si crede. Se penso che esista una Dea e un Dio, i nomi non hanno molto valore, o lo hanno fino ad un certo punto.



06/01/2010 15:50
 
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Dare un nome alle cose è necessario, almeno per l'uomo, dotato di un linguaggio complesso e di una tipologia di intelligenze differente rispetto a quella animale. C'è una discussione di un po' di tempo fà molto bella e completa riguardo al potere della parola e alla necessità del nominare ciò che circonda il nostro essere.

Credo che l'essenza del Divino non muti, indipendentemente dal nome, dalle parole che desideriamo utilizzare per definirla, descriverla, o semplicemente per sentirla a noi vicina...Ma penso anche che la parola, il nome che si attribuisce abbia un significato ed un'importanza fondamentali.

La parola ha accompagnato da sempre l'evoluzione dell'uomo, e quindi anche la sua cultura e la sua spiritualità. I nomi che ci sono stati tramandati da tempi passati, ormai perduti, lontani da noi, sono pregni, a mio avviso, di sacralità e di magia...racchiudono non solo le vicende umane e spirituali di popoli differenti, ma portano con loro, attraverso i secoli e sino a noi, un potere che deriva dall'essenza stessa che a codeste parole fù data dai primi che le utilizzarono, e da tutti coloro che vennero dopo, nelle preghiere, nei riti, nei canti, nelle danze...Insomma, la parola è portatrice a mio avviso di profonda sacralità, di vita pusante, del ricordo e di quell'anelito a cui noi Fanciulle siamo richiamate isitintivamente...

Và quindi custodita, gelosamente, come un Mistero, poichè essa stessa, proprio come i simboli, ne è portatrice.

Più rifletto su tale incanto, su tale prezioso gioiello che attraverso le ere e le persecuzioni ancora può donarci l'intatta sacralità della Via Antica, più mi attacco gelosamente ai nomi, alle immagini, ai simboli che di codesti Misteri mi parlano. Se si perdessero, per essere trasfusi in un nome che tutti li ricomprenda, nell' incertezza, nell'ineffabile, se iniziassimo a svilirne la potenza senza la giusta consapevolezza ed umiltà, credo che faremmo un grave danno alla nostra stessa Anima.

Come gli ultimi pagani, che permisero ai loro culti di intrecciarsi nei nomi e nei simboli alla nuova religione, che finì per fagocitarli, divorarli e smarrirli dalla memoria, dalle tradizioni, dalla storia stessa...E' pericoloso definire semplicemente Dio o Dea o ancora Nirvana ciò che per noi è il volto della Madre che tutto permea o del Dio Paredro che dona luce...le tradizioni antiche, anche le più piccole, le molteplici divinità sparse per il mondo e le civiltà, credo siano molto più che semplici rappresentazioni di qualcosa di Divino e Superiore che anima il nostro mondo...se ci limitassimo a far di loro delle figure che servono alla limitata mente umana per raffigurare e dipingere e dare così un volto all'Ineffabile Divino esse non avrebbero più nulla da insegnarci, da ricordarci, invece ognuna ci parla, narrandoci storie e miti, stimolandoci e risvegliando in noi una Voce Antica.

(Scuste il lungo off topic ma le parole di Anyanka, che ringrazio [SM=g27821] , hanno stimolato questa piccola riflessione, e scrivere è stato un impulso)

Baci [SM=g27838]
[Modificato da Morgana_LaFata 06/01/2010 15:55]



"Negli occhi bruni di una figlia della Terra riposa la Pace, che essa possa essere tua eterna compagna"

Sciamana Sarah
06/01/2010 22:37
 
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Credo che dare i nomi alle cose non solo sia importante, ma vitale, in una concezione un po' diversa da quella posta da Morgana. hex dice bene se chiamo Dea e Dio gli altri nomi diventano ornamenti.
Questo è verissimo, è per questo che viene utilizzato moltissimo dalle nuove relgioni in un intento universalistico. Ovvero: uniformare l'immagine della Dea e del Paredro valida per tutti i popoli e tutte le genti. Il generico soffia via le differenze di significato, le sfumature, gli aspetti che renderebbero particolari le interpretazioni di ognuno di Noi davanti al Mistero. Non è più Cacciatrice, non è più Signora delle Strade, non è più Saggia e Trina, non è più Fanciulla o Anziana, ma solo Una. Tutti vedremmo solo l'Una e forse ci acconteremmo di tale nome, per concentrarci su noi stessi e quello che percipiamo, rafforzando il nostro essere e non la comprensione del Mistero in sé.

Se prendiamo per vero un sillogismo aristotelico: l'universale sta nel particolare, e il particolare sta nell'univesale. Se prendiamo atto di questo allora l'Una si frammenta, e si accorda con il carattere sempre diverso di ognuno di noi sino a toccare le ombre più intime del nostro essere. Chi chiama con più nomi è perchè dentro di se non ha solo un colore ma un arcobaleno di essenze. La diversità di nomi di appellativi diventa vitale per la Madre stessa.

E' un po' come dire chiamo tutte le spicie vegetali Piante. Perfetto, ma non si potranno mai capire le differenze delle varie "piante" se non le chiamiamo diversamente dalla loro concezione universalistica di "piante"

Non a caso nella Genesi i giudei e i cristiani rendono vitale chiamare il creato con dei nomi, ma in una concezione totalmente opposta al paganesimo. Un nome codificato e valido per tutti, indipendemente che io veda altri simboli o significati diversi nel ""creato"" quindi non solo soffoca il sentire ma anche l'evoluzione del sentire, rendendolo granitico e stabile mai aperto al nuovo e al divenire di nuovi nomi. Anche i wiccan hanno adottato lo stesso sistema: annullare i nomi codificando il misterico Una dal sapore taoista.

[SM=g27822]
[Modificato da Isara_Enid 06/01/2010 22:45]







Ascolta, Dea regina,
portatrice di luce,
Luna divina,
Mene dalle corna di toro,
che corri di notte,
ti aggiri nell'aria,
notturna, portatrice di fiaccole, fanciulla,
Mene dai begli astri,
crescente e calante, femmina e maschio,
splendente, ami i cavalli, madre del tempo, portatrice di frutti,

Inno Orfico- Luna




07/01/2010 00:39
 
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Non so se questa visione contrasta o si accompagna dolcemente a quella che in modo perfetto avete esposto. Credo che i nomi delle Divinità siano importanti nell'atto di studiare tali Divinità, forse in parte nell'atto di "sentirle" in sé e intorno a sé nelle diverse manifestazioni che ci circondano. Magari anche nell'atto di avvicinarsi ad Esse, nel modo più congeniale a ciascuna di noi, a seconda delle nostre piccole differenze.
Quando però si cerca l'unione vera e profonda con la Grande Madre allora i nomi scompaiono, perchè appartengono alla coscienza di veglia, alla memoria, al pensiero. Allora non sono più importanti, anche se si possono percepire energie diverse che tali nomi potrebbero definire e "chiamare", non è più molto importante ricordarsi le parole o i nomi esatti, ma solamente annullare ogni cosa per Sentire e basta, per Vivere e basta.
Anche il ciclo dell'Anno allora diventa un fluire intenso e infinito, indefinito perchè totalmente vissuto dall'anima più che dalla mente e dal pensiero che definisce e schematizza.
Certamente i nomi hanno un'importanza fondamentale nell'atto di comprendere mentalmente i diversi Volti della Madre, ma poi cessano di esistere e tutto diventa meravigliosa Luce ed Amore insieme.

Leggevo proprio ieri queste due piccole parti tratte dal testo di Ada D'Ariès "Alla ricerca della Luna", e le riporto qui anche se ci sono già in altre cartelle (quando una cosa è bella è anche giusto ripeterla più volte [SM=g27821] ):

"La Luna fu infatti considerata il simbolo di un modo d'essere femminile divino al quale furono attribuiti, in tempi diversi e presso popoli differenti, molti nomi che si riferivano però essenzialmente alla stessa cosa.
Poco importa in effetti che questo divino archetipo sia stato denominato Iside, Demetra, Selene, Diana, Brigida, Astarte, Giunone o Cibele.
E se questo archetipo viene considerato la grande primordiale anima femminile dalla quale ogni aspetto muliebre prende origine, qualsiasi divinità femminile può essere ritenuta una sua emanazione, pur sviluppando poi dei caratteri particolari inerenti una determinata funzione piuttosto che un'altra. Qualunque Dea quindi potrebbe essere compresa ed intesa da chi riuscisse ad intendere l'onnicomprensività della grande anima femminile primordiale."

...ma anche:

"(...) una Dea madre del mondo manifestato, dalla quale prendono origine tutte le varie divinità femminili, che potrebbero avere quindi anche il senso di vie e di modi apparentemente differenti per cercare di attuare tale congiungimento."

Forse i nomi aiutano l'Io a comprendere e sono importanti per questo, per denominare una particolare Energia divina che però di per sé non è definibile.
Ma da un certo punto in poi tutto questo non è più necessario... e ciò che esiste è solo l'Unione di ogni cosa insieme.
Così il Ciclo si può suddividere in stagioni, in mezze stagioni, in frammenti di stagioni e vedere in ognuno il meraviglioso riflesso di una Dea piuttosto che di un'altra. Ed è sicuramente splendido.
Ma forse poi il Ciclo diventa semplicemente Fluire di Meraviglia, che tutto comprende e manifesta. E non serve più sapere nulla al di fuori di questo. [SM=g27823]

Violetta




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07/01/2010 11:42
 
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Credo Violetta che le parole che ha riportato siano il naturale prosieguo di ciò che ho desiderato esprimere...Se ricercare, studiare, conoscere e trarre insegnamento ed incanto dai molteplici aspetti e nomi della Madre non fosse necessario questa cartella stessa non avrebbe senso. Non mi ripeto, sarebbe tautologico, aggiungo solo che nella mia visione ciò che la D'Aries ricorda è un passaggio successivo che nasce e trae origine e radice dalla molteplicità dei volti divini...Se essi fossero perduti, credo che la vicinanza alla visione cristiana monoteista e trascendente diverrebbe per me insopportabile [SM=g27824]

Grazie per saper accompagnare i nostri intuiti con frasi di rara dolcezza [SM=g27821]
[Modificato da Morgana_LaFata 07/01/2010 12:02]



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Sciamana Sarah
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nasce e trae origine e radice dalla molteplicità dei volti divini...Se essi fossero perduti, credo che la vicinanza alla visione cristiana monoteista e trascendente diverrebbe per me insopportabile



Ma non possono essere perduti. Non è proprio possibile [SM=g27823]
La primavera esiste, un fiore esiste, la luna calante esiste, l'arcobaleno esiste... sono tutti volti della Grande Madre... pertanto esistono Eostre, Flora, Ecate, Iris... oppure altri nomi a seconda delle culture che evocano e descrivono queste sfaccettature infinite. Certo come dicevamo, conoscerli può avere importanza nell'atto di distinguerli e di studiarne le differenze in modo lucido, magari confrontandoli e comparandoli a quelli di altre culture simili. Però tutta questa grande importanza non la vedo proprio perchè sono tutti fenomeni naturali e splendidi della Grande Madre, che tutto comprende.
Non possono essere perduti perchè Lei esiste, ed esiste in tutte queste diverse manifestazioni.
Un filosofo diceva "tutto e pieno di Dèi", ed è proprio così, però tutti questi Déi confluiscono nella Grande Madre che tutto comprende, anche le differenze fra maschile e femminile.
Il dio cristiano è un ego divinizzato, ovvero un qualcosa di unico senza che comprenda niente altro che se stesso, e trascende tutto perchè è lontano da tutto.
La Grande Madre E' Tutto e tutto comprende.
I suoi Nomi sono gocce d'acqua che cadono nel fiume del Suo Spirito.
Esistono e non esistono, si sciolgono eppure sempre esistono. E certo non si potranno mai perdere.



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"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
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Il Tempio della Ninfa

07/01/2010 19:42
 
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Dolce Fanciulla, per noi che percepiamo come naturale ciò che tu hai splendidamente scritto il volto della Dea riposa in ogni fenomeno di amore che ci accompagna su questa terra, la sentiamo, la viviamo come il Grembo che tutto ricomprende. E' per noi una sensazione intuitiva, che matura e deriva dal nostro Cammino.

Ma per la maggioranza delle persone non è così, e credo anche per qualcuna di noi, all'inizio del Viaggio non è tutto così limpido e naturale. Credo che preservare l'importanza delle diverse tradizioni e delle molteplici divinità sia un atto doveroso di protezione dagli sciacalli spietati che popolano il mondo oltre il nostro giardino di incanti. Serve a lasciare una traccia, a tutte e tutti coloro che sentiranno la Madre chimarli, come le Donne che ci hanno precedute hanno lasciato segni e simboli affinchè noi potessimo ritrovare la strada.

Se ad esempio Marjia Gimbutas non si fosse posta delle domande, se non avesse studiato, se non avesse ricercato nell'antropologia, nelle culture, nelle varie espressioni di diverse civiltà ma si fosse semplicemente detta "La Madre risplende in ogni angolo" nessuno conoscerebbe le società matriarcali. Nessuno avrebbe la prova della loro esistenza. A noi tale prova non serve, questo è vero, Colei che tutto Ricomprende non può mai essere perduta, è vero, ma forse alcune di noi prima di approdare a tali concetti, a tali intuizioni, ha letto, forse smaniosa, per ritrovare la Madre nel suo cammino attraverso i suoi molteplici volti.

Nel momento in cui comprendiamo che esiste qualcosa di superiore al di là delle nozioni, delle scoperte, dei ritrovamenti o delle tradizioni, allora tutto sfuma nell'Amore Sacro che tutto contiene. Ma credo che a nessuna di noi tale percezione intima sia stata donata di punto in bianco. Il Cammino è una ricerca, è una Via, costellata di volti divini, di simboli, essi sono essenziali per arrivare a comprendere che alla fine dei conti essi stessi non sono affatto fondamentali. Sono un veicolo, un mezzo, per andare Oltre, sono una Porta.

Mi rendo conto che parlo del mio personale percorso, e forse molte Fanciulle non hanno mai percepito come così importante la salvaguardia e l'approfondimento di queste tematiche, proseguendo con molta più facilità e naturalezza verso la Madre. Ma per me ogni piccola cosa che mi parla di lei diviene importantissima, diviene un gioiello inestimabile, perchè senza questi "echi" quel richiamo che sentivo in me già a 14 anni non si sarebbe mai potuto evolvere.
Per questo li proteggerò sempre.

[Modificato da Morgana_LaFata 07/01/2010 20:12]



"Negli occhi bruni di una figlia della Terra riposa la Pace, che essa possa essere tua eterna compagna"

Sciamana Sarah
07/01/2010 23:52
 
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Ma infatti stella, è verissimo. Lo sostengo anche io, perchè è importante nell'atto di studiare lucidamente, e dallo studio siamo partite tutte, non solo, continuiamo tutte a procedere, nessuna l'ha abbandonato, è ciò che facciamo ogni giorno in questo stesso luogo [SM=g27822]
Io parlavo più che altro del sentire naturale... Però è vero, le parole sono veicolo per richiamare in sè l'amore. Se fossimo ancora in grado di Sentire ogni cosa divina non avremmo bisogno di nulla, ma dato che non lo siamo più abbiamo bisogno di parole e libri che ci spieghino ciò che abbiamo bisogno di sentire.
Allo stesso modo i nomi delle Dee hanno la loro parte fondamentale in questo processo di comprensione e ri-comprensione.
Però ad un certo punto bisogna chiudere i libri, smettere di pensare a nomi e nozioni e solamente Sentire.
Non è mai facile, è difficilissimo, ma è necessario per Comprendere poi veramente ciò che si ha letto. L'esperienza della conoscenza.
Allora, come dice un detto, si possono stracciare i libri (simbolicamente [SM=g27822] ) e liberare lo spirito ("Rumpite libros e dealbate la Tonam", se è corretto come l'ho scritto [SM=g27824] ).
Qui si parlava del ciclo, di vivere e sentire il ciclo e i volti della Madre... ed è importante studiarli, ma nulla può essere paragonato a chiudere un libro e ad osservare con occhi pieni di amore una foglia rossa che cade, un fiocco di neve o il sole che sfavilla sulle acque tiepide...
Dobbiamo ricominciare a Comprendere. Lo studio è il primo passo, poi ci sono tutti gli altri [SM=g27838]

Non credere che non comprenda ciò che hai scritto, lo condivido pienamente, soprattutto in questo periodo che faccio una gran fatica a risentire anche solo l'amore e la bellezza che mi circonda... i libri ora sono essenziali... Però voglio arrivare oltre... per quanto mi sia difficile e forse impossibile [SM=g27838]

Bacetti [SM=g27838]
Violetta


"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

"Incappucciate e velate, con le trecce color notte, le Fate porteranno ciò che nessun profeta intuì."
Lord Dunsany

Il Tempio della Ninfa

08/01/2010 10:54
 
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Fata Splendente, sò che comprendi peienamente le mie parole, e infatti nulla aggiungo alle tue frasi dolci e naturali, che sono logica e imprescindibile continuazione delle mie. [SM=g27819]

Quando cadiamo, o sentiamo in noi un lungo inverno ghiacciato, ricordiamoci che sottostante ad esso la vita pervade ogni angolo.
Sotto le nevi riposano caldi i germogli del colore primaverile. Esisterà sempre una Via, una Traccia gelosamente e intrepidamente custodita, protetta e riportata segretamente alla luce per rendere ancora splendenti gli occhi di una Figlia Sacra, di una Lupa Selvaggia.
Così che essa sia sempre capace, anche nella psiche predatoria che la ingabbia, di stracciare tutto ciò che è scritto o detto, e risalire il suo Spirito con una nuda danza interiore. [SM=g27838] [SM=g27838] [SM=g27838]



"Negli occhi bruni di una figlia della Terra riposa la Pace, che essa possa essere tua eterna compagna"

Sciamana Sarah
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